Tagli alle province per 55 mln, Upi Calabria: «Gravi ripercussioni sui comuni»

CATANZARO – Un vera e propria “chiamata alle armi” per salvaguardare i diritti dei cittadini calabresi a strade percorribili in sicurezza e ad edifici scolastici solidi ed efficienti, quella che l’Unione delle Province italiane della Calabria invoca rivolgendosi ai sindaci e alla Regione Calabria a cui sollecita una interlocuzione diretta ed immediata. L’appello lanciato a tutti i livelli istituzionali da Enzo Bruno, presidente dell’Unione Province d’Italia della Calabria è, quindi, quello di “difendere il territorio calabrese” dalle drammatiche conseguenze che potrebbe avere la conversione del Decreto legge 113/2016, pubblicato lo scorso 24 giugno che rimodula in maniera iniqua e squilibrata le risorse destinate dal Governo per il 2016 agli Enti intermedi.  La conferma dei 55 milioni di euro di tagli alle Province calabresi aprirebbe le porte al fallimento di tutti gli Enti intermedi, con conseguenze dirette sui cittadini e sui Comuni. Da qui l’invito ai sindaci a prendere coscienza dell’autentico dramma che potrebbe abbattersi sul nostro territorio. Preoccupanti conseguenze illustrate questa mattina a Catanzaro dal presidente dell’Upi Calabria, Enzo Bruno, affiancato dai vicepresidenti facenti funzione delle Province di Cosenza Franco Bruno, di Crotone Francesco Parise e di Vibo Valentia Pasquale Fera, e dai rispettivi direttori generali Vincenzo Prenestini (Catanzaro) Antonio Molinaro (Cosenza), Cesare Pelaia (Vibo) e il dirigente del settore Bilancio della Provincia di Crotone, Michele Scappatura, che hanno anche scritto ai 32 parlamentari calabresi per chiedere di presentare emendamenti al decreto 113/2016: i vertici degli enti in assenza delle modifiche richieste minacciano di rimettere il mandato, restituendo le chiavi ai prefetti. 

La carenza di sufficienti risorse finanziarie per le spese incomprimibili determinerà gravi ripercussioni anche nei confronti dei Comuni, con particolare riferimento a quelli di piccole dimensioni, che non potranno più utilizzare la rete di solidarietà istituzionale finora garantita dalle Province, né tanto poco si potrà dare continuità e garanzia a servizi ai cittadini non più “fondamentali” quali quelli dedicati alla cultura ed al tempo libero.

E’ stata evidenziata «la necessità e l’urgenza di un incontro con il presidente della Regione Mario Oliverio, con il quale, tra l’altro, condividere e definire criteri operativi e modalità applicative delle competenze e delle funzioni fondamentali e non fondamentali delle nuove Aree Vaste alla luce della legge Delrio e della legge regionale 14/2015, oltre che i tempi e le modalità operative utili a garantire la continuità dei servizi ai cittadini, uniformi sul territorio regionale,  e per il trasferimento dei beni e delle risorse strumentali e finanziarie».

 

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