Il Catanzaro “risorge” e conquista il derby contro la Reggina

CATANZARO – Tre punti importanti per il Catanzaro in uno dei tanti derby calabresi di quest’anno nel girone C di Lega Pro. La sfida della giornata numero 18 se la aggiudica la squadra giallorossa di mister Sanderra, che torna a vincere dopo quattro partite, chiudendo così nel migliore dei modi l’anno solare 2014. Basta un goal nel secondo tempo, realizzato da Fofana con una spettacolare rovesciata, alle “aquile” per strappare tre punti che serviranno per ripartire nell’anno nuovo, in cui si dovrà fare il massimo per agganciare almeno la zona playoff, visto che la Salernitana sembra ormai irraggiungibile per tutti. La gara del “Ceravolo” di questo pomeriggio è stata bruttina nel primo tempo, ma migliore nella ripresa, dove ad un’iniziale fase di sbandamento il Catanzaro ha reagito con veemenza trovando la rete della vittoria al 59′, quando una bellissima azione corale orchestrata da Russotto viene conclusa positivamente dall’attaccante colored francese che, su cross da sinistra effettuato da Ilari, ha sfoderato una bellissima acrobazia che ha mandato in visibilio il pubblico del “Ceravolo”, oggi vestito a festa per ricordare, come tradizione vuole per l’ultima gara interna dell’anno, Massimo Capraro, il tifoso scomparso tragicamente a cui è intitolata la Curva Ovest, “covo” degli U.C. ’73. La Reggina è stata poca cosa, non ha impensierito granchè la difesa di casa, confermandosi così la squadra che sta desolatamente occupando l’ultima piazza della classifica. La squadra ospite è stata comunque seguita da circa 100 supporters, i quali però hanno soltanto contestato soprattutto la società, ritenuta responsabile della fine alla quale è andata incontro la squadra amaranto. Successo importante, dunque, per il Catanzaro del presidente Cosentino, che a gennaio tornerà sul mercato per rinforzare la squadra e, soprattutto, per cercare di accasare altrove chi ha deluso le aspettative di inizio stagione.

Francesco Gioffrè

IL TABELLINO DEL MATCH

CATANZARO-REGGINA 1-0

CATANZARO: Bindi, Calvarese, Squillace, Vacca (83′ Pacciardi), Rigione, Ferraro, Barraco, Maiorano, Fofana (90′ Martignago), Russotto, Ilari (71′ Yeboah). In panchina: Cannizzaro, Ricci, Orchi, Morosini. All. Sanderra

REGGINA: Kovacsik, Di Lorenzo, Karagounis, Salandria, Camilleri, Rizzo, Armellino, Maimone, Viola (60′ Masini), Louzada, Insigne (73′ Gjuci). In panchina: Cetrangolo, Ammirati, Mazzone, Syku, Ungaro. All. Alberti

Arbitro: Vesprini di Macerata (Sangiorgio e Piazza)

Marcatore: 59′ Fofana

Note: spettatori circa 4000 con nutrita rappresentanza ospite. Ammoniti Calvarese, Ilari e Russotto (CZ), Viola e Camilleri (RG). Angoli 12-4. Recupero 0′ pt, 5′ st

 

Agguato nel catanzarese: ucciso imprenditore

SOVERIA MANNELLI (CZ) – Un imprenditore, Domenico Aiello, di 58 anni, è stato ucciso stamani, a copi d’arma da fuoco, a Soveria Mannelli, nel catanzarese. L’uomo, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli, che, insieme a quelli del reparto operativo di Catanzaro, conducono le indagini, stava lavorando con una pala meccanica nei pressi della sua abitazione, quando una o più persone si sono avvicinate ed hanno sparato uccidendolo sul colpo.

Gli assassini avrebbero raggiunto il luogo in cui si trovava Aiello, una zona periferica di campagna, attraverso la boscaglia e sarebbero poi fuggiti per la stessa strada. Ad avvertire i carabinieri è stata la moglie della vittima dopo avere udito i colpi di fucile. Secondo gli investigatori il delitto di Aiello, che era già noto alle forze dell’ordine, potrebbe avere un collegamento con quello di Daniele Scalise, 30 anni anche lui imprenditore, ucciso in un agguato, sempre a Soveria Mannelli, il 28 giugno scorso. Entrambi avevano interessi comuni nel movimento terra, settore nel quale operavano, ed avevano più volte lavorato insieme. Le indagini puntano adesso a stabilire quale possa essere il collegamento. Sul possibile movente gli investigatori non escludono alcuna ipotesi.

Cosenza, sconfitta Ob Torto(lano) Collo

Il Cosenza interrompe la striscia di risultati utili consecutivi trovando la seconda sconfitta della gestione Roselli contro un Benevento terzo in classifica ma che non ha dimostrato a pieno la differenza di valori che, sulla carta, sembrava incolmabile. Più che sufficiente la prestazione degli uomini in divisa bianca che si sono arresi soltanto alla dura legge degli episodi, visti come sono arrivati i tre gol dei padroni di casa.

Roselli imposta nuovamente la difesa a tre già vista in occasione della sfortunata trasferta al Via del Mare, con Blondett a destra, Tedeschi al centro e Magli a sinistra; mediana con Arrigoni e Caccetta, mentre sulle fasce agiscono i soliti Ciancio e Sperotto; in attacco tocca a Tortolano e Calderini innescare Cori, unica punta.

Cosenza in vantaggio dopo 3′: Arrigoni batte una punizione dalla sinistra, Magli anticipa l’uscita del portiere campano ed insacca alle sue spalle. Il Cosenza prova a compattarsi stringendo le maglie della difesa a tre e cercando la via del gol su calcio piazzato, ma prima Cori e poi Ciancio non trovano il guizzo giusto per metterla dentro. Nel momento migliore della squadra calabrese, però, il Benevento trova il pareggio: azione sulla destra che vede un primo tentativo respinto da Magli che successivamente tocca con un braccio, il pallone finisce ad Eusepi che la mette dentro, ma l’arbitro aveva già indicato il dischetto prima ancora che il giallorosso potesse insaccare facilmente alle spalle di Ravaglia: dagli undici metri lo stesso Eusepi non sbaglia, benché il numero uno di proprietà del Parma tocchi il pallone. I tentativi si susseguono da una parte e dall’altra finché Eusepi non si trova solo davanti a Ravaglia che compie un autentico miracolo mandando in corner, sugli sviluppi del quale Alfagemme mette in mezzo un controcross insidioso che Blondett devia nella propria porta, portando così in vantaggio la squadra della strega. Il Benevento non conclude molto ma quando lo fa fa male: al minuto 40 Marotta punta ancora il numero due del Cosenza che si fa saltare troppo agevolmente con un tunnel, il tiro del numero undici brucia le mani a Ravaglia e si insacca sotto il sette, chiudendo sul tre a uno il primo tempo.

La ripresa inizia con una sventola di Tortolano ben parata da Piscitelli, stessa azione dalla parte opposta con Ravaglia pronto a volare sulla botta di Alfagemme. Il Cosenza mantiene un assetto piuttosto alto provandoci prima su calcio di punizione con Arrigoni – tiro respinto in angolo dal portiere di casa posizionato piuttosto male, poi con Cori sul seguente angolo – palla sul fondo. Episodio da moviola attorno al 60′ con Tortolano atterrato in area ma ammonito per simulazione, mentre al 62′ ci prova Caccetta da fuori con un tiro rasoterra e senza pretese particolari ed al 68′ Sperotto con un tiro dal limite di poco a lato. I silani spingono da matti e Tortolano, al 74′, accorcia le distanze con un bolide da 22 metri che si insacca sotto la traversa e che si candida come una delle segnature più belle della stagione rossoblu’. Dopo il gol gli ospiti continuano a spingere forsennatamente ma non hanno occasioni nitidissime, se non una punizione di Corsi di poco a lato ed un errore di Piscitelli non sfruttato né da Cori né dal neo entrato Cesca. La partita finisce dunque 3 – 2 ma il Cosenza non ha assolutamente demeritato e forse, per quanto visto durante l’arco dei 90′ più recupero, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Resta il rammarico per aver interrotto la striscia positiva che durava dal pareggio interno contro il Messina datato 8 Novembre, ma le sensazioni restano positive per quanto gli undici hanno fatto vedere in campo. Ora le meritate vacanze, poi il Melfi all’Epifania, nella speranza di trovare tre punti nella calza della Befana.

Francesco La Luna

Ph: Maria Celeste Cupo

BENEVENTO – COSENZA 3 – 2

BENEVENTO (4 – 3 – 3): Piscitelli; Celjak, Lucioni, Scognamiglio, Pezzi; Vitiello, D’Agostino, Alfageme; Campagnacci (20′ st Melara), Eusepi (34′ st Allegretti), Marotta (37′ st Mazzeo). A disp: Pane, Frasciello, Bassini, Kanoute. All: Brini.

COSENZA (3 – 4 – 3): Ravaglia; Blondett (37′ st Cesca), Tedeschi, Magli; Ciancio (27′ st Zanini), Caccetta, Arrigoni, Sperotto; Tortolano, Calderini (7′ st Corsi), Cori. A disp: Saracco, Bertolucci, De Angelis, Criaco. All: Roselli

MARCATORI: Magli (C) 3′ pt, Eusepi (r) 16′ st, Blondett (aut.) 25′ st, Marotta 40′ st (B), Tortolano 29′ st (C)

AMMONITI: Vitiello (B), Magli, Caccetta,Blondett, Tortolano (C)

RECUPERO: 1′ pt; 5′ st.

Mostre e Presepi: la magia del Natale si fonde nell’arte

Gesù nacque povero, in una mangiatoia al freddo, riscaldato solo dall’asinello e dal bue. Lo racconta il presepe,simbolo, sin dalla notte dei tempi, della tradizione natalizia ed espressione religiosa del vero senso del Natale. La nascita di Gesù, la sua storia e la felicità perduta che diventa oggi un “must” da rincorrere. Un modo per ricordare il messaggio religioso, certo, ma allo stesso tempo per ritrovare un po’ di quella speranza e di quel calore che sembriamo perdere durante il resto dell’anno. A Natale è così. Ci si riscopre tutti più buoni o, semplicemente, più sofferenti. Oltre a riscoprirsi, invasi dalla magia che deriva dai preparativi dell’albero e del presepe, di sicuro più creativi e anche un po’ artisti.

Ma se il presepe è per molti solo un modo per ricordare la tradizione e rievocare il messaggio divino,per altri, animati da passione e spirito di inventiva, è una vera e propria espressione artistica. Quel che è certo è che per realizzare un presepe, nelle sue forme più eccelse e complesse, un  rapporto con la fede di sicuro lo si deve avere, poiché viene difficile immaginare come le sapienti mani di persone che nella loro vita hanno tutt’altri interessi e velleità, possano realizzare creazioni di tale magnificenza e fattura, senza essere invasi, come sostenevano gli antichi, dal folle genio della divinità. Per chiunque non avesse chiaro di cosa stiamo parlando, per chiunque volesse capire il senso concreto di tante parole, ma soprattutto per chiunque pensasse che per fare un presepe è sufficiente un po’ di colla mista a sughero e non ne conosca le più recondite difficoltà, il consiglio, durante queste festività natalizie, è di mettere da parte qualche giro in centro per dedicarvi alla visita di due originali mostre, l’una su Montalto Uffugo (Cs) e  l’altra su Cosenza (centro storico).

Due mostre di eccellenza per tutti gli amanti della tradizione e dell’arte che vi lasceranno incantati davanti alla varietà e alla perfezione di alcuni esemplari.Presepi di ogni forma e fattezza, dalle misure più impensabili, immaginati all’interno di una botte, di una tv, di una lattina di birra. Presepi che richiamano il nido di un uccellino o riprendono gli scorci paesaggistici della realtà calabrese, presepi estivi dal sapore di mare, presepi come forme d’arte che ripercorrono la nascita di Gesù e ne raccontano l’evento curati fino al minimo dettaglio. Presepi arabi, indiani, musulmani, di varia origine e luogo, interpretati in chiave moderna, post moderna, tradizionale o creativa.

Due mostre molto diverse, l’una (Montalto), nata tre edizioni fa dall’entusiasmo di un gruppo di presepisti che in collaborazione con l’associazione Pro Loco volevano dare un saggio di questa forma di arte e cultura, l’altra  (Cosenza centro storico), frutto della precisa organizzazione  dell’associazione AIAP (associazione italiana Amici del Presepe) curata da Antonio Marino, Massimo Battaglia e Rosalbino Biamonte, giunta alla sua seconda edizione,senza scopo di lucro e ambientata nel  noto Museo delle Arti e dei Mestieri, al solo scopo di mostrare il talento e l’umiltà di un’opera senza tempo. Quasi duecento richieste per quest’ultima che non ha fini di gioco o concorsuali. Una selezione accurata e secondo precisi criteri di partecipazione, invece, quella che riguarda Montalto, dove sono presenti circa 30 presepi per ogni edizione e il cui giudizio è affidato ad una vera e propria commissione di tecnici esperti.

Un modo per vivere un’emozione. Per chi crede in Dio ma soprattutto per chi, attraverso l’arte, ne riesce a cogliere il profondo messaggio.

 

 

 

 

 

 

Lia Giannini

Il Comitato Udc Cosenza riparte da Algieri e Trematerra

COSENZA – Riceviamo e pubblichiamo nota stampa da parte del Comitato provinciale UDC della provincia di Cosenza, riunitosi venerdi scorso:

Nella giornata di  venerdì scorso si è tenuto un comitato dell’Udc della provincia di Cosenza. L’incontro è stato presieduto da Annamaria Algieri, Commissario provinciale dell’Udc della Provincia di Cosenza, e dall’On. Michele Trematerra. Dopo una breve analisi dei risultati delle ultime competizioni elettorali ed un importante confronto, si è discusso sul nuovo slancio che si intende dare al partito, sia a livello locale che nazionale.  Si è deciso inoltre che immediatamente dopo le festività natalizie si effettueranno  una serie di incontri nei vari comuni del cosentino con l’obiettivo di creare una nuova struttura partitica, che sia più snella e funzionale. Durante la riunione è stata posta l’attenzione  anche sul lavoro dell’On. Trematerra, Assessore Regionale uscente all’Agricoltura, Foreste e Forestazione. Ed in particolare sulla spesa del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria, di recente messa in discussione da taluni, senza che se ne capiscano le reali motivazioni.  E’ stato evidenziato, infatti, che il PSR 2007/2013 ha collocato la Calabria tra le cinque regioni italiane più virtuose, proprio grazie allo stato di avanzamento della spesa e alla qualità della stessa. E ancora, è stato sottolineato come il PSR Calabria, attraverso le risorse comunitarie, sia riuscito a dare forte impulso all’economia ed all’occupazione nei nostri territori, dando la preziosa occasione, ad oltre mille giovani calabresi sotto i quarant’anni, di insediarsi in agricoltura ed avviare un’attività imprenditoriale. Lasciano il tempo che trovano, quindi, alcune sterili polemiche che dietro le critiche ingiustificate al lavoro svolto dall’On. Trematerra nel suo mandato, sembrano nascondere, alla luce dei nuovi scenari politici, semplicemente un opportunistico cambio di bandiera.

Scontro tra due auto nel vibonese: vittima sbalzata fuori dal veicolo

VIBO VALENTIA – Un uomo di trentaquattro anni, Gianluca Scuglia, è morto la notte scorsa in un incidente stradale a Vibo Valentia.

L’uomo viaggiava su una Y10 che, per cause in corso di accertamento, è stata tamponata da una Maserati condotta da un commerciante di Filandari. In seguito allo scontro le due auto sono finite a circa 30 metri dal luogo dell’impatto. Per il forte impatto la vittima è sbalzata fuori dal veicolo, morendo sul colpo.

Il conducente dell’altra vettura è indagato per omicidio colposo.

Cosenza, tribunale revoca decreto ingiuntivo Unicredit F. Spa contro il Comune

Il Tribunale di Milano, con sentenza del 19 dicembre, ha definitivamente revocato il decreto ingiuntivo di € 2.684.677,38  emesso contro il Comune di Cosenza ad istanza della  UNICREDIT FACTORING SPA ed ha condannatola Società Finanziaria al pagamento delle spese di lite, quantificate in € 12.472,00, in favore dell’Amministrazione comunale.

A darne notizia, l’Avvocato Agostino Rosselli dell’Avvocatura di Palazzo dei Bruzi. 

“Il Tribunale di Milano – spiega l’Avv.Rosselli – ha accertato la nullità dell’atto notarile di cessione di presunti quanto insussistenti crediti della Società “Calabra Maceri” per servizi di raccolta di rifiuti solidi urbani, rilevando l’inesistenza del contratto di appalto, mai stipulato sebbene la qualifica di Ente pubblico territoriale del committente Comune di Cosenza.

Con tale decisione, destinata  a fare stato nel campo della gestione dei rifiuti, il Tribunale di Milano in persona del Giudice, dott. Angelo Claudio Ricciardi, ha precisato che la mancata sottoscrizione del contratto di appalto non può essere superata neanche dall’asserito riconoscimento del debito contenuto in certificazioni sottoscritte da funzionari privi di poteri di rappresentanza dell’Ente pubblico territoriale, posto che l’esistenza di un debito potrebbe essere certificata dai funzionari dell’ente solo dopo il riconoscimento di legittimità del debito stesso da parte del Consiglio Comunale.

Lo stesso Tribunale di Milano – ricorda ancora Rosselli –  tra qualche mese si occuperà di una vicenda analoga che riguarda la cessione, questa volta in favore di altra società finanziaria (IFITALIA SPA) di altri ingenti presunti crediti dell’importo di seimilioni e cinquecentomilaeuro ceduti dalla fallita Società Valle Crati s.p.a. per servizi di igiene ambientale oggetto di varie contestazioni”.

Coldiretti, Christian Ruffo nuovo presidente consorzio tutela e promozione salumi di Calabria

Con l’unanimità dei voti,  su proposta di Pietro Molinaro, il Consiglio del Consorzio di Tutela e Promozione Salumi di Calabria DOP ha eletto il nuovo presidente e il vicepresidente. Nel ruolo di Presidente del Consorzio di tutela è stato eletto Cristian Ruffo un giovane allevatore di suini, il vicepresidente sarà Stefania Rota in rappresentanza dei trasformatori.
Quella dei Salumi di Calabria DOP che comprende,  Soppressata, Salsiccia, Capocollo e Pancetta è una filiera importante con produzioni di pregio e che sono sicuramente tra le più conosciute e rappresentano vere e proprie eccellenze della nostra regione.  “Il neo Presidente – ha espresso l’augurio di riuscire a consolidare, già nel prossimo futuro, una maggiore e più proficua collaborazione e azione di tutela e promozione rafforzando la politica dell’origine”. Il Consorzio è un organismo che su incarico del Ministero delle Politiche Agricole- Alimentari e Forestali, svolge appunto funzioni di tutela, vigilanza, promozione, valorizzazione informazione al consumatore curando gli interessi relativi alle DOP dei salumi di Calabria. E’ stato costituito nel gennaio del 2007 e rappresenta oltre il 90% del prodotto certificato DOP ed è il detentore delle quattro denominazioni registrate. Il Consiglio di Amministrazione è rappresentativo dell’intera filiera con la presenza al suo interno, sia della componente degli allevatori che di quella dei trasformatori.

Confermata sessione invernale Roccella Jazz festival

ROCCELLA JONICA (RC) – Sciolte le ultime riserve per l’appendice invernale della 34/ma edizione di Rumori Mediterranei Roccella Jazz Festival, che come ufficializzato dagli organizzatori –  si svolgerà regolarmente dal 26 al 30 dicembre.

ph: Ansa Calabria

 L’appuntamento prevederà 30 concerti andando a riprendere parte dei contenuti previsti durante l’edizione estiva. Confermato il cartellone ricco di progetti originali, astri nascenti e stelle di prima grandezza del firmamento jazzistico.

B1/ M: Vena Cosenza ko con Club Italia

Club Italia Fipav – Gruppo Vena Cosenza: 3-0 (25-21, 25-16, 25-23) 

Club Italia: Di Martino 8, Gaia, Di Coste, Esposito, Zonca, Battista (L), Argenta 19, Raffaelli 10, Zoppellari 1, Pistolesi, Della Volpe 9, Biglino 5

All.:Totire

Cosenza: Aprea 3, Mirabelli, Testagrossa 7, Smiriglia 3, Piluso, Astarita 12, Fontana 7, Civita 6, Zito (L), Rizzuto, Conti 4

All.: Del Federico

Arbitri: Di Maglio di Napoli e Noce di Frosinone

Spettatori: 500 circa

LA GARA – Match bello ed interessante quello che ha visto contrapposte nella capitale le formazioni del Club Italia e della Gruppo Vena Cosenza. Da una parte il meglio del settore giovanile della nazionale italiana, dall’altra una squadra fatta da ragazzi in cerca ancora di una loro identità. I cosentini infatti, sono sembrati la bruttisima copia di quella vista domenica scorsa contro il Cinquefrondi. Sin dal primo set la differenza di valori in campo si è vista, dopo un inizio alla pari (7-8) gli azzurrini hanno preso in mano le redini del gioco chiudendo a loro favore la prima frazione 25-21 sfruttando ben 15 errori punto di Smiriglia e soci. Errori che forse sono anche peggiori nel secondo set quando i padroni di casa partono alla grande andando avanti 8-0 e poi 16-9 mettendo a nudo i problemi di tenuta mentale dei ragazzi di Horacio Del Federico al quale manca Cannistrà infortunatosi in allenamento. Un’assenza quella dell’opposto che si è fatta sentire soprattutto in fase offensiva, ma che non giustifica la totale assenza di reazione dei silani che cedono la seconda frazione 25-16. 

Nel terzo set l’allenatore della Gruppo Vena cerca di  cambiare le carte in tavola giocando con Civita e Fontana a banda, Astarita opposto, Smiriglia e Testagrossa al centro, con la speranza che le cose cambino, ma dopo un inizio punto a punto (6-7) il Club Italia si riporta avanti (12-9) giocando alla grande e sfruttando ogni minimo errore dei cosentini che cercano comunque di tenere il campo (22-22) ma senza riuscirci concretamente. Argenta e soci archiviano la pratica Cosenza 25-23 e tre set a zero in un’ora e mezza di gioco. Un risultato pesante che permette al Club Italia di scavalcare proprio la Gruppo Vena Cosenza in classifica, mentre rimanda i ragazzi di Horacio Del Federico indietro e non di poco, sia per quanto riguarda la graduatoria, sia dal punto di vista del gioco. Ci sarà molto da lavorare, ma in particolar modo il sestetto cosentino dovrà fare un bel bagno di umiltà oltre che tornare con i piedi per terra perchè in questo modo non si va da nessuna parte.