Wanda Ferro, gestione regionale sconfortante

CATANZARO – “Il Presidente Oliverio dovrebbe pesare le parole quando parla del mancato funzionamento della Regione Calabria per la cattiva gestione ereditata dalle passate legislature”. Lo afferma in una nota la vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro. “Secondo un famoso detto:  se sbagliare è umano, perseverare è diabolico. E alla Regione – prosegue – si sta senza dubbio perseverando nell’errore. Come non rilevare infatti che diversi personaggi i quali hanno gestito in passato le attività amministrative dell’Ente continuino ad imperversare tra le stanze della Cittadella regionale, proseguendo nella gestione della cosa pubblica in spregio a principi basilari e commettendo errori e negligenze enormi per ignoranza, inettitudine, e mi auguro, non per interessi di parte. I risultati di questa gestione fallimentare e miope sono sotto gli occhi di tutti. Non va bene sul fronte dei fondi comunitari che vengono sistematicamente restituiti con una perdita consistente per svariati milioni di euro che sottrae alla Calabria una possibile prospettiva di sviluppo. Né va meglio rispetto all’attività tecnico-amministrativa: si registrano continui errori nelle procedure per la predisposizione dei bandi da parte degli stessi soggetti che, nonostante tutto, e in barba al principio di responsabilità, rimangono sempre al loro posto. Dinanzi – aggiunge Wanda Ferro – ad un contesto sconfortante, che aspetta il Presidente della Regione a prendere decisioni rimuovendo persone inadeguate rispetto a compiti di direzione e governance , sanando inadempienze gravissime che stanno portano allo sfracello la regione e che danneggiano la già precaria economia dell’intero territorio. E’ opportuno quindi che vengano immediatamente assunti provvedimenti drastici atti a ricondurre la situazione alla normalità; in caso contrario, si taccia senza attribuire le colpe ad altri. La leadership e i poteri di governo vanno esercitati. Diversamente, saremo amaramente costretti a constatare l’incapacità di governo, o peggio, la mancanza di volontà, parente prossima della connivenza”.

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