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Eventi e cerimonie: gli abiti da “fiaba” di Tutto Sposi Expo

Più del Natale, più della partita del cuore, più del primo bacio, si sa, nella vita di uomini e donne ( più donne che uomini) c’ è il matrimonio. A confermarlo, l’evento dell’anno, giunto alla sua XIII edizione, Tutto Sposi Expo, che nelle giornate dal 28 novembre al 4 dicembre ha ospitato sotto i tendoni del PalaMercedes, zona industriale di Rende ( Cs) esperti del settore wedding tra i più noti della provincia.  I più importanti atelier di abiti di sposa della provincia  hanno messo in mostra le loro creazioni enfatizzando le abilità sartoriali e le raffinatezze delle loro proposte di tendenza. Sale ricevimenti, Wedding Planner, negozi di oggettistica e bomboniere, fotografi, make up artist e quant’altro, hanno fatto da spola ai numerosi giovani accorsi, nonostante il tempo infelice e la crisi incalzante, nel tentativo di farsi un’idea per il giorno perfetto. Per quello che sembra essere l’evento “anti crisi” per eccellenza e che per molti, non  ancora predisposti al matrimonio, è  l’ennesima buona occasione per sognare, assieme a tutte le appassionate di moda e di favole, l’abito ideale. Agli stand, più o meno attrattivi, durante le quattro giornate si sono alternate una serie di sfilate e il concorso ” un giorno da modella” dedicato alle ragazze ” normali” in procinto di matrimonio.

E così, abbagliate dal glamour di abiti a volte un po’eccessivi ma comunque attraenti abbiamo pensato di riproporvi una piccola carrellata di proposte, lasciando che voi, lettrici o lettori di 8@30 possiate avere un’idea sul vostro modello da sogno.

Eccentrico, colorato ed estroso, trasgressivo e anticonvenzionale  quello proposto da Melina Baffa con  una collezione incentrata sui colori accesi quali il rosso passione e il turchese vivo. Classica, tradizionale, semplice la moda sposi di Piazza di Spagna. Sorprendente lo stile di”WHITE”  il nuovo atelier di abiti da sposa che ha curato nel dettaglio anche lo stile della sfilata lasciando che i modelli, sotto una luce soffusa, venissero mostrati al pubblico accompagnati dalla colonna sonora  de ” i sogni son desideri” . Del resto, modello di punta particolarmente apprezzato dal pubblico, un bellissimo abito da principessa con corpetto in perle e strass, gonna ampia, accompagnata da un velo di glitter con fiocco in taffetà sulla parte posteriore. Inevitabile l’applauso e gli occhi appassionati di future spose che, focose o timide che siano, di fronte all’abito da classica Cenerentola, sembrano davvero perdere la parole, più che la scarpetta. Sarà forse per quel desiderio inconscio di vivere un sogno? O per quella immane speranza di aver trovato il principe azzurro?Ad ogni modo, che ci si sposi molto giovani o in età ” da marito”  il colore da sposa sembra essere destinato a rimanere il bianco seppur declinato in modi a volte anche molto divertenti come quelli che vedono la scelta dell’abito da sposa ricadere su tubini corti al ginocchio molto simpatici e sicuramente innovativi.

E per gli ometti? Un tempo, che fosse in tight, smocking, o abito scuro poco sembrava importare. Gli occhi dovevano essere interamente incentrati sulla sposa, vera protagonista del’evento. Oggi, invece, sempre più stilisti mettono in risalto anche la figura maschile esaltandola in completi dal taglio importante, proposti in tonalità un tempo bandite come il blu notte e il bianco ghiaccio e impreziositi da dettagli particolari quali gilet damascati e swarosky. Certo, non crediamo che trovare all’altare un uomo in bianco appassioni qualunque futura moglie, quantomeno per il gusto di non aver rubata la scena. A dispetto dei completi più estrosi il giorno del matrimonio resta un giorno da ricordare per sempre, anche quando il tempo sarà passato. Per questo motivo non dimenticate di scegliere l’abito avendo a mente di indossare qualcosa di bianco, di azzurro, in prestito, qualcosa di vecchio e qualcosa di nuovo. Il resto lo farà l’amore.

 

Lia Giannini

 

Il must dell’inverno 2013/14: le cappe “glamour

Sono il must have dell’autunno- inverno 2013/2014. Calde per le giornate più fredde, comode per andare in giro tutto il giorno, affascinanti se indossate su un abitino elegante per una serata a cena. Le passerelle della stagione in corso offrono ispirazioni da ogni parte: total white per la proposta di Valentino, luxury per Emilio Pucci, comode e morbide per Maurizio Pecoraro, camaleontiche e originali quelle di Vincenza Salvino.

Sono le cappe e le mantelle che riscoprono il gusto di una donna sofisticata e altera, sempre più forte nella sua solitudine contro il mondo che, dietro la bellezza e l’apparente fragilità, sembra celare le sue potenti armi di seduzione. E se per la maggior parte delle passerelle, il trend dell’ oversize e delle cappe è scoperta recente, per la nostra stilista, sempre all’avanguardia, si tratta di  un leit motiv ricorrente già da qualche anno. Alle mantelle in pelliccia di Saint Laurent e Blumarine, all’astrakan e al matelassè, lei predilige i tessuti da tendaggi, il cotone e la ciniglia, ottimi per non far trasparire il freddo e adatti a rendere il tutto più elegante.

Partendo dalla forma geometrica di un cerchio che consente al tessuto di ruotare intorno contribuendo ad amplificare la multifunzionalità e la reversibilità del capo, il primo modello, riportato nelle varie modalità di utilizzo, si presenta in tessuto da tappezzeria, cotone di ciniglia, realizzato in un’unica versione double face. Indossabile su una giacca o un tailleur pantalone o piuttosto nella sua variante con accessorio posto sopra un abitino o un maglione pesante, è un tipico capo della stagione autunnale per la sua variante cromatica e per la pesantezza della stoffa stessa.

 Il secondo modello, decisamente più accattivante e sofisticato, è interamente realizzato in tessuto da tendaggio, ma trattandosi di seta e quindi di un tessuto decisamente più leggero, è consigliabile per una serata particolarmente raffinata, in cui sorprendere senza rinunciare alla comodità e al caldo. Disponibile in tre versioni diverse, può assolvere anche la funzione di cappuccio per aumentare l’effetto “mistero” e seduzione.

Decisamente più romantico e sobrio il modello ricavato da un cotone grigio in mille righe a cui si contrappone in versione double face una stoffa fiorata in viscosa. Di tutti, volendo richiamare un termine ormai in voga, è il più vintage: le stoffe sono datate, la fantasia richiama gli anni “50” e anche il taglio, realizzato per una donna sobria ma carismatica e dotata di stile, ricorda le dive di un tempo.

Sbarazzino e divertente, sembra richiamare il mito di Gianburrasca l’ultimo dei capi proposti dalla nostra stilista, dai toni scozzesi e turchesi. Di tutti è sicuramente il più estroso e il più giovanile, dal momento che i colori, must di questo inverno, richiamano uno stile eccentrico e giocoso

In definitiva, romantico o frizzante, scozzese o a tinta unita, il capo che vi abbiamo proposto questa volta è perfettamente realizzabile anche da quelle meno esperte. Di base le regole da non dimenticare restano due: tagliare la stoffa di traverso per una vestibilità più comoda e sul diritto filo per una maggiormente aderente, ma soprattutto, divertirsi osando secondo la propria fantasia, il proprio gusto e la propria fisicità, perché ” la moda” diceva Coco Chanel ” è fatta per essere fuori moda”.

 

Lia Giannini

 

I love shoes: che scarpe indosso?

Feticismo? Frivolezza? Ci siamo chiesti qual è il motivo per cui, caduta la convinzione che “vadano regalate ai defunti”, le scarpe finiscano da sempre con l’essere il regalo più ambito dalle donne. Sarà il fascino di sentirsi al pari degli uomini slanciate su un tacco 12 che catalizza l’attenzione maschile? O semplicemente un desiderio di possesso che fa sentire Wonder Woman in mezzo alla foresta anche se immersi in una terribile giornata senza via d’uscita?  La5 ha pensato bene di farne un format esclusivo, dal titolo appunto “ tacco 12” che prenderà avvio da lunedì 11 novembre e che vedrà tre giovani appassionate tentare di accaparrarsi il premio tanto agognato( un paio di scarpe da sogno) attraverso una sfida che le porterà, con l’aiuto di tre esperte di moda, a trovare il look giusto e studiato nei minimi dettagli per il loro evento ideale. Noi, nell’attesa di gustarci questo nuovo reality, abbiamo pensato di darvi qualche suggerimento, per la prossima stagione, sui modelli più cool da indossare durante l’inverno 2013.

Partendo dalle scarpe per eccellenza, simbolo di sensualità e di eleganza allo stesso tempo, adatte ad ogni tipo di fisicità, le decolletè, quest’anno con il tacco a virgola, ora interno ora esterno, realizzato per la prima volta da Vivier e ripreso, oggi da molti stilisti, da Dior a Miu Miu in un connubio stilistico che ben si sposa con il ritorno ad un look principesco come quello di Maria Antonietta. E per chi non volesse spendere un occhio della testa o non si sentisse troppo in grado di osare dando sfogo all’eccentricità, il must da ricordare questo inverno, adatto a qualsiasi tipo di look, è l’uso del tacco molto sottile o al contrario molto grosso, a cui si accompagna il ritorno della punta, magari leggermente arrotondata e l’assenza di plateau, troppo grossolano e assai distante dallo stile anni ’50 promosso dagli stilisti per questa stagione.

E per la vita di tutti i giorni? Beh le proposte in questo caso sono molteplici: dai boots texani estremamente rock con borchie o senza e dal gambale preferibilmente ampio, ai mocassini stringati stile maschiaccio che rievocano il look androgino di Armani e che richiamano alla mente una donna che sotto l’abito non manca di attributi. Consigliato in questo caso un outfit altrettanto maschile, pantalone largo e camicia o, per chi volesse osare diversamente, una gonna lunga anni ’40 piuttosto che un minidress.

E per chi proprio non ama la moda e tutte le sue sfaccettature? Tranquilli, le vecchie scarpe da tennis, oggi rinvenibili nelle moderne sneakers, non mancano mai. Certo magari quest’anno il consiglio è di osare un po’ di più scegliendo almeno tra i modelli originalissimi che vedono, tra le proposte, golden goose di ogni genere e sorta, colorate, animalier, glitterate piene di strass e applicazioni o semplicemente  con il tacco interno che aiuta le meno dotate di centimetri.

Infine tra gli stivali non dimentichiamo i famosi cuissard, ovvero stivali lunghi oltre il ginocchio, stile francese, particolarmente consigliati alle donne alte e slanciate che vogliono sentirsi un po’ Eva Kant per un look particolarmente aggressivo e sexy. Simili ad un guanto, se scelti nel modello giusto, sono perfetti da indossare con un leggins molto aderente simil pelle o anche in tessuto standard, ovviamente senza mai eccedere nel volgare.

Infine per le più semplici ma non per questo meno fantasiose perfetto lo stivale beatles , una novità dell’anno, adatto ad un look un po’ sui generis, rinvenibile in varie forme e colori, scamosciati o in pelle con punta laminata, o, per il quotidiano il classico Ugg di pelliccia, imitatissimo in varie forme e colori ma adorabile durante il freddo per il calore che emana e la straordinaria comodità.

E voi, amiche? Che scarpe vorreste trovare sotto l’albero di Natale?

 

 

 

 

 

 

Lia Giannini

Gioielli per gioco e per passione: intervista a Trame di Rame

Una volta erano i migliori amici delle donne, oggi sono spesso un lusso difficile da concedersi. Complice la crisi o semplicemente la possibilità fastidiosa di vedere imitato il proprio gioiello sulle bancarelle di ogni dove sempre più spadroneggiano gli artisti  “self made”, spesso capaci  di realizzare creazioni estremamente originali e fatte apposta per chi le acquista.

Oggi vi raccontiamo di Daniela che un giorno insieme a sua madre a sua sorella, ha pensato bene di dar vita al marchio “Trame di Rame” che potete trovare a Genova, in pieno centro storico, nella gioielleria Gismondi Atelier o a Gallico (RC)  nel negozio Antiqua. Loro sono nate per caso, una sera, in famiglia mentre pensavano ad un nome che richiamasse le creazioni in filo di rame e allo stesso tempo desse l’idea di un simpatico gioco di parole, noi le abbiamo scoperte in un’ altra sera,questa volta estiva, a Scilla, mentre attraevano turisti curiosi ed affascinati dai loro gioielli e abbiamo deciso di intervistarli per voi.

Trame di rame conferisce l’idea di un misterioso intreccio nella realizzazione delle vostre opere. Il rame è l’unico ispiratore delle vostre collezioni o utilizzate anche altri materiali?

No, anche se il rame è l’elemento portante noi lavoriamo anche altri metalli, quali l’ottone, l’alluminio, da poco anche l’argento ai quali accostiamo pietre dure e coloratissimi bottoni cercando di creare delle vere  e proprie contaminazioni.

Come riuscite a entrare in contatto con  questo materiale così particolare? Esiste una tecnica di lavorazione particolare?

I metalli hanno un potere intrinseco, magico per chi ama lavorarli. Il nostro approccio ad essi ha qualcosa di primordiale se si pensa che vengono forgiati unicamente su incudine e martello oppure con l’esclusivo utilizzo dell’uncinetto per  creare gioielli del tutto originali. Quanto alla tecnica, ne scopriamo di nuove e affascinanti ogni giorno ma quella di punta che utilizziamo è l’uncinetto, la più identificativa e la più apprezzata dai nostri clienti.

Esiste una  fascia di età specifica che tende a preferire abitualmente le vostre creazioni?

Realizziamo gioielli per tutte le età e per tutte le tasche, senza alcuna discriminazione perché proprio come l’amore, i gioielli non hanno età!

Voi, visto che avete anche un canale online di vendita tramite FB, realizzate anche opere su commissione?

Certo. Entrare in contatto con l’idea del cliente e materializzarla a gusto proprio, con le proprie mani è sempre una sfida che accettiamo di buon grado.

A noi è capitato di imbatterci nei vostri gioielli d’estate, sulla costa calabrese. Vi capita mai di fare lo stesso anche al di fuori della Calabria? O se così non è stato finora, avete mai pensato di poter espandere il vostro commercio o avete dovuto scontrarvi con alcuni limiti in questo senso?

Sì è vero quest’estate abbiamo lavorato molto in Calabria, prediligendo le provincie di Reggio Calabria e Catanzaro. Ma per l’estate prossima siamo già pronti a scoprire lidi nuovi, senza alcuna limitazione.

 Siamo oramai alle porte del prossimo inverno. I colori pastelli si mischiano allo scozzese, al golden e al camuflage. Da cosa vi farete ispirare prevalentemente quest’anno e quali sono i colori che amate di più abbinare al rame?

Lasciandoci alle spalle l’estate, abbandoniamo temporaneamente il turchese e il corallo, dando spazio alla luce delle splendide perle di fiume in accostamento all’ ottone, ai toni caldi delle corniole da abbinare al rame martellato. Restano un must la lavorazione del metallo senza pietre e delle coloratissime collane di bottoni che conferiscono un tocco di calore anche all’ inverno più freddo.

 Infine, dovendo dare un consiglio a chi sceglie una vostra creazione, da cosa occorre farsi guidare durante l’acquisto di un accessorio?

Sicuramente chi sceglie un gioiello Trame di Rame è una persona che desidera avere o regalare un’opera unica ed inimitabile. A volte capita che un cliente mi chieda consiglio, ma poi è sempre l’istinto a guidare la scelta (ogni tipo di lavorazione regala infatti emozioni diverse), lo stesso istinto che ascoltiamo quando realizziamo un gioiello.

 

 LIA GIANNINI

Halloween alla moda o moda di Halloween?

Una volta erano mostri, streghe, cadaveri e creature insanguinate a ispirare per i travestimenti la notte più paurosa dell’anno. Oggi, complice l’origine celtica della ricorrenza che vede sprovvisti americani e inglesi di un loro carnevale, complice il desiderio di stupire a tutti i costi senza rischiare di trovarsi ad una festa con un costume troppo simile a quello di un altro, Halloween, la notte che precede Ognissanti durante la quale leggenda vuole che le anime dei defunti si aggirino in cerca di corpi vivi dei quali impossessarsi, diventa palcoscenico di look di ogni tipo, lontani dalle usanze e inadeguati a volte anche al contesto. Noi di 8@30 style, nel rispetto della tradizione che segna la fine della stagione estiva e l’inizio del freddo inverno, abbiamo deciso di dare, a chi ancora non avesse le idee ben chiare e molti soldi da spendere, un paio di suggerimenti atti a riproporre due dei look più apprezzati e ricercati tra le donne: quello della strega e della sposa cadavere.

Perfetti per una festa da ballo, una serata dell’orrore tra amici o, perché no, per un aperitivo “mostruoso”, gli outfit, frutto della creatività della nostra stilista Vincenza Salvino, si propongono l’obiettivo di offrire uno spunto a cui invitiamo ad apporre sempre il vostro tocco personale senza eccedere nelle spese e in modo del tutto originale.

Il primo look, in perfetto accordo con i colori di Halloween, l’arancio simbolo della mietitura  e il nero espressione del buio, richiede pochi e semplicissimi elementi: una sottoveste vintage di colore nero o comunque attinente al tema, un paio di leggins di ugual colore sostituibili anche con una calza coprente, un foulard a cui applicare un grosso spillone preferibilmente vintage anch’esso o comunque particolarmente evidente, della carta regalo, una stola di lana o di tessuto variabile a seconda delle preferenze e del clima, ago, filo ed eventuale colla da tessuto (acquistabile in merceria).

Ritagliando dal cartoncino o dalla carta regalo delle parole e delle forme a tema occorre applicarle sulla sottoveste nella modalità più idonea al vostro gusto e secondo il vostro estro, dopodichè, agganciato lo spillone al foulard  (alternabile anche con una calza senza piede magari colorata da chiudere con un  fiocco che ne cancelli le origini), è sufficiente indossare i vari indumenti così come vi sono stati indicati, abbinarli ad un bel paio di stivali alti o a delle decolletè nere ( o perché no, arancio zucca!), enfatizzare i capelli cercando di renderli più gonfi e spettinati possibili, seguire i nostri suggerimenti sul trucco( accessibili nelle sezione make up) e il gioco è fatto poiché nessuna sarà più strega di voi.

E per chi volesse qualcosa di meno aggressivo? Consigliamo il secondo outfit ugualmente glamour e particolarmente apprezzato da tutti gli amanti del film di Tim Burton: la sposa cadavere. In questo caso vi basterà una sottoveste di raso chiara, dei tovaglioli di carta, una tovaglia da tavola piuttosto ampia, una cravatta scura, delle spille da balia, delle collane vistose preferibilmente neutre, ago, filo e una semplice spillatrice.

Per realizzare questo secondo look, sull’orlo della sottoveste di raso aggiungete dei tovaglioli di carta o se preferite dei fogli di giornale, apriteli e ripiegate gli angoli verso il centro, chiudeteli su sé stessi stropicciando con le mani fino a farne delle rose e fissateli in fondo alla sottoveste. Prendete la tovaglia, poggiatela sulle spalle lasciandone cadere circa 50/60 cm di tessuto da utilizzare come cappuccio, piegate e arricciate la tovaglia su entrambi i lati fermandola con degli spilloni e fate passare tra le due una cravatta da inserire da dietro verso avanti annodandola nel modo più curato possibile in modo tale da ottenerne un mantello. Infine, indossate quante più collane avete e fate attenzione a non spaventare troppo lo sposo!

 

 

 

 

 

 

 

Lia Giannini

Un sogno chiamato Moda: una chiacchierata con la stilista Vincenza Salvino

Vincenza Salvino è una stilista calabrese, nata e cresciuta a Cosenza, che nella vita ha dovuto tirar fuori le unghie per dimostrare di valere “qualcosa”. Oggi, che sta per intraprendere una nuova avventura come stylist per la nostra rubrica, si racconta per 8@30 dando preziosi consigli su come perseguire i propri sogni  e sul seguire la moda anche in questi tempi di forte crisi senza rinunciare al proprio stile e alle tendenze del momento.

Innanzitutto Enza un rapido excursus della tua carriera. Quando e come sei diventata una stilista?

Sin da piccola, essendo una persona molto creativa, ho deciso di intraprendere il liceo artistico ma inizialmente il mio scopo era fare l’orafa. Vengo da una famiglia “modesta” e  per questo motivo quando ho deciso di proseguire gli studi a Roma presso l’Istituto Superiore di Alta Moda, circa venticinque anni fa, ho dovuto fare tantissimi sacrifici. Mi sono adattata a qualunque tipo di lavoro dalla cameriera alla dama di compagnia per persone anziane imbattendomi in realtà che a volte mi hanno anche scoraggiata. Terminati gli studi, tutto ciò che realizzavo sembrava non trovare riscontro negli altri, finché mi sono resa conto che le mie proposte fossero troppo avanti rispetto a quei tempi. Oggi sento e vedo cose che io sostenevo vent’anni fa. Ho abbandonato per un periodo i miei sogni per costruirmi una famiglia, poi, qualche anno fa, una voce dentro di me mi invitava a ricominciare perché qualcosa di buono ero in grado di farla. E così, grazie a Sante Orrico, patron dell’evento Moda Movie nella mia città natale, che in occasione di un edizione sugli anni ’60 mi ha invitato a realizzare delle stampe ad hoc, ho cominciato a fare sfilate, a vincere concorsi, a realizzare capi sempre più richiesti.

Se dovessi descrivere ciò che la moda rappresenta per te?

Per me la moda è una forma d’arte. A me piace giocare con essa, creare qualcosa che mi dia emozioni senza tralasciare quel pizzico di leggerezza che serve a non rimanere mai delusi e a non aspettarsi mai troppo.  Per me moda  e libertà sono un’unica cosa, poiché non  essendo figlia di persone che contano, ho sempre riscontrato delle barriere verso chi non aveva amicizie. Vengo da una famiglia di artigiani che non potevano permettersi di mantenermi, per questo i traguardi che ho raggiunto sono per me  grosse soddisfazioni. La gioia più grande la provo quando vedo mio padre sorridere nell’ osservare qualcosa che ho realizzato. Io credo di avere un grande pregio o un grande difetto a seconda dei punti di vista: la mia testardaggine.

Tu sei nata e vissuta in Calabria: lo ritieni un valore aggiunto alla tua creatività o un limite alla tua carriera?

Come tutti da giovane ero convinta che fuori ci fossero molte più possibilità. Ad oggi con l’esperienza ritengo che il nostro Meridione abbia maggiore creatività insita in sé. Dobbiamo credere nella nostra terra e in quello che noi calabresi possiamo essere. Le origini non si dimenticano e io ho sempre mantenuto la mia identità. Io volevo e voglio ancora creare qualcosa lì dove sono nata. Certo anche noi abbiamo dei grossi difetti, primo tra tutti il fatto di piangerci addosso, di cullarci su quello che non abbiamo senza capire che il vero problema della Calabria non sono le risorse  ma la volontà e la responsabilità di fare ciò di cui siamo perfettamente in grado. Mi piacerebbe realizzare qualcosa che nasca in Calabria e per la prima volta venga apprezzato fuori. Una sorta di processo inverso rispetto a ciò che avviene in modo ordinario. Secondo me dovremmo imparare ad avere maggiore spirito di sacrificio.

 Il problema odierno è riuscire ad essere al passo con le tendenze senza spendere una fortuna che non si ha. Tu che consiglio daresti alle nostre lettrici?

Ho sempre pensato che nella vita, crisi o non crisi, occorra fare come le formiche. Non mi sono mai potuta permettere di sperperare e sono cresciuta in una cultura familiare in cui qualunque cosa veniva divisa in parti uguali con fratelli e nipoti. Forse è per questo che difficilmente butto qualcosa perché dai tessuti io percepisco una voce. Parto dall’idea che tutto possa essere riutilizzato, indipendentemente se si tratta di stoffa da tappezzeria, borse o accessori. Per essere originali basta davvero poco, anche solo a volta recuperare e riassemblare vecchi pezzi ricavati da oggetti diversi.  In genere io amo acquistare nei mercatini, dove la roba costa poco e spesso è fonte di maggior stimolo creativo. Regola fondamentale  che le cose da me acquistate mi colpiscano. In genere parto dal tessuto. Poi lo riutilizzo in maniera innovativa, ma chi deciderà di seguire la nostra rubrica se ne accorgerà presto! L’importante  è non seguire la moda a tutti i costi ma prendere il meglio di essa rispetto al nostro aspetto e valorizzarlo.

Spesso accade che per seguire la moda si tenda a dimenticare di seguire un proprio stile e a perdere di vista la propria fisicità. Quali sono secondo te i capi che stanno bene a tutte o che comunque possono essere riadattati in modo da consentire ad ognuno di sentirsi alla moda senza esagerare?

 Personalmente credo che ognuno di noi nel proprio armadio debba avere un capo classico. Tubino, tailleur, purché non lo si indossi in modo ordinario e conformista come potrebbe fare chiunque. A volte per impreziosire un capo bastano pochi dettagli: un collo di pelliccia, una stola posizionata in modo particolare, un accessorio particolare. Uno di quei capi a cui invito a non rinunciare mai è lo chemisìer. Adatto a magre e formose , in tessuti leggeri e morbidi possono essere adattate al proprio fisico semplicemente grazie all’uso di una cintura o di un leggins fantasia. L’importante è non nascondere i propri difetti, anzi valorizzarli e renderli un segno distintivo del proprio aspetto. Un vezzo che appartiene solo a sé stesse, cercando, ove possibile, di acquistare sempre un outfit completo e mai un solo capo spurio.

Sta per arrivare l’inverno e quest’anno pare si accinga ad essere molto freddo: se dovessi consigliare un capo utile ma al tempo stesso di stile per quale opteresti? E in quale colore?

Andando in giro ho potuto notare che quest’anno vanno di moda le mantelle e le cappe per le loro multifunzioni. Io già da tempo ne ho realizzate diverse molto particolari. Inoltre io adoro le grosse sciarpone in grado di mantenere caldissimi da acquistare magari in tonalità neutre, in modo tale da adattarle su qualunque capo. Quest’anno poi va di moda “l’Over Size” adatto a tutti. E poi in ogni caso lasciamo libero sfogo alla nostra fantasia, nessuno ci vieta di osare con colori e capi che ci piacciono di più!

 

                                                                                                                                                                                               

                                                                                                                                                                                                          Lia Giannini