il Sindaco Occhiuto in raccoglimento davanti Palazzo dei Bruzi 4

Il nuovo Dpcm non piace ai sindaci calabresi. A Cosenza sorveglianza dopo le 21

COSENZA – «Non si risolvono i problemi con lo scaricabarile e con la demagogia. E infatti è stato tolto dal DPCM il riferimento ai sindaci dopo il discorso di Conte grazie alla protesta del presidente di Anci». È quanto riferisce su Facebook dopo la fia del nuovo DPCM di Conte il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto che poi annuncia: «In ogni caso a Cosenza in questo periodo in cui i contagi aumentano in modo esponenziale organizzeremo un servizio di Polizia municipale dopo le ore 21 per vigilare ed invitare i ragazzi ad evitare assembramenti in piedi, ma sempre senza eccessivi allarmismi e senza atteggiamenti da “sindaco sceriffo” che ho sempre rifiutato e disprezzato».

La responsabilità per i sindaci di chiudere, dalle ore 21, vie e piazze dove si possono creare assembramenti, concretizzando in pratica il famigerato “coprifuoco” a determinate zone cittadine, non trova d’accordo nemmeno il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. «È un errore scaricare sui sindaci la responsabilità sulle zone in cui applicare il coprifuoco. In un momento difficile come questo le istituzioni dovrebbero collaborare, lo scaricabarile non risolve nulla. Il governo si ravveda e modifichi la norma», ha twittato Falcomatà. 

Tra i primi sindaci ad esporsi in questo senso anche il primo cittadino di Acri Pino Capalbo: «A parer mio, così come sostengono altri colleghi sindaci, la previsione inserita nel DPCM sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilita’ del coprifuoco. Questo non lo accettiamo e solleciteremo affinché venga stralciata la norma».

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