Il Cosenza ritorna coi piedi per terra.

Il Cosenza spreca un’occasione d’oro per tentare la fuga in solitaria, complice anche lo scontro diretto tra Teramo e Melfi di domenica, perdendo due punti in casa con un Foggia tutt’altro che irresistibile, pagando un po’ la presunzione e un po’ alcune decisioni arbitrali non proprio felici. Gli uomini del Capoluogo alternano un magistrale primo tempo ad una ripresa fatta di errori, imprecisioni e tanta sfortuna.

L’inizio ed il prepartita sono tutti per Salvatore Candido e Salvatore Altomare, i due ragazzi tifosissimi scomparsi in seguito ad un incidente esattamente una settimana fa. Il Capitano Manolo Mosciaro consegna, alle famiglie, due mazzi di fiori da parte della società, che esprime così il proprio cordoglio per la prematura dipartita dei giovani: standing ovation dello stadio al completo al momento dell’annuncio da parte dello speaker, che ricorda con sentita commozione il lutto.

Il Cosenza si schiera con gli stessi effettivi di Aversa: il solo Giordano prende il posto dell’indisponibile Castagnetti, mentre Calderini, scontata la squalifica, si accomoda in panchina, facendo spazio al tridente Mosciaro – De Angelis – Alessandro.

Prima occasione per il Foggia dopo quattro minuti con il Cavallaro che, smarcato da un lancio, tira debolmente addosso a Frattali. Passano appena altri quattro minuti e il Cosenza passa in vantaggio: scivolone del centrale foggiano in area di rigore, ne approfitta Mosciaro che va in uno contro uno e anticipa Narciso sull’uscita, facendo gioire il San Vito. Neanche al quarto d’ora Alessandro si accentra e tira, il portiere avversario non respinge bene ma Mosciaro fallisce l’occasione per fare due a zero. Alessandro è il più pericoloso, e semina ancora il panico nella difesa ospite prima di mettere in mezzo un cross ben respinto da Narciso e poi allontanato dai centrali avversari prima, con un diagonale che bacia il palo destro dopo. Il Foggia si vede a sprazzi, e soprattutto su errati movimenti della difesa rossoblù, come l’uscita a vuoto di Mannini che permette ad Agostinone una percussione pericolosa o il frettoloso disimpegno di Guidi che consente ancora al dinoccoloato esterno mancino di arrivare alla conclusione, respinta dal centrale rossoblù che rimedia così all’errore. Alla mezz’ora la partita cambia: Pambianchi, già ammonito, ferma malamente Meduri lanciato a rete: doppio giallo e doccia molto anticipata per il ventiquattrenne centrale foggiano. Gli ospiti in completo bianco passano dunque a quattro dietro, ma arrivano alla conclusione solo dalla distanza senza, peraltro, impensierire Frattali. Il primo tempo scivola dunque via fino alla fine senza problemi, da segnalare solo un paio di interventi di Blondett che conferma la stoffa del campione che aveva fatto intravedere nelle precedenti partite.

Le squadre rientrano in campo con gli stessi effettivi, ed è il Cosenza a rendersi pericoloso dopo cinque minuti con un’incursione di Giordano il cui tiro è deviato in corner dalla difesa pugliese; dopo due minuti, Mosciaro conferma di essere in forma cercando il gol a giro sul secondo palo, ma la sfera fischia a metaforiche orecchie del montante e finisce a lato di un nulla. Brivido che corre intorno al quarto d’ora sulla schiena dei supporters casalinghi: Cavallari mette in mezzo e Giglio anticipa Frattali spingendo il pallone in fondo al sacco: i ragazzi di Padalino esultano ma il signor Lacagnina di Caltanissetta annulla. Il Foggia però gioca meglio, e al venticinque succede l’imponderabile: Meduri perde palla, tiro dal limite, parata di Frattali, sulla ribattuta ancora Meduri atterra un avversario: calcio di rigore tra le proteste dei padroni di casa: dal dischetto Cavallaro non sbaglia e pareggia i conti. Il Cosenza attacca a testa bassa e sfiora il pareggio al minuto trentaquattro con Mosciaro che fallisce un facile tap – in dopo errata respinta del portiere avversario su sventola dai diciotto metri di Calderini. Il Cosenza però non riesce ad entrare in area e ci prova ancora da fuori, stavolta con Criaco, trovando l’opposizione di Narciso, e con Alessandro dal limite, ma la palla esce di poco. Il Cosenza continua ad attaccare e a cinque dalla fine De Angelis entra in area e viene atterrato: l’arbitro non assegna il rigore e, anzi, ammonisce il dieci bruzio. A poco dalla fine Napolano, da poco entrato, prova ad estrarre il coniglio dal cilindro con un siluro da distanza notevole: il numero uno pugliese sembra però in serata di grazia e respinge a due mani. La partita finisce sostanzialmente qui, con il Cosenza incapace di reagire nei quattro minuti di recupero concessi dalla terna arbitrale. L’impressione è quella di una occasione persa clamorosamente, di una partita che si doveva vincere e di un arbitraggio che ha condizionato pesantemente la prestazione dell’undici bruzio. Si poteva, si doveva vincere contro un avversario in difficoltà, ma non ci si è riusciti: il Cosenza è stato rimandato alla prova del nove, mancando la quinta vittoria consecutiva. Si attendono i risultati della domenica per sperare di mantenere un primato, alla luce della prestazione a due facce di stasera, fortunoso.

Francesco La Luna

COSENZA – FOGGIA 1 – 1

COSENZA: Frattali; Mannini, Blondett, Guidi, Palazzi (’21 st Criaco); Meduri, Bigoni, Giordano (’31 st Calderini); Mosciaro, Alessandro (’40 st Napolano), De Angelis. All: Cappellacci.

FOGGIA: Narciso; Pambianchi, Loiacono, D’Angelo; D’Allocco, Agnelli, Quinto, Agostinone; Venitucci (’30 st Grea), Cavallaro (’43 Licata), Giglio. All: Padalino.

MARCATORI: Mosciaro (C), Cavallaro (F).

AMMONITI: Pambianchi, Venitucci, Agostinone (F); Palazzi, Alessandro, De Angelis (C).

ESPULSI: Pambianchi (F).

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