Facebook in love

  San Valentino è alle porte e con lui anche Cupido che a colpi di mouse crea nello sconfinato mondo di internet coppie di “Hacker del cuore, pronti a rubarsi vicendevolmente l’amore.  Facebook nella festa più  mielosa dell’anno fa la sua parte diventando un generatore sentimentale di dichiarazioni d’amore dolci come un bacio Perugina.  Nelle bacheche degli utenti del social si scorgono non solo raffiche di smancerie  ma anche vere e proprie intimazioni da parte di chi scottato, è stato sedotto e poi abbandonato. I Romeo e Giulietta del web,  invasi dal sacro fuoco dell’Amore, scomodano poeti, filosofi, cantanti per dire quel “Ti amo” pubblico che dà sicurezza.  L’amore diventa spettacolarizzazione. Su Facebook “un link è per sempre”. Ma come nasce una storia d’amore ai tempi di Internet? Gli americani lo chiamano online dating, ovvero corteggiamento virtuale. Si sceglie un Lui o una Lei in base a caratteristiche fisiche e interessi comuni e lo si frequenta in modalità e-distance. Anche da noi funziona più o meno così. Si incontra qualcuno, lo si reputa carino/a e per accelerare i tempi di fusione emotiva lo si “aggiunge” su FB. Dietro una richiesta d’amicizia c’è quasi sempre un doppio fine o scopo.  E’ in via d’estinzione il corteggiare in maniera più diretta. Niente occhi dolci e strette di mano. I ritmi imposti dalla digitalizzazione sono piuttosto veloci. Niente perdite di tempo, si prova e basta. La relazione virtual-amorosa potrebbe nascere da un processo sentimentale del tipo stimolo-risposta che si evolve generalmente in tre fasi: richiesta d’amicizia con conseguente aggiunta tra i contatti personali, condivisione e apprezzamenti (il ricorrente “mi piace”) su stati personali, link e canzoni, presenza in chat (vedi il pallino verde) ed inizio di conversazione. L’ultimo punto determina la probabile possibilità di un incontro reale. Iniziano lunghe e bollenti (il pc diventa una fonte di calore) chiacchierate virtuali. Ci si racconta di tutto, tra un’inceppata di mouse e l’altra. Emoticons e faccine scandiscono il ritmo della maratona d’amore. Finalmente qualcuno prende l’iniziativa. “Ti va se usciamo e ci conosciamo di persona?”. Così si crea il primo appuntamento. Le aspettative dell’incontro per rivedere la faccia del profilo che ci ha stregati sono alte, si spera di non imbattersi in un virus chiamato delusione. Nelle migliori delle ipotesi può nascere una coppia. L’idea di Facebook non viene comunque abbandonata, i novelli piccioncini infatti vogliono far vedere proprio tutto ai loro amici (magari tra i presenti si nasconde anche un ex rosicone!). Così assistiamo al loro primo bacio, ascoltiamo la colonna sonora della loro storia d’amore, ci sorbiamo valanghe di “mi manchi”. Con Facebook si assiste all’inizio e alla fine di una storia, all’ufficializzazione di un rapporto sentimentale, ai passaggi di status dei suoi utenti: single, impegnato, fidanzato ufficialmente, sposato, vedovo. Si sa, in amore e in guerra, tutto è lecito. In musica qualcuno direbbe: “l’amore è un gesto pazzo come rompere una noce con il mento sopra il cuore” (“Però il rinoceronte” di Lucio Battisti), ma siamo proprio convinti di poter esprimere dietro uno schermo la complessità e l’intensità di un così grande sentimento? Chi non ha mai sognato di ricevere in dono rose rosse, violini e lettere appassionate? Non continuiamo a nasconderci. L’amore vero è fatto di: abbracci, farfalle nello stomaco, attese, scoperte graduali, magia e  perché no anche illusione. Gli amanti facebookiani incalliti, non li giustifichiamo ma li comprendiamo perché è il sogno di tutti trovare l’altra metà della mela o per dirla nei loro termini della Apple.  

                                                                                                                                                                   Rossana Muraca

 

 

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