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Master Cake a San Demetrio fra deliziose leccornie e giurati di spicco

ListenerS.Demetrio Corone (CS) – Il 25 ottobre scorso si è conclusa a San Demetrio l’edizione di Master Cake  nella location Villa Marchiano’,offerta per l’occasione dal Comune.

Un’intera giornata dedicata al Cake Design e alla Pasticceria. Organizzatori  dell’evento Filomena Tucci, dell’ Associazione “Le Meraviglie Di Mena “, Adele Aiello, de I Pasticci di Deli, Gennaro Filippelli (delegato provinciale e coordinatore dell’intero staff FIP, Federazione Internazionale di Pasticceria gelateria r ciccolateria) che hanno contribuito a dare professionalità al MasterCake insieme  alla presenza  del  Delegato Regionale Tamer con la  propria squadra.

Il concorso è iniziato dalla mattina  dove si sono svolte numerose attività ,come corsi di Cake Design con docenti di  spicco , Demo live no stop e la realizzazione live di una mega torta scultura coordinata da Maristella De Franco (Delegata FIP Cosenza), Alessandro Russo (Delegato Vibo), Karla Leal Macedo Matarazzo, Myriam Cofano , Floriana Crucitti , Sara Iembo, Monia Cuomo. La maestosa scultura è stata poi donata al Comune di San Demetrio Corone.received_10206875842807624

Durante la seconda fase dell’evento si è svolta la gara live di pasticceria che ha decretato i vincitori della seconda gara di torta scultura con tema autunnale.

La giuria era composta da:

Giuseppe Valente Tarsia Vittoria ( Maestro Pasticcere di Villapiana lido PASTICCERIA VALENTE), Vincenzo Galluzzi Celeste Vincenzi ( maestro Pasticcere e gelatiere di Villapiana lido GELATERIA PASTICCERIA BARBAROSSA), Assessore alla cultura di San Demetrio Salvatore Mauro, Gennaro Filippelli ( delegato Crotone FIP ), Alessandro Russo ( delegato Vibo FIP), Myriam Cofano ( FIP ), Floriana Crucitti .received_10206875843287636

I vincitori della gara di torta più buona sono  stati:

PRIMO CLASSIFICATO: Loris Bosco

SECONDO CLASSIFICATO: Anna Maria Spizzirri

TERZO CLASSIFICATO: Miriam Pugliese

I vincitori della gara Torta Scultura sono stati:

PRIMO CLASSIFICATO: Antonella Fasuolo

SECONDO CLASSIFICATO: Angela Mignuoli

TERZO CLASSIFICATO: Rosalia Moretti Pane Di Rosa

PREMIO ALLA CRITICA: Friiya Emanuele Maria Rosa Azzariti.

Inoltre hanno  partecipato alcuni alunni dell’ Istituto Aletti Alberghiero di Trebisacce con l’attenzione del  Vice Preside Prof Piero De Vita .

 

Anna Maria Schifino

https://www.youtube.com/watch?v=4h-EBFP2plg&sns=em

(dI)Vino Savuto, Rogliano festeggia il suo patrimonio enologico

divino_savuto_locandina ROGLIANO (CS) – Tutto pronto per la seconda edizione (di) Vino Savuto, l’evento organizzato dall’Associazione di promozione sociale Rublanum Alternative in collaborazione con il Comune di Rogliano ed il Gal Savuto. Percorsi enogastronomici, intrattenimenti musicali, poetici e culturali nel centralissimo Corso Umberto.

Nel Savuto la tradizione enologica è una identità non solo gastronomica ma culturale. Il vino si fa da sempre ed ha segnato i rilievi collinari di una valle incastonata tra le braccia montuose della Sila. Oggi, grazie al coraggio e la passione di sapienti viticoltori, è divento una grande risorsa per l’intero territorio di cui Rogliano è il centro nevralgico della produzione. Dalla valorizzazione di questa importante identità del territorio, che oggi rappresenta anche un essenziale sviluppo economico, si è partiti – in occasione della notte bianca roglianese del 2014 – pensando ad un evento che potesse coniugare la promozione con la festa, la gastronomia ed il territorio. Il successo di quel progetto messo in atto dall’associazione di promozione sociale Rublanum Alternative ha spinto i soci del sodalizio a creare nuove ed importanti sinergie istituzionali ed il coinvolgimento dei produttori che oggi sono anche l’anima del (di)Vino Savuto, giunto alla sua seconda edizione.

 In collaborazione con il Comune di Rogliano, il Gal Savuto, il sabato 31 ottobre il centralissimo Corso Umberto del comune si trasformerà in una vetrina delle produzioni enologiche del territorio. A partire dalle ore 18.30 percorsi enogastronomici, musica, poesia, cultura si legano al filo conduttore del vino rappresentato dalle aziende del territorio Colacino Wines, Antiche Vigne.

XXXII sagra della salsiccia e della patata silana

sagraTAVERNA(CZ)-Il fascino autunnale della Sila Piccola incontra i piaceri della tradizione più antica, in occasione della XXXII° Sagra della Salsiccia e della Patata Silana, che ha caratterizzato il week end  montano della provincia catanzarese.Trentadue anni di continuo mutamento, pur restano fedele alla sua appartenenza e alla sua terra madre: la splendida cornice naturale del villaggio Cutura Sila, grazie all’amministrazione del Comune di Taverna retta dal neo sindaco Sebastiano Tarantino.Una grande festa dell’arte gastronomica, caratterizzata dalla partecipazione di tanti diversi artigiani, provenienti da tutta la regione, che hanno guidato i visitatori verso la riscoperta di tesori culturali e culinari, che sembravano perduti.Dal cesto artigianale all’antico utensile da lavoro, dall’apicoltore al casaro, dall’espositore di formaggi e salumi tipici a quello di ortaggi e patate, passando per l’arte e le tradizioni, nelle quali musica e gioco hanno accompagnato i sapori e la naturalità di qualcosa di buono.Per dipingere al meglio il benessere si è pensato di articolare l’evento in due giornate, la prima dedicata esclusivamente all’esposizione di prodotti tipici e artigianali, la seconda dedicata alla preparazione delle pietanze a base di patata oltre che all’esposizione di prodotti tipici e artigianali come il giorno precedente.Le note della Banda musicale di Albi, lasciava spazio alle mazurke e alle tarantelle che scandivano il ritmo dei giochi di gruppo: dal Tiro alla Fune al gioco della Pignatta; dalla corsa con i sacchi ai giochi tradizionali a base di premi culinari, senza dimenticare i più piccoli, che hanno potuto  dar sfogo al loro divertimento nell’area gonfiabili allestita per l’occasione.Protagoniste dell’evento, come sempre, il prodotto primordiale del nostro territorio, la patata silana, proponendola sotto vari aspetti proprio nel periodo in cui essa viene estratta dal grembo della madre terra, così da farne anche assaporare la sua umile freschezza, mentre si sposa con la tradizionale salsiccia catanzarese.Un modello che continua a essere vincente perché, valorizza il territorio montano, favorendo la scoperta dei più antichi sapori, incentivando così il turismo locale a Km 0 e stimolando anche una conoscenza più forte e consapevole delle ricchezze culturali e ambientali del nostro territorio e della nostra tradizione.

Saracena: moscato passito sul podio dell’enologia italiana

jhshiushqioSARACENA (CS) – Il moscato passito di Saracena è sul podio dell’enologia italiana. È un vino legato alla tradizione, che gelosamente ne custodisce la ricetta, in oltre cinque secoli di storia. Perchè prima di Saracena, almeno 4000 anni fa, c’era Sextio fondata dagli Enotri e solo in seguito conquistata dai Saraceni nel 900 d.C.: e non è un caso che la nascita del borgo moderno sia avvolta da un’aura di leggenda. Si parla perfino di una semplice manciata di esuli, scampati all’attacco dell’esercito imperiale di Costantinopoli, posti sotto la guida di una donna coperta solo da un lenzuolo, colei che procederà a fondare la città. Oggi vediamo un centro storico di matrice islamica, all’interno della kasbah con il “quartiere delle armi”, un mucchietto di case, sorrette da vutanti (archi), posate su di un suolo ricco di grotte, alcune delle quali accessibili dai bassi delle stesse abitazioni. Non vediamo più, invece, il castello a cavallo del fiume Garga e tutte quelle edificazioni di epoca medievale, di cui restano a testimoninza solo sparsi ruderi: lo Scarano, il Vaglio, San Pietro e Porta Nuova. Restano le chiese cristiane, prima fra tutte quella di San Leone, patrono della città, celebrato due volte all’anno, in rito sacro e profano, con quella processione, il pane benedetto e i fucarazzi (falò) che illuminano la strada fino al mattino. Tutto questo sullo sfondo di un’area montana nel Parco Nazionale del Pollino, dominata da boschi di faggi, pini neri e pini loricati, paesaggi dove è possibile incontrare gufi reali, aquile, lupi e caprioli. Ma quella di Saracena è anche una montagna intervallata da pianori, come Scifarello, Masistro, Novacco.

E proprio questo luogo tra storia e tradizione che nasce il moscato passito, prediletto dai papi già nel Cinquecento, una bevanda che impiega chicchi autoctoni di moscatello di Saracena, appassiti all’ombra, selezionati accuratamente e schiacciati da mani femminili, per andare poi ad arricchire di sfumature un mosto cotto di uve di Malvasia, Odoacra e Guarnaccia. Un nettare che può essere gustato da solo o per ingentilire formaggi stagionati e ancora per accompagnare i dolci tradizionali, zuccariddri, cuddrure e cannaricoli, con il moscato impiegato addirittura nella preparazione. Questa è l’antica tradizione culinaria tramandata di generazione in generazione: tra i piatti tipici le capiceddre (testine di agnello ripiene al forno), le vintrishche (ventresche di stoccafisso), le mazzacorde (involtini di interiora), firrizzuli (maccheroni lavorati al ferro), verdure insaporite con varietà locali di olio extravergine di oliva come la turchhjinedda. Una tavola tradizionale ma dinamica che rivive oggi attraverso i piatti del giovane chef Gennaro Di Pace.

 

 

Bibenda: è di Saracena il ristorante dell’anno

SARACENA (Cs) – Saracena, il Paese del Moscato Passito continua a far parlare di sé in Italia e nel mondo grazie alle eccellenze enogastronomiche. Bibenda, tra le più prestigiose e complete guide di vini continua ad assegnare importanti riconoscimenti.  Dopo i 5 Grappoli 2016 alle Cantine Viola  per il Moscato Passito del 2004, all’Osteria Porta del Vaglio ubicato nel cuore del centro storico dello chef Gennaro Di Pace (di ritorno da Expo e che è stato di recente protagonista ad Ideantity, la rassegna enogastronomica ospitata nel Castello Svevo di Cosenza) viene assegnato il titolo di “Migliore Ristorante calabrese dell’anno di Bibenda 2016 ”. DIPACE-GAGLIARDI

Per Saracena, già nominata  Città del Vino, Città dell’Olio, terra di presidio Slow Food, prossima Città del Tartufo, primo paese d’Italia ad aver anticipato il referendum sull’acqua pubblica, e comune riciclone ininterrottamente dal 2010, si tratta di un ulteriore momento di soddisfazione collettiva nell’impegno pubblico-privato per lo sviluppo durevole.

 

 

Alla scoperta dell’olivicoltura calabrese con CalabriaOli

asaIeri si è conclusa a Colonia, in Germania, “Anuga”, la Fiera Internazionale del cibo e bevande, progetto regionale CalabriaOli promosso dall’Associazione Olivicola Cosentina. Grande il successo dell’olio d’oliva biologico calabrese, confermato dai 160 mila visitatori, provenienti da 192 Paesi. “Anuga” è un mercato globale di cibi e bevande che si tiene ogni due anni, quest’anno dal 10 al 14 ottobre. Si tratta di una fiera internazionale “ineguagliabile come una piattaforma di business e le informazioni per l’industria alimentare mondiale”, ha detto Gerald Böse, Presidente e Chief Executive Officer di Koelnmesse. Circa 7.000 gli espositori di Anuga 2015, provenienti da 108 paesi, mentre tra i visitatori buyer provenienti dal settore commerciale e del  food service.

Anche lo stand Calabriaoli è stato ben frequentato, con una piattaforma comunicativa, innovativa e internazionale. “Questa è una grande vetrina internazionale – ha affermato Massimino Magliocchi, presidente dell’Associazione Olivicola Cosentina – per far conoscere l’olivicoltura calabrese, la sua cultura e la cultura del mangiar sano.” Del resto, le antiche origini della diffusione dell’olivo sul territorio e il persistere della tradizione nelle pratiche colturali hanno permesso una diffusione della coltura dell’olivo in Calabria forse più che altrove in quanto regione dal forte grado di ruralità. Ciò sottolinea l’unicità della relazione tra territorio e olio d’oliva, nella prospettiva di una tradizione consolidata. Lo scopo del progetto “CalabriaOli” è di proporre una riscoperta geografica del gusto attraverso l’olio biologico delle aziende calabresi come patrimonio storico tradizionale.

 

Biennale della Dieta Mediterranea: protocollo d’intesa tra Comune di Cosenza e Fondazione “Paolo di Tarso”

COSENZA – Nel 2016 si svolgerà in Calabria la prima edizione della “Biennale della Dieta Mediterranea per i Diritti Umani al Cibo Sano e alla Pace”, promossa dalla Fondazione “Paolo di Tarso”. Si tratta della prima Biennale a carattere “diffuso e sostenibile” che mira a rendere centrali le risorse del Mezzogiorno d’Italia in un contesto di Sviluppo e Legalità. La Biennale attua la “Governance Alimentare Sostenibile” delle Nazioni Unite anche in materia di contrasto alle malattie non trasmissibili e rappresenta un richiamo per i Paesi europei e del Mediterraneo che verranno invitati a confrontarsi sia in Calabria che in Puglia (altra regione interessata dalla Biennale) in un contesto ecumenico, multiculturale e di pace, sui temi della qualità alimentare, della sostenibilità dell’Ambiente e dei Diritti Umani all’accesso al Cibo Sano.loredana pastore e luana gallo
Un ruolo importante avrà anche il Comune di Cosenza ed è per questo che ieri è stato stipulato un protocollo d’intesa tra l’Amministrazione comunale e la Fondazione Culturale “Paolo di Tarso”.
A siglare il protocollo per il Comune, l’Assessore alla crescita economica urbana e alle strategie attive per il lavoro e formazione professionale Loredana Pastore; per la Fondazione “Paolo di Tarso” era presente la Presidente Luana Gallo.

Concorso vini rosati d’Italia.Medaglia di bronzo alla Calabria

www.ansa.it
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BARI(BA)-Con un bottino di 5 medaglie ciascuna, il Veneto e la Puglia  si riconfermano come le regioni più rosate d’Italia. Il verdetto è  stato sancito dal Concorso enologico nazionale vini Rosati d’Italia promosso dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia.Dietro Veneto (2 ori, 2 argenti e 1 bronzo)e Puglia (1 oro, 2 argenti e 2 bronzi)l’Emilia Romagna (3 medaglie)e l’Abruzzo(1 oro e 1 bronzo).Tra le novità,l’ingresso di Sicilia(1 oro) e Calabria (1 bronzo).Segue l’argento della Campania e il bronzo della Lombardia.

Cooking soon ad Ide(a)ntity al castello normanno-svevo

9_COOKING SOON CHEF_Ph Manuela LaiaconaCOSENZA(CS)-Giovedì 15 ottobre a partire dalle 20.30, presso il castello normanno-svevo si terrà la food performance dei Cooking soon, i giovani chef che si sono uniti in squadra per promuovere l’alta cucina calabrese. A firmare i piatti inediti dedicati alla Calabria saranno  Luca Abbruzzino ,  recentemente premiato dalla guida dell’Espresso come migliore chef emergente dell’anno, Antonio Biafora, Gennaro di Pace, Bruno Tassone,  Nino Rossi ed Emanuele Lecce. A disposizione del loro talento e della loro creatività i prodotti a km 0 forniti dai piccoli produttori, tra cui il melograno, le bacche di goji prodotte nel sito di Favella della corte, tra i più antichi siti agricoli d’Europa ma anche formaggi d’altura del Pollino, bergamotto, fichi, riso di Sibari ed altre eccellenze del territorio.Il format della cena prevede un tasting tour tra le postazioni degli chef. Un percorso per far scoprire la ricchezza del mosaico agroalimentare calabrese e farlo assaporare attraverso una chiave di lettura moderna, un’interpretazione fresca che guarda anche alla sperimentazione con valori ben saldi nella tradizione. Esperienza sensoriale articolata per fornire il racconto più suggestivo e saporito di ciò che questa regione ha ancora da dire e offrire. La degustazione offrirà l’occasione di approfondire la filosofia che alimenta la renaissance calabrese di cui questi ragazzi sono i testimoni e protagonisti principali.

Luca Abbruzzino eletto giovane chef dell’anno per la Guida Espresso

 

FIRENZE – La fotografia della nuova ristorazione italiana esalta la Calabria. Nella guida dell’Espresso, presentata stamane alla Leopolda di Firenze, la Calabria delle giovani leve assume un peso ed una forma che racconta l’entusiasmo ed il coraggio dei giovani chef, sempre più attenti alle materie prime ed autentici interpreti dell’areale variegato dei territori. Luca Abbruzzino, del ristorante stellato Antonio Abbruzzino (Catanzaro), è stato premiato oggi come il migliore giovane chef dell’anno, segno indiscutibile della nuova tendenza della ristorazione che in Calabria appartiene a chef sotto i trent’anni che da tempo hanno dato vita ad un format unico nel suo genere, Cooking Soon, presentato lo scorso maggio in Sila.

Luca Abbruzzino durante la premiazione
Luca Abbruzzino durante la premiazione

La scuderia di Cooking Soon è stata premiata dalla guida del Direttore Enzo Vizzari, con punteggi che esaltano il lavoro sul territorio, dove gli chef hanno deciso di interagire con i produttori, le cantine, le particolarità agroalimentari ed i presidi regionali di una terra dalle mille eccellenze del gusto. Insieme a Luca Abbruzzino, infatti, trovano spazio in guida il ristorante Dattilo di Strongoli di Caterina Ceraudo, altra stellata del gruppo Cooking Soon, La Tavernetta di Camigliatello Silano con Emanuele Lecce, il Novezerodue di Crotone di Emanuele Strigaro, il San Domenico di Pizzo di Bruno Tassone, l’Hotel Biafora di San Giovanni in Fiore Antonio Biafora, l’Osteria Porta del Vaglio di Gennaro di Pace a Saracena.

Il concept di Cooking Soon – del quale la stampa nazionale e di settore ha parlato spesso negli ultimi mesi – è il fermento creativo in continuo divenire, che vuole definire percorsi mai battuti fino ad ora nella regione, legare tradizioni, eccellenze, innovazioni, produzioni agroalimentari non solo in opere e lectio gastronomiche ma anche in chiave di marketing turistico.