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Sequestro di Piazza Bilotti, Occhiuto si difende: «Manovra di Morra. Componenti sicure»

COSENZA – «Ho piena fiducia nell’operato della magistratura, che come è noto, è vincolata dall’obbligatorietà dell’esercizio dell’azione penale, ma mi duole che il procedimento in questione, per il quale la comunità dovrà sostenere costi e sacrifici veramente inutili, consegua alla denuncia del Sen.Nicola Morra, animato dall’evidente intento di mettere in cattiva luce l’operato di chi cerca di rendere Cosenza una città nuova, vivibile ed al passo con le più importanti città europee». E’ quanto il sindaco di Cosenza  Mario Occhiuto a seguito del provvedimento di sequestro preventivo di Piazza Bilotti eseguito questa mattina su disposizione della magistratura.

Le precisazioni di Occhiuto

«Intendo precisare che il mio coinvolgimento nella vicenda – sottolinea il Sindaco Occhiuto – è riconducibile esclusivamente all’azione di un amministratore che, non occupandosi dei profili strettamente tecnici e burocratici, ma avendo a cuore il bene della città ed il raggiungimento di obiettivi preminenti ed importanti, come la consegna alla cittadinanza di una nuova opera di grande importanza, sollecita ed incalza la definizione dei procedimenti, ma sempre nel pieno rispetto della tutela della sicurezza dei cittadini». «Al riguardo – prosegue Occhiuto – mi sento di dare ogni rassicurazione sul fatto che la fruizione di Piazza Bilotti è stata ed è assolutamente sicura. I tecnici preposti ai controlli, anche sismici, dell’esecuzione dell’opera e gli uffici comunali mi hanno sempre confermato la piena sicurezza statica e funzionale della piazza e delle strutture che la compongono».

«Risulta documentalmente che sono state eseguite prima del collaudo definitivo tutte le prove, anche aggiuntive, del caso, comprese quelle relative ai profili di apparente criticità richiamati nel provvedimento di sequestro. Ribadisco, quindi, che prima del collaudo anche le leggere imperfezioni presenti in alcune travi d’acciaio sono state oggetto degli opportuni interventi, sì da rendere anche tali componenti del tutto conformi alla normativa e quindi sicuri».

«Qualcuno – aggiunge ancora Occhiuto – ha speculato sulla circostanza che, in occasione dell’allestimento dei palchi per i concerti tenuti sulla Piazza sia stata esclusa la possibilità di occupare la parte soprastante l’ubicazione delle anzidette travi: si tratta di una speculazione assolutamente infondata poiché è buona regola tecnica evitare che zone soprastanti spazi occupati da travi in acciaio snelle, ancorché perfettamente realizzate e collaudate, siano sottoposte a particolari vibrazioni (c.d. fenomeno della risonanza). In occasione di eventi in cui è stata scelta una sede diversa da piazza Bilotti, ciò è stato dovuto a fini ben diversi dalla piena sicurezza della piazza».

«Se, del resto – conclude il Primo cittadino – avessi avuto il benché minimo dubbio sulla piena sicurezza, in ogni sua parte, della piazza, sarei stato un folle a consentirne la pubblica fruizione. Poiché sia formalmente che, soprattutto, sostanzialmente, ritengo sia dimostrabile l’assenza di rischi connessi all’utilizzo della piazza e dei connessi locali interrati, ho dato mandato all’Avv. Nicola Carratelli di richiedere l’immediato dissequestro di tutte le opere, appunto per mancanza di qualsivoglia situazione di pericolo».

 

Scuola e Covid, Davide Bruno lancia l’allarme: «Molti istituti privati rischiano di chiudere»

COSENZA – Si sa che tra le attività che hanno subito i maggiori effetti del contraccolpo sociale del lockdown per la diffusione dell’infezione da covid – 19 ci sono le scuole di ogni ordine e grado, obbligate alla chiusura già dal 5 Marzo. Questo ha interessato e coinvolto tante famiglie, utenti e fruitrici dei servizi scolastici. E fra esse,  e forse anche più di esse, le strutture private, che offrono un servizio di offerta formativa importante, dalla prima infanzia sino alle classi superiori, sia in forma paritaria (cioè tal quale alle istituzioni Statali) che in forma non Statale.

«Questo settore, strategico per lo sviluppo di un Paese, di un territorio – scrive Davide Bruno, consigliere comunale di Cosenza (Gruppo Misto) -, è oggi messo a durissima prova dai provvedimenti di distanziamento sociale adottati, con ricadute negative pregiudizievoli che potrebbero comportare addirittura la chiusura definitiva della maggior parte degli Istituti privati». «Si tratterebbe di un danno ingente che – prosegue il consigliere di Cosenza – non possiamo permetterci come comunità, sia per tutto il personale che si troverebbe senza lavoro, sia per i numerosi imprenditori che vedrebbero andare in fumo anni di sacrifici economici e soprattutto per le famiglie del nostro territorio che avrebbero una minore, se non inesistente, possibilità di poter usufruire di un importante servizio socio-educativo».

L’appello di Bruno

E ancora: «Per tale motivo, e per non impoverire ulteriormente il nostro territorio, è auspicabile un corposo intervento da parte pubblica, in favore sia degli istituti privati (Asili Nido – Scuole di Infanzia Paritarie e non – Scuole Primarie) sia a vantaggio dei genitori coinvolti dalla chiusura delle stesse, al fine di coprire quelle lacune economiche che evidentemente in assenza di attività potrebbero mancare e portare al fallimento l’intero apparato». Da qui quindi l’invito agli amministratori locali: «L’auspicio di un provvedimento economico per questo comparto, non mi esime dal richiedere anche una forte attenzione a provvedimenti amministrativi che diano respiro alle strutture del settore già esistenti e non magari a determinarne la chiusura ed a favorire la crescita di nuove scuole o asili per dare un ventaglio di offerta più ampio a tutti i cittadini. Confido nella sensibilità degli amministratori locali e regionali».

 

Occhiuto: «Ripresa possibile dopo la pandemia solo ripensando gli scenari dei lavori pubblici e dell’edilizia privata»

COSENZA – “La cifra distruttiva della pandemia ci costringe, plasticamente, al ripensamento degli scenari del dopo”. E’ quanto ha affermato il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, in qualità di delegato nazionale dell’ANCI per i lavori pubblici e l’urbanistica, in una sua riflessione ripresa questa mattina dal quotidiano economico Italia Oggi. “La storia delle ricostruzioni, sia nel dopoguerra italiano che, più recentemente, nei paesi dell’Est dopo il crollo del Muro di Berlino – sottolinea Occhiuto – ha sempre inseguito un grande disegno di sviluppo e di adeguamento delle infrastrutture pubbliche e dell’edilizia abitativa come principale possibilità per la ripresa economica. Oggi lo è anche di più a causa del blocco di altre attività d’impresa, soprattutto quelle commerciali e del food, che saranno ostacolate nella ripresa dalla necessità del distanziamento sociale. Non sfugge a tale sforzo, quindi, una riflessione sulla configurazione del settore dei lavori pubblici e del complessivo comparto dell’edilizia post pandemia COVID-19, come unica possibilità per immettere nel tessuto produttivo del paese liquidità e ricchezza necessarie per arginare la crisi in atto. Gli investimenti, inoltre, se indirizzati bene, attraverso progetti di qualità architettonica e di sostenibilità ambientale, ritorneranno utili in futuro perché consentiranno un risparmio in termini di costi sociali e sanitari grazie alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e restituiranno un patrimonio immobiliare pubblico e privato rinnovato e più contemporaneo, implementando nuovi scenari di crescita turistico-commerciale. Si potrebbe così effettivamente – sostiene Mario Occhiuto – dare l’avvio ad una concreta stagione della rigenerazione urbana trasformando tutti i quartieri delle città oggi degradati e abbandonati come alcuni centri storici delle città italiane oppure marginalizzati da cattive operazioni di edilizia sociale collettiva senza identità. E dare esecuzione ad una massiccia opera di manutenzione straordinaria della viabilità interna ed esterna ai centri urbani, con particolare attenzione all’adeguamento dei viadotti. C’è da riflettere inoltre sul fatto che la globalizzazione, insieme a politiche di ipersfruttamento delle risorse naturali, che vigono tuttora in paesi a minore democrazia diffusa, potrebbero generare in futuro altri fenomeni pandemici. Sarebbe opportuno, quindi, tenerne conto nell’ambito di una riqualificazione generale di strutture sanitarie, RSA, scuole, uffici pubblici, infrastrutture e spazi pubblici, strutture produttive di beni essenziali, reti di telecomunicazioni. La programmazione e la progettazione dovrebbero far tesoro dell’esperienza del Covid 19. Ma anche ogni azione di promozione e di incentivazione. Esattamente come per i fenomeni sismici. Ritenere possibile una ripartenza dei modelli normativi e di governance dei due settori, esattamente dallo status pre-pandemico, appare però davvero irrazionale e immotivabile. “Il niente sarà più come prima” non è solo un efficace slogan del periodo che viviamo ma è, piuttosto, la razionale rappresentazione di una necessaria modificazione del comportamento sociale ed economico dell’uomo rispetto alla natura e all’ambiente, e nello stesso tempo della necessità di delegificazione del quadro di riferimento normativo. L’ipotesi di ripresa deve riguardare quindi il ripensamento degli scenari di futura immediata operatività che i lavori pubblici e l’edilizia privata possono percorrere nella prospettiva temporale post-pandemica. Nel caso del comparto lavori pubblici, il problema non è finanziario o di assenza di risorse; è esclusivamente burocratico e procedurale come, purtroppo, ha dimostrato la falsa partenza della recentissima normativa sblocca-cantieri. Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati dalla introduzioni di norme e di apparati autoreferenziali rivolte esclusivamente alla esasperazione di controlli che, diventando eccessivi, hanno paralizzato di fatto i decisori pubblici dinanzi al rischio delle violazioni di legge e delle responsabilità erariali”. Al termine della sua riflessione il Sindaco Mario Occhiuto ha formulato una serie di proposte riprese questa mattina dal quotidiano economico “Italia Oggi”. Tra le proposte del Sindaco di Cosenza, l’eventuale affidamento ai sindaci, in attesa di una radicale e complessiva delegificazione e in deroga alle norme, dell’avvio, della realizzazione e della gestione delle opere pubbliche come commissari straordinari, sul modello di quanto accaduto a Genova. Occhiuto propone, inoltre, modifiche all’attuale testo del codice dei contratti, al fine di includere uno snellimento e una semplificazione delle procedure autorizzative dei progetti, che il Sindaco di Cosenza non esita a definire “vero collo di bottiglia del settore”.

Covid-19, pericolo focolai nelle carceri. La denuncia di Giuseppe Graziano

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – «Nonostante le stringenti disposizioni nazionali volte ad arginare il contagio, stanno proseguendo ininterrotte le traduzioni di detenuti da penitenziario a penitenziario. Nelle case di reclusione di Cosenza, Paola, Castrovillari e Corigliano-Rossano è forte la tensione perché non si riescono ad effettuare i controlli preventivi di routine sui nuovi carcerati trasferiti da altri istituti. A Corigliano-Rossano, ad esempio, c’è una postazione triage sguarnita di tutti i presidi medici di prevenzione e due detenuti, al momento, sarebbero in stato di isolamento in attesa che si eseguano i controlli sanitari». È quanto denuncia il consigliere regionale Giuseppe Graziano chiedendo al Ministero della Giustizia chiarimenti sulle procedure di sicurezza adottate, a tutela di detenuti, agenti e personale.

«In questo momento di emergenza – dice Graziano – dove tutti gli apparati dello Stato, i servizi e la produzione nazionale sono fermi per arginare il contagio dell’epidemia, non si riesce a tutelare uno dei settori più delicati del sistema Italia, come le carceri. In questi giorni sto raccogliendo la preoccupazione di numerosi dipendenti del penitenziario di Corigliano-Rossano, all’interno del quale gravitano oltre 500 persone tra reclusi, agenti e personale medico e amministrativo, preoccupati per i numerosi trasferimenti di detenuti che si stanno continuando ad effettuare, alcuni dei quali anche con provenienza dalle cosiddette zone rosse del nord dove, anche nelle case di reclusioni, si sono evidenziati casi di contagio. Non se ne può fare a meno? Non mettiamo in discussione, in tal senso, le scelte del Governo e del Ministero della Giustizia ma che almeno si mettano gli operatori e gli stessi detenuti nelle giuste condizioni di sicurezza per operare. Da quanto risulta, infatti, la quasi totalità delle aree triage allestite nei penitenziari italiani è sguarnita di mascherine, camici e degli stessi tamponi per effettuare gli esami sui detenuti che vengono da fuori e che sono una potenziale minaccia di contagio per tutto il resto della popolazione carceraria residente e per il personale operante. Chiedo, allora, che si faccia chiarezza e che soprattutto si attuino tutte le misure di prevenzione necessarie affinché questi luoghi non diventino focolai di infezione».

Gervasi: «Subito tamponi a forze dell’ordine e categorie più a rischio»

COSENZA – «Per contenere il dilagare dell’epidemia da Covid-19 è necessario che la Regione disponga immediatamente l’esame diagnostico per l’accertamento del contagio nei confronti degli appartenenti alle forze dell’ordine ed alle categorie più a rischio». È questo l’appello lanciato dal Consigliere Provinciale Francesco Gervasi.

«È da apprezzare l’Ordinanza n. 20 con la quale, il Presidente della Regione ha disposto di effettuare i tamponi sul personale e sui pazienti delle case di cura e di riposo. D’altronde, i focolai di coronavirus più preoccupanti, scoppiati negli ultimi giorni, riguardano proprio queste strutture. Ora bisogna però passare dalle parole ai fatti e fare in modo che i test vengano effettuati subito. Ma non basta. In questi giorni in cui la gran parte dei cittadini sta restando a casa, ci sono tanti altri cittadini che stanno lavorando per garantire i servizi essenziali. Penso, in primis alle Forze dell’Ordine, i cui operatori devono spesso provvedere a proprie spese per il reperimento di guanti e mascherine. Negli ultimi 20 giorni abbiamo visto emanare diverse misure restrittive degli spostamenti e della circolazione dei cittadini. Ebbene, a vigilare sull’osservanza di questi DPCM e di queste ordinanze regionali e comunali e a sanzionare i trasgressori, ci stanno pensando le migliaia di appartenenti alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, alle Polizia Locali, operatori che stanno in prima linea e che rischiano ogni giorno, per adempiere ai loro doveri, di contrarre il Covid-19. Accolgo il grido di allarme lanciato delle organizzazioni sindacali di categoria e chiedo al Presidente della Regione di disporre tamponi, in tempi brevi per le forze dell’ordine che svolgono servizi operativi».  

«Non possiamo non pensare ad altre categorie di lavoratori che – aggiunge Gervasi –  in questi giorni stanno continuando a garantire servizi essenziali. Dipendenti di banche, uffici postali, cassieri e dipendenti dei supermercati, operatori ecologici. Effettuare tali test, significa isolare sul nascere possibili nuovi contagi ed evitare che gli stessi possano espandersi a vista d’occhio».

Governo blocca fughe verso Sud, Santelli: «Vittoria per la Calabria»

CATANZARO – «Sono felice che il governo abbia compreso le preoccupazioni del Sud ed abbia cercato di porvi rimedio varando un’ordinanza del ministero dell’Interno e della Salute che vieta a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi in un comune diverso da quello in cui si trovano, quindi di evitare “fughe verso Sud”. La Calabria aveva necessità di risposte concrete per evitare nuovi contagi». È quanto si legge sul profilo Facebook della presidente Jole Santelli.

«Ringrazio il presidente Tajani ed i colleghi parlamentari e consiglieri regionali che ieri ed oggi – si legge ancora – hanno fatto ‘squadra Calabria’ per raggiungere il risultato. Ringrazio il Ministro Lamorgese ed il Ministro Speranza che hanno subito compreso la gravità delle nostre preoccupazioni. Si tratta di una vittoria per la Calabria, ma anche per tutto il Sud Italia che rischiava di dover fronteggiare una nuova ondata di arrivi che avrebbe reso più critica la situazione attuale».

Uci Calabria plaude alla nomina del neo assessore regionale Gallo

COSENZA – Soddisfazione e congratulazioni sono state espresse da Gaetano Ferraro, Presidente dell’UCI CALABRIA, per la nomina di Gianluca Gallo ad Assessore regionale al quale viene assegnata la delega all’Agricoltura.

«Uomo della Sibaritide, Gianluca Gallo conosce certamente i bisogni e le potenzialità di un comparto produttivo strategico per la regione – dichiara il Presidente Ferraro -. La scelta della Presidente Santelli promette qualità e concretezza utili per far fronte alle esigenze ed ai bisogni  degli agricoltori e degli imprenditori agricoli calabresi. Mai come in questo momento scelte di questo tipo ci fanno ben sperare in una attenzione che certamente verrà dedicata al mondo dell’Agricoltura L’attenzione delle istituzione è in questo momento un aspetto fondamentale per guardare al futuro dell’agricoltura con maggiore serenità. Nell’ottica di una proficua collaborazione l’UCI CALABRIA è disponibile ad offrire tutta la sua esperienza e il valore del suo radicamento sul territorio fin da subito, per il bene della regione e per il comparto dell’agricoltura più in particolare». Il presidente UCI CALABRIA conclude la sua nota sottolineando che «Siamo certi del valore Gianluca Gallo, sia come uomo che come amministratore. A lui inviamo i nostri migliori auguri di buon lavoro ancora più sentiti per il particolare momento che stiamo vivendo».

Mendicino, Palermo auspica il ritorno della sanità unica e nazionale. Attiva mail per comunicare con il sindaco

MENDICINO (CS) -«Oggi che il Coronavirus è alle porte, il Sud è terrorizzato più che per la paura del contagio o la sua percentuale di mortalità, per la mancanza di strutture, apparecchiature, personale, in numero idoneo ad affrontare il morbo che ormai si avvicina. E a questo dramma si accompagna un problema gravissimo che da Sindaco ho avuto modo di denunciare più volte: la burocratizzazione eccessiva. Non si può accettare che per il più banale degli interventi, sia un’opera pubblica da realizzare, un macchinario da acquistare, un’unità di personale da assumere, si siano create regole così cervellotiche e ostative che ne impediscono la sua realizzazione». A parlare è il sindaco di Mendicino, Antonio Palermo, che poi indirizza la sua riflessione politica sulla stretta attualità.

Così  «anche qui – prosegue Palermo -, oggi che il Coronavirus è ormai in movimento, realizzare altre sale di rianimazione, acquistare nuovi respiratori, assumere più medici e infermieri, diventa quasi impossibile. E se qualcuno, vista l’emergenza, se ne assumerà la responsabilità per dare risposte veloci a chi rischia di morire, statene certi che presto o tardi finirà indagato o peggio ancora in carcere, pur avendo salvato vite umane, per non aver rispettato quei cavilli che, al contrario, quella vita umana l’avrebbero fatta morire». «E allora – si augura Palermo – che questa crisi ci faccia rinsavire tutti e ci porti all’essenza vera dell’essere comunità, introducendo nuovamente nel nostro ordinamento il caposaldo costituzione che i nostri Padri avevano previsto, ossia una sanità unica e nazionale, e al contempo snellendo in Italia ogni procedura burocratica per una pubblica amministrazione che sia realmente più vicina ai cittadini e alle loro esigenze. E per i furbi che vogliono aggirare le regole non continuare a creare nuove norme ma inasprire le pene delle leggi che già ci sono. Solo così al prossimo Coronavirus saremo pronti a reagire nel modo giusto e senza nessun pericolo per la vita di nessuno».

“DILLO AL SINDACO”

E sempre il sindaco Palermo ha fatto sapere che da oggia, a disposizione di tutti i cittadini di Mendicino, è attiva una casella di posta elettronica per segnalare problemi, esigenze e per ogni altro tipo di richiesta.

La mail è: dilloalsindaco@comune.mendicino.cs.it

 

Rende, due nuove ordinanze per limitare il contagio. Manna: «Misure necessarie a tutela della salute»

RENDE (CS) – Due le ordinanze che il sindaco di Rende Marcello Manna ha firmato stamane come ulteriore misura necessari al contenimento del contagio da COVID-19.

La prima riguarda nello specifico le attività al pubblico del municipio di piazza Borromeo che, secondo quanto affermato dal primo cittadino in una nota stampa: “vanno limitate in considerazione dello stato di evoluzione e dell’incremento dei casi di contagio a tutela della salute sia degli utenti che del personale dell’Ente”.

Gli uffici rimarranno chiusi anche nel pomeriggio di martedì: “alla luce dell’invito a “restare a casa”, -prosegue Manna- rivolto ai cittadini dal Presidente del Consiglio dei Ministri, gli utenti dovranno rivolgersi al Comune per le sole pratiche urgenti ed improcrastinabili. Nella gestione delle suindicate pratiche, dovranno rigorosamente privilegiarsi le modalità telematiche”.

«La presentazione o il ritiro di atti, istanze e documenti, si legge nel documento consultabile sull’albo pretorio online, nonché le richieste di appuntamento dovranno avvenire prioritariamente per via telematica, utilizzando l’indirizzo di posta elettronica certificata protocollo.rende@pec.it, oppure agli ulteriori specifici indirizzi di posta elettronica ordinaria reperibili sul sito web istituzionale https://www.comune.rende.cs.it/. Informazioni potranno essere richieste telefonicamente contattando il recapito 0984 8284200 (0984 8284201 per la Polizia Municipale)».

L’ordinanza sindacale, dunque: «prevede la sospensione delle prestazioni lavorative previste nelle ore pomeridiane, attraverso i rientri settimanali nelle giornate di martedì e giovedì con recupero delle ore non lavorate, successivamente al termine dell’attuale periodo emergenziale, da parte dei medesimi dipendenti interessati, non coinvolti da eventuali progetti di smart work».

Ulteriore provvedimento preso dal sindaco è poi quello di «rafforzare il servizio di polizia municipale al fine di garantire la tutela della libertà della persona e della sicurezza pubblica. Per questo ho chiesto alla squadra del comandante Vincenzo Settino di continuare in maniera ancora più capillare con le attività di verifica del rispetto delle misure previste dai D.P.C.M.».

Inoltre, nel decreto n.39 il primo cittadino ha stabilito che «proseguiranno in modo ancora più scrupoloso le attività della Centrale Operativa Comunale, quelle di Protezione Civile e di economato attinenti all’approvvigionamento di beni e di servizi necessari a supporto delle attività di Prociv».

Il documento, infine, individua i servizi indifferibili della casa municipale da continuare a garantire e stabilisce che i dirigenti dei vari settori individueranno almeno un dipendente che a turno presenzi in ufficio alle attività essenziali garantite dai dipendenti comunali.

«Tali provvedimenti –ha concluso Marcello Manna- assicureranno la tutela della salute pubblica anche attraverso l’incentivazione del lavoro agile. La turnazione del personale garantirà il rispetto delle norme di sicurezza richieste dal Governo centrale. Lavoriamo fianco a fianco della nostra squadra che ogni giorno garantisce il prosieguo delle attività burocratiche: è compito di noi amministratori dunque, tutelarli con tutte le misure necessarie a contenere il contagio da COVID-19».

 

Caruso nominato vicesindaco di Cosenza. «Profonderò ogni sforzo per una comunità che sta dando prova di responsabilità e coscienza civica»

COSENZA – «Sono grato al Sindaco Occhiuto, che con la nomina a Vicesindaco mi conferisce l’onore di ricoprire una delle cariche più prestigiose dell’ente comunale». Lo afferma in una nota l’Assessore di Palazzo dei Bruzi, Francesco Caruso, all’indomani della sua nomina a Vicesindaco. «In questi anni di intensa attività al fianco di Mario Occhiuto – sottolinea Caruso – ho avuto modo di constatare che ogni sua scelta è dettata unicamente dall’intenzione di perseguire il bene della città amministrata. È anche tale consapevolezza che oggi mi sostiene nella decisione di accogliere il gravoso carico di responsabilità della nuova funzione e dell’aggiuntiva delega al bilancio e riequilibrio finanziario. Continuerò a profondere ogni sforzo – aggiunge il Vicesindaco Francesco Caruso -,  felice di porre al servizio della città il mio impegno e la mia professionalità e orgoglioso di rappresentare una comunità che anche in questo periodo così delicato sta dando prova del proprio senso di responsabilità e della propria coscienza civica. L’attuale situazione, generata dalla pandemia in corso, provoca smarrimento e ai riflessi sulla salute della comunità si accompagnano quelli morali e sociali: è fondamentale garantire la presenza, la piena funzionalità e l’operatività delle istituzioni che devono essere punti fermi di riferimento per i cittadini. Continuerò ad operare per il bene di Cosenza da una postazione che, peraltro, fino a ieri è stata egregiamente occupata dalla neo governatrice Jole Santelli, che saluto e ringrazio per il suo impegno in favore di Cosenza e della Calabria. Mi sento di esprimere sincera soddisfazione – conclude Caruso – per gli abbracci a distanza di quanti, cittadini o esponenti delle istituzioni, hanno accolto con gradimento la notizia della mia nomina: l’auspicio più fervido è che possiamo vivere quanto prima uno scenario di normalità in cui la nostra vicinanza potrà tornare ad essere anche fisica».