Consiglio regionale palazzo campanella

Quei dieci voti che mettono in crisi il Consiglio Regionale sulla fusione dei comuni presilani

REGGIO CALABRIA – Una manciata di voti, dieci per la precisione, è stata sufficiente a mandare in tilt il consiglio regionale. A tratti si è percepita la sensazione che l’assemblea, nella valutazione della norma istitutiva del nuovo comune di Casali del Manco, non sapesse che pesci prendere. E, francamente, non è stata una bella sensazione. Le puntate precedenti sono note: per iniziativa dei consiglieri regionali Giudiceandrea e Romeo è stato avviato il processo di fusione di cinque comuni della Presila: Spezzano Piccolo, Trenta, Casole Bruzio, Serra Pedace e Pedace. L’iter prevede un referendum consultivo, e qui arrivano le grane. Perché l’esito complessivo delle urne è positivo: la maggioranza del corpo elettorale si esprime a favore della fusione. Ma a Spezzano Piccolo i contrari prevalgono per 481 a 471. Questa circostanza ha creato il corto circuito. Cosa fare? Inizialmente si era pensato ad una modifica della legge istitutiva del nuovo comune, escludendo Spezzano Piccolo dalla fusione. Anche il presidente Oliverio è sembrato indeciso: «Parlo da consigliere e non da presidente. Personalmente volendo rispettare la volontà popolare, prima ero dell’idea della fusione di quattro comuni tranne Spezzano Piccolo. Nel corso della conferenza dei capigruppo, invece, dopo aver verificato il parere dell’ufficio legale del Consiglio regionale, suffragato da altri pareri e dalla pronuncia della Corte d’Appello che ha proclamato l’esito sul referendum nel suo complesso, ho cambiato opinione. Il quesito era unico per i cinque comuni – ha concluso Oliverio – i cittadini di Spezzano Piccolo potranno sempre ricorrere appellandosi al parere del Governo». L’esito del voto dell’aula del Consiglio regionale ha comunque registrato l’approvazione della legge per la fusione dei cinque comuni. A favore si sono espressi i consiglieri di maggioranza di centrosinistra, con la sola eccezione del consigliere Orlandino Greco. Astensione dei consiglieri di Cdl e di Ncd mentre si è registrato il voto contrario di Forza Italia. L’approvazione della norma, c’è da scommetterci, susciterà un vespaio di ricorsi e controricorsi alimentati non tanto dal voto negativo espresso dai cittadini di Spezzano Piccolo ma dalla confusione generata dal fatto che nessuno tra i soggetti coinvolti nelle procedure di fusione abbia preventivamente pensato a quale direzione assumere nel caso si fosse verificata questa, tutt’altro che remota, eventualità. Allucinante.

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