Diario di un seduttore, Kierkegaard

Kierkegaard era il filosofo delle possibilità. In questo romanzo, ci prospetta una delle tre che ha individuato, la vita estetica, esemplificata dal seduttore Johannes, il cui nome ci rimanda al celebre Don Giovanni. La figura di Johannes è affascinante, ambigua, e cinica, il suo intento quello di sedurre le donne che <<gli piacciono più che mai>> ed è proprio in questo personaggio e nel suo proposito che risiede la forza del romanzo. Ciò che incuriosisce, inoltre è che Kierkegaard abbia concepito l’idea di vita estetica come parte di un sistema filosofico, ma abbia creato un vero e proprio romanzo e non un saggio o un trattato filosofico. Un romanzo dallo stile fluido e scorrevole, dal linguaggio non troppo semplice né troppo artefatto, chiaro ma evocativo. Già il sottotitolo “Il volto inquieto del piacere” ci rimanda alle due inquietudini che troveremo nel libro: quella di Johannes, poiché il piacere della seduzione si esaurisce quando la donna gli cede, e quindi egli anela a rinnovare il gioco della seduzione con un’altra donna; e quella di Cordelia, la protagonista femminile, che si troverà sedotta e abbandonata. Questo romanzo ha la capacità di affascinarci e coinvolgerci, tanto nelle raffinate congetture mentali e negli escamotage che Johannes pianifica per conquistare la ragazza che desidera, quanto nelle dinamiche del rapporto, poiché Cordelia all’inizio prova addirittura dell’antipatia nei confronti del seduttore, ma poi si ritroverà irrimediabilmente innamorata, ma abbandonata alla propria disperazione. Potrebbe venirci spontaneo fare il paragone con un nostro grande scrittore italiano, Gabriele D’Annunzio: il tema della seduzione era uno dei temi cardine della sua produzione. Dunque, un libro da leggere tutto d’un fiato, che vi affascinerà come solo un vero seduttore sa fare.

Angela Francesca Mandarino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *