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Disposta la scarcerazione per Francesco Modesto

CATANZARO -Il Tribunale della libertà di Catanzaro, accogliendo l’istanza della difesa, ha annullato l’ordinanza in base alla quale il 30 agosto scorso era stato arrestato il calciatore Francesco Modesto nell’ambito dell’inchiesta “Laqueo” coordinata dalla Dda di Catanzaro. A tirare in ballo il giocatore era stato il collaboratore di giustizia Roberto Calabrese Violetta che aveva parlato agli inquirenti di un vorticoso giro di usura a Cosenza. La difesa di Modesto, rappresentata dall’avvocato Pantaleone Sulla, ha sempre negato ogni addebito. Nell’udienza di martedì scorso davanti ai giudici del Riesame il legale ha depositato diverse denunce che il calciatore negli anni precedenti aveva sporto nei confronti di Calabrese Violetta. Le dichiarazioni del pentito, secondo la difesa, altro non sarebbero che una ritorsione nei confronti del calciatore. Oggi la decisione del Tribunale che ha rimesso in libertà Modesto. Il calciatore, appena uscito dal carcere, è voluto andare a prendere i figli all’uscita di scuola.

Sandro Principe torna in libertà

Sandro-PrincipeCOSENZA – Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Marco Amantea e Franco Sammarro, ha rimesso in libertà Sandro Principe, l’ex Sottosegretario al Lavoro, già assessore e consigliere regionale, coinvolto nell’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale  Antimafia di Catanzaro sul cosiddetto “Sistema Rende”, coordinata dai magistrati Vincenzo Luberto e Pierpaolo Bruni. La decisione si basa sul fatto che sono venute meno le circostanze che avevano determinato la misura cautelare degli arresti domiciliari. Secondo i giudici infatti, non vi è alcun pericolo che Sandro Principe possa reiterare i reati di cui è accusato. L’ex sindaco della città del Campagnano era ai domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa poiché, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto sostegno elettorale da parte di alcune cosche del cosentino, appartenenti al clan dei Lanzino-Ruà. Oltre a Principe, arrestato il 23 marzo scorso, sono finiti nei guai anche Rosario Mirabelli, Pietro Ruffolo, Umberto Bernaudo e Giuseppe Gagliardi, tutti big della politica rendese.

 

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Elezioni Cosenza, si allarga la coalizione di Valerio Formisani

COSENZA – La sinistra sottrae terreno fertile ad Enzo Paolini che in queste ore non deve soltanto tenere a bada l’emorragia di sostenitori attratti dalle sirene di Guccione e dell’Alleanza Civica di Lucio Presta ma anche il blocco di liste che si sta raggruppando attorno alla candidatura a sindaco di Valerio Formisani e che pescano tra la sinistra colta e intellettuale ma anche in quel nutrito gruppo ancorato ai valori comunisti presente nel capoluogo bruzio. Un elettorato al quale Enzo Paolini, anche per la sua formazione politica, ha sempre guardato con interesse. Valerio Formisani sarà il candidato di riferimento di Sinistra Italiana, di Rifondazione Comunista e anche di Sel. Il partito di Vendola ha ufficializzato la propria adesione alla coalizione per bocca del segretario provinciale Fernando Pignataro il quale, durante i lavori dell’assemblea provinciale, ha detto di ritenere «assolutamente prioritario e importante lavorare alla costruzione del nuovo soggetto unitario della Sinistra, dandosi da subito regole e un maggiore raccordo tra forze e singole sensibilità, per promuovere una forte iniziativa politica autonoma e alternativa». L’Assemblea, all’unanimità, considerando estremamente positiva la proposta di “Cosenza in comune”, ha ufficializzato la piena condivisione di questo percorso di riscatto morale e civile per la città dei Bruzi. «La candidatura di Valerio Formisani – si legge nella nota – è il segnale giusto, di impegno sociale, di disponibilità ad un’idea di città nuova, solidale ed inclusiva,  di un nuovo modello urbano basato sull’equilibrio e la vivibilità, l’accoglienza e l’efficienza dei servizi e del sistema delle tutele alle persone. La città di Cosenza aveva bisogno di una proposta alternativa chiara, sia al governo degli ultimi anni della destra, che all’aggregato trasformista e trasversale che si è costruito intorno al Partito della nazione. Sinistra Ecologia e Libertà – conclude la nota – è impegnata sia alla costruzione di un programma di governo nuovo, che risponda pienamente a questa idea di città, che a sostenere con forza e con proprie risorse umane il progetto “Cosenza in comune” e Valerio Formisani a sindaco di Cosenza.

 

Arcangelo Badolati ed il suo libro #Iodamorenonmuoio

COSENZA – #Iodamorenonmuoio è l’ultimo libro del giornalista e scrittore Arcangelo Badolati, caposervizio della “Gazzetta del Sud”. Un libro da leggere d’un fiato che inaugura ufficialmente una collana tutta al femminile, Ipazia, nata per i tipi della Pellegrini Editore e ideata e diretta da Badolati.

Ipazia racconta storie di donne da ogni angolazione e da ogni latitudine, da spazi e tempi che s’intersecano tra loro, lasciandosi attraversare libro badolatidall’immagine vibrante di quell’Ipazia d’Alessandria che fu matematica, filosofa e astronoma e venne trucidata per mano di fanatici religiosi diventando un simbolo della libertà di pensiero e dell’indipendenza della donna. Ed è questo il senso alto di una collana al femminile: quello di dar voce a donne , tante donne, perché da quella e da questa voce nasca un messaggio positivo, di speranza, amore, propositività, cammino. Si tratta di un saggio composito che attraversa l’universo femminile muovendosi in maniera zigzagante tra la letteratura e la cronaca per aiutare a comprendere le devianze criminali e sub-culturali che hanno determinato i femminicidi nel corso dei secoli. In questo viaggio ci sono le donne nella storia, quelle che hanno cambiato il volto del mondo con la loro genialità eppure vittime della loro stessa grandezza: Ipazia d’Alessandria, Olympe de Gouges, Giovanna d’Arco, Beatrice Cenci, Isabella Morra, Artemisia Gentileschi, Francesca La Gamba, Oriana Fallaci, Angelica Balabanoff, Margherita Sarfatti, Anna Kuliscioff, Ada Negri, Franca Rame, Isabella Aleramo. Le donne assassinate brutalmente da uomini mostruosi in una Calabria che diventa speculare al mondo: Roberta Lanzino, Maria Rosaria Sessa, Fabiana Luzzi. Le madri massacrate dai figli: Patrizia Schettini e Patrizia Crivellaro. Anche loro calabresi ma emblematiche di una violenza indicibilmente mostruosa. E poi le donne che si sono ribellate alla ‘ndrangheta: Giuseppa Mercuri e Maria Concetta Cacciola. E ancora le donne straniere , quelle senza nome, rese schiave e costrette a prostituirsi per le strade della Calabria. Un viaggio negli abissi delle anime e della carne femminile accompagnato, quasi come uno spartito musicale, da testi teatrali e letterari curati dalla giornalista Federica Montanelli che raccontano ancora il dolore e la mostruosità umana ma , attraverso la parola alta della letteratura, consentono una straordinaria catarsi . Perché il viaggio è negli abissi ma sono proprio gli abissi che lasciano spazio alla grandiosità delle donne. Di tutti i tempi e di tutte le latitudini.

 

Arcangelo Badolati (Palmi, 1966) giornalista professionista, laureato in Giurisprudenza, è caposervizio del quotidiano Gazzetta del Sud. È autore di numerose pubblicazioni sulle devianze criminali e i misteri calabresi ed ha seguito, negli ultimi venti anni, i più importanti processi celebrati in Calabria. È componente del Centro di documentazione e ricerca sul fenomeno mafioso dell’Università della Calabria, docente presso l’ateneo al Master sull’Intelligence e direttore scientifico del Seminario di “Pedagogia della R-esistenza”. È autore con Marisa Fallico, di Nera di Calabria e con Attilio Sabato di ’Ndrine, due delle trasmissioni televisive più seguite nella regione.

Federica Montanelli è nata a Cosenza il 06/08/1983, collabora con il quotidiano Gazzetta del Sud, si è laureata in Scienze Letterarie presso l’Università degli studi della Calabria. Nel 2006 ha conseguito il diploma in recitazione presso l’Accademia teatrale Ribalte, di Enzo Garinei, a Roma. Ha svolto attività teatrale di attrice in spettacoli teatrali, serie tv, spot e cortometraggi.

Sel Calabria verso la transizione nel nuovo soggetto politico Sinistra Italiana

LAMEZIA TERME (CZ) – Un coordinamento si occuperà di guidare Sel Calabria nella fase di transizione verso la costruzione del nuovo soggetto politico Sinistra Italiana «a cui anche il partito calabrese vuole dare il proprio contributo in nome dell’unità della sinistra e di un cambiamento necessario, ma troppe volte solo promesso, per la nostra gente, la nostra terra e le generazioni di oggi e di domani». E’ quanto è emerso al termine dell’assemblea regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, svoltasi a Lamezia Terme alla presenza di Maria Pia Pizzolante del Coordinamento nazionale di Sel. All’unanimità si è deciso di azzerare la segreteria regionale e nominare Angelo Broccolo, Mario Melfi, Gianni Speranza e Nancy Valente e il tesoriere Franco Barretta come componenti del coordinamento che dovrà guidare il partito calabrese in questa particolare fase di transizione. L’assemblea regionale si è svolta alla luce delle conclusioni emerse il 12 dicembre scorso nel workshop organizzato da Sel Calabria che ha visto riunite a Pizzo le molte anime vicine al partito ma provenienti da altri mondi e dalle diverse espressioni della società civile. «Si avvia, dunque, una nuova fase organizzativa e politica di Sel Calabria – spiega una nota – con un’organizzazione più leggera e dinamica in grado di interpretare nel miglior modo possibile il momento di trasformazione che Sel sta per affrontare». Si riparte dai territori con lo scopo di «riconquistare sfere e sensibilità di sinistra e che orbitano attorno a Sel, un coinvolgimento ampio e plurale delle assemblee locali, dei singoli e di tutti i movimenti pronti ad affiancare la nuova Sinistra Italiana per le battaglie e le vittorie comuni». Criticità sono state espresse rispetto alla giunta regionale calabrese. «Le speranze suscitate oltre un anno fa – dichiarano da Sel – sono ben lontane dall’essersi concretizzate; sul piano politico-istituzionale, nonostante l’ottima affermazione de La Sinistra, il presidente Oliverio e il Pd regionale hanno optato per un governo monocolore, disattendendo gli impegni assunti in fase pre-elettorale. In un anno, nessun incontro ufficiale di Sel né con il partito del presidente della nostra regione né col presidente stesso». Nei prossimi giorni spetterà alle assemblee locali mettere rapidamente in calendario incontri e iniziative utili alla discussione di questa fase di ricostruzione e rilancio della sinistra in Calabria e in vista delle prossime amministrative.

“Giovanni Grillo, da Melissa ai Lager”, libro antidoto a guerre e ‘ndrangheta

ROSSANO (CS) La follia che muove gli attentati di oggi è la stessa che ha mosso i fatti contenuti nel libro di Gennaro COSENTINO “Giovanni GRILLO, da Melissa ai Lager –la vicenda di un deportato calabrese”. Perché atrocità del genere non accadano più è importante che le nuove generazioni siano invitate ad una riflessione più
ampia attraverso la conoscenza dei documenti. La scuola in primis, ma anche il cinema e la letteratura, giocano un ruolo fondamentale. La cultura era e resta l’antidoto contro ogni guerra, contro la stessa ‘ndrangheta e contro chi minaccia la libertà e la democrazia, faticosamente guadagnate dai nostri soldati, eroi silenziosi.No ad un approccio museale della storia; sì alla ricerca nel strumenti che impediscano il ripetersi di fatti
simili. –Riscoprire le piccole storie che hanno contribuito a fare la grande Storia è lo sforzo pedagogico sul quale dobbiamo sentirci impegnati tutti. Il Presidente della Commissione Bilancio regionale On.Giuseppe AIETA ha ricordato anche la figura di Lea GAROFALO, vittima della mafia, intervenendo ieri, giovedì 19, nel corso del convegno STORIE DI LAGER E DI LIBERTÀ: IL SACRIFICIO DEI CALABRESI NELL’EPOPEA DELLA  LIBERAZIONE promosso dall’Associazione I Rossanesi nel Mondo–Gennarino SCORZA, Croce al Merito di Guerra e Medaglia d’Onore, dalla Fondazione NENNI e dal Liceo classico SAN NILO di Rossano.

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Ospitato nell’Auditorium del Liceo Scientifico di Rossano, l’evento, moderato da Lenin MONTESANTO,  ha visto la partecipazione e gli interventi, oltre che dell’On. AIETA, anche della Dirigente scolastica Adriana GRISPO, dell’Ispettore emerito del MIUR Francesco FUSCA, del Sindaco di Melissa Gino MURGI, di Stella PIZZUTI, assessore comunale uscente alla pubblica istruzione,Mario e Titti SCORZA, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dall’Associazione I Rossanesi nel Mondo–Gennarino SCORZA, Croce al Merito di Guerra e Medaglia d’Onore e di Daniele GAROFALO, docente di storia e filosofia del liceo San Nilo che ha guidato gli studenti nello studio e nella ricerca dei documenti che attestano la partecipazione ed il contributo alla Resistenza, del territorio.
Continua l’impegno del sodalizio guidato da SCORZA per mantenere sempre aperta la finestra identitaria sulla grande Storia consolidando un rapporto privilegiato con il mondo della scuola e le nuove generazioni. Particolarmente apprezzata soprattutto dagli studenti l’appassionata e lucida relazione di Michelina GRILLO, Dirigente del Ministero del Tesoro e figlia del deportato Giovanni GRILLO. –Siate sentinelle di democrazia e militanti della memoria. È l’invito che la figlia del soldato di Melissa deportato in un campo di concentramento tedesco, ha rivolto ai numerosi studenti.I documenti, quando la testimonianza viene meno, sono di vitale importanza.Se non ci fossero state le lettere, la corrispondenza, le cartoline, le foto, oggi non si sarebbe potuta raccontare questa come tante altre storie di piccoli eroi, che hanno contribuito a fare la grande Storia.Muore solo chi non viene ricordato –ha sottolineato –raccontare e ricordare è un dovere civile. Chi dimentica la storia è
condannato a riviverla. In piedi e in silenzio, ascoltando La Marsigliese, l’inno nazionale francese, e intonando “Fratelli d’Italia”, l’inno nazionale. Studenti, docenti, ospiti e organizzatori hanno voluto commemorare così le vittime dei recenti fatti di Parigi. La mattinata di approfondimento in un gremito e attento Auditorium è stato
impreziosito dagli intermezzi musicali a cura della scuola del Maestro CAMPANA e degli studenti del Liceo Classico San Nilo.

“Nessuno limiti GOEL”: vicinanza all’agriturismo “A Lanterna” dopo le intimidazioni mafiose

Logo_GoelBioAncora un’intimidazione di mafia per l’azienda agrituristica “A Lanterna”, appartenente al gruppo cooperativo “GOEL”, che da anni rappresenta un faro nell’ambito delle imprese etica, volte ad innovare nel territorio calabrese a dispetto della criminalità che vige. Il gruppo cooperativo GOEL si dichiara intollerante a qualsivoglia forma di intimidazione che rallenti la voglia di crescere e limiti le iniziative di tutti quei giovani che contribuiscono all’annullamento della povertà.

Siamo vicini a Vincenzo Linarello e a tutti i cooperatori del gruppo GOEL – dice Camillo Nola, Presidente di Confcooperative Calabria – dopo l’ennesimo attacco mafioso, che siamo certi non scalfirà la voglia di crescere e innovare insita in GOEL. La piena fiducia nell’opera e nella resilienza della cooperativa, non devono essere però un modo per sentirsi la coscienza a posto. I cooperatori di GOEL non vanno lasciati soli; il solo agriturismo “A Lanterna” ha subito sette attacchi dal 2009 ad oggi. Dunque, il Governo deve impegnarsi per garantire la sicurezza dei lavoratori e maggiori tutele.” Alle parole del presidente regionale fanno eco quelle del direttore, Vincenzo Cané: “Dopo questo ennesimo atto, che nel corso di questo anno, colpisce ancora una cooperativa, valuteremo assieme a tutti gli aderenti cosa fare e come dare un segnale forte all’intera regione e a quel sistema mafioso che vede nella buona cooperazione un pericolo. Sicuramente non lasceremo da sola GOEL in questo momento e assieme a Vincenzo e agli altri cooperatori ci attiveremo per dare una scossa vera e sensibile a questo territorio, affinché i cori di solidarietà si trasformino in atti concreti adeguati a sterilizzare il rischio di assuefazione ad intimidazioni orientate a fermare il cambiamento etico della nostra regione. Per raggiungere questo obiettivo, infine, chiediamo ancora una volta alla Regione Calabria un impegno forte e uno strumento di supporto per le imprese che operano nella legalità e sono oggetto di intimidazioni e danneggiamenti, affinché le parole possano essere complementate da atti concreti, che diano risposte in tempi certi.

 

II Giugno con Caterina Tagliani, che presto presenta la nuova fatica letteraria

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L’Autrice con L’editore Ursini
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La scrittrice e poetessa Caterina Tagliani

 Per la Giornata della Dante, nella ricorrenza dei 750 della nascita del Sommo poeta, la Società Dante Alighieri  Sezione di Catanzaro, presenterà il 7 Giugno 2015, h 17.00  al Musmi di Catanzaro (Parco della Biodiversità), il Saggio di Caterina Tagliani, “Hannah Arendt: Libertà e Rivoluzione”, edito da Ursini edizioni, saranno con lei, a salutare la presidente, Caterina Rizzo, della Dante Alighieri; relazionerà Aurora Martorana, coordina la serata, Costantino Mustari, vicepresidente della Società Dante Aligheri. L’interesse dell’Autrice nei confronti dell’ultima grande esponente della filosofia politica del ‘900, nasce  dalla lettura delle sue  opere, dalla considerazione, che l’uomo moderno, che tanto è progredito nella tecnica e nelle scienze, nulla ha appreso dagli insegnamenti della  Storia, che dovrebbe essere maestra di vita e di percorso. I principi fondamentali, che sono espressi dalla filosofa Arendt, in tutte le sue  opere e che nel libro sono analizzate, dall’Autrice e poetessa Caterina Tagliani, sono riferibili alla libertà alla quale ogni individuo e ogni popolo dovrebbe aspirare. L’autrice del saggio è pure autrice di poesie ed è stata recentemente premiata in un Concorso letterario Internazionale, tenutosi in Svizzera, più volte premiata anche dall’Accademia dei Bronzi  di Catanzaro. presto sarà premiata in Sicilia, dove si classificherà (?) di certo ai primissimi posti, almeno questo è il nostro biglietto di buona fortuna. La professoressa, Caterina Tagliani, nel tempo ha saputo dimostrare una grande crescita letteraria, pur mantenendo la sua fresca capacità di restare con i piedi sempre ben ancorati a terra, ricorda, per chi ha la for1513730_10203806563057751_2249205785954875638_ntuna di seguirla anche attraverso le pagine di facebook, un personaggio di romanzi all’inglese, dove l’autrice è essa stessa parte integrante della narrazione, che dà a un pubblico d’intellettuali, ma anche di persone comuni con spiccato interesse per la lettura, che la stimano e la seguono, perché autentica autrice di memorie familiari, di racconti straordinari, che attingono non solo nel quotidiano, ma anche nella sua ricerca letteraria del presente e del passato e adesso, con questo saggio sulla nota filosofa Hannah Arendt, si rivela profonda lettrice dei fatti della Storia, della sua “banalità” del ripetersi attraverso i personaggi, anche di quel male, di cui la Arendt ha fatto molto discutere e solo con la lettura critica dell’oggi, si incomincia a capirne il senso vero e la straordinaria attualità. “Cuore nascosto” è il suo blog, in cui racchiude ogni emozione, arricchito da musiche e oggi 2 giugno da questa poesia: 

Quanta gloria! Quanta festa! Torna a tutti la memoria
se t’accorgi che a guardare la sfilata militare
il tuo cuore si commuove e l’orgoglio d’esser corpo
d’un paese ch’è capace di non mai dimenticare
chi è caduto e chi è tornato o chi solo nella mente
non ha mai dimenticato chi ferito ha continuato
a combattere il nemico fino a che non è caduto.
Oggi tutti son passati, fanti, militi, ambulanze
e cavalli scalpitanti con un passo militare
che tu neanche sai imitare.
Tanta gente c’è in tribuna, molti ospiti d’onore,
con il Capo dello Stato c’è anche qualche deputato,
ci son principi stranieri e tanti altri forestieri,
e ci sono tanti amici che son giunti fino qui,
ci son musici, poeti che si levano il cappello
e fra  tanti c’è Saverio, anche lui a guardar nel cielo
 la bandiera, disegnata coi colori dalle frecce tricolori.
                                                                                                                                                                     Lucia De Cicco

Un sogno chiamato Moda: una chiacchierata con la stilista Vincenza Salvino

Vincenza Salvino è una stilista calabrese, nata e cresciuta a Cosenza, che nella vita ha dovuto tirar fuori le unghie per dimostrare di valere “qualcosa”. Oggi, che sta per intraprendere una nuova avventura come stylist per la nostra rubrica, si racconta per 8@30 dando preziosi consigli su come perseguire i propri sogni  e sul seguire la moda anche in questi tempi di forte crisi senza rinunciare al proprio stile e alle tendenze del momento.

Innanzitutto Enza un rapido excursus della tua carriera. Quando e come sei diventata una stilista?

Sin da piccola, essendo una persona molto creativa, ho deciso di intraprendere il liceo artistico ma inizialmente il mio scopo era fare l’orafa. Vengo da una famiglia “modesta” e  per questo motivo quando ho deciso di proseguire gli studi a Roma presso l’Istituto Superiore di Alta Moda, circa venticinque anni fa, ho dovuto fare tantissimi sacrifici. Mi sono adattata a qualunque tipo di lavoro dalla cameriera alla dama di compagnia per persone anziane imbattendomi in realtà che a volte mi hanno anche scoraggiata. Terminati gli studi, tutto ciò che realizzavo sembrava non trovare riscontro negli altri, finché mi sono resa conto che le mie proposte fossero troppo avanti rispetto a quei tempi. Oggi sento e vedo cose che io sostenevo vent’anni fa. Ho abbandonato per un periodo i miei sogni per costruirmi una famiglia, poi, qualche anno fa, una voce dentro di me mi invitava a ricominciare perché qualcosa di buono ero in grado di farla. E così, grazie a Sante Orrico, patron dell’evento Moda Movie nella mia città natale, che in occasione di un edizione sugli anni ’60 mi ha invitato a realizzare delle stampe ad hoc, ho cominciato a fare sfilate, a vincere concorsi, a realizzare capi sempre più richiesti.

Se dovessi descrivere ciò che la moda rappresenta per te?

Per me la moda è una forma d’arte. A me piace giocare con essa, creare qualcosa che mi dia emozioni senza tralasciare quel pizzico di leggerezza che serve a non rimanere mai delusi e a non aspettarsi mai troppo.  Per me moda  e libertà sono un’unica cosa, poiché non  essendo figlia di persone che contano, ho sempre riscontrato delle barriere verso chi non aveva amicizie. Vengo da una famiglia di artigiani che non potevano permettersi di mantenermi, per questo i traguardi che ho raggiunto sono per me  grosse soddisfazioni. La gioia più grande la provo quando vedo mio padre sorridere nell’ osservare qualcosa che ho realizzato. Io credo di avere un grande pregio o un grande difetto a seconda dei punti di vista: la mia testardaggine.

Tu sei nata e vissuta in Calabria: lo ritieni un valore aggiunto alla tua creatività o un limite alla tua carriera?

Come tutti da giovane ero convinta che fuori ci fossero molte più possibilità. Ad oggi con l’esperienza ritengo che il nostro Meridione abbia maggiore creatività insita in sé. Dobbiamo credere nella nostra terra e in quello che noi calabresi possiamo essere. Le origini non si dimenticano e io ho sempre mantenuto la mia identità. Io volevo e voglio ancora creare qualcosa lì dove sono nata. Certo anche noi abbiamo dei grossi difetti, primo tra tutti il fatto di piangerci addosso, di cullarci su quello che non abbiamo senza capire che il vero problema della Calabria non sono le risorse  ma la volontà e la responsabilità di fare ciò di cui siamo perfettamente in grado. Mi piacerebbe realizzare qualcosa che nasca in Calabria e per la prima volta venga apprezzato fuori. Una sorta di processo inverso rispetto a ciò che avviene in modo ordinario. Secondo me dovremmo imparare ad avere maggiore spirito di sacrificio.

 Il problema odierno è riuscire ad essere al passo con le tendenze senza spendere una fortuna che non si ha. Tu che consiglio daresti alle nostre lettrici?

Ho sempre pensato che nella vita, crisi o non crisi, occorra fare come le formiche. Non mi sono mai potuta permettere di sperperare e sono cresciuta in una cultura familiare in cui qualunque cosa veniva divisa in parti uguali con fratelli e nipoti. Forse è per questo che difficilmente butto qualcosa perché dai tessuti io percepisco una voce. Parto dall’idea che tutto possa essere riutilizzato, indipendentemente se si tratta di stoffa da tappezzeria, borse o accessori. Per essere originali basta davvero poco, anche solo a volta recuperare e riassemblare vecchi pezzi ricavati da oggetti diversi.  In genere io amo acquistare nei mercatini, dove la roba costa poco e spesso è fonte di maggior stimolo creativo. Regola fondamentale  che le cose da me acquistate mi colpiscano. In genere parto dal tessuto. Poi lo riutilizzo in maniera innovativa, ma chi deciderà di seguire la nostra rubrica se ne accorgerà presto! L’importante  è non seguire la moda a tutti i costi ma prendere il meglio di essa rispetto al nostro aspetto e valorizzarlo.

Spesso accade che per seguire la moda si tenda a dimenticare di seguire un proprio stile e a perdere di vista la propria fisicità. Quali sono secondo te i capi che stanno bene a tutte o che comunque possono essere riadattati in modo da consentire ad ognuno di sentirsi alla moda senza esagerare?

 Personalmente credo che ognuno di noi nel proprio armadio debba avere un capo classico. Tubino, tailleur, purché non lo si indossi in modo ordinario e conformista come potrebbe fare chiunque. A volte per impreziosire un capo bastano pochi dettagli: un collo di pelliccia, una stola posizionata in modo particolare, un accessorio particolare. Uno di quei capi a cui invito a non rinunciare mai è lo chemisìer. Adatto a magre e formose , in tessuti leggeri e morbidi possono essere adattate al proprio fisico semplicemente grazie all’uso di una cintura o di un leggins fantasia. L’importante è non nascondere i propri difetti, anzi valorizzarli e renderli un segno distintivo del proprio aspetto. Un vezzo che appartiene solo a sé stesse, cercando, ove possibile, di acquistare sempre un outfit completo e mai un solo capo spurio.

Sta per arrivare l’inverno e quest’anno pare si accinga ad essere molto freddo: se dovessi consigliare un capo utile ma al tempo stesso di stile per quale opteresti? E in quale colore?

Andando in giro ho potuto notare che quest’anno vanno di moda le mantelle e le cappe per le loro multifunzioni. Io già da tempo ne ho realizzate diverse molto particolari. Inoltre io adoro le grosse sciarpone in grado di mantenere caldissimi da acquistare magari in tonalità neutre, in modo tale da adattarle su qualunque capo. Quest’anno poi va di moda “l’Over Size” adatto a tutti. E poi in ogni caso lasciamo libero sfogo alla nostra fantasia, nessuno ci vieta di osare con colori e capi che ci piacciono di più!

 

                                                                                                                                                                                               

                                                                                                                                                                                                          Lia Giannini