Dibattito di arte e cultura intorno alla figura di Leonardo

TREBISACCE (CS) – Sotto il segno dell’arte si è svolto “Dal Cenacolo rivisitato al Calice Svelato”, evento artistico-letterario, organizzato dall’associazione “La Dama di Broglio” di Trebisacce, in collaborazione con l’amministrazione comunale e il Forum Telesiano di Cosenza, ed incentrato sulla presentazione del dipinto di Epeo, artista contemporaneo di Trebisacce, realizzato 22 anni fa ed oggi custodito presso la chiesa del Sacro Cuore della Beata Vergine Maria e del libro di Gabriele Montera “Il calice svelato nell’Ultima Cena di Leonardo” edito da Prodinnova.

Al tavolo dei lavori il presidente del consiglio comunale Giampiero Regino e Maria Grazia Innecco, coordinatrice del Progetto Leonardo che sta prendendo vita sulla scia dello scritto di Montera. A moderare i lavori Adele Filice che ha dialogato sulla storia e la realizzazione del dipinto monumentale. Ad arricchire, con tocchi squisitamente artistici, l’intensa atmosfera culturale, gli interventi di Roberto D’Andrea, che ha dato inizio alla serata “impersonando” Leonardo con la lettura del prologo del libro di Montera e il commiato finale di Ada De Paola, con la soave Ninna Nanna, ballata composta, in testo e musica, da Piero de Vita ed eseguita per sola voce.

Un viaggio – prima di tutto all’interno del Se, per osservare con uno sguardo “altro” la realtà che ci circonda, alla ricerca della verità vista con gli occhi del cuore e il costante e supremo insegnamento dell’esperienza, secondo l’assunto leonardiano – è il filo rosso che lega questi due lavori distanti nel tempo e vicini nella sostanza. Il dipinto, commissionato da Nicola Salamone, è una summa di espressioni artistiche contemporanee e rende efficacemente l’atmosfera di estrema spiritualità nel colore dominante, una gamma di azzurri che traduce pienamente anche il senso di infinito spazio-temporale. Il libro è un percorso, iniziato con il “disvelamento” del Calice e dell’effigie del volto di Cristo, esattamente quello della Sindone – su una delle pareti che accolgono l’opera d’arte, nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie, a Milano – che Gabriele Montera ha “scoperto”, dopo oltre mezzo millennio dalla sua realizzazione. Il simbolo di Passione, Morte e Resurrezione di Cristo, “venuto alla luce” attraverso lo sguardo attentissimo di Montera, diventa emblema della complessa figura di Leonardo, supremo artista, scienziato e filosofo, spirito eccelso ed eternamente bambino, che nella sua inesauribile sete di conoscenza si colloca come Genio al di fuori del suo tempo. E nel segno del genio vinciano, a Cosenza, dal 29 settembre – come ha spiegato Maria Grazia Innecco – prende il via il Progetto Leonardo che intende disvelare, a sua volta, i vari aspetti del personaggio, nel tentativo appassionato di offrire una nuova prospettiva da cui guardare il mondo, per agire. Esigenza quanto mai viva, nel momento attuale…

 

 

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