Unical, novità in vista per il nuovo anno accademico. Le ragioni dell’astensione dei rappresentanti di UnIdea

Nicoletti
Gerardo Nicoletti

RENDE (CS) – Si è tenuto ieri l’ultimo, importante e forse decisivo, Consiglio di Amministrazione dell’Unical, nel corso del quale sono state decretate le nuove disposizioni in materia di tasse universitarie, contributi ed esoneri 2016/2017. Un tema di vitale importanza per la vita della numerosa popolazione studentesca per la quale i rappresentanti Diego Mazzitelli, neo consigliere d’amministrazione, e Gerardo Nicoletti, senatore accademico, hanno mostrato sensibilità e impegno. Le sostanziali novità del prossimo bando saranno l’innalzamento delle soglie di esenzione ISEE (Valido per il Diritto allo Studio Universitario) da 15800 a 23000 euro e valori ISPE da 40000 fino a 50000 euro. In questo modo verrà data la possibilità di partecipare al bando di borsa di studio a circa i due terzi degli studenti iscritti, se meritevoli, e a tutti i nuovi immatricolati con reddito universitario inferiore alle soglie limite. L’incremento della tassazione avverrà in maniera esponenziale di tal che saranno privilegiate le fasce di reddito basse a fronte di una compensazione su quelle più alte. A farsi portavoce del gruppo Unidea in Consiglio di Amministrazione è stato lo stesso Diego Mazzitelli che, relativamente al bando facendo delle precisazioni e presentando un’interrogazione in cui, manifestando il sentimento degli studenti, si asteneva con le seguenti motivazioni: «Per il gruppo che rappresento e visto il parere del consiglio degli studenti, nonostante la nostra valutazione positiva su alcuni aspetti quali l’eliminazione della compilazione del modello Tc, ottenuta grazie all’istanza presentata dal senatore uscente Antonio Verano, l’innalzamento delle soglie, accolto con entusiasmo dal momento che garantisce l’idoneità alla borsa ad un numero maggiore di studenti, tra l’altro deliberato a maggioranza dalla componente studentesca, non voto a favore il bando in quanto il gettito mancante non può essere recuperato per intero sempre dalle tasche degli studenti». Oltre a motivare l’astensione che vale come voto contrario, Mazzitelli non si è limitato alla semplice “non condivisione della proposta di bando” ma ha anche presentato una proposta concreta per cercare di ridurre in termini economici l’incidenza provocata da tutto questo cambiamento sulla situazione contributiva degli studenti. Detta proposta riguardava lo storno delle cifre che quest’anno l’Università ha incassato tra sanzioni amministrative, more, parte di fondi destinati a bandi non realizzati e parte delle quota già vincolata dalla prima rata per la qualità della vita dello studente. La stessa sarà riproposta, in fase di assestamento, per cercare di destinare tali cifre al fine di garantire un maggior numero di idonei beneficiari, uno sgravio della seconda rata o il miglioramento di altri servizi quali potrebbe essere l’ampliamento del servizio navetta. Inoltre le osservazioni fatte sul bando non si sono fermate solamente alla parte relativa alla contribuzione ma hanno riguardato altri punti molto importanti quali Rimborsi ed Esenzioni. «Sempre grazie al nostro intervento – spiega ancora Mazzitelli – è stata rivista la situazione degli studenti disabili per la quale il sottoscritto ha ottenuto, dopo la prima vittoria in Senato, finalmente la concessione di esonero dal pagamento della rata universitaria agli studenti con percentuale di handicap superiore al 66%, problematica in discussione da anni sulla quale finalmente si è posta la parola fine. In più si è intervenuti sui rimborsi 2014/2015 fermi da quasi due anni e soprattutto sull’accettazione della proroga della sanatoria per le domande prodotte fuori termine relativamente all’errata compilazione del modello TC che avrebbe costretto gli studenti a pagare una retta universitaria che per alcuni sfiorava la cifra di 5000 euro».  «La nostra battaglia per il diritto allo studio – spiegano unitamente Mazzitelli e Nicoletti – andrà avanti nelle sedi opportune con coerenza, trasparenza e lealtà per la componente più importante dell’Università, gli studenti. Questo al contrario di chi, essendo lontano dagli organi, pensa di poter strumentalizzare per fini politici la disinformazione facendo populismo e senza cercare o quanto meno provare a fare proposte concrete».

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