RENDE (CS) – Ieri pomeriggio a Rende, nella Biblioteca Civica, si è svolto un incontro, promosso dall’assessorato alle pari opportunità del Comune della città di Rende cui hanno partecipato Irene Strazzeri, Giuseppe Giudiceandrea ed Elettra Deiana, che rientra nell’ambito della manifestazione “Relazioni, lavoro, giustizia: verso il post-patriarcato” voluto appunto dall’assessorato alle pari opportunità e al centro storico. L’età della post-modernità, la destrutturazione degli assetti di potere e l’esaurimento dei generi nel ripiegamento dalle categorie patriarcali all’essere insieme soggetto e oggetto: questi i temi portanti della conversazione che ha animato l’incontro, incentrato sul passaggio al post-patriarcato, nella lettura che ne ha prospettato la sociologa Irene Strazzeri, promotrice di un’analisi di tipo sociale, economico e semantico dell’argomento al centro del dibattito.
La conversazione di ieri è stata introdotta dall’avvocatessa Marina Pasqua che non ha mancato di auspicare una sempre maggiore presenza delle donne nella vita politica ed è stata moderata dal giornalista Alfonso Bombini. Centrale anche l’intervento del Consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea che ha evidenziato i ritardi della politica locale per quel che concerne la parità di genere che, come egli stesso ha confermato, in seno al consiglio di cui fa parte è oggetto di ostracismi i quali sono la risultante di una visione maschile di quella che è la partecipazione femminile alla cosa pubblica. Nel corso dell’incontro è stato altresì presentato un volume, “Post-patriarcato. L’agonia di un ordine simbolico”, con prefazione curata da Elettra Deiana che ha affermato che se l’opera pone in risalto quella che è un’analisi a partire dal sapere delle donne, d’altro canto illumina un contesto che riguarda tutti, non solo il genere femminile. “Il femminismo – ha proseguito la deputata – era soggettività che si posizionava diversamente da quello raccontato tagliando un’impostazione patriarcale che ha reso le donne protagoniste della sfera pubblica. Ciò ha fatto cadere l’ordine del patriarcato ed i suoi elementi caratterizzanti facendo sì che gli elementi costituzionali siano oggi messi in discussione. Nell’era post-democratica, infatti, si attribuiscono grandi poteri agli esecutivi sminuendo il potere di rappresentanza ed emarginando la democrazia stessa.”
Nell’ottica dell’autrice, la Strazzeri, pertanto, la crisi del patriarcato diviene non un orizzonte sociale ma piuttosto un obiettivo da realizzare. Per descrivere la contemporaneità, la sociologa ha fatto ricorso alle nomenclature di sintomi, passaggi, declino: “Il patriarcato – ha affermato – è un potente sistema di potere che lotta per non estinguersi e si nutre di un uso strumentale delle libertà femminili attraverso forme di seduzione ingannevoli. Il sessismo democratico diviene così forma di desoggettivazione del femminile: la donna è vista come vittima o eroina, nella sessualità è venuto meno il canone etero-sessista. Oggi assistiamo non più alla discussione intorno al genere, ma siamo andati oltre venendo meno il discorso sulla definizione di sessualità. Bisogna, dunque, marginalizzare il neoliberismo poiché il presente appare inquietante.”
Il prossimo appuntamento sarà il 27 novembre, al Museo Civico di Rende, con Sandra Burchi.