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Regionali 2020, Aiello divide il M5S. Attivisti: «Non ci rappresenta»

COSENZA – «Solo perché occupano “posti” di  potere, alcuni credono di essere indiscutibili e, quindi, di poter decidere le sorti del M5S in Calabria ma, ormai, il tempo delle parole è finito!». Comincia così il documento sottoscritto da un centinaio di attivisti del Movimento 5 stelle Calabria in merito alla scelta del candidato governatore pentastellato alla prossime elezioni regionali, Francesco Aiello, nome evidentemente non condiviso da tutta la base calabrese del Movimento.

«Apprendiamo dalla stampa che il Coordinatore per le elezioni regionali in Calabria, Paolo Parentela, anziché ascoltare in assemblea la voce degli attivisti e degli iscritti calabresi del M5s, ha proposto il prof. Aiello quale candidato governatore, imponendo, calato dall’alto, un candidato che non rappresenta in nessun modo il M5S calabrese.

Lo stesso professore in un’intervista alla Rai alla trasmissione “Un giorno da pecora” si è definito capo di una lista civica che il M5s sostiene, escludendo di essere espressione diretta del M5S, aggiungendo di  essere stato “scelto” dalla deputazione pentastellata calabrese e in attesa di ratifica tramite voto online.

Questa procedura – sostengono gli attivisti – è contraria al comma 5 dell’art. 3 del regolamento delle regionarie del Movimento perché il candidato presidente non viene nè indicato, nè ratificato, ma “scelto” dagli iscritti e tra gli iscritti con votazione online. La cosa più aberrante che genuflette gli Attivisti, è il ricorso a professionalità esterne, eliminando la valorizzazione di quelle interne, altrettanto valide».

La base “esclusa”

E ancora: «Chi ha proposto Aiello, inoltre, sta portando avanti e sostenendo la candidatura nella massima riservatezza, con incontri ad invito, riservati a pochi amici e simpatizzanti, escludendo, totalmente, la base degli iscritti, con un metodo che non appartiene al M5S. Una candidatura e un metodo, dunque, che spaccano profondamente il Movimento in Calabria, così come farebbe anche la candidatura dell’imprenditore Callipo o di altri sempre “calati dall’alto”».

«Noi attivisti ed iscritti al Movimento in Calabria – si legge ancora -, pensiamo, invece, che il candidato dovrebbe essere un attivista iscritto al M5S, scelto dagli attivisti iscritti, secondo le regole dello Statuto». Ancora più decisi, dunque, ci rivolgiamo a tutti i portavoce che non condividono le forzature tentate e chiediamo un’ ultima volta di fermare questo scempio, se davvero si ha a cuore il Movimento 5 stelle in Calabria.

Molti attivisti, provenienti da tutta la Calabria, si sono riuniti più volte nei mesi scorsi ed hanno elaborato una bozza di programma per le elezioni regionali che è stata anche inviata a tutti i portavoce calabresi, ma ancora nessuno, ufficialmente, né tantomeno il coordinatore Paolo Parentela, ha mai preso in considerazione».

L’auto aut

Infine la possibile alternativa proposta: «Ribadiamo che, se non si cambia direzione, ascoltando la base degli iscritti, probabilmente, il 26 gennaio moltissimi Attivisti voteranno altro, si asterranno o annulleranno il proprio voto e non faranno campagna elettorale per il M5S. E la responsabilità sarà, indiscutibilmente, del Coordinatore e di tutti quelli che ne hanno condiviso il metodo e dovranno  rassegnare le dimissioni».

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