Emilio Grimaldi dà alle stampa “Un dito di io”: il cammino della coscienza che si svela fino alla verità

Da poco uscito, “Un dito di io” promette di far parlare di se. Ultimo lavoro del giornalista Emilio Grimaldi, il libro è il cammino della coscienza dell’autore «che si svela fino alla verità. Torna indietro con l’unico desiderio di guardare in avanti». «Quando è iniziato – scrive Grimaldi – avevo già scalpellato qualcosa con Il giovane Emilio I papaveri viola, ma non avevo ancora raggiunto il cuore. Ora provo un senso di pace perché vedo il passato in modo diverso, non più costipato in gattabuia, ma luminoso e vivace, che mi indica ogni volta altre sfumature sulla verità che nel frattempo ho imparato ad abbracciare».

Un dito di Dio“, che si avvale della prefazione di Angela Ales Bello e dell’introduzione di Domenico Mauro, è edito da Officine editoriali da Cleto. 

L’autore

Con la stessa casa editrice Emilio Grimaldi ha pubblicato “Da radical chic a radical choc” (2020).

Sulla quarta di copertina di lui si legge: «Chierichetto, seminarista, studente lavoratore maledetto in quel di Roma e giornalista ridotto al silenzio in Calabria: la sua penna gli cuce addosso un vestito nuovo. Ora è padre».

Da piccolo voleva quindi farsi prete, ma da grande non lo è più diventato. In compenso ha cercato di colmare questa delusione prima studiando filosofia e poi scrivendo. È convinto che la vera missione dell’uomo sia conoscere sé stessi, insieme agli altri. Ha collaborato con testate locali e nazionali. Ha aperto e gestisce due blog: l’Url di emilio grimaldi e Salām. È autore di Kierkegaard e la dialettica della “comunicazione della verità”, ed. Ursini; Belcastro nelle memorie di Rodolfo Piterà, ed. Città del sole; Il giovane Emilio, ed. Città del sole; I papaveri viola, ed. Scatole parlanti. Ha curato la sceneggiatura del docufilm su Vincenzo Padula: La penna di Bruzio, andato in onda su Rai Storia. Sta scrivendo un saggio sulla coscienza. Alla maniera hegeliana ne ripercorre il cammino fino a scoprire un modo originale di intendere la verità, che dialoga con il tempo e il non essere. Alla maniera hegeliana si è prefisso di ripercorrere il cammino della coscienza verso un’originale concezione della verità che dialoga con il tempo e il non essere.

 

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