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Fatti di musica 2016: Ezio Bossio a Reggio il 17 maggio

REGGIO CALABRIA – Grande attesa in Calabria per l’unico concerto in regione di Ezio Bosso confermato per il 17 maggio alle ore 21 nello storico Teatro Cilea di Reggio. Dopo la straordinaria ed emozionante partecipazione a Sanremo, anche in Calabria è esplosa un’autentica febbre per il pianista, compositore e direttore d’orchestra torinese. La vendita dei biglietti è partita oggi in tutti i punti Ticketone e, come comunica l’organizzatore Ruggero Pegna, sono numerosissime le prenotazioni già raccolte in poche ore. L’evento fa parte di “Fatti di Musica Radio Juke Box 2016”, la trentesima edizione della rassegna del miglior live d’autore diretta dal promoter calabrese ed ha il Patrocinio dell’Assessorato comunale alla Cultura. Come consuetudine di questa prestigiosa kermesse del live d’autore, Ezio Bosso riceverà il “Riccio d’Argento” del celebre orafo Gerardo Sacco, premio ai migliori live di ogni stagione.

Bosso ha cominciato lo studio della musica a quattro anni. Si forma poi a Vienna, sotto la guida di Streicher e Österreicher e Schölckner. Da anni è ormai considerato uno dei compositori e musicisti più influenti della sua generazione.

Il suo stile cellulare e la sua ricerca sinestetica, il suo approfondito lavoro sugli strumenti ad arco e la agogica, così come il suo avvicinarsi a diversi linguaggi musicali, e la sua ricerca sul concetto di musica empatica, sono riconosciuti da pubblico e critica in tutto il mondo.

Sia come solista, che come direttore o in formazioni da camera si è esibito nelle più importanti stagioni concertistiche internazionali; come Royal Festival Hall, Southbank Center London, Sydney Opera House, Palacio de las Bellas Artes di Mexico city, Teatro Colon di Buenos Aires, Carnegie Hall NYC, Teatro Regio di Torino, Houston Symphony, Auditorium Parco della Musica Roma. Vincitore di importanti riconoscimenti, come il Green Room Award in Australia (unico non australiano a vincerlo) o il Syracuse NY Award in America, la sua musica viene richiesta nella danza dai più importanti coreografi come Christopher Wheeldon, Edwaard Lliang o Rafael Bonchela, nel teatro da registi come James Thierrèe e nel cinema  ha collaborato con registi di fama internazionale tra cui Gabriele Salvatores. Per Salvatores ha composto la famosa e innovativa colonna sonora per quartetto d’archi del film “Io non ho paura”.

Bosso vive a Londra, dove è stato direttore stabile e artistico dell’unica orchestra d’archi di grande numero inglese: The London Strings. Dal 2013 su suggerimento di Gidon Kremer, il famoso violoncellista Mario Brunello gli scrive chiedendo di incontrarlo. Da questa casualità è nata una intensa collaborazione in duo pianoforte e violoncello e una profonda amicizia.

Nel 2014 ha debuttato con la sua Fantasia per Violino e Orchestra alla testa della London Symphony Orchestra con Sergey Krylov al violino solista. Dal loro incontro è nata una collaborazione continuativa che li vedrà impegnati anche in duo e in trio per le prossime stagioni. Nel 2015, The Arts News Paper e Penelope Curtis (il direttore di Tate Britain) hanno definito il suo concerto alla Ikon Gallery all’interno dell’opera 3 Drawing Rooms l’evento artistico dell’anno del Regno Unito.

Sempre nel 2015, Ezio è stato scelto dall’Università Alma Mater di Bologna (la più antica università del mondo occidentale) per comporre e dirigere una composizione dedicata alla Magna Charta dell’Università che contiene il primo inno ufficiale di questa importante istituzione mondiale. Ed ora, dopo l’apparizione a Sanremo che ha stregato il mondo intero, parte con un tour nei principali teatri d’Europa.

Per info sulla data reggina: 0968441888,  www.ruggeropegna.it.

Sanremo 2016, A Franco Fasano il Premio Una Vita per la Musica

 

Franco Fasano, Anna Tripodi, Giuseppe Pipicelli_Al cantautore Franco Fasano è stato c­onsegnato il Premio “Una Vita per la Musi­ca 2016”, ideato dal promoter e dirigente Aips Giuseppe Pip­icelli e dedicato a Erio Tripodi fondato­re della Museo della Canzone Italiana.
Il prestigioso riconoscimento nato nel 2006 ne­ll’era di Pepi Morgia e con l’egida del ­comune di Sanreno, dell’Afi, della Siae ­e della Aips, è stato realizzato ancora­ una volta dal Maestro orafo Michele Aff­idato, ed è stato consegnato nella gior­nata di venerdì 12 febbraio all’ar­tista ligure, direttamente dalle mani d­i Anna Tripodi, presidente del Museo del­la Canzone Italiana.
Un premio quello di quest’anno che rico­nosce il talento e la professionalità di­ uno dei compositori più apprezzati de­lla musica leggera italiana.

Un “Enigma” per i Tetris

TARSIA (CS) – Dopo il successo del singolo “Sulla Strada”, brano estratto dal loro primo EP, arriva per la band coriglianese dei Tetris “L’Enigma”: un brano energico, carico, emblematico, dalla forte matrice pop/rock, che rispecchia al meglio lo spirito del gruppo. Il racconto di una storia d’amore nella quale una donna investe tutta se stessa, per poi ritrovarsi al capolinea della “favola” senza alcuna spiegazione. Il testo e la musica sono stati curati da Giorgio Sprovieri e Roberto Cannizzaro, il brano è prodotto da Roka Produzioni, etichetta calabrese di Tarsia, che sta ponendo al centro della propria attività  la riscoperta, la valutazione e la promozione degli artisti calabresi.

Ecco il video de “L’enigma”.

Antonio Algieri presenta l’ultimo videoclip

COSENZA – Voce graffiante ed atmosfere rock per un amore non corrisposto, questi i principali ingredienti di “Ancora un po’” il nuovo singolo del cantante calabrese Antonio Algieri per Roka produzioni. Il brano è il secondo singolo estratto dal primo EP del cantante. Un’energica ballata rock, nella quale il giovane cantautore esprime una forte carica emotiva derivante da una storia d’amore non corrisposta.

Ecco il  video.

[Interview] Kiave e il suo Storytelling, un racconto in esclusiva per Ottoetrenta

Nei giorni scorsi il noto rapper cosentino Kiave ha presentato il suo ultimo disco a Cosenza. Per l’occasione noi di Ottoetrenta siamo riusciti a fare due chiacchiere con lui, curiosando un po’ nel suo nuovo progetto discografico: Storytelling (Macro Beats Records).  

Chi è Kiave?

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Kiave – ph. Francesco Farina

E’ un ragazzo di Cosenza che si è trasferito prima a Roma e poi a Milano. Ha conosciuto l’hip hop quando aveva 15/16 anni, decidendo di dedicargli la sua vita, prima dipingendo e poi iniziando a scrivere testi. Anzi prima iniziando a fare freestyle, dipingendo, freestyle e poi a scrivere testi! Disco dopo disco, sacrificio dopo sacrificio è arrivato al quarto disco solista più due Ep e altre collaborazioni.

Come nascono i pezzi presenti nel tuo nuovo album Storytelling e come prendono le distanze dal freestyle?

Fino al disco precedente c’era una grossa influenza del freestyle nei miei pezzi, perché comunque sono cresciuto come freestyler. Grazie alle competitions 2theBit prima e MTv Spit dopo, ho ritrovato la voglia di fare freestyle. Per questo ultimo disco, Stereotelling, ho in un primo momento litigato col freestyle, dimenticando e disimparando di saperlo fare, per concentrarmi totalmente sulla scrittura. Alcuni pezzi di questo disco sono dei freestyle, rielaborati da un’ottica diversa, senza autocelebrazione, senza la punchline (rima ad effetto), senza le componenti del freestyle, usando quest’ultimo come un jazzista potrebbe fare con il proprio strumento, cioè pura e semplice improvvisazione, estrema e completa estemporaneità. Penso che quando provi a fare qualcosa di un po’ più estemporaneo viene fuori una parte di te, senza il lato razionale. Quest’ultimo interverrà più tardi, per limare il pezzo dal punto di vista tecnico. In questo disco ci sono dei veri e propri freestyle ritoccati. Far sposare la scrittura e il freestyle mi ha reso completo, ci ho messo un po’ ma sono contento del risultato raggiunto.

Sono passati un po’ più di tre anni dall’uscita del tuo ultimo disco e circa un anno dal mixtape. Come mai hai scelto un tempo così ampio per far uscire il tuo nuovo album?

Ci metto tanto a fare i dischi, per fortuna sono ad assorbimento lento quindi durano un bel po’. Non riesco a fare un disco dopo averne appena concluso un altro perché finirei per dire le stesse cose. Ho provato a fare delle cose nuove, che sono finite nel Fixtape, però non ero ancora contento, non era un disco che riusciva a distaccarsi completamente dal precedente Solo per cambiare il mondo. Quindi ho vissuto, mi sono dedicato ai miei progetti paralleli, ai laboratori che conduco. Vivendo è tornata l’ispirazione per raccontare altre storie. Ho avuto inoltre la fortuna di avere un’etichetta che non mi dice niente, la Macro Beats Records, che attende che il progetto sia pronto per lavorarlo bene. L’arte deve aspettare l’ispirazione, altrimenti diventa come un lavoro in banca dove bisogna rispettare le consegne. Voglio fare dei dischi belli che mi piacciano e che possano piacere a chi mi segue. Tutto ciò dal punto di vista dei testi. Da quello musicale volevo fare un passo in più a livello qualitativo, inserendo molta più musicalità e arrangiamenti nei brani. Ho avuto la fortuna di avere amici musicisti che hanno suonato nel mio disco, tra cui Mirko Onofrio che è anche lui di Cosenza e mi ha aiutato tantissimo nella struttura dei fiati e innestando un approccio molto più musicale nel creare le basi.

In questo disco, come in altri tuoi pezzi, compare spesso la figura di Fabrizio De Andrè. Lo consideri un personaggio fondamentale per la tua crescita artistica?

Assolutamente sì! Mio padre mi faceva ascoltare spesso De Andrè da bambino. Negli ultimi dischi ho scritto dei pezzi che si intitolano come i suoi brani e continue sue citazioni. E’ un fenomeno che in Italia non era mai successo e penso che mai più si ripeterà. E’ stato un genio assoluto. Ogni volta che mi trovo in crisi e che mi perdo nella scrittura, ritorno ad ascoltare i suoi dischi.

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Kiave – ph. Francesco Farina

Qual è il pezzo a cui tieni di più in questo tuo ultimo lavoro?

Sono tutti figli miei, non lo so – afferma Kiave ridendo – Diciamo che ce ne sono un paio. C’è Danza con i tuoi demoni che lo preferisco perché mi ha fatto proprio bene. Quando ho finito quel pezzo e l’ho riascoltato ero contento come se fossi stato dallo psicologo per dieci anni, avevo risolto tante cose e finalmente stavo in pace con i miei demoni. Poi c’è Rum e Sigarette che ha una storia molto travagliata, un pezzo di cuore a cui tengo tantissimo e che sta piacendo molto alla gente. Infine Vivi ora, che ho scritto l’anno scorso a natale, il primo natale lontano da casa. Quella sera mi sono ubriacato da solo nel mio appartamento, ho scritto questo pezzo e ho registrato subito un provino. Nella registrazione si sente che sono ubriaco ma mi ero ripromesso che l’avrei comunque fatto uscire, prima o poi. Gheesa è riuscito a costruirci sotto una strumentale bellissima e sono contento del risultato, perché è stato scritto di getto. Tutti i pezzi che mi fanno stare bene sono i pezzi a cui tengo di più, egoisticamente parlando.

Cosa ne pensi della scena hip hop italiana?

Ne penso bene, sinceramente. In linea di massima la qualità è abbastanza alta, i rapper sono ad un livello interessante. Tra i miei ascolti ho dei rapper italiani in più, rispetto agli anni precedenti. A parte i miei amici di Blue Nox e Unlimited Struggle, ci sono un sacco di ragazzi nuovi che secondo me sono validi, hanno una bella attitudine e mi emozionano, perché ormai tecnicamente sono bravi tutti. Quindi ne penso un gran bene. E’ normale che, dopo l’hype pazzesco che ha avuto negli ultimi anni l’hip hop, ora stia soffrendo a causa del calo fisiologico, ma è giusto che sia così. Tornerà in vetta e sparirà di nuovo, l’ho visto tante volte questo fenomeno. Vorrei che ci fosse più spirito hip hop che rap in Italia, il primo è diventato una realtà ormai frastagliata.

Concludiamo con un’ultima curiosità: quali sono i tuoi progetti futuri?

A marzo partiamo col tour, di cui le date saranno note a breve. Continuerò a fare i miei progetti paralleli di laboratori nei carceri e nelle scuole. Poi dopo il tour si capirà cosa fare. L’importante sarà suonare dal vivo. La prossima data è prevista per il 5 marzo al B-Side di Rende (CS) assieme ad un po’ di ospiti.

Miriam Caruso

ph. Francesco Farina

 

Nuovo album per KIAVE, in uscita “StereoTelling”

COSENZA- Il noto rapper cosentino KIAVE presenterà il nuovo album “StereoTelling” (Macro Beats/A1 Entertainment) mercoledì 27 gennaio nella sua città natale presso la Feltrinelli dalle ore 17.

“StereoTelling” è un disco dal sound ricercato e spiccatamente funk che segna una profonda evoluzione musicale nella carriera di KIAVE, un concept album incentrato sulla tecnica dello storytelling, in cui le rime di ogni traccia diventano un excursus narrativo che fotografa piccole storie di gente comune intenta a costruirsi il proprio futuro, racconti a volte seri e in altri casi più sarcastici ma sempre carichi di uno slancio ricco di fiducia e di una sana autoironia. I temi forti sono quelli legati allo stato della società attuale, alle difficoltà di una vita precaria, alla continua ricerca del cambiamento oltre che quelli legati all’amore. KIAVE ha composto alcuni brani dopo i laboratori di scrittura creativa che ha tenuto con i giovani detenuti del carcere di Monza, un’esperienza forte grazie alla quale il rapper cosentino ha riflettuto su come la rabbia possa essere usata non solo come sterile sfogo, ma veicolata alla ricerca di un messaggio positivo. “StereoTelling” è un lavoro solido, ispirato e ricco di sfumature che posiziona KIAVE in quella cerchia ristretta di rapper italiani capace anche di parlare ad un pubblico più attento e adulto.

Subsonica a Cosenza, un Racconto lungo 17 Anni in un Unico Concerto

COSENZA – Gli spazi autogestiti sono un focolare di cultura da non sottovalutare e che, ancora una volta, riescono a portare un concerto di altissimo livello nel territorio cosentino.
Sto parlando del tanto atteso evento dei Subsonica che, dopo oltre 7 anni dall’ultimo concerto a Cosenza, sono ritornati a far saltare il pubblico della città bruzia.IMG_2139 copy

Un evento da sold out, organizzato in maniera impeccabile dallo staff dell’Auditorium Popolare, che ha ripercorso in un unico live i 17 anni di musica della band torinese, a partire dall’album omonimo Subsonica fino ad arrivare ad Una nave in una foresta, suonando tre brani per ogni disco. Alle spalle della band un grande schermo con una data ad indicare le tappe del loro viaggio sonoro. Un percorso intimo e a stretto contatto con i propri fan, un racconto da parte di Samuel e Max Casacci a ricordare gli eventi storici che hanno dato ispirazione ad ogni singola nota dei loro album. Non sono mancati brani come Aurora Sogna, Incantevole, Abitudine, Specchio e molti altri, emozionando gli sguardi di tutti i presenti, che hanno ballato e saltato al ritmo della band. E’ stato, inoltre, eseguito un brano in omaggio ai CCCP, Io Sto Bene, durante il quale ha prevalso un sound rock, tipico delle sonorità di Lindo Ferretti, e che il pubblico ha accolto con rinnovato entusiasmo.

Subsonica a Cosenza 23/01/16

Dopo due ore di concerto, i fan non erano ancora stanchi, così Samuel ha regalato un ultimo pezzo in cui sfogare le ultime forze degli astanti: Tutti i miei sbagli.

La data, contenuta nel tour “Una Foresta nei Club”, ha riscosso un forte successo in tutte le date italiane, partito il 12 dicembre da Livorno e raccogliendo tantissimi sold out per ogni tappa. Come una nave in una foresta, è la sensazione che i Subsonica hanno dichiarato di provare nonostante i tanti anni di musica e concerti, l’emozione che ancora prevale in ogni live, decisamente distante dal considerare la musica una mera abitudine.

Subsonica a Cosenza 23/01/16

I Subsonica hanno più volte ringraziato chi, dopo tanti anni, crede ancora negli spazi autogestiti e ne fa luogo di cultura e crescita. Gli stessi spazi che hanno dato possibilità alle band dell’underground di diventare parte integrante della cultura musicale italiana. Un’esperienza che, spero, darà seguito a eventi di eguale successo.

Miriam Caruso

ph. Joe Santelli

Subsonica, domani l’attesissimo “Una Foresta nei Club Tour” a Cosenza

COSENZA – Dopo oltre 7 anni i Subsonica tornano ad esibirsi nella dimensione dei club con un nuovo spettacolo ancora più coinvolgente, a stretto contatto con il pubblico. E dopo tredici anni tornano a Cosenza.
Per l’attesissimo ritorno i Subsonica proporranno un concept speciale: il racconto della loro storia musicale dalla metà degli anni ’90 ad oggi attraverso tre brani di ognuno dei sette album. Una narrazione cronologica e intima che prevederà anche la presenza in scaletta di brani insoliti che i fan durante i concerti reclamano da tempo. E il finale sarà a sorpresa.
Il club tour arriva dopo lo straordinario successo del tour estivo che ha visto i Subsonica protagonisti assoluti dell’estate live italiana con oltre 100mila spettatori complessivi. Un regalo che la band ha voluto fare a tutti coloro che hanno condiviso l’energia dei loro concerti. 
“Una foresta nei club”, questo il titolo del tour che trae ispirazione dall’ultimo album della band torinese “Una nave in una foresta”, è partito il 12 dicembre dal Cage Theatre di Livorno. Sabato 23 gennaio sarà la volta dell’Auditorium Popolare di Viale Parco a Cosenza; una data “benefit” che il gruppo terrà per sostenere le lotte sociali di  chi vive quell’area della città: dai diritti dei detenuti alle lotte per la casa. La band, alle ore 16.30 di sabato 23 terrà un incontro con la stampa sempre all’interno dell’Auditorium popolare.

Alcune informazioni utili al pubblico: Dalle ore 14 alle 22 apertura biglietteria; ore 21 apertura cancelli ingresso Auditorium popolare; ore 21.30 Open act con Flavia Lisotti & Bro; ore 22.30 concerto dei Subsonica; after show con Yayo Mujina Crew Is Jkob – Jungle/Drum’n’bass.
Area food and drink attiva a partire dalle 16 con dj set a cura di Turnover.

Servizio navetta A/R: ore 19.30 partenza prima navetta (fermate: pensiline Unical, ex Erg di Quattromiglia,Stadio Lorenzon di Commenda, Auditorium Popolare di Cosenza); ore 20.30 (andata) partenza seconda navetta (fermate: pensiline Unical, ex Erg di Quattromiglia, Stadio Lorenzon di Commenda, Auditorium Popolare di Cosenza); ore 2 (ritorno) partenza prima navetta (fermate: Auditorium Popolare di Cosenza, Stadio Lorenzon di Commenda, ex Erg di Quattromiglia, Pensiline Unical); ore 3.30 (ritorno) partenza seconda navetta (fermate: Auditorium Popolare di Cosenza, Stadio Lorenzon di Commenda, ex Erg di Quattromiglia, Pensiline Unical).

Il ritorno di Amy Coleman. Concerto a Cosenza

Torna in Calabria  Amy Coleman per due impegni artistici che la vedono coinvolta sia per una piéce teatrale, che si terrà a Reggio Calabria al Teatro Cilea il 20 Gennaio, che per un concerto con una band, tutta calabrese, al Teatro dell’Acquario il 23 Gennaio.

Quella del Teatro dell’Acquario è una buona occasione per ascoltare dal vivo dell’ottimo rhythm and blues dalla voce di un’artista dall’incredibile forza espressiva.

A fianco della grande interprete una mega band composta da Angelo Mirabelli al basso, Domenico Sangiovanni alla batteria, Giuseppe Romagno guitars, Paolo Chiaia piano e tastiere, ed una sezione di fiati che vede schierati Giuseppe Oliveto con i Takabum.

Insomma una potenza e un repertorio da far saltare sulla sedia.

La Coleman ha lavorato in importanti produzioni teatrali da New York a Los Angeles, ed ha al proprio attivo importanti ruoli in show di  Broadway, come Maria Maddalena in Jesus Christ Superstar, di Andrew Lloyd Webber e vari ruoli da protagonista (The Little Shop of Horror, The last Session etc…).

Pareri entusiasti per il percorso professionale di Amy e i colori della sua possente voce che va dallo “smoky blues” sino al  “piercing high soprano, arrivano da testate come  il  “Village Voice” o dal “New York Times”, che definiscono l’artista come una delle più intriganti esponenti del blues di tutti i tempi.

Il suo impegno sociale l’ha portata ad essere in prima linea per sostenere varie raccolte fondi a favore di paesi in via di sviluppo.

Ama la Calabria a cui è profondamente legata da tempo.

Un rapporto solido che si rinvogorisce attraverso progetti importanti.

Fra i più recenti, ” Mio cognato Mastrovaknich”: piéce teatrale di Ciro Lenti, ambientata nel campo d’internamento di Ferramonti, al fianco di Paolo Mauro e Marco Silani, con la regia di Adriana Toman, produzione  realizzata in occasione delle giornate della memoria, in ricordo dell’olocausto del mondo ebraico.

Un tema, quello della discriminazione che sta particolarmente a cuore ad  Amy Coleman, che nel 2009 a New York ha fondato il “Nuovo Yiddish Repertory Theater” insieme a David Mandelbaum; compagnia teatrale nata da un’idea di David Mandelbaum, figlio di polacchi sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti.

Un progetto notevole che in questi anni ha prodotto innumerevoli messe in scena di testi, sia di nuova creazione e portatori di un pensiero provocatorio, che testi tradotti in lingua yiddish tratti dal teatro classico e contemporaneo, riscuotendo un notevole interesse nel mare magnum delle produzioni di spettacoli di ogni genere,  proprio della grande mela.

Così fin dalla sua nascita, New Yiddish Rep. ha raccolto uno straordinario consenso da parte della critica newyorkese per la sua caratteristica di rottura attraverso le produzioni di versioni in yiddish di Samuel Beckett , come “Aspettando Godot” e  di Arthur Miller  “Morte di un commesso viaggiatore” etc .

Produzioni del New Yiddish Rep sono state esportate in Italia, Israele, Irlanda e Svezia.

I Subsonica Tornano a Cosenza il 23 Gennaio per “Una Foresta nei Club” Tour

Il 2016 è iniziato da pochissimi giorni e l’ondata di buona musica a Cosenza continua a stupire i giovani della città bruzia.

Il 23 gennaio, alle ore 22, i Subsonica ritornano a Cosenza, dopo circa sette anni d’assenza, per Una Foresta nei Club Tour, partito il 12 dicembre da Livorno e che vedrà il culmine il 24 febbraio a Milano.

Il live avrà luogo presso l’Auditorium Popolare su viale Parco a Cosenza.

Infoline: tel. 339/6951018 – tel. 333/9543688 – tel. 370/1143716
Biglietti online disponibili su auditoriumpopolare.blogspot.it
www.facebook.com/AuditoriumPopolareCosenza

 

Miriam Caruso