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Enzo Miccio per Tu sposa 2014: l’importanza della “sobrietà”

Oltre 100  aziende specializzate nel settore, 4.000 mq di spazio espositivo, 4 intere giornate dedicate al mondo del wedding, ingresso gratuito e la presenza, simpatica e accattivante di Enzo Miccio, il re dei wedding planner.

Tu Sposa 2014, l’evento fiera per gli sposi che ha avuto luogo presso la COMAC di Montalto Uffugo (Cs) dal 16 al 19 gennaio, pur essendo alla sua prima edizione sembra aver ottenuto un grande successo di pubblico e di entusiasmo. Merito, senza dubbio, dell’organizzazione che si è rivelata estremamente attenta nella selezione dei partners ma anche dell’originalità con cui questi ultimi hanno saputo farsi notare offrendo per  l’occasione a quanti hanno preso parte all’evento, prove di make up e hair styling gratuito, composizioni floreali da fiaba,  esposizioni di auto d’epoca e soluzioni vantaggiose per i  futuri sposi. Il tutto scandito dal sorriso e dalla disponibilità degli allestitori a cui l’ospite d’onore Enzo Miccio, accorso in fiera nel pomeriggio di domenica, ha provveduto a dare consigli.

Uomo pieno di charme, dotato di una simpatia naturale per nulla oscurata dalla fama che, grazie ai suoi programmi, ha raggiunto negli ultimi anni, il genio del wedding ha concesso, in esclusiva, alla redazione di 8@30, una breve intervista nella quale ha fornito suggerimenti preziosi dopo aver dato spazio, con un’ inconsueta disponibilità, a foto e autografi.

Personaggio televisivo, autore di molti libri di grande successo, wedding planner, wedding designer, chi è Enzo Miccio, oggi?

Tutto quello che vedete. Un uomo che non sta mai fermo e non si riposa mai, che mette l’entusiasmo in tutto quello che fa e si diverte tantissimo, nonostante conduca una vita difficile, movimentata e caotica.

Nel suo lavoro, qual è la parte che le regala maggiori soddisfazioni e, invece, qual è la parte più complessa?

Quello che mi regala maggiori soddisfazioni sono gli abbracci delle mie spose, quando il giorno del matrimonio vengono da me felici e contente per il sogno realizzato. Questa è una cosa che mi ripaga assolutamente di tutto. La cosa più difficile è tutto quello che c’è alle spalle. Prima di arrivare a quel momento c’è da sudare. Ci sono 6, 8, 12 mesi di preparativi.

Qual è il segreto per diventare un bravo wedding planner?

La passione, innanzitutto. Poi, c’è un’attitudine e quella non si insegna. O ce l’hai o non ce l’hai”.

Quale consiglio darebbe a chi volesse intraprendere il suo stesso percorso?

Studiare molto e fare molta gavetta. Cercare di interessarsi a tutto, perché il mestiere del wedding planner é un mestiere molto complesso. Bisogna sapere di tante cose, non solo di abiti da sposa o di cibo. Bisogna avere una buona preparazione di arte, cultura, musica, cibo, vino. E’ piuttosto faticoso perché occorre una preparazione completa”.

Quali sono gli aspetti positivi dell’ evento TU SPOSA 2014 che l’hanno maggiormente colpita?

L’entusiasmo nell’accoglienza mi ha travolto. Sono veramente contento. Quando arrivo al Sud, in modo particolare, essendo meridionale nel sangue, sono sempre felice di questo grande affetto.”

Tante coppie si aggirano per gli stand alla ricerca di idee, di dettagli e particolari per la realizzazione del matrimonio perfetto. Quale consiglio di stile vorrebbe dare oggi alle coppie che sono in procinto di compiere un passo tanto importante?

Cercate di prendere quanti più spunti possibile, ma personalizzateli. Il consiglio che do spesso è di partire da una fiera, perché offre un ventaglio enorme di idee che possono servire, ma di non prendere pedissequamente i dettami delle mode, le tendenze. Cercate di personalizzarle in base ai vostri sogni ed al matrimonio che volete realizzare.”

Per quanto riguarda il trucco e parrucco della sposa, per essere impeccabile il giorno delle nozze, cosa consiglia?

Sobrietà, assolutamente. Sono due cose molto delicate. Truccatori e parrucchieri sono le persone che hanno in mano l’outfit completo della sposa. Possono stravolgerti e cambiarti completamente i connotati, quindi non permettete che questo accada. La parola d’ordine è: restare se’ stesse ed essere più naturali possibile”.

E infine, il segreto per una cerimonia perfetta?

” “Chiamare Enzo Miccio, che domande!” (ridendo con eleganza).

 

Denise Ubbriaco

 

 

 

 

 

 

 

Pitti n.85: la moda riparte da Firenze

E’ il trionfo dello stile “Urban” e del “dandy” inglese che si esprime in mocassino scozzese, abito doppiopetto, e fiori sulla giacca. E’ la scoperta della moda ecologica, dei tessuti “utili”, dello stile shabby come lo ha definito la guest editor per Pitti W13 Lucia del Pasqua. Lo dicono le cronache del Pitti Uomo F/W 2014/15 e del Pitti Immagine W, ma lo hanno detto anche le strade fiorentine che conducevano a Fortezza da Basso nelle scorse giornate dal 7 al 10 gennaio in cui la città per eccellenza del mecenatismo e della raffinatezza, Firenze, ha aperto le porte all’ 85esima edizione di una delle fiere più importanti e rinomate nel panorama della moda internazionale, per ospitare “guru” del fashion nella grande maggioranza dei casi, abbelliti come alberi di Natale a festa senza un minimo di buon gusto. Non si comprende ancora bene quale sia l’impulso che durante gli eventi più importanti del panorama nazionale, animi a vestire in modo talmente stravagante da risultare fuori luogo, sta di fatto che il più delle volte, in accordo con quanti sostengono che lo stile sia cultura, spirito, umore, voglia di esprimersi, frutto di stimoli esterni, è quanto di più utile abbiamo, anche a livello sociale, per riconoscere la temibile tendenza sessuale che vede sempre più uomini somigliare alle donne e donne assumere redini e fattezze maschili.

Se per questi ultimi campeggiano colori fluo e tonalità sgargianti che ci inducono a rinunciare definitivamente al buon vecchio detto “l’uomo deve puzzare”, riscaldati nella maggioranza dei casi da pellicce e montoni (una volta indumento tipicamente femminile), giacchette fiorate e calzoni con e senza jeans a supporto, per quelle eroine moderne del nuovo millennio chiamate donne, look maschili, cappelli “stetson”, bretelle, pantaloni capri, mocassini all’inglese e completi a scacchi o, in alternativa gonne lunghe e felpe extralarge ad emulare lo stile Rom a ricordare che per essere alla moda, quest’anno, basta sommare più pezzi contenuti nel proprio armadio senza alcun criterio logico per stile e per colore.

Se da una parte questo colpisce e ingabbia chi nel settore ci bazzica raramente, dall’altra è il vero elemento aggiuntivo che rende il salone del Pitti un evento degno di fama mondiale: l’energia e l’interscambio culturale che avviene tra persone provenienti da tutto il mondo come visitatori e come espositori, che emerge dal modo di vestire ma anche dal materiale esposto che mai come quest’anno ha visto uniti l’eccellenza e la classe di brand importanti e di prestigio alla modernità e all’ingegno tecnologico dei giovani designers. Oltre mille stand organizzati, 30.000 presenze, un dato italiano in crescita che pare aver raggiunto il 4% in più rispetto allo scorso anno, eventi di cultura, intrattenimento e spettacolo che hanno caratterizzato la manifestazione. Energia, attenzione verso il prodotto, cura del dettaglio, ricerca dell’originalità: questo il Pitti 2014/15.

Leghilà, United Colors of California, Colmar, Gant, Desigual, Happiness, Aereonautica Militare, Dr Martens, Converse All Star,Exkite,G.Inglese, Gaudì, Anthony Morato, Gas, Giuseppe Zanotti design, C. Paciotti e tantissimi altri ancora i brand  che nel corso della manifestazione si sono distinti talvolta per l’esuberanza nella realizzazione degli spazi espositivi, talvolta per l’estrema qualità del prodotto. Vera chicca dell’evento la presenza, indistintamente, di veterani come Paul&Shark che vanta una presenza storica alla manifestazione e che continua a mietere successi grazie alla sua capacità di contraddistinguersi per l’assoluta italianità dei materiali di utilizzo e della produzione unita all’ innovazione che si esprime nell’avvento di nuove linee, estremamente diversificate tra loro che si uniscono alla tradizionale mise yachting da cui ha vita il marchio, ma anche di brand emergenti che dell’innovazione tecnologica e della modernità hanno fatto il loro punto di forza proprio come dimostra Stella Jean, vincitrice storica del celebre concorso Who’s On next, ormai nota per la straordinaria capacità di realizzare una moda il cui fulcro sia rappresentato dal superamento dei contrasti e delle opposizioni per ristabilire un equilibrio tra simboli, storie e mondi differenti. E se è vero, come la stilista afferma, che stile significa comunicazione, di certo il Pitti non manca in nulla, attento com’è risultato alla valorizzazione dei nuovi talenti e delle nuove tendenze.

Certo, sul fronte femminile per chiunque sperasse nel superamento per il nuovo fall/winter della tendenza borchie e rock style, in accordo con un ritorno alle gentili forme, alla sobrietà e all’utilizzo di fogge vintage, le aspettative rimarranno deluse dal momento che le nuove tendenze prospettano ancora una volta l’immagine di una donna mascolina che non rinuncia alla ricerca di una nuova femminilità figlia della sua indipendenza e della sua forza. E’ un dato che emerge prepotente nell’evento Pitti Immagine W, che anche durante questa edizione ha mostrato delle proposte uniche e al passo con i dettami odierni. Gioielli di piume e pietre preziose che inseguono la tendenza al bijoux che impreziosisce anche l’abito più semplice per Ortys, borse in tessuti da sub come quelli di Leghilà un brand nuovo, pratico e colorato che si ripropone la valorizzazione di una donna fuori target che abbia voglia di una borsa di tendenza destinata però a durare nel tempo, accessori femminili ed eleganti che si commissionano allo street  e all’androgino quelli di Yldiz, pellicce colorate, dai toni eccentrici e le forme giocose e allo stesso tempo aggressive per Muuse.

Voglia di confrontarsi, di crescere e di misurare il proprio talento con quello di tanti altri stilisti che della moda ne hanno fatto il loro mito e la loro vita. Voglia di progettare e di costruire nuovi progetti per tutti coloro che, nonostante la crisi e le difficoltà, non rinunciano a sognare. Chiunque sia stato al Pitti è questo che ha potuto respirare. Divertimento, follia, bellezza, ma soprattutto vita.

 

Lia Giannini

 

Capodanno alternativo: le proposte di 8@30 style

E’ la notte più lunga dell’anno, quella in cui sogni e desideri prendono forma per tradursi nella speranza di un anno migliore del precedente e vecchi pensieri malinconici lasciano il posto a bagordi, euforia e divertimento. Che la si festeggi in compagnia degli amici più cari, che si scelga una meta da film o un semplice chalet di montagna, il capodanno resta per definizione una delle notti più glamour della storia. Rosso, dorato e nero sono, generalmente, le tonalità tradizionali che aiutano a brillare, eppure nulla vieta di accogliere il nuovo anno, per una volta, con dei colori più accesi, magari al passo con i dettami delle ultime tendenze.

Per tutte coloro che non sono disposte a spendere una fortuna o ad acquistare un abito che sanno di non poter riutilizzare, viene in aiuto la nostra Vincenza Salvino che, per l’occasione speciale, ha realizzato quattro proposte molto diverse tra loro e perfettamente modificabili. Il primo modello, total black, adeguato per una festicciola non troppo impegnativa e utilizzabile anche da una donna non più giovanissima che desideri sfoggiare un look sensuale ma non troppo, richiede pochi elementi: un abitino molto semplice che funga da base, un mini dress interamente rivestito di paillettes, una maglia micro rete simile ad un collant, una vecchia cinta di tessuto ed un accessorio per il capo che si intoni con i colori dell’ abito dando al tutto un tocco si originalità e di leggerenza. Pur in accordo con la regola secondo la quale a Capodanno tutto è concesso, il consiglio è sempre quello di non esagerare con gli accessori accostando magari qualcosa di semplice, sul nero e sull’ argento senza rischiare di osare troppo.

Per chi, invece, pur mantenendo i toni tradizionali, desideri stupire, viene in aiuto un outfit realizzato sulla base del primo ma decisamente più particolare e sbarazzino. Accostando in modo double due abitini in raso, uno sul nero e l’altro sul blu cobalto, siamo partiti da un vecchio top  sagomato in ciniglia che abbiamo posto sui due vestitini cingendo il tutto ad altezza fianchi con una cinturona( ovviamente cucita sull’ abito e poi appuntata a fiore) in pizzo. Si può completare il look in diversi modi: una collana-colletto luminosa, una cappa pelliccia posta al contrario o, ancora una volta, un frontino- cravatta.

E per tutte le amanti del colore? In accordo con le proposte precedenti, abbiamo pensato di offrirvi un’alternativa esclusiva in quanto realizzata ad hoc dalla nostra stilista.  La prima proposta vede protagonista la cappa- vestito. Alla classica cappa ordinaria, in tessuto da tappezzeria, indossabile come soprabito, si affianca, per l’occasione,  il modello abito da cerimonia. In fantasia floreale, con rifiniture sul verde,l’abitino, da portare ad altezza ginocchio completato da cintura in tono, è consigliabile ad ogni donna che voglia farsi notare per la sua classe ed eleganza. La seconda proposta, per le più estrose ed egocentriche, è un particolarissimo abito da sera con strascico. Realizzato in finta seta verde con rifiniture sull’ arancio, adornato da braccia di organza, il modello sartoriale, interamente rifinito a mano, prevede chiusura sul davanti e apertura a tasca. L’effetto “wow” in questo caso è assolutamente garantito.

Ultimo, ma non ultimo il total black charleston. Si tratta di una gonna lunga riadattata a mini abito con balze, rifinita da un doppio fiocco, l’uno ad incrocio sulle spalle, l’altro a cintura sul seno. Trattandosi di un “vedo-non vedo” è consigliabile rallegrare il tutto con l’utilizzo di una decolletè rossa, possibilmente molto alta, senza dimenticare la regola d’onore: indipendentemente dall’ outfit che preferiate obbligatorio è  l’intimo rosso fuoco, per iniziare un anno all’ insegna della passione e della fortuna.

Non ci resta che augurarvi good Luck and happy new Year, amici di 8@30 style!

 

Lia Giannini

 

 

 

Un regalo “perfetto” per un Natale con..stile!

Ansia, stress, gioia commista a nervosismo, panico e insofferenza. Non sono i sintomi di una brutta malattia ma di una giornata pre- natalizia all’insegna dei regali di Natale. Del resto basta affacciarsi nei negozi  ed osservare i visi della gente assomigliare sempre più a dei grandi punti interrogativi. Gli piacerà? Sto scegliendo bene? Forse costa troppo? Il Natale, che dovrebbe essere il momento di massima serenità in cui istinti bonari  sembrano risvegliarsi dal letargo, si rivela spesso, al contrario, motivo di malessere. I regali, simbolicamente espressione di affetto e sentimenti positivi, soffrono il più delle  volte i limiti imposti da budget e doveri che mal si sposano con il clima di feste. Per non parlare del fatto che, presi dal contenuto, si finisce col tralasciare il più delle volte la parte più importante, quella che rivela quanto tempo abbia speso nello scegliere il regalo e, soprattutto, quanto ci teniamo alla persona a cui lo stiamo facendo: il pacchetto. Ammaliati da un’atmosfera che rischia di essere rovinata da inutili prese di panico, noi di 8@30 style ,abbiamo pensato, a fronte di queste ragioni, di darvi qualche piccolo suggerimento per realizzare un dono perfetto che di sicuro non lascerà indifferente il vostro ( o sarebbe meglio dire la vostra) destinataria.

Grazie alla complicità e alla creatività sempre all’avanguardia della nostra stilista Vincenza Salvino che anche per questo Natale non ha evitato di sorprenderci, in linea con le ultime tendenze moda che hanno visto il ritorno dell’ “ handmade” per  fare i regali di Natale, vi proponiamo un’idea un po’ stravagante ma di sicuro molto glamour: il frontino- cravatta.

Muniti di cerchietto, cravatta, bottoni di varie forme e materiali, colla a caldo, forbici, un sacchetto tra quelli riciclati da vecchi regali e un pezzo di stoffa, iniziamo la nostra opera. Preso il frontino, tagliamo una cravatta tra quelle dei nostri papà o nonni più fantasiose e colorate. Infiliamo il frontino nella parte superiore della cravatta fino a rivestirlo per intero ( non dimenticate di utilizzare un frontino la cui larghezza sia adeguata allo spessore della cravatta scelta), tagliamo l’eventuale pezzo di stoffa in eccesso e cuciamo con ago e filo. Nel frattempo, dopo aver rifinito il cerchietto, con la restante parte della cravatta, avvolta su sé stessa e impunturata da ago e filo, ottenuta la forma di un cilindro vuoto, la  inseriamo nel frontino, incollandola, e blocchiamo il tutto con una pietra o un bottone  particolare in linea con la fantasia scelta, ottenendo così un effetto cappellino “Royal Ascot”. Utilizzato come accessorio ad un tubino semplice e lineare o abbinato ad un vestitino da cerimonia, sarà il tocco di classe grazie al quale non passerete inosservati.

Realizzato il dono, procediamo con la nostra confezione. Qui spazio assoluto alla fantasia e pochi strumenti necessari: sacchetti, riciclati, stoffe, fiocchi o spille e, immancabile, la colla a caldo. Unico must da rispettare: coerenza ed originalità. Potete decidere di dare al tessuto la forma che più vi piace. Si possono riprodurre fiori, quadrati, cuori, alberi di Natale, quello che ritenete maggiormente adatto o che pensate possa piacere alla persona a cui andate a fare dono. Il segreto è sempre quello di giocare con la creatività.

Per quanto ci riguarda abbiamo pensato di darvi l’idea di base, ma nulla vieta che possiate arricchirla con le vostre idee più particolari. Partendo da un pezzo di stoffa porpora, ritagliamo un quadrato con forbice zig zag ( si può decidere di utilizzare anche la forbice normale ottenendo un effetto sfrangiato), incolliamo su tutti i lati tranne quello rivolto verso l’apertura del sacchetto e appoggiamo, infine, un fiocco piuttosto che un bottone o una decorazione. In alternativa al pezzo di stoffa lineare, si può sagomare  un fiore arricchito all’interno da porporina, pietre, brillantini o quello che più si gradisce. Con pochissimi tocchi, adatti anche a chi manualmente risulta inesperto,sarete in grado di ottenere un regalo unico, personale e inimitabile. Il resto, come sempre a Natale, lo farà il cuore e la magia di Santa Claus.

Buon Natale da 8@30 style!

 

Lia Giannini

Regali di Natale: la rivincita dell’ “handmade”

Se c’è una cosa particolarmente speciale del Natale è l’atmosfera che si crea durante i giorni che lo precedono. Uno dei meriti di tale diffusione è da attribuire ai numerosi mercatini che in ogni parte del mondo sembrano accogliere grandi e piccini suggerendo loro un’idea di festa e di gioia. Non importa quanto sia rilevante la crisi o quanto poco budget ci sia per fare un regalo. Accompagnati dalla persona del cuore, quello della “passeggiata” natalizia può essere uno dei momenti più dolci e più creativi dell’anno. Per alcuni può diventare un’ottima alternativa alla spesa natalizia, per altri si tratta semplicemente di un momento ricreativo nel quale scoprire nuove idee o nuovi talenti.

E’ quasi un rituale che si ripropone in ogni città del mondo e Cosenza, la città di 8@30 style, non è da meno. Ieri, nei pressi dell’Università della Calabria, luogo da cui emergono molte menti e pochi designer, si è tenuto il Christmas Art Market. Artisti locali di ogni genere e sorta si sono incontrati esponendo le loro creazioni, dai gioielli più particolari agli abiti più estrosi, allo scopo di farsi conoscere e di suggerire a tutti gli amanti dell’ “handmade” idee uniche ed originali in vista del prossimo Natale.

Pur rivelandosi un po’ deludente sotto alcuni aspetti, data la confusione e il disordine nell’organizzazione nonché la poca disciplina nella costruzione dei momenti di intrattenimento quali quello del canto e del defilè che ha visto protagonisti gli abiti delle tre stiliste presenti (tutti molto diversi ma degni di nota), l’evento ha avuto il merito di riportare in auge un tipo di commercio sempre più lontano: quello artigianale, puntando l’accento sulle capacità di realizzazione di manufatti e gioielli talvolta ben più affascinanti di quelli rintracciabili nei comuni negozi. Tra i corner e gli stand, molto variegati tra loro, diverse proposte apprezzabili:  gioielli in fimo, creazioni all’uncinetto, frontini realizzati con pietre e cravatte, colletti gioiello, persino una collezione moda reduce dall’ultimo concorso “Moda Movie”. Chiunque abbia avuto il desiderio di un acquisto fuori dal comune, unico e assolutamente economico, e sia stato in grado di comprendere il valore di un arte che  in molti considerano ormai persa e relegata al ruolo secondario di mero hobby, non ha perso occasione per comprare.

Tuttavia, permane la sensazione che non troppe persone riescano ancora a fidarsi o a percepire quanto un oggetto, spesso frutto di notti insonni e numerose fatiche, solo perché esente dai costi di vendita, non risulti così economico all’ atto pratico. Stando infatti alle testimonianze degli “addetti ai lavori”, nonostante i prezzi bassi e la singolarità di alcune proposte, complici forse le difficoltà economiche o la scarsa fiducia nel valore di un oggetto fatto “a mano”,sembra  essere prevalso maggiormente l’interesse “culturale” che il desiderio di effettuare una vera e propria “spesa” natalizia.

Sarà davvero solo colpa della crisi o delle nostre menti lobotomizzate dall’idea che un acquisto degno sia solo quello che comprende rincari del triplo sul prezzo e tassazioni allo Stato? Ai prossimi “Natali” la sentenza.

 

Lia Giannini

 

 

L’albero “glamour” di 8@30 style

 

Non esiste periodo più bello di quello che precede la venuta del Natale.Le vetrine si addobbano a festa, le città, anche le più fredde, si illuminano di luci colorare, le persone diventano, per la prima volta durante l’anno, preoccupate anche per gli altri piuttosto che solo di sé stesse. E’ il momento dell’anno più magico, quello in cui tutti i sogni sembrano riuscire a realizzarsi. Ogni casa diventa un piccolo nido in cui raccogliersi con gli amici, da arredare e rivestire con cura. A partire per prima cosa dall’albero. Nella sua accezione più strettamente tradizionale ma rigorosamente ecologico, alto e ricco di rami, può essere adornato come più si crede.E’ forse una delle poche cose per cui non esiste il “fuori moda”, l’importante è che sia sempre in linea con lo spirito di chi lo realizza e  di chi vi abita.

Quest’anno, poi, al mood classico del rosso, del bianco e del dorato, le tendenze in fatto di addobbi propongono un’alternativa assai simpatica: l’albero ispirato ad Hansel e Gretel.

Completamente adornato di caramelle, finti pezzi di torta, casette di marzapane e dolcetti è adatto a tutti i genitori che vogliono far brillare gli occhi dei propri figli. Si tratta di un modo divertente di giocare con la fantasia mixando antichità e gioco. Diversamente, per tutti quelli che desiderano riversarsi sulle modalità di addobbo consuetudinarie sono particolarmente consigliati  i colori neutri del bianco, del bronzo e del dorato, magari da mischiare insieme o tutt’al più, per i più trasgressivi, le nuove tonalità del verde acqua, del rosa antico e del turchese. Inoltre, come per gli abiti, le ultime tendenze natalizie suggeriscono il ritorno al “vintage”. Alle classiche palline da supermercato noi consigliamo vecchi addobbi della nonna: pupazzetti, animaletti, vecchi cavallucci di legno, scarpette con il tacco, mascherine, scarponcini di neve e cuoricini in peluche. Tutto ciò che risveglia la creatività e rimanda al passato rendendo il tutto ancora più glamour è ben accetto. Del resto, tra le leggende sull’uso degli alberi di Natale, se ne trova una che racconta l’usanza presso varie culture, di decorare i vari Alberi del Paradiso con nastri e oggetti colorati, fiaccole, piccole campane, animaletti votivi, nonché la credenza che le luci che li illuminavano corrispondessero ad altrettante anime.

E per chi volesse osare di più? Noi, grazie al contributo sempre originale della nostra stilista, vi proponiamo una soluzione non necessariamente in tema natalizio ma sicuramente ben adattabile all’occasione. Basta essere in possesso di un cartoncino, della paglia, una bomboletta spray dorata, delle luci e qualche “accessorio”. Potete scegliere di utilizzare delle finte perle colorate, delle bucce di mandarino, delle ghirlande, delle stelle di Natale, della frutta secca e qualunque cosa incontri la vostra fantasia. Se, come nel nostro caso, doveste scegliere delle collane, rivestite il cono proprio come se fosse il vostro collo, scegliendo delle gradazioni più particolari e glamour come quelle dell’azzurro, del rosa shocking e del verde acquamarina. Poi, arrivate alla punta, fermate le perle cercando di riprodurre un fiocco che scende e otterrete un effetto “chic”.

Se alle collane preferite del materiale più ” a tema” ,un’altra possibile proposta è quella di inserire sull’apposito cono dei gusci di noce, bucati con un piccolo trapano per poter inserire gli spilli da appendere così da apporre, sulla punta del nostro albero “fashion”, alcuni  fiori, rappresentati in questo caso per noi da portatovaglioli ma sostituibili con qualsiasi altro oggetto glamour.

Se nessuna delle proposte suggerite dovesse incontrare i vostri gusti o quelli del vostro arredamento, provvedete a lavorare con la fantasia lasciandovi guidare solo dalla magia affinché qualunque idea abbiate contribuisca ad illuminare e ad esaltare il vostro Natale ma soprattutto il vostro umore quando entrate in casa.

Lia Giannini

 

Eventi e cerimonie: gli abiti da “fiaba” di Tutto Sposi Expo

Più del Natale, più della partita del cuore, più del primo bacio, si sa, nella vita di uomini e donne ( più donne che uomini) c’ è il matrimonio. A confermarlo, l’evento dell’anno, giunto alla sua XIII edizione, Tutto Sposi Expo, che nelle giornate dal 28 novembre al 4 dicembre ha ospitato sotto i tendoni del PalaMercedes, zona industriale di Rende ( Cs) esperti del settore wedding tra i più noti della provincia.  I più importanti atelier di abiti di sposa della provincia  hanno messo in mostra le loro creazioni enfatizzando le abilità sartoriali e le raffinatezze delle loro proposte di tendenza. Sale ricevimenti, Wedding Planner, negozi di oggettistica e bomboniere, fotografi, make up artist e quant’altro, hanno fatto da spola ai numerosi giovani accorsi, nonostante il tempo infelice e la crisi incalzante, nel tentativo di farsi un’idea per il giorno perfetto. Per quello che sembra essere l’evento “anti crisi” per eccellenza e che per molti, non  ancora predisposti al matrimonio, è  l’ennesima buona occasione per sognare, assieme a tutte le appassionate di moda e di favole, l’abito ideale. Agli stand, più o meno attrattivi, durante le quattro giornate si sono alternate una serie di sfilate e il concorso ” un giorno da modella” dedicato alle ragazze ” normali” in procinto di matrimonio.

E così, abbagliate dal glamour di abiti a volte un po’eccessivi ma comunque attraenti abbiamo pensato di riproporvi una piccola carrellata di proposte, lasciando che voi, lettrici o lettori di 8@30 possiate avere un’idea sul vostro modello da sogno.

Eccentrico, colorato ed estroso, trasgressivo e anticonvenzionale  quello proposto da Melina Baffa con  una collezione incentrata sui colori accesi quali il rosso passione e il turchese vivo. Classica, tradizionale, semplice la moda sposi di Piazza di Spagna. Sorprendente lo stile di”WHITE”  il nuovo atelier di abiti da sposa che ha curato nel dettaglio anche lo stile della sfilata lasciando che i modelli, sotto una luce soffusa, venissero mostrati al pubblico accompagnati dalla colonna sonora  de ” i sogni son desideri” . Del resto, modello di punta particolarmente apprezzato dal pubblico, un bellissimo abito da principessa con corpetto in perle e strass, gonna ampia, accompagnata da un velo di glitter con fiocco in taffetà sulla parte posteriore. Inevitabile l’applauso e gli occhi appassionati di future spose che, focose o timide che siano, di fronte all’abito da classica Cenerentola, sembrano davvero perdere la parole, più che la scarpetta. Sarà forse per quel desiderio inconscio di vivere un sogno? O per quella immane speranza di aver trovato il principe azzurro?Ad ogni modo, che ci si sposi molto giovani o in età ” da marito”  il colore da sposa sembra essere destinato a rimanere il bianco seppur declinato in modi a volte anche molto divertenti come quelli che vedono la scelta dell’abito da sposa ricadere su tubini corti al ginocchio molto simpatici e sicuramente innovativi.

E per gli ometti? Un tempo, che fosse in tight, smocking, o abito scuro poco sembrava importare. Gli occhi dovevano essere interamente incentrati sulla sposa, vera protagonista del’evento. Oggi, invece, sempre più stilisti mettono in risalto anche la figura maschile esaltandola in completi dal taglio importante, proposti in tonalità un tempo bandite come il blu notte e il bianco ghiaccio e impreziositi da dettagli particolari quali gilet damascati e swarosky. Certo, non crediamo che trovare all’altare un uomo in bianco appassioni qualunque futura moglie, quantomeno per il gusto di non aver rubata la scena. A dispetto dei completi più estrosi il giorno del matrimonio resta un giorno da ricordare per sempre, anche quando il tempo sarà passato. Per questo motivo non dimenticate di scegliere l’abito avendo a mente di indossare qualcosa di bianco, di azzurro, in prestito, qualcosa di vecchio e qualcosa di nuovo. Il resto lo farà l’amore.

 

Lia Giannini

 

Il must dell’inverno 2013/14: le cappe “glamour

Sono il must have dell’autunno- inverno 2013/2014. Calde per le giornate più fredde, comode per andare in giro tutto il giorno, affascinanti se indossate su un abitino elegante per una serata a cena. Le passerelle della stagione in corso offrono ispirazioni da ogni parte: total white per la proposta di Valentino, luxury per Emilio Pucci, comode e morbide per Maurizio Pecoraro, camaleontiche e originali quelle di Vincenza Salvino.

Sono le cappe e le mantelle che riscoprono il gusto di una donna sofisticata e altera, sempre più forte nella sua solitudine contro il mondo che, dietro la bellezza e l’apparente fragilità, sembra celare le sue potenti armi di seduzione. E se per la maggior parte delle passerelle, il trend dell’ oversize e delle cappe è scoperta recente, per la nostra stilista, sempre all’avanguardia, si tratta di  un leit motiv ricorrente già da qualche anno. Alle mantelle in pelliccia di Saint Laurent e Blumarine, all’astrakan e al matelassè, lei predilige i tessuti da tendaggi, il cotone e la ciniglia, ottimi per non far trasparire il freddo e adatti a rendere il tutto più elegante.

Partendo dalla forma geometrica di un cerchio che consente al tessuto di ruotare intorno contribuendo ad amplificare la multifunzionalità e la reversibilità del capo, il primo modello, riportato nelle varie modalità di utilizzo, si presenta in tessuto da tappezzeria, cotone di ciniglia, realizzato in un’unica versione double face. Indossabile su una giacca o un tailleur pantalone o piuttosto nella sua variante con accessorio posto sopra un abitino o un maglione pesante, è un tipico capo della stagione autunnale per la sua variante cromatica e per la pesantezza della stoffa stessa.

 Il secondo modello, decisamente più accattivante e sofisticato, è interamente realizzato in tessuto da tendaggio, ma trattandosi di seta e quindi di un tessuto decisamente più leggero, è consigliabile per una serata particolarmente raffinata, in cui sorprendere senza rinunciare alla comodità e al caldo. Disponibile in tre versioni diverse, può assolvere anche la funzione di cappuccio per aumentare l’effetto “mistero” e seduzione.

Decisamente più romantico e sobrio il modello ricavato da un cotone grigio in mille righe a cui si contrappone in versione double face una stoffa fiorata in viscosa. Di tutti, volendo richiamare un termine ormai in voga, è il più vintage: le stoffe sono datate, la fantasia richiama gli anni “50” e anche il taglio, realizzato per una donna sobria ma carismatica e dotata di stile, ricorda le dive di un tempo.

Sbarazzino e divertente, sembra richiamare il mito di Gianburrasca l’ultimo dei capi proposti dalla nostra stilista, dai toni scozzesi e turchesi. Di tutti è sicuramente il più estroso e il più giovanile, dal momento che i colori, must di questo inverno, richiamano uno stile eccentrico e giocoso

In definitiva, romantico o frizzante, scozzese o a tinta unita, il capo che vi abbiamo proposto questa volta è perfettamente realizzabile anche da quelle meno esperte. Di base le regole da non dimenticare restano due: tagliare la stoffa di traverso per una vestibilità più comoda e sul diritto filo per una maggiormente aderente, ma soprattutto, divertirsi osando secondo la propria fantasia, il proprio gusto e la propria fisicità, perché ” la moda” diceva Coco Chanel ” è fatta per essere fuori moda”.

 

Lia Giannini

 

I love shoes: che scarpe indosso?

Feticismo? Frivolezza? Ci siamo chiesti qual è il motivo per cui, caduta la convinzione che “vadano regalate ai defunti”, le scarpe finiscano da sempre con l’essere il regalo più ambito dalle donne. Sarà il fascino di sentirsi al pari degli uomini slanciate su un tacco 12 che catalizza l’attenzione maschile? O semplicemente un desiderio di possesso che fa sentire Wonder Woman in mezzo alla foresta anche se immersi in una terribile giornata senza via d’uscita?  La5 ha pensato bene di farne un format esclusivo, dal titolo appunto “ tacco 12” che prenderà avvio da lunedì 11 novembre e che vedrà tre giovani appassionate tentare di accaparrarsi il premio tanto agognato( un paio di scarpe da sogno) attraverso una sfida che le porterà, con l’aiuto di tre esperte di moda, a trovare il look giusto e studiato nei minimi dettagli per il loro evento ideale. Noi, nell’attesa di gustarci questo nuovo reality, abbiamo pensato di darvi qualche suggerimento, per la prossima stagione, sui modelli più cool da indossare durante l’inverno 2013.

Partendo dalle scarpe per eccellenza, simbolo di sensualità e di eleganza allo stesso tempo, adatte ad ogni tipo di fisicità, le decolletè, quest’anno con il tacco a virgola, ora interno ora esterno, realizzato per la prima volta da Vivier e ripreso, oggi da molti stilisti, da Dior a Miu Miu in un connubio stilistico che ben si sposa con il ritorno ad un look principesco come quello di Maria Antonietta. E per chi non volesse spendere un occhio della testa o non si sentisse troppo in grado di osare dando sfogo all’eccentricità, il must da ricordare questo inverno, adatto a qualsiasi tipo di look, è l’uso del tacco molto sottile o al contrario molto grosso, a cui si accompagna il ritorno della punta, magari leggermente arrotondata e l’assenza di plateau, troppo grossolano e assai distante dallo stile anni ’50 promosso dagli stilisti per questa stagione.

E per la vita di tutti i giorni? Beh le proposte in questo caso sono molteplici: dai boots texani estremamente rock con borchie o senza e dal gambale preferibilmente ampio, ai mocassini stringati stile maschiaccio che rievocano il look androgino di Armani e che richiamano alla mente una donna che sotto l’abito non manca di attributi. Consigliato in questo caso un outfit altrettanto maschile, pantalone largo e camicia o, per chi volesse osare diversamente, una gonna lunga anni ’40 piuttosto che un minidress.

E per chi proprio non ama la moda e tutte le sue sfaccettature? Tranquilli, le vecchie scarpe da tennis, oggi rinvenibili nelle moderne sneakers, non mancano mai. Certo magari quest’anno il consiglio è di osare un po’ di più scegliendo almeno tra i modelli originalissimi che vedono, tra le proposte, golden goose di ogni genere e sorta, colorate, animalier, glitterate piene di strass e applicazioni o semplicemente  con il tacco interno che aiuta le meno dotate di centimetri.

Infine tra gli stivali non dimentichiamo i famosi cuissard, ovvero stivali lunghi oltre il ginocchio, stile francese, particolarmente consigliati alle donne alte e slanciate che vogliono sentirsi un po’ Eva Kant per un look particolarmente aggressivo e sexy. Simili ad un guanto, se scelti nel modello giusto, sono perfetti da indossare con un leggins molto aderente simil pelle o anche in tessuto standard, ovviamente senza mai eccedere nel volgare.

Infine per le più semplici ma non per questo meno fantasiose perfetto lo stivale beatles , una novità dell’anno, adatto ad un look un po’ sui generis, rinvenibile in varie forme e colori, scamosciati o in pelle con punta laminata, o, per il quotidiano il classico Ugg di pelliccia, imitatissimo in varie forme e colori ma adorabile durante il freddo per il calore che emana e la straordinaria comodità.

E voi, amiche? Che scarpe vorreste trovare sotto l’albero di Natale?

 

 

 

 

 

 

Lia Giannini

Gioielli per gioco e per passione: intervista a Trame di Rame

Una volta erano i migliori amici delle donne, oggi sono spesso un lusso difficile da concedersi. Complice la crisi o semplicemente la possibilità fastidiosa di vedere imitato il proprio gioiello sulle bancarelle di ogni dove sempre più spadroneggiano gli artisti  “self made”, spesso capaci  di realizzare creazioni estremamente originali e fatte apposta per chi le acquista.

Oggi vi raccontiamo di Daniela che un giorno insieme a sua madre a sua sorella, ha pensato bene di dar vita al marchio “Trame di Rame” che potete trovare a Genova, in pieno centro storico, nella gioielleria Gismondi Atelier o a Gallico (RC)  nel negozio Antiqua. Loro sono nate per caso, una sera, in famiglia mentre pensavano ad un nome che richiamasse le creazioni in filo di rame e allo stesso tempo desse l’idea di un simpatico gioco di parole, noi le abbiamo scoperte in un’ altra sera,questa volta estiva, a Scilla, mentre attraevano turisti curiosi ed affascinati dai loro gioielli e abbiamo deciso di intervistarli per voi.

Trame di rame conferisce l’idea di un misterioso intreccio nella realizzazione delle vostre opere. Il rame è l’unico ispiratore delle vostre collezioni o utilizzate anche altri materiali?

No, anche se il rame è l’elemento portante noi lavoriamo anche altri metalli, quali l’ottone, l’alluminio, da poco anche l’argento ai quali accostiamo pietre dure e coloratissimi bottoni cercando di creare delle vere  e proprie contaminazioni.

Come riuscite a entrare in contatto con  questo materiale così particolare? Esiste una tecnica di lavorazione particolare?

I metalli hanno un potere intrinseco, magico per chi ama lavorarli. Il nostro approccio ad essi ha qualcosa di primordiale se si pensa che vengono forgiati unicamente su incudine e martello oppure con l’esclusivo utilizzo dell’uncinetto per  creare gioielli del tutto originali. Quanto alla tecnica, ne scopriamo di nuove e affascinanti ogni giorno ma quella di punta che utilizziamo è l’uncinetto, la più identificativa e la più apprezzata dai nostri clienti.

Esiste una  fascia di età specifica che tende a preferire abitualmente le vostre creazioni?

Realizziamo gioielli per tutte le età e per tutte le tasche, senza alcuna discriminazione perché proprio come l’amore, i gioielli non hanno età!

Voi, visto che avete anche un canale online di vendita tramite FB, realizzate anche opere su commissione?

Certo. Entrare in contatto con l’idea del cliente e materializzarla a gusto proprio, con le proprie mani è sempre una sfida che accettiamo di buon grado.

A noi è capitato di imbatterci nei vostri gioielli d’estate, sulla costa calabrese. Vi capita mai di fare lo stesso anche al di fuori della Calabria? O se così non è stato finora, avete mai pensato di poter espandere il vostro commercio o avete dovuto scontrarvi con alcuni limiti in questo senso?

Sì è vero quest’estate abbiamo lavorato molto in Calabria, prediligendo le provincie di Reggio Calabria e Catanzaro. Ma per l’estate prossima siamo già pronti a scoprire lidi nuovi, senza alcuna limitazione.

 Siamo oramai alle porte del prossimo inverno. I colori pastelli si mischiano allo scozzese, al golden e al camuflage. Da cosa vi farete ispirare prevalentemente quest’anno e quali sono i colori che amate di più abbinare al rame?

Lasciandoci alle spalle l’estate, abbandoniamo temporaneamente il turchese e il corallo, dando spazio alla luce delle splendide perle di fiume in accostamento all’ ottone, ai toni caldi delle corniole da abbinare al rame martellato. Restano un must la lavorazione del metallo senza pietre e delle coloratissime collane di bottoni che conferiscono un tocco di calore anche all’ inverno più freddo.

 Infine, dovendo dare un consiglio a chi sceglie una vostra creazione, da cosa occorre farsi guidare durante l’acquisto di un accessorio?

Sicuramente chi sceglie un gioiello Trame di Rame è una persona che desidera avere o regalare un’opera unica ed inimitabile. A volte capita che un cliente mi chieda consiglio, ma poi è sempre l’istinto a guidare la scelta (ogni tipo di lavorazione regala infatti emozioni diverse), lo stesso istinto che ascoltiamo quando realizziamo un gioiello.

 

 LIA GIANNINI