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Scalea, scoperto tra gli scogli ordigno bellico risalente alla Seconda guerra mondiale

SCALEA – Un ordigno bellico, parte esplodente di un proiettile d’artiglieria verosimilmente risalente al periodo della Seconda guerra mondiale, è stato trovato casualmente tra gli scogli sommersi della spiaggia dell’Ajnella a Scalea. L’ordigno, secondo quanto fa sapere l’Ufficio circondariale marittimo di Maratea (Potenza), competente per territorio, sarà fatto brillare nei prossimi giorni dopo che dalla Prefettura di Cosenza è giunta l’autorizzazione alle operazioni di brillamento.

È stato un bagnante, nei giorni scorsi, a segnalare la presenza dell’ordigno bellico. La guardia costiera, ricevuta la segnalazione, ha immediatamente condotto accertamenti e, di conseguenza, preso provvedimenti: un tratto di mare e di costa nel raggio di 100 metri rispetto al luogo del ritrovamento, con un’ordinanza del comandante Michele Lenti, sono stati interdetti alla navigazione, alla balneazione e ad altre attività. I divieti saranno validi fino al termine delle operazioni di bonifica che sarabbo effettuate a cura del nucleo Sminamento della Marina Militare.

Si ribalta col trattore, muore a 36 anni a Laino Borgo: la terza vittima in pochi giorni in Calabria

LAINO BORGO (CS) – Non sia arresta la lunga scia di sangue nelle campagne calabresi causata da incidente sui mezzi agricoli. L’ultimo episodio, oggi, a Laino Borgo, nel Cosentino, dove ha perso la vita un uomo di 36 anni, Christian De Franco, rimastro travolto dal trattore che stava guidando.

Secondo una prima ricostruzione l‘uomo stava affrontando una curva quando sarebbe stato sobbalzato fuori dall’abitacolo, finendo sotto il pesante mezzo agricolo e perdendo la vita.

Christian De Franco era originario di Laino Castello e abitava con la moglie a Castelluccio Inferiore, un comune a poca distanza dal luogo dell’incidente. Si indaga per di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

Nei giorni scorsi altre due persone sono morte schiacciate da mezzi agricoli: un quattordicenne, a Laureana di Borrello nel Reggino, e un pensionato di 74 anni, a Rocca di Neto, nel crotonese.

Percolato nel fiume dalla discarica di Scala Coeli. M5S: “disastro annunciato”

SCALA COELI (CS) – La rottura di un tubo nell’impianto di discarica di Scala Coeli ha provocato ieri un ingente sversamento di percolato nel fiume Nicà. L’impianto è stato sequestrato dalla Procura della Repubblica di Castrovillari per i dovuti accertamenti del caso mentre Bieco, la società che gestisce l’impianto, ha avviato un’indagine interna.

“Quanto accaduto nella discarica Scala Coeli in provincia di Cosenza, con il fiume Nicà contaminato dal percolato della stessa, è la classica cronaca di un disastro ambientale annunciato, sul quale, purtroppo, la regione Calabria guidata da Occhiuto ha fatto ripetutamente orecchie da mercante”. Sono le parole delle rappresentanti del movimento 5 stelle calabrese, Laura Ferrara, Vittoria Baldino, Anna Laura Orrico ed Elisa Scutellà.

“Lungi da noi fare speculazione politica su una vicenda così preoccupante, ma è chiaro che le nostre denunce non erano bieco “populismo o fumose frasi fatte” così come accusava la società proprietaria del sito quando la questione dell’ampliamento della discarica fu portata, fra gli altri, all’attenzione della Commissione europea. Il Movimento 5 Stelle, parallelamente a tante realtà ambientaliste calabresi che hanno passato anche svariati guai per le loro battaglie e a cui va la nostra solidarietà, da anni sollecita gli enti locali calabresi per dare impulso a un rinnovamento nella gestione del ciclo dei rifiuti nella provincia di Cosenza”.

“L’impianto di smaltimento rifiuti sorge in un’area a forte connotazione naturalistica. Nota come Valle del Fiume Nicà, un territorio a chiara vocazione turistica e agricola e i danni ambientali che lo sversamento può causare sono davvero ingenti. Si teme il disastro ambientale in una zona in cui vigneti e uliveti sono coltivati con il metodo biologico e dove resistono ancora gli ultimi allevamenti estensivi di bovini di razza podolica”.

“Da anni questo impianto è al collasso – proseguono le rappresentanti del M5S – e l’unica soluzione individuata con la società che la gestisce è stata quella di provare ad ampliarla. Raddoppiando quindi i rischi di probabili danni e contaminazioni. Bisognerebbe promuovere e incentivare azioni verso una transizione ecologica. Sulle discariche le direttive Ue parlano chiaro: vanno circoscritte negli anni, e dove possibile chiuse. Adesso ci troviamo con un territorio che rischia un impatto ambientale irrimediabile: a tale proposito, riteniamo opportuno che il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin attivi il Reparto Ambientale Marino della Guardia Costiera, se non lo ha già fatto. Forse ora, a sciagura ecologica consumata – concludono – qualcuno magari deciderà di invertire questo trend di scelte politiche antistoriche”.

Guardia Piemontese, droga nascosta nei piloni della Statale 18

GUARDIA PIEMONTESE (CS) – Droga nei piloni di cemento. 800 grammi di marijuana, suddivisi in due involucri, sono stati rinvenuti occultati alla base di alcuni piloni del viadotto della statale 18. Il ritrovamento della sostanza stupefacente, è avvenuto lunedì scorso nel tratto che attraversa Guardia Piemontese.

“L’azione si inquadra in un’attività ad ampio raggio di prevenzione degli illeciti particolarmente relativi a spaccio di stupefacenti, detenzione di armi e intimidazioni, in vista della stagione estiva, condotta dal Questore di Cosenza, Michele Maria Spina, e dal Commissario capo Rossignuolo. Il recupero è stato effettuato dagli agenti della Polizia giudiziaria del Commissariato di Paola, guidati dal commissario capo Elga Rossignuolo. Il recupero della sostanza stupefacente non è stato semplice perché l’area era infestata da sciami di vespe. Nonostante tutto, l’operazione è stata eseguita con successo e la marijuana è stata sequestrata. Sono ora in corso le indagini per cercare di trovare ulteriori elementi che possano eventualmente permettere di individuare i malviventi coinvolti.

Tragedia a Dipignano: trovato senza vita un 56enne scomparso

DIPIGNANO (CS) – Sono terminate questa mattina le ricerche del 56enne di Dipignano (CS) scomparso dalla giornata di ieri.

Dopo l’attivazione del Piano Provinciale per la Ricerca delle Persone Scomparse della Prefettura di Cosenza il Soccorso Alpino e Speleologico Calabria – CNSAS è intervenuto su richiesta del Comando Stazione dei Carabinieri di Dipignano (CS).

Sul campo tecnici della Stazione Alpina Sila Camigliatello del CNSAS Calabria hanno perlustrato insieme ai tecnici del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza – SAGF – della Stazione di Cosenza e al personale dei Vigili del Fuoco di Cosenza, un’area collinare boschiva nel comune di Dipignano (CS).

Durante una battuta di ricerca, l’uomo è stato trovato senza vita, dai Vigili del Fuoco.

A recuperare la salma sono stati i tecnici del CNSAS Calabria, il soccorso alpino della Guardia di Finanza e i Vigili del Fuoco.

Presenti sul posto anche i Carabinieri della Stazione di Dipignano.

Tutto il Soccorso Alpino e Speleologico Calabria si unisce al dolore dei familiari.

Tarsia, la Polizia Provinciale riacquisisce una casa cantoniera abusivamente occupata

TARSIA (CS) – Un nuovo e brillante intervento della Polizia Locale della Provincia di Cosenza (già Polizia Provinciale) ha consentito all’Ente di procedere nell’attività di recupero del proprio patrimonio immobiliare abusivamente occupato.

Sono diversi, difatti, gli immobili che da svariati anni non risultano nella piena disponibilità dell’Ente. Una situazione intollerabile di illegalità che, su impulso del Presidente Rosaria Succurro, ha richiesto accertamenti mirati da parte della Polizia Locale della Provincia puntualmente disposti dal Comandante del Corpo, Maggiore Rosario Marano.

È datata 19 giugno corrente la riacquisizione  dell’ex casa cantoniera denominata “San Salvatore” (SS. 19 delle Calabrie km. 227+157) ora SP 241, in agro del comune di Tarsia.

 «Ringrazio il Comandante Rosario Marano e gli Agenti della Polizia Locale della Provincia di Cosenza  per aver portato a termine questa importante operazione  – ha commentato il Presidente Rosaria Succurro -. Una grande dimostrazione della presenza del nostro Corpo sul territorio per la tutela degli interessi collettivi e, soprattutto, una conferma dell’ottimo lavoro svolto quotidianamente per affermare legalità e sicurezza».

L’attività di recupero continuerà nelle prossime settimane, fino alla completa riacquisizione di tutti gli immobili occupati.

Abbandonavano rifiuti in strada tra Scalea e San Nicola Arcella: in tre beccati e denunciati

COSENZA – Abbandonavano rifiuti per strada cercando di eludere ogni tipo di controllo. E’ andata male a tre persone di Scalea che dovranno rispondere di “attività di gestione rifiuti non autorizzata”. Sono stati i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Scalea ad individuarli grazie ad una attività investigativa capillare scaturita dai contini abbandoni su strada nei comuni di Scalea e S.Nicola Arcella di materiale proveniente da piccoli lavori di ristrutturazione e manutenzione ordinaria di appartamenti.

 In numerosi casi di abbandono dei rifiuti si è accertata la presenza di un furgone bianco con a bordo tre persone che ha insospettito i militari. Le indagini hanno poi confermato i sospetti dei Carabinieri Forestale che nei giorni scorsi hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Paola del furgone a carico del proprietario dello stesso veicolo al fine di evitare la libera disponibilità dello stesso del bene. Tutti e tre i soggetti individuati quali responsabili dell’attività illecita sono stati deferiti alla competente A.G. perché in concorso tra loro, in diverse circostanze a bordo del furgone di proprietà di uno di essi, effettuavano un’attività illecita trasportando rifiuti pericolosi e non al fine di abbandonarli per strada.

 

In fiamme un capannone: da Cosenza diverse squadre di vigili del fuoco in soccorso (VIDEO)

COSENZA – Dal tardo pomeriggio di ieri diverse squadre del Comando di Cosenza sono impegnate a Santa Lucia, località del comune di Corigliano – Rossano per le operazioni di spegnimento di un incendio che ha interessato un capannone di oltre 2.000 metri quadrati, che subito anche dei crolli durante la notte. 
Al momento sono in corso le ultime operazioni di bonifica.

Auto precipita in una scarpata: muoiono mamma e figlio di 11 anni

BOVALINO (RC) – E’ di due morti e di un ferito il bilancio di un incidente stradale avvenuto sulla strada provinciale che da Bovalino conduce a Natile, in provincia di Reggio Calabria. Per cause in corso di accertamento, un’autovettura è precipitata in una scarpata profonda circa 3 metri, all’interno dell’alveo di una piccola fiumara. Purtroppo l’impatto non ha lasciato scampo a due dei passeggeri rimasti incastrati nelle lamiere contorte dell’abitacolo.

Le squadre dei Vigili del Fuoco di Bianco e Siderno sono attualmente sul posto per estrarre i tre occupanti e mettere in sicurezza l’autovettura. Il 118 intervenuto ha potuto solo constatare il decesso e trasportare immediatamente il sopravvissuto presso il nosocomio locrese.

Controlli alle strutture balneari nel cosentino: sequestro di alimenti, lavoratori irregolari e carenze igieniche

I Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, nelle articolazioni di riferimento territoriale sulle fasce costiere ionica e tirrenica (Compagnie CC di Paola, Scalea, Cassano all’Ionio e Reparto Territoriale di Corigliano-Rossano, hanno proceduto, nell’ambito di una collaborazione interistituzionale con le Capitanerie di Porto di Corigliano (CS), Cetraro (CS) e Maratea (PZ) e con il supporto dei militari del Nucleo Ispettorato Lavoro di Cosenza, del Nucleo Antisofisticazioni di Cosenza, del reparto Tutela Agroalimentare di Messina e dei Carabinieri Forestali del Gruppo di Cosenza, all’effettuazione di mirati controlli ad attività commerciali del settore turistico-alberghiero.

L’operazione denominata “WAVE”, concepita grazie all’iniziativa del Comandante della Legione Carabinieri Calabria, Generale di Divisione Pietro Francesco Salsano, del Direttore della Direzione Marittima di Reggio Calabria, Capitano di Vascello Giuseppe Sciarrone e dal Comandante della Regione Carabinieri Forestale, Colonnello Giovanni Misceo, e già operativa anche a Crotone e Vibo Valentia, si prefigge l’obiettivo di verificare, da un lato il rispetto di normative che interessano i comparti del lavoro, dell’ambiente, dell’igiene e sicurezza dei prodotti agroalimentari nonché delle concessioni demaniali delle strutture ricettive e dedicate alla balneazione. Il tutto all’ulteriore scopo di tutelare al contempo il patrimonio ambientale e marino delle fasce costiere calabresi in funzione del particolare periodo turistico estivo.

Nel complesso sono state monitorate 6 strutture turistiche operanti a Paola, Scalea ed a Schiavonea frazione di Corigliano-Rossano, a vario titolo, nei settori della balneazione, della ristorazione e del nolo di imbarcazioni da diporto. Nel dettaglio, a carico dei titolari di 5 di queste strutture, sono state contestate, in generale, violazioni in materia di arbitraria ed abusiva occupazione di area demaniale marittima, difformità strutturali esterne rispetto alle concessioni, impiego di lavoratori irregolari e/o privi di permesso di soggiorno, carenze igienico sanitarie strutturali e dell’HACCP, mancata indicazione di allergeni, evocazione di nomi di prodotti alimentari di origine controllata, frode aggravata nell’esercizio del commercio, illeciti amministrativi in materia di pesca ed acquacultura, mancata elaborazione del documento sulla valutazione dei rischi, violazioni nella pulizia dei locali.

All’esito dei controlli una struttura è stata sottoposta a sequestro penale ed altre tre attività commerciali sono state sospese previe accertate violazioni in materia di concessioni demaniali e per l’impiego di nr. 7 lavoratori irregolari. Sono stati inoltre sottoposti a chiusura nr. 3 depositi di derrate alimentari, sequestrati amministrativamente 90 kg. circa di prodotti ittici di vario tipo non tracciabili, sequestrati penalmente circa 100 bottiglie di vino ed acqua di qualità ed origine differente da quanto riportato in etichetta ed elevato sanzioni ammnistrative per un totale complessivo di euro 70.000,00 circa.