Tutti gli articoli di Alessandra Pappaterra

Giochi di luce ed ombre

Alcune parti del viso necessitano di essere maggiormente scolpite ed evidenziate: ecco lo scopo di all over e illuminanti. Vanno applicati in base alla conformazione del viso, anche se tutte sicuramente possono sfumarlo a prescindere, nella zona soprastante agli zigomi, sull’arco di cupido e al centro della zona T.

In commercio esistono varie tipologie di Highlighter: in polvere oppure fluidi. La prima variante ha sicuramente una durata long lasting, ma  potrebbe allo stesso tempo essere causa di un effetto troppo artificioso. Quelli fluidi invece sono molto più versatili i modulabili e sicuramente garantiscono al trucco maggiore naturalezza.

La texture può essere anche di due tipologie fondamentali: opaca e shimmer, da scegliere in base al look che si vuole proporre e sicuramente tenendo sempre in considerazione il contesto. Optare per un illuminante matte equivale quasi a “cadere sempre in piedi”. Sta bene a tutte, è adatto a qualsiasi momento della giornata,sia durante occasioni formali che informali. Permette al viso di apparire più sano, levigato e allo stesso tempo ne enfatizza e scolpisce i punti giusti. Una tipologia di contouring correttivo opaco è perfetta per un trucco da sposa, perchè quando si deve posare per delle foto, è sempre meglio optare per l’effetto matte, anche perchè un finish shimmer potrebbe andare a camuffare la risoluzione dei colori, e sicuramente è un esperimento da evitare il giorno del proprio matrimonio!

Un all over più brillante invece è sicuramente più indicato per la sera e per occasioni più “mondane”: presentarsi alle otto del mattino in ufficio con uno sbrilluccichio sopra gli zigomi sarebbe proprio di cattivo gusto!

Gli illuminanti si trovano in varie gradazioni di colore e nella scelta bisogna sempre rispettare il proprio sottotono di pelle, anche se fondamentalmente questa tipologia di prodotto nasce per “scolorire” leggermente alcune zone al fine di enfatizzarle. E’ importante di conseguenza non optare mai per la scelta di un all over troppo chiaro o viceversa troppo vicino al colore del nostro fondotinta: nel primo caso otterremo un distacco cromatico troppo netto, se invece puntiamo su un colore troppo scuro annulleremo qualsiasi sfumatura.

Alessandra Pappaterra 

 

 

Makeup delight, dalla Sicilia agli States con furore!

Solo lo scorso 26 Novembre l’azienda Neve Cosmetics ha lanciato la sua ultima palette limited edition firmata dalla make up artist “sicula-americana” Giuliana Arcarese, in arte Makeup delight 2009, e sul web è già esploso il finimondo. Più che illustrare le pigmentazioni del prodotto, che sta già andando a ruba, noi di 8@30 style vorremmo soffermarci proprio su questo personaggio tanto amato fra le appassionate del trucco: Giuliana.

Make up artist, blogger, youTuber, ma soprattutto mamma di Joseph e Jacob. Guardando il suo primo video di presentazione del canale si intravede la sua timidezza, ma allo stesso tempo la voglia che questa donna ha di voler far emergere la sua personalità, la sua arte, le sue idee, i suoi progetti. In poco tempo ha la capacità di rompere il ghiaccio con la web cam e si mostra per quella che è: una gran simpaticona, scherzosa e  amante della satira. Guardare i suoi video è come chiacchierare con una vecchia amica, precisamente quella a cui confideremmo qualsiasi cosa, quella sempre con la battuta pronta, quella con cui spettegolare, con cui lamentarsi dei difetti degli uomini.

YouTube brulica di guru del make up, ma pochissime sono riuscite ad entrare nel cuore delle ragazze che le seguono con costanza, proprio perchè non è semplice e neppure scontato regalare la propria vita, i propri interessi, i propri progetti in maniera così spassionata e speranzosa come ha fatto Giuliana.

La sfumatura in più che colora il suo canale è proprio la semplicità, e rendetevi conto che stiamo parlando di un canale di trucco, moda e bellezza! Giuliana fa trasparire nei suoi video la veridicità di tutto ciò che racconta: non ha mai avuto problemi a parlare di chili di troppo, ha condiviso il “peso” di due gravidanze con chi la seguiva, si è raccontata in maniera auto ironica, regalando alle sue spettatrici tante tecniche per imparare ad armeggiare a colpi di  pennelli e rossetti, sempre riuscendo a strappare un sorriso, e il più delle volte anche risate vere e proprie. Basti pensare alla carreggiata di personaggi che aveva ideato e che portava in scena a mo’ di siparietto: Tamarro delight, esemplare di maschio italico assolutamente pieno di sè, Nonno delight, Karina, riccona che veste vistosamente griffata ma senza aver alcun gusto per la  scelta dei suoi indumenti e dulcis in fundo, tragicamente negata per il trucco: è rappresentata come la classica donna che applica sul suo volto tre Kg di fondotinta di tonalità più scuro rispetto al suo sottotono di pelle, e come se non bastasse abbonda con blush e terre, concludendo il tutto con labbra a canotto e la detestabile matita rossa che fa da contorno ad un rossetto molto più chiaro.

Per Neve Cosmetics,  all’interno della palette appena uscita, Giuliana ha scelto i colori portanti legati alle esperienze più significative della sua vita, legati all’Italia e agli States, dove risiede per amore da tantissimi anni. Un progetto portato avanti da una donna molto carismatica, volenterosa e sognatrice anche, come tutte noi!

E’ bello immaginare che le tappe fondamentali  della nostra vita possano essere ricordate non solo per mezzo di canzoni, profumi, fotografie, indumenti, ma anche e soprattutto grazie a tanti colori.

E voi care lettrici? Avete mai accostato un evento ad una sfumatura? un colore netto, forte, o tenue e delicato?

Alessandra Pappaterra 

Labo filler make up

Durante la primavera della giovinezza  quasi tutte le donne vivono in maniera spensierata la propria bellezza, sentono parlare di borse, occhiaie, zampe di gallina, rughe di espressione come di problemi che devastano la routine quotidiana di una cinquantenne. E invece assolutamente no!

Un bel giorno, mentre stai scegliendo la tua crema viso, ti imbatti per pure caso in qualcuna con  trattamento anti age e sul retro della confezione resti fulminata da un grafico che illustra le tappe dell’età in cui è possibile adoperare quel determinato prodotto. Sul primo stadio leggerai sicuramente 25+. A primo impatto cerchi di non dare troppa importanza alla cosa, ma dentro di te sai che forse stavi ignorando una prevenzione che ti costerà molto, molto cara ( soprattutto se questa scena avviene durante i tuoi “enta” avanzati con abbondanza!). Successivamente prendi dallo stand la tua crema abituale e continui con gli acquisti in maniera “apparentemente tranquilla”.

Tornata a casa pensi che dopo tutto non sarà male fare una ricerca su internet, anche per smentire ciò che il tuo inconscio ha già carpito e ahimè compreso. Digiti sulla stringa di google la parola chiave ” rughe”, passando in rassegna una miriade di nomi tecnici che hanno già scavato un piccolo solco sulla tua fronte!  Scopri l’esistenza di una sostanza chiamata acido ialuronico e la cerchi su wikipedia e dopo aver letto poche battute ti svegli finalmente dal tuo mondo fatato in cui credevi  che invecchiassero solo le altre donne!

Avrai un colpo al cuore quando leggerai che l’acido ialuronico è una sostanza che il nostro organismo produce autonomamente, che è una componente fondamentale dei tessuti connettivi, dal momento che ne garantisce la forma. Il problema consiste nel fatto che dopo una certa età, ossia dalle 25 primavere in poi, il nostro organismo inizia il suo naturale percorso a ritroso, producendo l’acido  sempre in dosi meno elevate, favorendo di conseguentemente la comparsa di inestetismi.

Dopo aver scoperto questa notizia sconvolgente, leggi orientata da tag e pagine simili che esistono dei prodotti “anti age” con alta concentrazione di acido ialuronico fondamentali per “prevenire” la comparsa dell’invecchiamento cutaneo. Scopri addirittura che esistono varie tipologie di creme a seconda della stagione e della parte del viso: alludiamo alla zona contorno occhi che generalmente è più soggetta a movimenti che favoriscono la creazione di zampe di gallina, o per chiamarle in maniera più delicata “rughe di espressione”.

Non disperatevi comunque, “c’est la vie”, e comunque non escludiamo la possibilità che qualche amica più amante della prevenzione vi illumini sulla strada dell’acido ialuronico prima che sia troppo tardi!

Dopo questo preambolo da vero incubo, addolciamo la lettura parlando non di creme o di botox, bensì di una linea make up proposta dall’azienda Labo, che ha dato vita ad una vasta gamma di prodotti viso ad effetto riempitivo e correttivo. Non a caso la linea prende il nome di Filler make up, poichè ideata per ottenere risultati di eccellenza, levigando discromie, idratando l’epidermide, rimpolpandolo grazie all’effetto filler, che a seconda delle formulazioni, è combinato con acidi ialuronici ad alta capacità di penetrare nell’epidermide, riempiendo gli inestetismi e prevenendo i segni del tempo.

La linea offre: primer viso, fondotinta, BB cream, correttori e terre abbronzanti.

  • PRIMER FILLER: prodotto adatto a tutte le tipologie di pelle. Perfetto per la base trucco, dalla texture facile da lavorare. Si assorbe velocemente per preparare il viso all’applicazione del fondotinta o qualsiasi altro prodotto. Al suo interno è contenuta una miscela di polveri sferiche che svolgono un effetto riempitivo.

  • FONDOTINTA FILLER: per tutte le tipologie di pelle. Prodotto fluido  dalla texture cremosa e leggera, facile da stendere, non unge, disponibile in sei colorazioni differenti. Al suo interno è arricchito con acidi ialuronici ad  azione riempitiva ed effetto filler. Le vitamine e gli oligominerali garantiscono un benessere da concedersi ogni giorno come base quotidiana.

  • BB CREAM FILLER: per tutti i tipi di pelle. Per chi vuole una base più naturale ma allo stesso tempo a prova di imperfezioni. Offre alla pelle protezione, idratazione nutrimento, luce e colore. Attenua le rughe grazie alla presenza di estratti di Lychee. Il prodotto è disponibile in 6 colorazioni.

  • CORRETTORE OCCHI FILLER ILLUMINANTE: disponibile in tre colorazioni. Indicato per la zona perioculare. Gli agenti diffusori garantiscono un effetto filler immediato della zona contorno occhi, levigando la pelle e rimpolpandola. Ideale per attutire borse ed occhiaie mattutine.

  • CORRETTORE VISO: per tutti i tipi di pelle. Dalla texture fluida, facile da stendere e da sfumare. Ideale per levigare e nascondere le imperfezioni e le micro-rugosità, nonchè le discromie evidenti. Disponibile in 3 diverse colorazioni.

  • TRIO CORRETTORE FILLER: Trio di correttori colati per viso ad effetto filler. Prodotto ad alta comprenza, ideale per nascondere macchie e cicatrici. Facile da stendere e da lavorare. Garantisce un effetto duraturo e water proof. Disponibile in 3 clorazioni differenti.

  • TERRA ABBRONZANTE FILLER: disponibile in 3 colorazioni. Ad effetto filler. Pratica, facilmente modulabile e sfumabile. Realizzata con polveri sferiche che garantiscono l’adesione del prodotto sul viso per un risultato long lasting.

Alessandra Pappaterra

 

 

 

 

 

 

 

 

BB cream handmade

Non sono sicuramente gli ultimi must have autunnali, dal momento che sono apparse in scena già da due anni, ma le BBcream ( sigla per  Beauty balm o blemish balm) rappresentano un prodotto di skincare quotidiano in continua espansione, poichè  se inizialmente era possibile acquistarle semplicemente on line su alcuni siti coreani, adesso spopolano tra gli stand delle marche più low cost.

La BB cream nasce essenzialmente per mixare in un unico prodotto l’intera base viso. Concepita per colpire l’attenzione delle donne che sono costrette ad uscire di casa ad orari improponibili, e quindi prive di tempo per realizzare una canonica base viso.

Ecco perchè ogni BB cream assicura con una sola passata l’idratazione di una crema viso, la copertura di un fondotinta e l’assenza di discromie e di occhiaie vertiginose.

Se esistesse  realmente un prodotto così miracoloso ed efficace, già da circa due anni sarebbero scomparsi dalla scena creme viso, fondotinta e anche i correttori più coprenti.

Per sommi capi la BB cream non è altro che un fondotinta più leggero, che evita sicuramente l’effetto troppo artificiale ( o cerone), ma che allo stesso tempo non ha la capacità di nascondere delle vistose imperfezioni come brufoli e specialmente borse e occhiaie mattutine.

Inoltre per quanto possa contenere al suo interno le proprietà di una crema viso, non garantisce sicuramente la medesima efficacia anti age, di idratazione, nutrizione e per le pelli più grasse  potrebbe anche aggravare la situazione.

E’ universalmente riconosciuto che la ricerca della crema viso ideale per una donna attraversa vari stadi e molte delusioni di conseguenza, nessuna sarebbe disposta a sostituire il potenziale elisir di giovinezza cercato per tanto tempo con un mix di prodotti.

Nel caso si volesse però realizzare una base viso molto leggera, naturale, si potrebbe sempre optare per la creazione di una BB cream handmade, che contenga al suo interno tutti i prodotti che meglio si adattano al proprio incarnato.

Il primo pratico consiglio consiste nel produrre una quantità adatta ad una sola applicazione , oppure se vogliamo assicurarci un  corretto mantenimento del mix, conservarlo all’interno di una piccola giara in vetro o di plastica resistente.

Ecco come realizzare una perfetta BB cream perdonale:

Prelevate una piccola quantità della crema viso che state adoperando quotidianamente e versatela nel contenitore. Coloratela con una piccola quantità del vostro fondotinta preferito ( potete optare sia per uno fluido che  minerale in polvere libera). Aggiungete inoltre anche una piccola dose di correttore fluido, mescolate bene il tutto con un pennello, assicurandovi che il composto sia omogeneo e privo di discromie. Il gioco è fatto!

Potete stenderla con le mani per ottenere un risultato più naturale o servirvi di pennelli, tipo un Flat Kabuki a setole piatte oppure un normalissimo pennello per l’applicazione del fondotinta.

Se ancora non siete soddisfatte del risultato, stendete del correttore sulle occhiaie, che si sa, difficilmente si riesce a camuffarle con un semplice strato di prodotto e completate il tutto passando un velo di cipria per fissare la base e garantire un effetto matt.

Alessandra Pappaterra 

 

Make up hunger game inspired

Oggi vi proponiamo un look impegnato, realizzato per la nostra sezione dalla beauty blogger Sweet fairy pink make up, che ha ideato un trucco ispirandosi al film Hunger game di Gary Ross ed in particolar modo al sequel La ragazza di fuoco.

Look particolare, vistoso, adatto alle ragazze che vogliono farsi notare, perfetto per qualche occasione speciale, ma anche per le imminenti ricorrenze natalizie, considerando che i colori predominati sono il rosso e l’oro. Giochi di sfumature e presenza di colori caldi per gli occhi e labbra corpose e rosse che ben si sposano con il colore predominante che la nostra collaboratrice ha scelto per enfatizzare la piega dell’occhio.

Per semplificare il tutorial fotografico, la nostra collaboratrice ha evidenziato i passaggi realizzati per creare questo look, passiamoli in rassegna:

1) Servitevi del nastro adesivo per garantire contorni  più netti ed evidenti, applicandolo partendo dall’angolo esterno dell’occhio. Successivamente utilizzate una matita bianca come base per garantire maggiore durata. Il colore bianco  impiegato come primer ha anche la valenza di marcare ulteriormente i colori che vi applicheremo successivamente, facendoli risaltare con maggiore intensità.

2) Stendete un ombretto color arancione su 2/3 della palpebra, fermandovi prima dell’angolo esterno dell’occhio.

3) Colorate il resto della palpebra con un ombretto di colore rosso.

4) Andate a sfumare la piega con un color marrone, cercando di non mixarlo con i prodotti precedentemente utilizzati. Questo step è necessario per dare maggiore definizione allo sguardo.

5) Realizzate una bella linea di eyeliner nero.

6) Applicate dei glitter arancioni sulla parte centrale della palpebra fissa. Per garantire una durata maggiore durante  questo passaggio potete servirvi della colla  adatta ad appuntare le ciglia finte  per fissare meglio i glitter.

7) Stendete un colore matt bianco sotto l’arcata sopracciliare e sfumatelo bene.

8 ) Applicate il mascara e successivamente le ciglia finte.

9) Ultimo passaggio, ma fondamentale, stendete una matita nera nella rima interna dell’occhio.

Forniamo adesso la lista dei prodotti che Sweet fairy pink make up ha utilizzato per realizzare questo look, anche se potete benissimo optare per altri che preferite maggiormente o di marche differenti.

MAKE-UP OCCHI:
• Matita bianca LONG LASTING EYELINER N°06 FROST-“WJCON”
• Ombretto arancione BAKED EYE SHADOW PASSION LIMITED EDITION N°604-“WJCON”
• Ombretto marrone scuro(utilizzato nella piega dell’occhio e per ridefinire le sopracciglia) EYE BROW STYLIST SET-“ESSENCE”
• Ombretto rosso:PALETTE FUN BABY-“DEBORAH”
• Eyeliner nero LIQUID EYE LINER WATER PROOF-“ESSENCE”
• Colla COLLA PER CIGLIA FINTE-“PEGGY SAGE”
• Ombretto bianco matt PALETTE 78 COLORI-“BLUSH PROFESSIONAL”
• Ciglia finte  SWEET PIE-KATY PERRY LASHES-“EYLURE”
• Mascara THE COLOSSA VOLUM’EXPRESS-“MAYBELLINE NEW YORK”
• Matita nera LONG LASTING EYELINER N°01 DEEP BLACK-“WJCON”

MAKE-UP VISO e  LABBRA:
• Correttore STAY ALL DAY 16H LONG LASTING N°10 NATURAL BEIGE-“ESSENCE”
• Fondotinta LASTING FINISH 25H N°200 SOFT BEIGE- “RIMMEL LONDON”
• Cipria PURE SKIN-ANTISPOT COMPACT POWDER-CIPRIA COMPATTA N°02 SAND-“ESSENCE”
• Fard (per il contouring) FARD DUO N°01- “ASTRA”
• Blush BAKED BLUSH nella tonalità DELICIOUS PAPAYA-“FM Group”
• Per illuminare gli zigomi ALL OVER N°2 “WJCON”
• Rossetto LIP STICK SUBLIME MATT N°619 “WJCON”

Alessandra Pappaterra 

QStudio Make-up R.P. consiglia

L’azienda, nata dalla passione e dalla voglia di professionalità della make up artist Robera Piacente, è tecnicamente una realtà plurisettoriale, dal momento che offre franchising di saloni di trucco, una scuola professionale di make up artist, consulenza a chi vorrebbe  intraprendere la strada del trucco come una vera professione e anche una corposa linea di prodotti professionali.

Per un make up impeccabile, da realizzare come routine quotidiana, o anche per qualche occasione speciale QStudio Make-up R.P da alle lettrici di 8@30 style qualche suggerimento:

Illuminante: da applicare prima del fondotinta per uniformare l’incarnato, levigare le discromie e garantire una maggiore duratura del fondotinta. Adatto alle donne che trascorrono tanto tempo fuori casa e che di conseguenza sono costrette a ritoccare il make up in continuazione per evitare di ritornare a casa prive di qualsiasi parvenza del trucco che avevano applicato la mattina prima di uscire di casa. Una buona base è la soluzione migliore per un finish impeccabile e soprattutto long lasting!

Per le non più giovanissime invece parliamo del Fondotinta Fluido: adatto a  pelli mature. Si presenta a come un prodotto che mixa al suo interno la giornaliera skin care al make up, livellando le rughe di espressione, proteggendo il viso dagli agenti atmosferici e in questo periodo soprattutto dal freddo. Rimpolpa e rinvigorisce l’epidermide, valorizzando l’incarnato.

Trio mascara, matita nera e graphic eyeliner: per un look seducente, pratico, portabile e semplicissimo da realizzare. Adatto a chi vuole valorizzarsi ogni giorno, per apparire sempre in ordine e professionale con pochi semplici step.

Mascara: disponibile con due differenti tipologie di scovolino, Extra black ( A), ad azione volumizzante ed Extra black (B), per garantire maggiore lunghezza. Entrambi i prodotti sono long lasting.

Matita occhi professionale: dal finish duraturo, facile da applicare, sia nella rima interna dell’occhio che sull’attaccatura delle ciglia. disponibile in varie colorazioni: nero, rosa tenue, prugna chiaro, verde oliva, marrone. La stessa linea comprende anche un prodotto specifico per rinvigorire a rimodellare le sopracciglia.

Graphic eyeliner: ad asciugatura rapida. Non sbava, non sbiadisce col passare delle ore. Semplice da applicare grazie alla sua texture leggera e scorrevole. Adatto a garantire maggiore intensità allo sguardo, definendolo con precisione

Alessandra Pappaterra 

Consigliando: look intenso green Ireland inspired

Iniziamo questa settimana cupa, uggiosa e piovosa, colorandoci di sfumature artificiali e intese. La sezione di make up oggi vi consiglia un look intenso e drammatico, realizzato e ideato da Valeria, sul webRainbow Beauty.

Napoletana, studentessa di psicologia, appassionata di disegno e ogni sfaccettatura riguardante il make up.

Valeria ci propone un make up occhi ispirato ai verdi prati irlandesi, impiegando nella realizzazione del trucco occhi dei verdi molto pigmentati.

Passiamo in rassegna le singole fasi di creazione del look:

Dopo aver applicato una base per occhi, per garantire maggiore durata ai colori e per evitare che questi vadano a formare dei grumi, stendete del nastro adesivo per assicurare  precisione e contorni più netti.

Definite la piega dell’occhio sfumandola con un marrone caldo, successivamente con un pennello angolato applicate un grigio antracite opaco subito sotto il colore precedentemente sfumato, andando a definire l’angolo esterno dell’occhio.  Sfumate ma evitando che i colori si vadano a mixare del tutto, lasciate intuire una gradazione di tonalità.

Applicate del nero sempre nell’angolo esterno dell’occhio per intensificare ulteriormente la piega. Fate attenzione a non portare il colore troppo in alto, altrimenti andrà a coprire le sfumature precedentemente realizzate.

Stendete un ombretto bianco in crema al centro della palpebra mobile e sotto l’arcata sopracciliare. Picchiettate sul colore per sfumarlo.

Applicate un verde intenso sul color crema, fermandovi poco prima dell’angolo esterno. Andate a sfumare un color oro ( non troppo intenso) nell’angolo interno dell’occhio, vicino al condotto lacrimale.

Stendete un eyeliner nero liquido e particolarmente lucido. Applicate dell’ombretto bianco sotto l’arcata sopracciliare e sfumatelo con il grigio-marrone sottostante. Stendete il verde anche sulla palpebra inferiore e sfumatelo bene con il grigio.

Applicate il mascara sia sulle ciglia superiori che inferiori. Colorate la rima interna dell’occhio con l’eyeliner e sfumatelo per rendere il contorno meno netto.

Realizzate successivamente la vostra base viso e scolpite gli zigomi con del blush color pesca. Concludete il look con un rossetto nude-effetto lucido

Lista dei prodotti utilizzati dalla nostra Rainbow Beauty:

per il trucco occhi:

MAC Soft Ochre Pain Pot
NYX Blush Taupe
Urban Decay Gunmetal Eyeshadow
Sleek Black Eyeshadow (da una delle loro palette)
Ombretto Verde preso da una palette Wynie
Essence Colours Of Art Pigment “Be my brightsmaid”
Sleek White Eyeshadow palette Au Naturel
Kiko Definition Eyeliner
Essence Gel Eyeliner Midnight in Paris
Essence I love Extreme Mascara
Per la base viso:
La Roche Posay Toleriane Teint
Essence Cream Blush Peach Punk
NYX Blush Taupe
Per le labbra:
MAC Lipstick Hug Me (Lustre)
Alessandra Pappaterra 

Criticando: tracce di Bovarismo ne Il ritratto di Dorian Gray

Al termine del cap.XI Oscar Wilde scrive: “Dorian Gray era stato avvelenato da un libro. V’eran momenti in cui considerava il male solo come un mezzo con cui attuare la sua concezione della bellezza”. Il suo edonismo e l’importanza data all’eterna giovinezza sono il risultato dell’ influenza  di Lord Henry, tanto che il giovane annulla se stesso per rincorrere in toto ciò che questa figura voleva che fosse e rappresentasse. Dorian era il risultato della cultura di Lord Henry.
E’ possibile scorgere in queste pagine una sorta di analogia con Madame Bovary: Emma, idealizzando l’amore letto nei romanzi, edifica  la sua intera esistenza su dei valori puramente fantastici, restando ammaliata dalla buona società e sperando di trovare in essa la completezza morale che la realtà le celava.
Durante l’inizio della  descrizione dell’agonia della protagonista Flaubert  scrive: “ perdurava quell’orribile sapore di inchiostro”, ( De Biase afferma che vomitando Emma espelleva tutto l’inchiostro dei libri digeriti male nel periodo della sua giovinezza), per cui l’epilogo della vita di questa donna consiste nell’avvelenarsi di illusioni dettate dalla letteratura, così come Dorian Gray, condizionato dal ritratto che invidiava per la sua immortalità,  distrugge se stesso credendo di annientare colui che per troppo tempo lo aveva
condotto a vivere in maniera meschina. Entrambi sono vittime di una sbagliata interpretazione della vita reale, condizionati dalle apparenze, incapaci di riuscire ad  amare realmente, ma pretendendo di vivere il sentimento come solo nei romanzi, nelle opere teatrali era possibile riscontrare. Dorian crede di amare Sybil Vane, ma in realtà concretizza i personaggi che l’attrice di teatro
interpretava in scena, al punto tale di rinnegare il sentimento soltanto perché lei una sera durante un debutto non riuscì a mettere in atto una buona performance, facendo crollare così il mito che la  mente fiabesca del giovane aveva  innalzato a mera realtà.

In maniera analoga Emma si abbandona a relazioni adultere che si concludono sempre con la sconfitta delle sue agognate ricerche e proprio nel momento in cui la donna inizia ad avere la percezione della realtà, si imbarca in una nuova avventura illusoria, ma sempre temporanea. La donna infatti  mette in scena una farsa sentimentale e sociale che non la rappresenta, in cui la sua falsa interiorità ed esteriorità si mescolano annullandole totalmente la percezione del reale. Questo “spettacolo” di insaziabilità è il principio di rottura di ogni equilibrio, pace e riposo, a cui segue automaticamente la ricerca di una nuova circostanza di irrealtà. Non è un caso infatti che dopo essere stata abbandonata da Rodolphe, Emma si getti tra le braccia di Leon. Questa vita romanzata, come è noto, termina in maniera tragica, nel momento in cui la donna, ormai pressata dai suoi creditori a causa dei numerosi pagamenti rimandati ad oltranza, piuttosto che confessare al marito il baratro in cui è precipitata, rifiuta di confessare le sue colpe, preferendo il suicidio. La fine della farsa genera la rottura di ogni equilibrio interno, ed Emma preferisce la morte al posto della realtà.

Alessandra Pappaterra 

Chiacchierando:Raffaella di Melogranoantico ci racconta la sua “filosofia di vita”

La nostra rubrica già qualche settimana fa vi aveva illustrato qualche collezione prodotta in casa Melogranoantico, non soddisfatti abbiamo deciso di fare una lunga chiacchierata con Raffaella, l’ideatrice e fondatrice dell’azienda toscana, per immergerci totalmente nella sua filosofia di vita, dove sgorga la passione per i lavori artigianali e allo stesso tempo interamente naturali.

La vostra azienda ha come slogan fondamentale “100% natural, 100 % handmade”. Vuole illustrarci i criteri e la vostra filosofia di vita che l’hanno portata a voler dar vita a prodotti interamente ecobio e artigianali?

E’ la parola giusta: la nostra è davvero una filosofia di vita. Ma parliamo al singolare. Mi occupo personalmente praticamente di tutto, dall’ideazione e creazione delle fragranze e dei prodotti, al packaging e al marketing, anche se fortunatamente ora mi avvalgo anche di alcuni collaboratori.

Amo da sempre la Natura e le cose naturali, di qualsiasi settore si parli. Amo il cibo genuino, le ricette di una volta, che mi appaiono così semplici e salutari, amo i tessuti naturali come la canapa, il lino, il cotone; amo perfino l’arredamento naturale: in casa mia solo legno, ferro, calce. Non troverete mai arredi moderni in plastica o acrilici super tecnologici. Amo la campagna e la vita che offre.

Un po’ di tempo fa cominciai anche a divertirmi nel fare qualcosa di naturale per il corpo, saponi principalmente e candele. Maneggiando gli oli essenziali, studiandone gli effetti benefici e mixarli tra loro. Era divenuto  tutto sempre più appassionante per me: la voglia di trovare e creare nuove soluzioni profumate  che facessero bene a corpo e spirito era diventata sempre più forte, a tal punto da desiderare che diventasse un lavoro. Credo possa chiamarsi Passione.

Cerco di ottenere il benessere fisico con i miei prodotti (usiamo materie prime assolutamente naturali, di origine vegetale e se coltivate, di origine biologica: non usiamo assolutamente alcuna sostanza dannosa o aggressiva o sintetica) ma soprattutto quello psichico, ecco perché di ogni fragranza che creo studio attentamente gli oli essenziali, associandoli agli effetti della profumo terapia (la scelta istintiva che ognuno di noi possiede nel preferire un determinato profumo o fragranza che ci  faccia stare bene, ci rilassi, o ci tranquillizzi, che ci dia le energie giuste).

Quando alcune clienti mi scrivono che una certa fragranza ha evocato loro un ricordo o una sensazione, allora sono pienamente soddisfatta: sono riuscita nel mio intento. Sì, è il mio lavoro e ovviamente mi interessa vendere, ma raggiungere tale obiettivo  non sarebbe totalmente gratificante per me se non ci fosse un riscontro positivo a livello mentale. Ecco perché è una filosofia di vita.

La naturalità, quella vera, unita alla passione, prende ancora più forza se è fatta a mano.  Nell’handmade si legge l’amore e il lavoro svolto per ottenere un prodotto unico e soddisfacente, completamente nato dalle mani di chi lo fa e questo principio vale ovviamente per qualsiasi settore. Personalmente amo l’handmade in maniera viscerale e soprattutto in momenti come questi, tanto che credo che dovrebbe essere maggiormente incentivato: l’Italia non riconosce quasi mai i talenti, li fa scappare all’estero. Basta entrare nel mondo dei blog per accorgersi di quanti ce ne siano. Proprio per questo mi piace spesso chiedere aiuto ad amici talentuosi con interessanti attitudini creative ed “artigianali” per varie collaborazioni.

Visitando il sito ho scorto una suddivisione dei prodotti in collezioni. Vuole parlarcene, e soprattutto, quali sono le sue fonti di ispirazione maggiore  che la inducono a dar vita ad un inventario così ricco?

L’idea è quella di creare una fragranza (che per me sia particolarmente evocativa) e da quella partire per creare una serie di prodotti correlati ad iniziare dal profumo (studiato in varie espressioni, come anche l’acqua di profumo o il profumo solido) fino ai prodotti per l’igiene del corpo (come saponi, bagno crema, mousse da bagno, ecc..) e per il benessere (candele, oli da massaggio, creme corpo, etc.). La mia fonte di ispirazione è sempre la natura con i suoi fiori, i suoi profumi e i suoi colori…ed anche la mia terra, la Toscana (nello specifico la Versilia), dove ritrovo spesso ciò che evoca la vita di campagna e le cosiddette “cose di una volta”. Cerco di tradurre tutto questo in un profumo e ogni giorno c’è un’ispirazione nuova, da cui nasce una nuova idea.  Peccato però che le idee corrano  più veloci della realizzazione!

Qual è il prodotto maggiormente richiesto dagli utenti?

Non c’è un prodotto in particolare che ha avuto maggior successo e questo è stato inaspettato. Le fragranze hanno avuto tutte un buon riscontro, anche le più insolite. Mi ha fatto piacere, perché il mio intento quando tutto è iniziato, era proprio quello di creare fragranze diverse per sottolineare la diversità e l’unicità di ognuno di noi.

Ha pensato a qualche proposta natalizia? Considerando che il settore cosmetico pubblicizza sempre con largo anticipo questa categoria di collezioni?

Le proposte natalizie di quest’anno sono abbastanza numerose. In primis la collezione Vintage, di cui abbiamo già presentato la fragranza Angel’s Whispers. Seguiranno altre due fragranze. Inoltre verranno proposti i primi due articoli per la casa  natalizi per iniziare, ma che avranno un corposo seguito. Infine c’è una novità particolare, una specie di abbonamento, ma non voglio rivelare di più dato che sarà presentato presto. Il troppo anticipo nelle presentazioni natalizie non ci piace, ci pare troppo forzato.Riteniamo sia meglio dare qualche sporadica idea con largo anticipo e presentare il grosso delle novità da ora in poi.

Alessandra Pappaterra 

 

CRITICANDO: Italo Svevo, Una Lotta: analisi e commento

Il racconto venne pubblicato per la prima volta nel 1888 a puntate nell’elzeviro dell’ “Indipendente” (giornale triestino fondato  nel 1877), che consentì all’autore un immediato inserimento nelle cerchie letterarie dell’epoca.

Il  testo analizzato è uno degli esperimenti incipitari del giovane Svevo, risalente al periodo in cui ancora soleva usare lo pseudonimo Ettore Samigli (denota interesse la scelta di nomi che solevano avere come iniziale la lettera S, a mo’di rimando al suo cognome reale,  Schmitz ).

Il titolo del racconto allude ad uno scontro in campo amoroso: Arturo Marchetti, celebre poeta, e Ariodante Chigi, cultore dello sport, si contendono l’amore della bella Rosina che nell’epilogo deciderà di fuggire col secondo pretendente dopo che questi aveva percosso il povero poeta .

Dal punto di vista cronotopico Svevo ambienta la scena in una anonima città “N.”, contrariamente ai successivi scritti in cui Trieste assume la costante di sfondo, analizzata e contestualizzata in base alla trama da trattare. Nel racconto L’assassinio di via Belpoggio (1890) la città è il labirinto in cui Giorgio, dopo l’omicidio cerca di nascondersi e apparire inosservato.  Nel romanzo Una Vita (1892) Svevo annuncia il malessere del protagonista Alfonso Nitti che non riesce ad inserirsi nello sviluppo industriale del luogo.  In Senilità (1898) invece riscontriamo un ambiente che fa da sfondo alla tormentata storia amorosa tra Emilio e Angiolina, in cui l’autore svariate volte descrive dettagliatamente i luoghi dei loro incontri segreti;  nella Coscienza di Zeno (1923)  Trieste assume importanza sociale, è l’espressione della borghesia avanzante, degli affari e del commercio.

Il tempo del racconto non è ben scandito: dopo alcune visite nel salotto della fanciulla i due rivali si scontrano e lo sfortunato poeta, in seguito allo svenimento, si ritrova nella sua stanza dove apprenderà da alcune lettere la sua triste sconfitta.

Arturo è l’unico personaggio a tutto tondo e la vicenda è quasi totalmente esposta dalla sua ottica. Ariodante e Rosina invece sono focalizzati in maniera alquanto repentina.

Svevo definisce a grandi linee il loro aspetto fisico: Rosina era una “bella biondina” che camminava  un po’ curvata. Ci  appare come una figura marginalmente abbozzata e approfondita solo nel suo secondo romanzo con il personaggio di Angiolina; di Ariodante conosciamo solo le sue doti fisiche e la virile bellezza.

Arturo, “fornito di due occhi azzurri espressivi quanto la sua parola”, sviluppa nella lotta amorosa una mediazione del desiderio, di invidia narcisistica nei confronti del rivale (considerato paradossalmente inetto) che crede di poter sconfiggere con le sue consolidate doti intellettuali e una sorta di bramosia di possesso che gli faranno corteggiare e credere di amare una donna solo per la soddisfazione di legarla a sé, dimostrando una perdita di spontaneità dei sentimenti amorosi tipici della narrativa ottocentesca. Il possesso tanto agognato, infondato e illusorio non farà altro che collocarlo nel girone degli inetti che, sognatori e affabulatori, non sono capaci di creare un percorso vitale stabile da seguire e molti di loro avranno anche un triste epilogo: si pensi a Giorgio l’assassino di via Belpoggio che, credendo di far tacere il proprio senso morale, seminerà ovunque  prove della sua colpevolezza tanto da venir subito arrestato; Alfonso Nitti, incapace di integrarsi nella società triestina industriale e titubante nelle proprie decisioni amorose, si lascerà morire per annichilire un’esistenza da ignavo.

Tra dimensione onirica e realtà Arturo fonde la propria vita amorosa con la letteratura, presentandosi in maniera altamente bovaristica: è dal suo bagaglio culturale che idealizza e crea una donna da introdurre nella sua vita quale musa ispiratrice che in realtà non possiede doti artistiche, infatti così scrive Svevo: «questa donna sognata e sognata sua doveva essere un essere del tutto speciale e doveva avere una testina degna di portare la corona d’alloro che egli voleva applicarvi»; ma Rosina è una semplice fanciulla «che vive sola e che riceve liberamente uomini in casa». Subito dopo aver cristallizzato la perfezione della donna quale antica figura stilnovista , il poeta scivola nella sfera della mondanità pensando alla fanciulla come una giocattolo con cui divertirsi: « voglio almeno divertirmi; se trovo di meglio la lascio, altrimenti ne faccio il romanzo della mia vita» echeggiando i propositi di Emilio Brentani che, vivendo con mente senile un amore giovane, ma soprattutto frivolo e di poco conto con una donna di facili costumi, si lascia incatenare da un’inettitudine sfociante in gelosia e incapacità di adempiere ai propri doveri familiari.

L’espressione “scrivere il romanzo della mia vita” è quasi topico in Svevo : Alfonso Nitti tentò di vergare con la sua amata Annetta Maller un romanzo a quattro mani in cui avrebbe riversato le proprie vicende sentimentali, allo stesso modo tentò  di fare Emilio Brentani, ma il sentimento malato per Angiolina non gli permisero di portare a termine il progetto, così anche Zeno Cosini sotto la prescrizione del suo psicanalista scrisse  la sua “inattendibile” autobiografia.

L’approccio letterario di tutti questi personaggi  è indice di autobiografismo, infatti Svevo più volte dichiarò di non riuscire a pensare se non con la penna in mano. Ciò nonostante l’autore svilupperà sin da questo suo primo racconto una sorta di distacco con la sorte del protagonista adottando una narrazione non empatica.

La dimensione onirica del protagonista del racconto non fa altro che aumentare la gelosia nei confronti del rivale, tale tematica è fondamentale ancora una volta in Senilità, tanto che questo breve racconto sperimentale della narrativa sveviana rappresenta una sorta di cartone preparatorio per il secondo romanzo, un canovaccio in cui sintetizza temi che affronterà e perfezionerà solamente in seguito.

La lotta amorosa condotta da Arturo appare quasi unilaterale: assumendo un atteggiamento di sfida e ironico nei confronti di chi non può competere fisicamente, perderà nello scontro finale decisivo con Ariodante; ma in realtà Arturo sfida se stesso, le proprie convinzioni e, malato di attitudine onirica perde il vero contatto con la realtà degenerando conseguentemente da contemplatore in senso shopenaueriano a  inetto.

Alessandra Pappaterra