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ECCELLENZA, le dichiarazioni del dopo Acri – Silana

Al termine della gara Acri – Silana, incontro valido per la prima giornata di ritorno del campionato di Eccellenza calabrese, abbiamo raccolto le dichiarazioni dei protagonisti. Toni distesi ma anche entusiastici nel clan acrese, clima dimesso, com’è normale che fosse, in quello della Silana. In sala stampa si sono presentati il tecnico dell’Acri Marco Colle che ha sottolineato la brillante prestazione dei suoi, per poi fare una dedica particolare, il mister della Silana Secreti e tre dei marcatori della partita: i giovani dell’Acri, e di Acri, Manfredi e G. Ferraro (provenienti dall’ottima scuderia degli allievi del tecnico A. Reale), e “mister calci di punizione” Riolo

L'allenatore della Silana Secreti

SECRETI (allenatore Silana): “Eravamo partiti non male ma purtroppo poi abbiamo dovuto fare i conti con il fatto che giochiamo con dei giovani che non hanno mai approcciato prima d’ora con queste categorie. Spero che con la partita di oggi la società si renda conto che bisogna prendere qualche elemento di esperienza, soprattutto in difesa, per poter continuare a disputare con dignità questo intero campionato e per poter puntare alla salvezza. La migliore squadra del girone di andata? La squadra che ho visto meglio fin qui è il Roccella però i risultati stanno dando ragione alla Nuova Gioiese”.

Marco Colle, tecnico dell'Acri

M. COLLE (allenatore Acri): “Faccio i complimenti ai miei ragazzi che hanno interpretato la partita bene dal primo minuto cercando da subito la vittoria. Nonostante il campo impraticabile, la squadra è stata brava a costruire e a chiudere la partita nel primo tempo. Noi dobbiamo cercare di rimanere dove siamo in classifica per  poidisputare i play off perché a questo punto la squadra li merita per il gioco che esprime e per quello che costruisce in tutte le partite. Finchè ci sarà la matematica a tenerci in corsa noi giocheremo le partite per il massimo risultato.  Non dobbiamo però mai perdere di vista il primo obiettivo che rimane la salvezza, ma non dobbiamo neanche nasconderci contro le grandi perché l’obiettivo in corsa può pure cambiare, l’importante è crescere ed essere consapevoli di quello che sta accadendo. Il gruppo è giovane ma con grandi valori,  e l’ha dimostrato oggi come nelle partite scorse”. Su eventuali innesti per poter raggiungere più agevolmente la zona play off:  “Noi siamo sempre vigili sul mercato, se dovesse esserci la possibilità di prendere un giocatore che fa al caso nostro perché no; se non dovesse arrivare penso che quelli che abbiamo possono continuare a dare ampie garanzie su quelle che sono le potenzialità della squadra”. L’addio di Amendola? “E’ stata una scelta condivisa fra lui e la società. Mi dispiace per Benito, lo considero un giocatore di buon livello, forse ad Acri non è riuscito a dimostrare il suo grande valore, però rimane sempre uno di noi. Dedichiamo la vittoria a tutti i nostri tifosi e a “zio Tonino”.

Pierflavio Manfredi

P. MANFREDI (attaccante Acri): “E stata un’ emozione indescrivibile segnare il mio primo gol in campionato davanti al nostro meraviglioso pubblico. Il nostro obiettivo principale rimane la salvezza, poi come dice sempre il mister, l’appetito vien mangiando”.

Gianmarie Ferraro

G. FERRARO (centrocampista Acri): “Segnare il mio primo gol in casa in questo campionato, è stata una bellissima emozione, ancor più bella che segnare contro la capolista N. Gioiese; un’ emozione che naturalmente spero si ripeta. Dedico il gol a tutti i miei compagni, al mister e, sopratutto, mio nonno che non c’è più”.

Alessandro Riolo

A. RIOLO (centravanti Acri): “Durante la settimana proviamo tutti gli schemi possibili e fortunatamente oggi abbiamo raccolto il risultato. Finalmente è arrivato il gol dopo tanti tentativi e sono contento perchè tornavo da un infortunio. Oggi non dovevo essere titolare ma poi il mister è venuto e mi ha chiesto se me  la sentivo di giocare. Sono contento della mia prestazione e di quella di tutta la squadra. Dopo due sconfitte questa vittoria è salutare perché ci fa riacquistare di nuovo fiducia in noi stessi. La squadra che fin qui ci ha messo in maggior difficoltà? Credo sia stato il Bocale. Mentre la squadra più compatta il Guardavalle”. Un pensiero poi all’ex squadra che l’ha lanciato anni fa: ” Sono molto legato alla Silana perché grazie a questa squadra, che mi prese dalla scuola del Crotone, ho iniziato a giocare in serie D nel 96’. Con loro ho vissuto anni bellissimi e segnargli contro non è stato facile, ma la gioia di segnare ad Acri dopo l’infortunio è stata più forte”.

L’Acri riprenderà ad allenarsi nel pomeriggio di venerdi 28.

 

SERIE B: I Protagonisti del dopo Reggina – Cittadella

SIMONE RIZZATO (CENTROCAMPISTA REGGINA)

“Dobbiamo pensare a salvarci, è questo  il nostro obiettivo. I nostri primi venti minuti di oggi ci dicono che abbiamo delle difficoltà.  Non dobbiamo trovare alibi, serve che si faccia qualcosa noi perché questi siamo. Sono rammarico per questa situazione, mi dà fastidio parlare e fare chiacchiere, ciò che conta sono i punti e la rabbia che abbiamo dobbiamo solo metterla in campo. Reggio Calabria non merita questa classifica. Oggi ho visto paura negli occhi, non ci serve perché si rischia di sbagliare passaggi ad un metro.Il mister ? Meno male che c’è lui, ci protegge e ci fa da scudo.  Ventitré partite non sono tante, dobbiamo stare in silenzio da ora fino a Grosseto. Le critiche sono legittime, le incasso e sono determinato a dimostrare qualcosa nei prossimi mesi”.

 

CLAUDIO FOSCARINI (ALLENATORE CITTADELLA)

“Abbiamo trovato un gol importantissimo per la classifica, per il morale. I tre punti forse sono troppo per quanto abbiamo sofferto. E’ andata bene, li portiamo a casa. E’ la prima volta che subiamo tanto nel secondo tempo, stiamo andando e giochiamo bene.  La circolazione della palla non era ottimale, a sinistra la Reggina ci ha messo in difficoltà, il centrocampo non era brillante e allo stesso tempo non siamo riusciti a far leva sui nostri riferimenti offensivi. La Reggina ha un buon organico, deve fare un filotto per venir fuori da posizioni che non le competono”.

 

DAVIDE DIONIGI (ALLENATORE REGGINA)

“Schieramento più offensivo?  Il gol lo abbiamo preso con le tre punte in campo. A parte questo l’atteggiamento del primo tempo è colpa mia, è evidente che non abbiamo avuto il giusto spirito. Il Cittadella non ha comunque fatto nulla, nella ripresa abbiamo avuto tre-quattro gol senza avere avuto la cattiveria giusta per fare gol.   Il Cittadella ha pensato a chiudersi e forse era meglio fare un punto contro un avversario che ha messo in difficoltà tanti, ma non noi. Le scelte iniziali ? Tutti gli attaccanti hanno fatto male e per giocare con tre punte è necessario che tutti corrano.  Oggi nel secondo tempo ci siamo sfilacciati perché nessuno degli attaccanti rincorreva come facevano quelli del Cittadella.. Limiti strutturali? Speriamo di arrivare a gennaio nel migliore dei modi”.

Eccellenza: Le dichiarazioni dei protagonisti di Acri – San Lucido

Al termine della partita Acri – San Lucido, gara valida per la 13^ Giornata del campionato di Eccellenza calabrese, abbiamo sentito i protagonisti del match. L’allenatore della squadra di casa Marco Colle ha iniziato l’incontro con i giornalisti riferendosi ad un articolo uscito in settimana sulla stampa locale che riportava la notizia dell’allenamento del martedi disertato da mezza squadra probabilmente per ritardi nei pagamenti degli stipendi dei giocatori da parte della società.

MARCO COLLE (Allenatore Acri): “La società sta onorando gli impegni presi con i giocatori e con lo staff tecnico, dunque  è spiacevole, in questo momento del campionato dove l’Acri sta giocando per i primi posti in classifica, che escano queste notizie infondate. Dato che martedi ha giocato la juniores contro il Castrovillari e gli under sono andati a rinforzare la selezione giovanile mi sembrava inopportuno non far allenare quei 6 – 7 giocatori che avevo a disposizione. I giocatori sono stati pagati regolarmente; Non è stato uno sciopero quindi il motivo per cui non erano presenti all’allenamento”.

Sulla gara odierna: “Il primo tempo è stato condizionato dalle condizioni del terreno di gioco ma nel secondo tempo  siamo usciti nettamente noi e la partita è stata giocata ad una porta sola. E’ piaciuta molto l’intensità e la qualità del gioco su questo terreno: la squadra sta bene perché ha superato anche la prova del campo pesante.

Sull’ottimo Riolo visto oggi in campo: “Riolo è un giocatore che non si discute perchè la sua carriera parla chiaro. Quest’anno ha pure trovato un ambiente ideale perchè tutta la squadra lo segue e lavora attorno a lui. Se in una squadra tutti i giocatori fanno il proprio dovere poi è normale che i più forti emergano. Oggi  come lui sono emersi Levato, Calomino, Longo.

Il vostro obiettivo rimane la salvezza?: “Si il nostro obiettivo rimane quello di ottenere una salvezza tranquilla il prima possibile. Certo poi l’appetito vien mangiando…

Oggi i sostituti non hanno fatto sentire l’assenza di Fiore e Luzzi in difesa: “Il reparto difensivo è ben costruito. Ringrazio tutti i miei ragazzi che partono dalla dpanchina perchè quando sono chiamati in campo (oggi Minutolo, Covello, ndr) giocano con lo stesso spirito di chi gioca più partite. La presenza di Minutolo sarà importante anche domenica prossima per sostiuire lo squalificato Carbonaro.

Sulla prossima partita contro l’impegnativo Rende: “Naturalmente è uno scontro al vertice ma l’Acri, che viene da 10 risultati utili consecutivi non deve temere il Rende. Abbiamo rispetto per tutti ma noi, comunque, ci siamo.

CARNEVALE (Allenatore San Lucido):

Sulla gara: “I nostri under giovanissimi oggi hanno avuto delle grosse difficoltà e due di loro esordivano oggi. La stanchezza e il campo pesante hanno poi fatto emergere la superiorità tecnica e qualitativa dell’Acri. Rimane come consolazione il fatto che abbiamo subito solo un gol su una palla inattiva. Non siamo ancora una squadra attrezzata per questa categoria, ci vuole del tempo per ottenere la continuità dei risultati che stiamo cercando.

Ci credete nella salvezza?: “Ovviamente, altrimenti non saremmo qui a lavorare con gli stimoli che abbiamo di evitare almeno una retrocessione diretta.

Sulla presenza dei circa 50 tifosi che nonostante il campionato nelle retrovie vi hanno seguito qui oggi: “I risultati delle ultime tre gare precedenti a questa (le vittorie contro Siderno e Sersale e il pareggio esterno con il Soverato) hanno ricompattato la tifoseria.”

TULLIO MAIO(Centrocampista Acri, marcatore della partita):

Tullio Maio (Acri), autore del gol che ha deciso la gara di oggi contro il San Lucido

Sul gol: “Longo ha calciato la punizione e la palla è stata ribattuta per due volte. La seconda volta il difensore avversario l’ha scagliata nella mia direzione e io mi sono fatto trovare pronto e reativo.

Oggi hai segnato il tuo 5° gol in campionato e stai disputando una buona stagione. Sono i sintomi evidenti di un ottimo rapporto che hai con la squadra e col mister?: Si è vero, qui ad Acri (dove ho vissuto anche indirettamente l’esperienza della promozione due anni fa) mi sento a casa.

Essendo tu di Cosenza vivrai la partita con il Rende di domenica prossima come un derby personale?: Si, e di fatti dato che oggi ero diffidato avevo paura di saltare la prossima gara.

Il mister continua a ribadire che l’obiettivo primario della squadra è la salvezza. Voi giocatori cominciate a credere in qualcosa di più?: “Come dice il mister il nostro obiettivo rimane la salvezza, per il resto prendiamo quello che viene. Ora cerchiamo di ottenere il massimo dalla partita contro il Rende e dalle due gare che avremo poi in casa, dopo la sosta natalizia speriamo di poter fare altri bilanci.

ECCELLENZA, Bonadio (Catona): “Senza il gruppo non si va da nessuna parte”

Giuseppe Bonadio, 30 anni, è l'uomo bandiera del Catona Calcio

Alla vigilia dell’importante match contro l’Acri, il centrocampista del Catona Calcio Giuseppe Bonadio ci parla della sua squadra, del delicato periodo che sta attraversando dopo l’ottima partenza in Campionato, e del caso del calciatore daspato Pietro Arcidiacono. Sul prossimo avversario, l’Acri di mister Colle, dichiara: <<Sono un’ottima squadra ma noi dobbiamo avere rispetto per tutti e paura di nessuno>>.

D. Dopo una buona partenza in campionato, il Catona ha accusato una lieve flessione. Da cosa credi possa essere dipeso?

R. L’ entusiasmo iniziale per il debutto in Eccellenza ha consentito alla squadra di viaggiare a mille. Nonostante ciò, abbiamo pagato un po’ di inesperienza dal momento in cui siamo una squadra giovane con alcuni giocatori alla prima esperienza in questa nuova categoria. Tutto sommato questo primo scorcio di campionato può sicuramente essere un buon viatico per continuare su questa strada considerato che ad inizio stagione erano molti gli scettici che non credevano in questi risultati.

D. E’ la vostra prima esperienza in Eccellenza, ma siete un gruppo unito e affiatato da un po di tempo. Quanto conta in questo caso il collettivo? 

R. Penso che essere un gruppo affiatato ed unito possa aiutare la squadra a raggiungere l’obiettivo stagionale, anche se rispetto lo scorso campionato siamo rimasti in quattro dello zoccolo duro. Nonostante ciò i nuovi innesti sono riusciti ad integrarsi al meglio e subito. E questo è giá un grande passo in avanti dato che oltre l’esperienza e la bravura del singolo, per arrivare ad un traguardo, serve notevole intesa tra tutti gli interpreti della squadra: altrimenti non si va da nessuna parte. 

D. Tu sei un veterano della squadra ed, inoltre, sei nato e cresciuto proprio a Catona, alle porte di Reggio Calabria. Sei stato uno dei protagonisti lo scorso anno della storica promozione in Eccellenza, ma nonostante ciò hai avuto quest’anno qualche problema, complice anche un recente infortunio, a trovare spazio nella formazione titolare. Ti senti messo da parte da mister Barillà?  

R. Credo che il senso di appartenenza ad una maglia e ad una città sia qualcosa di indescrivibile. Io ho la fortuna di giocare nella squadra del paese in cui vivo e che sono riuscito a traghettare, insieme ai miei compagni, dalla Prima categoria all’Eccellenza. Per tutti noi questa promozione è stata davvero un risultato storico di cui ne sono stati protagonisti i ragazzi, la società e soprattutto il pubblico catonese, che ci ha sempre seguito e sostenuto. Con mister Barillá non ho nessun problema: il fatto che stia giocando di meno rispetto alla passata stagione è dovuto ad alcuni infortuni che non mi hanno consentito di non essere al top della condizione. E in questa categoria se non si è al massimo della forma si rischia di penalizzare la squadra. Al momento sto bene e spero di poter dare il mio contributo per il prosieguo della stagione.

D. Domani ricevete in casa l’Acri quarta in classifica, che arriva dal discusso e discutibile pareggio con il Guardavalle. La squadra rossonera sta però attraversando un buon momento ed è attualmente la miglior difesa del campionato. Li temete?

R. La nostra filosofia è: rispetto per tutti, paura di nessuno. Dopo questa premessa posso dire che l’Acri è una delle formazioni più attrezzate del campionato, ma noi cercheremo con le unghie e con i denti di fare la nostra partita. E anche se non sarà del tutto facile, soprattutto andare a rete, non partiamo battuti e ce la giochiamo a viso aperto, così come abbiamo fatto con tutti.

D. In quale reparto credi che l’Acri sia meglio coperta e quali sono invece i punti di forza e gli uomini migliori su cui il Catona deve puntare?

R. I numeri parlano chiaro: è la difesa il loro reparto più forte. Inoltre è una squadra ben amalgamata e fatta di giovani che puntano specialmente sul loro entusiasmo, che non guasta mai. Da parte nostra, non posso nascondere che l’elemento che fa la differenza, è principalmente la forza del gruppo. Per ogni reparto c’è un buon mix di vivacità giovanile ed esperienza di veterani.

D. Qual’è la tua opinione sulla vicenda che ha coinvolto l’attaccante del Cosenza Pietro Arcidiacono, sospeso per tre anni dai campi di gioco per aver mostrato una maglietta pro-Speziale durante un’esultanza per un goal?

R. Spesso l’amicizia fa compiere dei gesti spontanei senza star troppo a pensare alle conseguenze, ma il calcio è un veicolo mediatico di elevato spessore per cui occorre riflettere prima di esporsi. In ogni caso non sta a me giudicare il gesto di Arcidiacono, la giustizia sportiva farà il suo corso.

Punto Eccellenza: Le dichiarazioni dei protagonisti di Acri – Guardavalle

Al termine dell’anticipo Acri – Guardavalle, gara finita sull’ 1 a 1 dopo accese polemiche ed episodi contestati, ecco l’amarezza del tecnico dell’Acri Colle e le dichiarazioni del presidente del Guardavalle Salerno.

MARCO COLLE (Allenatore Acri): “Pareggiare cosi mi fa male” 

D. Si aspettava un Guardavalle più incisivo?

R. Sicuramente devo complimentarmi con i miei ragazzi che hanno interpretato la partita nel migliore dei modi. E’ normale che quando ti pareggiano la partita così allo scadere fa sempre male, soprattutto considerando com’è avvenuto questo pareggio. Il fallo non fischiato su Marchese ci ha penalizzati.

D. Quindi c’era fallo su Marchese durante l’azione del gol?

R. Sicuramente il portiere per non essere riuscito a trattenere il pallone ha preso una botta. Io credo quindi che se l’arbitro avesse fischiato il fallo non avrebbe sbagliato.

D. Mister come mai non ha ritenuto opportuno fare un secondo cambio? Una sostituzione intorno al 40′ avrebbe potuto spezzare il ritmo del gioco del Guardavalle e magari non si sarebbe arrivati al pareggio.

R. Si poteva forse fare un altro cambio ma i cambi allungano la durata della partita. A partita che sembrava finita, ho pensato che era meglio non perdere altro tempo, considerando anche che i ragazzi in campo stavano tutti bene.

 

SALERNO (Presidente onorario e dirigente Guardavalle): “Risultato giusto”

D. Siamo abituati a un Guardavalle più di sfondamento, ma oggi ci è sembrato di vedervi sforzarvi appena per ottenere questo punto.

R. Io non sono contento del pareggio perchè ritengo che nel primo tempo la mia squadra abbia fatto un’ottima gara e che le azioni più pericolose nel primo tempo le abbiamo costruite noi.

D. A parte il tiro di Caputo, l’Acri ha però avuto più occasioni da rete nel primo tempo.

R. Non credo e poi nel primo tempo abbiamo avuto un possesso palla superiore a quello dell’Acri. Il secondo tempo è stato meno bello del primo per entrambe le squadre.

D. Resta comunque il fatto che il Guardavalle, che esce anche da questa partita imbattuto, ha pareggiato solo grazie ad un episodio, a un fallo non fischiato dall’arbitro.

R. Ma questo non è stato l’unico fallo non fischiato, a volerla dire tutta c’erano anche dei falli non sanzionati per noi.

D. Sebbene fosse una partita di calcio, è’ stato però brutto vedere Dorato esultare sotto la tribuna dei tifosi dell’Acri, contro il pubblico di casa Non le è sembrato un gesto provocatorio da parte di un giocatore cosi esperto?

R. Io voglio parlare solo della partita, per tutto il resto ci sono un commissario di campo e le forze dell’ordine.

D. Cos’è successo a fine gara al mister Gesualdo Calabrese?

R. E’ stato colpito da un petardo e ora per fortuna sta bene. E’ un episodio che può succedere e so che quello che è successo oggi, anche se non è stato un episodio isolato, non ha niente a che vedere ne con la società e ne con i calciatori in campo che sono stati comunque corretti.

 

 

 

 

PALLAVOLO, A Isola C. R. (Kr) si formano gli atleti e le atlete del domani

Nella nostra Regione la pallavolo è uno degli sport più seguito e amato. Vibo Valentia, Corigliano Calabro e Soverato possono vantare una squadra nella massima serie nazionale. Le squadre di altri centri calabresi militano nelle serie minori e ora anche a Isola Capo Rizzuto sta nascendo un gruppo di volley giovanile, grazie alla collaborazione della Metel Carpenteria Crotone (formazione che milita attualmente nella serie c nazionale) e del comune di Isola. 

Le difficoltà potrebbero essere molte ma a Isola Capo Rizzuto (Kr) l’entusiasmo non manca. Il progetto è importante quanto ambizioso ma l’idea di far crescere un gruppo di giovani pallavolisti che potrebbero diventare un domani professionisti, è sorretta da importanti collaborazioni e da concrete aspirazioni, oltre che da validi piani a lungo termine. Alfredo Argirò<<Forti di una notevole esperienza con le giovanili crotonesi, puntiamo ad iniziare un progetto con le attività giovanili ad Isola Capo Rizzuto dove nel giro di 2-3 anni si vorrebbe formare un gruppo di persone adatte ed idonee ad inserirsi nel mondo della pallavolo, anche dal punto di vista tecnico>>, ci spiega l’osservatore Alfredo Argirò, allenatore di secondo grado e vice tecnico della “Metel Carpenteria Crotone” . In questo senso il primo passo è quindi quello di formare e poi avviare la squadra per consegnare quindi alla Città la sua squadra di pallavolo e affidarla a qualche giovane allenatore del posto. <<Abbiamo la concessione della palestra della Scuola Comprensiva “Carol Wojtyla” da parte del Comune per cinque anni>> conclude Argirò, il quale ci spiega anche come si svolgerà questa prima fase di reclutamento e preparazione: <<L’attività inizia con i seguenti orari: dalle ore 16.30 alle 19.00 nei giorni dispari e dalle 16.00 alle 19.00 in quelli pari. L’età dei ragazzi  e delle ragazze che sono entrati a far parte della scuola è compresa va dai 4 anni fino ai 18 ma si stanno avvicinando anche dei gruppi la cui età è compresa fra i 20 ai 40 anni>>.

A collaborare con il coach Argirò per quanto riguarda la fase tecnica dell’allenamento sarà Silvia Reale, allievo allenatore e giocatrice titolare in serie C con la Metal Carpenteria. <<Abbiamo ottenuto la palestra grazie all’accordo con il dirigente scolastico Macheda, il presidente della Metal Carpenteria Crotone Giovanni Capocasale ed il comune di Isola con la supervisione di Piero Asteriti>>.

Un progetto ambizioso dunque ma dal quale potrebbe formarsi un importante vivaio di giovani speranze della pallavolo calabrese maschile e femminile. La supervisione di Piero Asteriti, che si sta occupando al momento di tutte nuove società che si stanno formando nell’hinterland crotonese, l’esperienza di Alfredo Argirò e Silvia Reale, ma anche e soprattutto la vicinanza e il supporto della “Metel Carpenteria Crotone, che nonostante la recente sconfitta nelle 5^ giornata contro il Costa Viola Volley (squadra di Villa San Giovanni) sta disputando un discreto campionato di serie C, potrebbero farne un progetto valido e di successo.

In bocca al lupo!

 

QUI … L’ECCELLENZA: Le interviste ai protagonisti di ACRI-CASTROVILLARI

MARCO COLLE (allenatore Acri): “Per noi ogni gara è una finale”

D. Mister la partita non è stata esaltante. Ottima prova comunque dalla squadra che voleva vincere e i tre punti sono arrivati. Come giudica la prestazione dei suoi?

R. La prima parte della gara è stata molto buona per noi; nel secondo tempo abbiamo cambiato parecchio, ho inserito alcuni giovani e mi aspettavo da loro una gestione di gioco migliore. Ritengo giusta comunque la mia decisione: è giusto che tutti i componenti della squadra abbiano il loro spazio e che si cresca tutti insieme. Mi aspetto ancora di più sul fronte del gioco. Potevamo chiudere prima la gara.

Il tecnico dell'Acri Marco Colle

D. Longo è apparso decisamente migliorato rispetto alle ultime uscite di campionato.

R. Io ho visto tutta la squadra migliorare insieme a Longo. Noi lavoriamo tutta la settimana per rendere al massimo la domenica e ogni settimana cresciamo sempre più.

D. L’Acri è partita in ritardo rispetto alle altre squadre favorite per vincere il campionato (N.Gioiese, Guardavalle, Rende), eppure dopo la partita di oggi si trova al terzo posto. Se l’aspettava?

R. Io credo molto nel lavoro e la squadra ha fiducia nel mio lavoro. E’ normale che quando si lavora tanto i frutti arrivano e noi siamo una squadra che ha tanta voglia di continuare a far bene per noi, per la società e per la nostra città che anche oggi sono state il dodicesimo uomo in campo. Oggi vedere la tribuna piena ci ha dato un ulteriore spinta per vincere la partita.

D. Ora con quale mentalità si deve affrontare la trasferta di Brancaleone?

R. Con tanta umiltà. Noi non dobbiamo sottovalutare nessun avversario, stavamo per farlo contro il Bocale e questo poteva costarci caro. Ogni domenica per noi è una finale, non ci sono squadre maggiori o squadre minori perché questo è un campionato molto equilibrato e non c’è niente di scontato.

GRAZIANO NOCERA (allenatore Castrovillari): “Dobbiamo rimboccarci le maniche”.

D. Avete perso la perso la partita nel primo tempo ma paradossalmente dopo le due espulsioni il Castrovillari ha osato di più. Come giudica la prestazione dei suoi?

Il mister del Castrovillari Graziano Nocera

R. Nel primo tempo non siamo riusciti a contrastare il gioco dell’Acri, siamo rimasti sempre dietro, dando campo all’avversario che dopo il calcio di rigore ha avuto vita facile. Nel secondo tempo rimasti in nove, potevamo fare ben poco ormai. Abbiamo peccato di poca personalità. Ora ci rimboccheremo le maniche per allontanarci dalla zona play out.

D. Nella sua squadra ci sono molti giocatori giovani che hanno trovato spazio anche oggi. Come vede il loro inserimento in futuro? E ci saranno altri innesti?

R. Non credo, per ora noi dobbiamo andare avanti con la squadra che abbiamo. Purtroppo siamo orfani di giocatori per noi importanti come, De Luca e Santoro, fuori per infortunio, e domenica prossima dovremo fare a meno anche dei difensori De Masi e Scarlato (espulsi oggi, ndr).

D. A proposito di De Masi e Scarlato, sono stati piuttosto ingenui oggi nel farsi espellere dall’arbitro.

R. Si perché inevitabilmente la loro espulsione ha danneggiato pesantemente tutta la squadra ma le espulsioni erano giuste.

FABIO LONGO (Attaccante Acri): “Ora pensiamo al Brancaleone”.

D. Nonostante il ritardo con cui siete partiti la squadra ha dimostrato di essere molto cresciuta nelle ultime settimane. Che aria si respira nello spogliatoio?

R. Diciamo che man man che andiamo avanti prendiamo la giusta condizione e riusciamo e continuiamo a migliorare.

Fabio Longo, autore del primo gol dell'Acri

D. Ti saresti mai aspettato questo buon piazzamento di classifica poco più che a metà del girone di andata?

R. Sapevo che avevamo una buona squadra fatta di ragazzi umili dediti al lavoro e al mister.

D. Riguardo al gol ingiustamente annullato ad Amendola cosa puoi dirci? Cosa avete capito voi dal campo?

R. Il guardalinee ha segnalato all’arbitro  che io avevo toccato la palla mettendo cosi in fuorigioco Amendola. Ma cosi non è stato perché io non ho toccato la palla, che è stata invece respinta dal portiere.

D. Come vedi i prossimi due incontri  contro il Brancaleone prima e poi contro il forte Guardavalle in casa?

R. Adesso pensiamo solo al Brancaleone.

GENERAZIONE FOOTBALL AMERICANO, Touchdown con i Sauk Wolves Cosenza

Moltissimi tendono a confonderlo col rugby, da cui discende e con cui condivide, quasi, la stessa palla ovale; Alcuni sanno solo che è uno sport molto seguito e praticato negli Usa, ma pochi sanno che in Calabria è gia da alcuni anni una realtà.

Il football americano si è diffuso in Europa e in Italia a partire dagli anni Settanta e a fine anni Ottanta è arrivato anche nella nostra Regione dove era inizialmente rappresentato dagli Achei Crotone 1989 e dagli Highlanders Catanzaro. Dal 2010 anche Cosenza ha una propria squadra. Si tratta dell’ “A.S.D. Sauk Wolves Cosenza”, che lo scorso anno ha partecipato al suo primo campionato di Arena League/CIF9 (Serie B1 della Federazione Italiana di American Football, F.I.D.A.F.) per il football giocato a nove. Al vertice di questa nuova compagine sportiva cosentina c’è il giovane Emilio Cersosimo.

D. Presidente, ci racconti com’è nata la vostra squadra? 

I Sauk Wolves Cosenza

R. Era il 2010 ed io rientravo per un infortunio dalla Campania, dove ho giocato a football diversi anni fra Salerno e Napoli. Insieme a due miei amici decisi di formare una squadra di football anche qui a Cosenza, cosi il 25 Novembre di quell’anno sono nati i Sauk Wolves.

D. Quali sono state le prime difficoltà che avete dovete affrontare?

R. Innanzitutto trovare il campo per gli allenamenti. Ma per fortuna il Comune ci ha concesso di usare il Campo scuola vicino lo stadio San Vito, dove ora giochiamo le nostre partite casalinghe. Per il resto ci autofinanziamo in tutto: dalle divise, da noi stessi disegnate, a tutto ciò che riguarda le trasferte. Solo qualche piccolo sponsor locale ci da una mano preziosa.

E. Cersosimo, Presidente-RunningBack della squdra

 D. Di questa squadra tu sei sia presidente che giocatore. Quanto ti impegna questo doppio ruolo?

R. Molto, ma faccio tanto con piacere, per la passione che ho per questo sport. Lo stesso vale per i miei compagni di squadra.

D. Che differenze ci sono nel praticare questo sport in Campania e nel farlo in Calabria?

R. Le differenze sono molte, non lo nascondo. In Campania questo sport è più conosciuto che in Calabria e centinaia di persone riempiono le tribune ad ogni partita. Ma ora anche qui la gente comincia ad avvicinarsi a questo sport, cosi come alcuni imprenditori cominciano ad interfacciarsi con questo mondo.

Highlights del match dello scorso anno contro gli Elephants Catania

D. Il football americano in Italia ha avuto una storia un po’ travagliata . La FIDAF, l’unica federazione riconosciuta dal CONI, è dal 2002 è presieduta da Leoluca Orlando, attuale sindaco di Palermo. Quali sono i vantaggi, e quali gli svantaggi, di avere un politico a capo della Federazione?

R. Io credo che questo abbia tutto sommato più aspetti positivi che negativi, innanzitutto per il maggior riscontro che a livello mediatico questo sport sta avendo negli ultimi anni in Italia.

D. Quali sono i vostri obiettivi a breve e a lungo termine?

R. Riguardo all’immediato futuro speriamo di fare un buon campionato nel 2013, cominciando col vincere un incontro (Nel primo campionato disputato dai S.W. nelle primavera scorsa l’impresa non era riuscita, ndr). La prospettiva futura più a lungo termine è quella di far avvicinare i bambini e gli adolescenti a questo sport, per poter avere un giorno anche le nostre selezioni Under 18 e Under 21.

Samuel MacFadden, quorterback americano della squadra

D. E perché consiglieresti ai ragazzi proprio questo sport, considerato che è una disciplina molto fisica e di contatto?

R. Perché è un sport molto tattico, un gioco di intelligenza, ma è soprattutto uno sport di squadra dove le difficoltà si affrontano e si superano insieme. Inoltre il football è in grado di darti emozioni impagabili.

I Sauk Wolves Cosenza da febbraio disputeranno il loro secondo campionato di CIF9, vinto lo scorso anno dai Cardinals Palermo. Gli allenamenti e le sessioni in palestra sono già ripresi ma i Wolves ci tengono a far sapere che c’è sempre posto per nuovi innesti nella squadra (rookie nel gergo del football). A questo proposito il dirigente e cornerback della squadra Francesco Alimena dichiara: <<Le selezioni per il nostro roster (la “rosa” nel football) sono aperte e chiunque volesse provare a praticare questo sport può sempre farlo. Le iscrizioni sono gratuite e gli allenamenti tre volte la settimana>>.

Il cornerback Francesco Alimena

D. Francesco, ci racconti come hanno reagito i tuoi familiari quando hai cominciato a praticare football che è comunemente considerato uno sport duro?

R. All’inizio non molto bene. Mia madre, che è medico, non ha vissuto benissimo il fatto di vedermi bloccato dagli avversari e di ricevere parecchi colpi, tornando spesso a casa con lividi. Poi però ha capito che per me era importante.

D. E perché hai iniziato a praticarlo? Che cos’è per te?

R. Perché ne ero e ne sono molto appassionato. Perché credo anche che sia lo sport ideale per sfogare le tensioni personali. Inoltre esso insegna anche a rapportarsi con diverse personalità e a confrontarsi con culture diverse: nella nostra squadra infatti giocano anche ragazzi di altre nazionalità.

Anche altri componenti della squadra hanno provato a spiegare cosa rappresenta per loro il football.

Da sinistra Nicolin Guri, cornerback, Alfonso Aloe, fullback e Giovanni De Rose, middle linebacker

Alfonso Aloe (fullback): <<Questo sport insegna a vivere. In campo ci vuole una grande grinta per affrontare i placcaggi degli avversari, e la fiducia e il sostegno dei compagni di squadra sono fondamentali. In campo non si è mai soli; Se il singolo gioca bene è merito di tutta la squadra, altrimenti è per demerito di tutti. Per queste ragioni credo sia una delle più belle rappresentazioni della vita>>.

Giovanni Maurizio De Rose (Middleline Backer): <<Il football è un insieme di tante cose. E’ la voglia di raggiungere un obiettivo prefissato e la fatica per farlo. E’ sudore, dolore e gioia insieme. E’ la vicinanza e la fiducia dei compagni di squadra. In campo noi siamo fratelli, membri di una stessa famiglia che portano lo stesso cognome, per cui i cognomi diversi scritte sulle divise diventano non indispensabili. Come dice la battuta di un celebre film, Football is everything!>>.

Dietro il wide receiver Mario Canonaco che impugna la palla

Quindi, di certo il football è fra loro ed è ormai fra noi: si vince e si perde insieme. E come hanno dichiarato alcuni dei ragazzi dei Sauk Wolves, nessuna ragazza potrebbe allontanarli dallo sport che amano. <<Nessuna, tranne che non sia per me importantissima, tranne che non sia la ragazza della mia vita>>, aggiunge il ricevitore Mario Canonaco.

Allora … Came On, Wolves! 

 

Andreoli: «Conservo un ottimo ricordo di Acri»

Andreoli capitano del Castrovillari

PAOLA (Cs) – Dallo scorso agosto Angelo Andreoli, è il tecnico della Paolana, squadra che milita attualmente nel campionato di Eccellenza. Mister Andreoli, 44 anni e un passato da centrocampista di buon livello, ha potuto così tornare ad allenare vicino casa sua. Nativo di Fuscaldo infatti, ma storica bandiera del Castrovillari, Andreoli è ora l’immagine-simbolo della Paolana, squadra giovane ma che vuole crescere per potersi affermare anche nel nuovo campionato nel quale è stata ripescata in estate, senza rimanere una meteora in Eccellenza

D. Mister la sua Paolana, neopromossa, non ha iniziato nel migliore dei modi il campionato (4 punti in 4 giornate), ma la vittoria casalinga con un’altra neopromossa, l’incredibile Catona, può essere un vero punto di rilancio per la squadra?

R. La vittoria di domenica scorsa è sicuramente positiva sopratutto per il morale. Comunque nelle partite precedenti, Soverato a parte, non siamo stati fortunati.

D. Quali sono le ambizioni e gli obiettivi della squadra quest’anno? Solo la salvezza?

R. Gli obiettivi sono noti a tutti: prima la salvezza, poi se ci troveremo a lottare per qualcosa di importante….non ci tireremo indietro.

E la strada per qualcosa di importante passa anche per Acri. Domani, infatti, per la quinta giornata di campionato c’è in programma Acri-Paolana. Un tuffo al cuore per  mister Andreoli: ad Acri, in mezzo alla gente rossonera, ha vissuto forse il momento più bello della sua carriera da allenatore, portando i lupi acresi due anni fa a conquistare la storica promozione in Serie D.

D.  Domani sarete ad Acri e per lei sarà una partita molto importante per il suo trascorso sulla panchina rossonera. 

Andreoli ai tempi della promozione in D con l’Acri

Come immagina l’accoglienza dei tifosi acresi e il suo stato d’animo? 

R. Beh lo stato d’animo è quello di uno che ad Acri ha vissuto un anno indimenticabile, circondato da persone vere e che mi hanno gratificato con la loro “vicinanza” nel periodo brutto che ho passato tra giugno e luglio di 2 anni fà. Credo di aver lasciato un buon ricordo dal punto di vista umano così come conservo un ottimo ricordo degli amici acresi, in tal senso spero in una accoglienza positiva.

D. Nonostante la spiacevole conclusione della sua avventura ad Acri, i tifosi la ricordano sempre con molto affetto, come il mister della storica promozione in serie D. E’ rimasto in contatto con la gente di Acri e con qualche esponente della società acrese, ora commissariata?

R. Mi sento molto spesso con molti amici di Acri. Conservo un ottimo ricordo di tutti loro. Menzionarli tutti sarebbe impossibile ma devo citare, fra gli altri, Michele Torchiaro, con il quale è nata un’amicizia che va al di là del discorso calcistico, il direttore Siciliano e i miei cari amici Peppe e Andrea.

La partita di domani pomeriggio al “P. Castrovillari” di Acri sarà la partita degli ex. Oltre a mister Andreoli, ritorneranno da avversari anche altri protagonisti della promozione in Seri D e non solo: il portiere Pietro Mauro, il centrocampista Maurizio Perrelli e l’attaccante Francesco Domanico, oggi tutti in forza alla Paolana. Sarà la partita dei ricordi, delle strette di mano, degli abbracci e dei ringraziamenti ma sarà anche e soprattutto una partita di campionato, perchè in palio ci sono sempre tre punti che per l’Acri (avanti di un solo punto) e per la Paolana, possono servire ad avanzare in classifica.

Andreoli e i ragazzi della scuola calcio

Mister Andreoli, intanto, fra una partita di campionato e l’altra, non smette mai di dedicarsi ai suoi allievi della “Scuola Calcio Andreoli- Fuscaldo”.

D. Il suo impegno verso i bambini appassionati di calcio con la “Scuola Calcio Andreoli – Fuscaldo” è ammirevole. Quali sono i significati e i progetti futuri dell’iniziativa?

R. I bambini sono il nostro futuro e contiamo di poter dare loro le basi necessarie per poter essere protagonisti nella vita di tutti i giorni e nel mondo del calcio in particolare. Contiamo in futuro di poterci fregiare del fatto di aver “cresciuto” un piccolo campione che magari calcherà campi importanti. Ma sopratutto ci batteremo per dare loro quei valori che li renderanno campioni nella vita.

Difficile immaginare che ciò non possa accadere se si va a scuola da un allenatore campione dentro e soprattutto fuori dalla panchina: Angelo Andreoli.

 

Andreina Morrone