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“La Battaglia di Beatrice”: diario di una guarigione fra fiducia nella medicina e fede

Raccoglie consensi “La battaglia di Beatrice. Diario di una Guerriera", edito da Pellegrini editore.

Il libro, scritto dalla cosentina Mariacristina Zangari per raccontare la storia della sua secondogenita Beatrice, è un diario coraggioso, ma soprattutto vero, di un percorso di guarigione che diventa testimonianza di grande fiducia nella medicina, nell’amore, oltre che di una profonda fede.

La storia 

Beatrice, una bambina di soli quattro anni, figlia di musicisti e amante, in particolare, del canto e del violino, si ammala all’improvviso di leucemia. Dalla Calabria, e precisamente da Acri (Cs), la sua famiglia raggiunge immediatamente l’Ospedale Bambino Gesù di Roma, dove la piccola guarisce grazie alle cure di medici eccellenti. Durante il ricovero i suoi genitori trasformano ogni difficoltà in gioco, non lasciando trapelare mai le preoccupazioni e il dolore da cui sono afflitti, e consentendo in questo modo che la bambina conservi il suo meraviglioso sorriso. Da questa toccante e difficile vicenda, nasce nella mamma di Beatrice la convinzione che attraverso la scrittura sia possibile ritrovare una parvenza di normalità. Il discorso, a questo punto, si allarga fino ad analizzare il contenuto di questa parola e il suo riflesso nella quotidianità. Con alcune domande di fondo che fanno riflettere. Cos’è la normalità nelle nostre vite? È normale lamentarsi perché ci si annoia, perché non si è abbastanza soddisfatti della propria vita, perché tutto sembra dovuto, perché ci si sente stanchi?

Per Beatrice e la sua famiglia, dopo aver conosciuto un mondo parallelo purtroppo molto affollato, appunto quello della malattia, ciò che più conta è godere pienamente della “seconda vita” che li vede fortunatamente protagonisti.

Una rinascita esistenziale che apre lo sguardo e il cuore a quanto di bello ci circonda, lontano da egoismi e protagonismi. Insomma, la battaglia contro il mostro, che Beatrice (amorevolmente aiutata dai suoi genitori) ha combattuto e vinto, offre a tutti l’opportunità di osservare il mondo da un altro punto di vista; di scoprire quanta ricchezza umana e profondità di valori esistono dove non siamo abituati a guardare.

Perché la vita – è questo il messaggio centrale di questo libro – rappresenta un dono che occorre imparare ad apprezzare, a proteggere, ad alimentare con semplici atti d’amore. 

Il ricavato del libro spettante all’autore sarà devoluto alla Fondazione Bambin Gesù di Roma in segno di riconoscenza dei genitori di Beatrice per le cure date alla figlia. 

“Arriverà” è il nuovo singolo del cantante coriglianese Francesco Gilberti

CORIGLIANO ROSSANO (Cs) – È on line da questa notte l’ultimo brano pop del giovane artista coriglianese Francesco Gilberti. Dopo i successi raccolti con i componimenti “In ogni parte di me” e “Scrivo di te”, l’interprete jonico ha lanciato l’ultimo singolo dal titolo “Arriverà”. Lo scorso mese di febbraio, inoltre, Gilberti ha partecipato a “Casa Sanremo” al format riservato alle nuove promesse del mondo canoro come unico rappresentante per la Calabria.  «Questo pezzo- ha spiegato il cantante coriglianese- trova la sua ispirazione proprio dall’esperienza maturata in terra ligure. Il singolo “Arriverà” ha una trama ispiratrice che indica un sogno, una gioia, una speranza, un amore inaspettato ma allo stesso tempo una svolta professionale. È un componimento dove ognuno può ritrovare speranze e ambizioni personali. Il brano è inedito ed è frutto di un lavoro di ben otto mesi.

La clip è stata realizzata al “Metropol” di Corigliano grazie alla disponibilità della famiglia Cicero che ha condiviso il progetto e a cui va un particolare ringraziamento. Copertina, foto e video sono state realizzate dalla “Fototecnica Pirozzolo” a cui va un plauso per il particolare lavoro svolto e in particolare nella persona di Carmine. Mi auguro che il brano “Arriverà” possa ricalcare la popolarità dei precedenti singoli mentre per il prossimo avvenire sono in programma altri progetti. Tutto finalizzato all’uscita del primo album, previsto per la prossima estate, dove ritroveremo anche due o tre cover. Sono soddisfatto- ha concluso Gilberti- perché la canzone sarà diffusa non solo in Italia e sul web ma anche in radio europee e nella fattispecie in Germania e soprattutto in Francia dove esiste addirittura un fans club».

Il brano si può trovare già su youtube al link https://youtu.be/4GcokcgeLAs e a breve anche sui digital store. Il singolo “Arriverà” è prodotto da “Purple Studio” mentre gli autori e compositori del brano sono Giulio Iozzi e Alessandro Secci. Il giovane e determinato cantante coriglianese, con l’uscita di questo nuovo singolo, continua a coltivare la sua più grande passione di sempre proseguendo spedito un’affascinante avventura che ci si augura possa coincidere sempre più con l’ascesa nel mondo della musica.

Crist. Fiorent

“Quell’ombra nel giardino”. La conquista di essere donna contro ogni ostacolo

La forza di una donna, pronta a superare ogni ostacolo che la vita le pone davanti. Difficoltà, a volte, raddoppiate proprio perché donna. E’ il libro di Sandy Ambrosio dal titolo “Quell’ombra nel giardino” che, pagina dopo pagina, racconta la storia, ambientata alla fine degli anni Sessanta, di una ragazza tenace, capace di crescere e costruire la sua vita nonostante la tradizione e le abitudini culturali radicate. Il romanzo è pubblicato nella collana “I Diamanti della Narrativa” dell’Aletti editore.

Un futuro tutto da scrivere con un segreto che non la abbandona ma che verrà a chiedere il conto. Essere donna vivendo situazioni e anni che la cambieranno per sempre, dimostrando la sua forza e la sua voglia di affermarsi superando ostacoli e delusioni. «Il titolo – spiega l’autrice che vive in provincia di Bergamo dove lavora in un Istituto scolastico – rispecchia la trama, gli avvenimenti, le situazioni più importanti del romanzo. L’ombra accompagnerà la protagonista nel suo percorso di vita, fa parte del suo passato, di conseguenza ne minerà il suo futuro».

E Sandy si sofferma anche sulla condizione attuale della donna, che ha ancora «tante radici di limitazioni, nella cosiddetta era moderna ed  emancipata a larga banda tecnologica. Lo si sente e vede, purtroppo, dai molteplici fatti di femminicidio. L’accettazione della condizione di una donna – afferma la scrittrice di origine calabrese, precisamente di San Giovanni in Fiore – che rivendica, a giusto senso, la libertà di pensiero, la libera scelta di avere un lavoro, una sua personale identità nel sociale, rende molto vulnerabile l’uomo, che si sente privato da quella autorità che per millenni ha gestito senza opposizione. Condizione che si riscontra in qualsiasi luogo o in qualsiasi ceto sociale, da Nord a Sud». 

Gli elementi stilistici dell’opera sono puramente ambientati, ad uso e costume, in un contesto culturale dove a prevaricare è il pregiudizio, ed una forma di esistenzialità radicata nell’ ignoranza. Questo fa sì che le negazioni, le costrizioni, le scelte degli altri, compromettano i sogni e le ambizioni della protagonista. «Il romanzo, puramente di fantasia, – afferma l’autrice – mette in chiara luce la differenza con l’artista, che descrive nel suo lavoro una realtà di cui non ha mai fatto parte».

Una trama ricca e avvincente costruita con consapevolezza. «Generalmente – svela Sandy – ho sempre in mente tutta la storia, dall’inizio alla fine. Nel percorso della scrittura, poi, provo sempre a rendere il più conforme possibile le situazioni ai miei personaggi. Credo che avere già un’idea ben definita e precisa della trama, sia di contenuto iniziale quanto di uno sviluppo finale, renda l’autore più consapevole di ciò che vuole scrivere e, soprattutto, far arrivare al lettore». Messaggio che arriva forte e chiaro a chi si lascia trasportare dalla storia, scritta con sentimento di profonda e sentita emozione: «Mettere in evidenza, la tenacia di una donna, anche se gli ostacoli sono sempre e comunque tantissimi».

A Ferramonti la presentazione del libro di Domenico Gullo, un romanzo sulle speranze emerse dal campo

FERRAMONTI DI TARSIA (CS) – Sarà presentato il prossimo 26 aprile alle ore 10, nella cornice del Campo di Concentramento Ferramonti di Tarsia, il più grande d’Italia, il libro “I bambini felici – Ferramonti di Tarsia” scritto da Domenico Gullo. L’autore, originario di Spezzano Albanese, in questo romanzo vuole onorare quella che fu l’atmosfera speciale di quel campo, dove molti dei prigionieri erano artisti e accademici, attraverso la storia, frutto di fantasia, della famiglia Friedman. A Ferramonti -lo ricordiamo- ci furono ben 92 baracche distribuite su 16 ettari di terreno, in cui hanno vissuto fino a 3000 prigionieri ebrei, in una zona infestata dalla malaria. Qui il coraggio morale della direzione del campo, ovvero quello del direttore e del maresciallo di polizia a capo della squadra di sorveglianza, è stato un raggio di luce in questo oscuro capitolo della storia.
Il loro comportamento nei confronti degli internati ebrei fu insolitamente umano e solidale.
Nessuno dei prigionieri morì di morte violenta, nel campo furono costruiti un ambulatorio, una biblioteca, una scuola, tre sinagoghe. Furono celebrati matrimoni e nacquero dei bambini, vennero allestiti spettacoli teatrali e concerti, e agli internati fu persino concessa una forma parlamentare di autogoverno.
La protagonista della storia, che si intreccia con fatti realmente accaduti, è Cecilia Friedman, una bambina di 10 anni austriaca, deportata a Ferramonti con i genitori. Qui ha conosciuto artisti che ne hanno riconosciuto e promosso il talento musicale. Il reticolato che avrebbe potuto spegnere tutte le speranze di Cecilia, le offrì invece l’opportunità di coronare il suo sogno più grande.
I lavori, moderati dal giornalista Emanuele Armentano, vedranno i saluti di Roberto Ameruso, Sindaco di Tarsia; Maria Letizia Belmonte, Dirigente Istituto Comprensivo di Terranova da Sibari; Maria Cinzia Pantusa, Dirigente Istituto Comprensivo di Spezzano Albanese; l’intervento di Teresa Ciliberti, Direttrice del Museo di Ferramonti; e le conclusioni dell’autore del romanzo. Nel corso della manifestazione verrà premiato il disegno vincitore del concorso per la copertina del libro e sarà inaugurata la mostra con tutti i disegni partecipanti, realizzati dagli alunni delle due scuole.

Emilio Grimaldi dà alle stampa “Un dito di io”: il cammino della coscienza che si svela fino alla verità

Da poco uscito, “Un dito di io” promette di far parlare di se. Ultimo lavoro del giornalista Emilio Grimaldi, il libro è il cammino della coscienza dell’autore «che si svela fino alla verità. Torna indietro con l’unico desiderio di guardare in avanti». «Quando è iniziato – scrive Grimaldi – avevo già scalpellato qualcosa con Il giovane Emilio I papaveri viola, ma non avevo ancora raggiunto il cuore. Ora provo un senso di pace perché vedo il passato in modo diverso, non più costipato in gattabuia, ma luminoso e vivace, che mi indica ogni volta altre sfumature sulla verità che nel frattempo ho imparato ad abbracciare».

Un dito di Dio“, che si avvale della prefazione di Angela Ales Bello e dell’introduzione di Domenico Mauro, è edito da Officine editoriali da Cleto. 

L’autore

Con la stessa casa editrice Emilio Grimaldi ha pubblicato “Da radical chic a radical choc” (2020).

Sulla quarta di copertina di lui si legge: «Chierichetto, seminarista, studente lavoratore maledetto in quel di Roma e giornalista ridotto al silenzio in Calabria: la sua penna gli cuce addosso un vestito nuovo. Ora è padre».

Da piccolo voleva quindi farsi prete, ma da grande non lo è più diventato. In compenso ha cercato di colmare questa delusione prima studiando filosofia e poi scrivendo. È convinto che la vera missione dell’uomo sia conoscere sé stessi, insieme agli altri. Ha collaborato con testate locali e nazionali. Ha aperto e gestisce due blog: l’Url di emilio grimaldi e Salām. È autore di Kierkegaard e la dialettica della “comunicazione della verità”, ed. Ursini; Belcastro nelle memorie di Rodolfo Piterà, ed. Città del sole; Il giovane Emilio, ed. Città del sole; I papaveri viola, ed. Scatole parlanti. Ha curato la sceneggiatura del docufilm su Vincenzo Padula: La penna di Bruzio, andato in onda su Rai Storia. Sta scrivendo un saggio sulla coscienza. Alla maniera hegeliana ne ripercorre il cammino fino a scoprire un modo originale di intendere la verità, che dialoga con il tempo e il non essere. Alla maniera hegeliana si è prefisso di ripercorrere il cammino della coscienza verso un’originale concezione della verità che dialoga con il tempo e il non essere.

 

Concorso centri per l’impiego della Calabria: al via la selezione per 487 + 81 unità

CATANZARO – L’attesa è finita. Nell’ultimo giorno dell’anno gli avvisi relativi alle procedure selettive della Regione Calabria sono stati pubblicati sul BURC n. 115 del 31.12.2021 parte terza sezione Bandi e Avvisi, la pubblicazione, per estratto avverrà Gazzetta Ufficiale, 4° serie speciale concorsi ed esami n. 104 del 31.12.2021. Nel complesso sono da assegnare 487 posti a tempo indeterminato e 81 a tempo determinato.
Nello specifico, si tratta delle seguenti procedure selettive pubbliche:

– Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura, a tempo indeterminato e pieno, di n. 279 posti di categoria D, profilo professionale “Istruttore Direttivo Amministrativo – Finanziario” per il potenziamento dei Centri per l’Impiego della Regione Calabria;
 
– Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura, a tempo indeterminato e pieno, di n.177 posti di categoria C, profilo professionale “Istruttore Amministrativo-Contabile”, per il potenziamento dei Centri per l’Impiego della Regione Calabria;
 
– Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione di 29 unità di personale a tempo pieno e determinato, categoria D, per il potenziamento dei Centri per l’Impiego della Regione Calabria; nel seguente profilo:

  • Specialista in servizi per il lavoro;

Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione di 52 unità di personale a tempo pieno e determinato, categoria D, per il potenziamento dei Centri per l’Impiego della Regione Calabria; nei seguenti profili:

  • Specialista in servizi per il lavoro n. 37 unità
  • Specialista informatico n. 5 unità
  • Analista del mercato del lavoro n. 5 unità
  • Specialista comunicazione n. 5 unità

 
Concorso pubblico per esami, riservato ai soggetti disabili di cui all’art. 1, comma 1, della legge 68/1999, per la copertura a tempo indeterminato e pieno di n. 4 posti di categoria D, posizione economica D1, del CCNL funzioni locali, profilo professionale “Istruttore Direttivo Amministrativo-Finanziario”;
 
Concorso pubblico, per esami, riservato ai soggetti disabili di cui all’art. 1, comma 1, della legge 68/1999, per la copertura a tempo indeterminato e pieno di n. 7 posti di categoria C, posizione economica C1, del CCNL funzioni locali, profilo professionale “Istruttore Amministrativo-Contabile”;
 
Concorso pubblico, per esami, riservato ai soggetti disabili di cui all’art. 1, comma 1, della legge 68/1999, per la copertura a tempo indeterminato e pieno di n. 20 posti di categoria B, posizione economica B3, del CCNL funzioni locali, profilo professionale “Collaboratore Professionale Amministrativo”;

La domanda di ammissione al concorso deve essere presentata esclusivamente per via telematica, attraverso il Sistema pubblico di identità digitale (SPID), compilando l’apposito modulo elettronico sul sistema “Step-One 2019”, raggiungibile sulla rete internet all’indirizzo https://www.ripam.cloud entro le ore 23,59 del 30.1.2022.
 

Fenomeno Maradona, dalle slot machine alle serie tv

Adesso c’è anche la data: 29 ottobre. Questo il giorno che tutti gli appassionati di calcio, e non solo, si stanno segnando sul calendario. È questo il giorno in cui debutterà su Amazon Prime, in più di 240 paesi nel mondo, la serie su Diego Armando Maradona. Si chiamerà “Maradona: Sogno Benedetto” e parlerà delle sfide, dei trionfi, delle cadute del leggendario numero 10 argentino, dalle favelas di Buenos Aires a Napoli.

Protagonisti della serie Nazareno Casero, Juan Palomino e Nicolas Goldschmidt, che interpreteranno il Pibe de Oro nei diversi anni della carriera e della vita. Una serie storicamente dettagliata e affidabile, che segue Maradona dalle origini di Villa Fiorito, il suo paese natale, a Barcellona, da Napoli, dove vince lo scudetto, alla nazionale, con la quale vincerà la Coppa del Mondo nel 1986, in Messico. La location è tutta da scoprire: Italia, Uruguay, Messico, Argentina e Spagna, per un totale di 10 episodi da 60 minuti ciascuno.

E non è di certo la prima volta che Maradona finisce sullo schermo. Tra le pellicole più belle dedicate al leggendario calciatore argentino c’è Maradona di Kusturica, film documentario del 2008 presentato fuori concorso al 61esimo Festival di Cannes. Del 2007 è invece Maradona La Mano de Dios, di Marco Risi, con uno straordinario Marco Leonardi che attraverso numerosi flashback porta indietro nel tempo lo spettatore. La regia è di Javier Vazquez, invece, per Amando a Maradona, film documentario del 2005, che mette in mostra soprattutto l’amore immutato degli argentini, sia verso il calciatore sia verso la persona, con le sue debolezze, le sue cadute, le sue dipendenze. Il più recente è quello del 2019, il documentario di Asif Kapadia, realizzato grazie a oltre 500 ore di filmati inediti su Maradona e distribuito su Netflix. Un vero e proprio fenomeno mondiale e mass mediatico, che è finito addirittura in una slot machine, come quella ospitata dalla piattaforma digitale di StarCasino che porta il nome di Maradona Hyperways.

Ma tornando al cinema, chi meglio di Marco Risi può descrivere cosa è stato Maradona: “Secondo me è stato il più grande calciatore di tutti i tempi e ce ne sono stati di fenomenali – ha detto a La Repubblica – Solo che lui aveva qualcosa in più: era capace di capire prima degli altri dove mettersi per fare quello che voleva. Era velocissimo di testa, di pensiero e di azione. Poi sul campo non cadeva mai, aveva il baricentro bassissimo… Era veramente un grandissimo genio del calcio. E per il mondo ha rappresentato il ribelle, quello che non sarebbe mai potuto andare a giocare alla Juventus o all’Inter: è andato a giocare a Napoli perché lì poteva dimostrare ancora qualcosa di più.”.

«Quando la letteratura chiama in causa il lettore». Gilda Policastro presenta “La parte di Malvasia”

RENDE (CS) – «Un romanzo sorprendente, un romanzo che ha trovato il favore dei critici, un romanzo che a buon ragione è stato definito geniale». Con queste parole, Gemma Cestari, direttrice del Premio Sila ’49, ha avviato la presentazione de La parte di Malvasia (La nave di Teseo) di Gilda Policastro che, ieri, martedì 12 ottobre, ha incontrato i lettori negli spazi del Museo del Presente di Rende.
In conversazione, oltre che con Cestari, con la docente Unical Ines Crispini, Policastro ha illustrato i punti salienti del suo romanzo – l’opera fa parte della decina 2021 del Premio -, partendo dalla lettura di alcune sue pagine. «La parte di Malvasia – ha dichiarato l’autrice – risponde alla particolare necessità di incontrare il lettore e collaborare con lui per la costruzione del senso».
Ecco perché, verrebbe da dire, il romanzo, dove più voci si intrecciano, rappresenta una sfida nei confronti di chi legge: se risulta inizialmente un noir, subito dopo stravolge qualsiasi certezza, trasformandosi in un volume che indaga sui temi della morte, della perdita, del distacco, della separazione da una persona cara. «Si capisce che La parte di Malvasia non sia un noir – chiosa Policastro -, nonostante la sua fascetta sia a firma di Maurizio De Giovanni, perché il lettore, dopo la lettura delle relative prime pagine, non vorrà rispondere alla domanda “Chi ha ucciso Malvasia?” (Malvasia è, per l’appunto, la donna che viene trovata morta, ndr), bensì alle seguenti: “Perché è morta Malvasia? Perché si muore?».
E nel libro, non solo i temi affrontati, anche la parola – la composizione è più vicina alla poesia che alla scrittura in prosa e poi rappresenta un’immersione nella vita attraverso la proposizione di frammenti di frasi – ha un portato profondissimo. «Per me – ha aggiunto Gilda Policastro – la scrittura non è al servizio della storia; è il contrario: sono le parole a far succedere le cose. Questa è una mia presa di posizione, un modo come un altro per sottolineare quanto sia importante che oggi anche i romanzi, al pari di tutte le altre forme d’arte, si incarichino di analizzare i linguaggi contemporanei».
In ultimo, come rilevato dalle relatrici Cestari e Crispini, «non mancano tra le pagine de La parte di Malvasia, benché si tratti di una storia di morte, humour, ironia e tic linguistici che alleggeriscono la stessa lettura del libro» e, ancora, una consapevolezza finale; quella consapevolezza, secondo la quale Malvasia non possa che rappresentare una ramificazione di storie, di molte vite.
Lo ha confermato, a conclusione dell’incontro – a cui hanno pure partecipato il presidente della Fondazione Premio Sila Enzo Paolini e l’assessore alla cultura del Comune di Rende Marta Petrusewicz – l’autrice. «Ho concepito il personaggio di Malvasia – ha affermato Gilda Policastro -, quando un giorno ho ritrovato all’interno di un cassetto un appunto scritto da mia madre e ho pensato che con la sua sparizione fossero spariti anche degli aspetti concreti: la sua voce non c’era più, si era persa la sua grafia e tanti altri elementi materiali. Pertanto – ha concluso -, con la mia scrittura, ho voluto restituirle, e restituire in generale, un po’ di vita in più». 

In arrivo “Cosa vuoi da me” il nuovo singolo di Chiara Morelli

COSENZA – Come ogni estate, anche in questa datata 2021, la cantautrice calabrese Chiara Morelli, lancia il suo pezzo che sa di freschezza e di serate sotto le stelle. Il pezzo è un viaggio nelle emozioni di un amore che fa fatica a trovare la sua giusta collocazione e che esalta però tutte le sfumature delle scelte e dei ricordi.

Lei, appena sedicenne, ma con alle spalle anni di esperienze su palchi e sale di incisione, presenta quest’anno il singolo “Cosa vuoi da me” che anticipa il nuovo lavoro discografico in uscita il prossimo autunno.

Il pezzo presto “on air” è stato scritto da Chiara Morelli con Adriano Deledda che insieme a lei ha firmato il testo e a Sauro Piana che ha collaborato alle musiche. Gli arrangiamenti sono stati curati da Shard.

Chiara, che studia al pianoforte e canto pop-rock al conservatorio, e che anno dopo anno sta affinando la sua personalità artistica, oltre alle sfumature della sua voce cristallina, si mostra spontanea, raffinata ed efficace, nelle immagini del videoclip visibile sul suo canale YouTube dalla mezzanotte del prossimo primo di agosto.

Così giovane ma già con un percorso artistico alle spalle che l’ha vista calcare palchi prestigiosi e abitare sale di incisioni per pezzi che hanno avuto successo come quello della scorsa estate intitolato “L’Universo”, e “Non ho paura di niente” arrivato nell’ottobre 2020.  

Molte esperienze musicali importanti attendono Chiara Morelli nel prossimo inverno, sino alle porte di “Casa Sanremo” la prestigiosa vetrina per giovani artisti emergenti.

La musica e la voce di Chiara Morelli arrivano anche oltre oceano, ospite della Sj Tv in Brasile, che da anni ormai, segue il percorso artistico della cantautrice calabrese, mandando in onda i suoi videoclip, realizzando con lei interviste, in attesa di una tournée in Sudamerica.

Il brano “Cosa vuoi da me”, sicuro successo di questa estate, sarà ascoltabile e scaricabile dal 1° agosto 2021 su tutte le piattaforme digitali.

 

 

 

 

 

Rosalba Baldino presenta “Il Sigillo di Francesco”

COSENZA – Si chiama “Il Sigillo di Francesco” il nuovo libro  di Rosalba Baldino, giornalista e Caporedattore del Tg Ten,  per Falco Editore. 

 Il libro sarà presentato mercoledì 14 luglio alle ore 18.00  nel chiostro di San Domenico a Cosenza.

A dialogare con l’autrice saranno: Elly Sirianni che ha curato la prefazione del volume, l’editore Michele Falco, Don Enzo Gabrieli, Vicario per la comunicazione e la cultura, Attilio Sabato, direttore del Tg Ten. A moderare i lavori la giornalista Isabella Roccamo.

“Si conclude il viaggio di Francesco e Amir che ha tanto appassionato adulti e bambini” – afferma Rosalba Baldino  – “ Amir cresce  nelle città e nei borghi della Calabria, guarda con occhi nuovi alla terra che lo ha accolto, terra di opportunità. Adolescente  inquieto,  si scontrerà con la pandemia”.   La copertina de  “Il Sigillo di Francesco” è firmata da Monica Bauleo, tra le più brave e accorsate illustratrici italiane “ che ringrazio- conclude l’autrice – per essersi innamorata della storia  ed aver dato il volto al personaggio di Amir”.

All’interno del libro le illustrazioni sono curate da Elena e Greta Falco, Gianpaolo Gallo, Antonio Lorenzi, Marianna e Nicolò Agapito, Vincenzo e Ilenia De Luca.

Il Sigillo di Francesco  chiude la trilogia iniziata con “I cristalli di Francesco” nel 2016 e continuata con  “Mi porti da Francesco” nel 2019.