Stefano Fiore testimonial della legalità e di un gioco da tavolo

Foto di Paola Scirchio

COSENZA – In prossimità delle feste è caccia ai regali, cercando di combinare nel modo migliore gusti dei destinatari ed esigenze di portafoglio. In tempo di crisi poi la ricerca si rivela ancora più ardimentosa.

Una risposta arriva dalla cooperativa sociale Dignità del Lavoro e da Stefano Fiore, oggi DS del Cosenza, con un passato di calciatore affermato in Serie A ed in Nazionale, che hanno presentato, nella Saletta dei Gruppi Consiliari di Palazzo dei Bruzi, il gioco da tavolo “Cittadini” . Un testimonial d’eccezione per veicolare un messaggio importante: l’acquisto di un prodotto che educa alla legalità.

«Alla legalità occorre allenarsi tutti i giorni ed io ho provato a farlo nella mia esperienza – ha detto Stefano Fiore – per questo ringrazio i promotori del gioco per aver pensato a me. Tante volte mi è capitato di offrire la mia immagine per iniziative commerciali, ma questa volta sono particolarmente lieto di farlo perché si tratta della mia città e di una iniziativa che ha un forte valore sociale».

Una soluzione che accontenta tutti – secondo le parole degli intervenuti – perché è un prodotto che assolve funzioni diverse. «Con la produzione e la commercializzazione di questo prodotto, Dignità del Lavoro raggiunge l’obiettivo di finanziare la propria missione sociale – ha dichiarato Manfredo Piazza, presidente della cooperativa sociale – ed offrire opportunità di lavoro per persone in difficoltà. L’allestimento ed il confezionamento delle scatole del gioco sono oggi realizzati da giovani ex tossicodipendenti e da ragazzi che hanno avuto problemi con la Giustizia. Ma è innanzitutto un gioco e come tale è uno strumento divertente per trascorrere in allegra compagnia le serate in famiglia o con gli amici».

Emanuela Scola del Coordinamento cosentino dell’associazione antimafia Libera ha invece posto l’accento sull’aspetto educativo e formativo del gioco: «L’educazione alla legalità non si fa con i convegni e con i discorsi, ma attraverso un esercizio continuo e quotidiano». E farlo con un gioco è sicuramente più facile per attirare e stimolare il senso civico dei ragazzi e delle ragazze. Non bisogna dimenticare poi che una parte dei ricavi della vendita del gioco viene destinata a sostenere le attività dell’associazione che hanno la legalità come obiettivo primario.

Legalità che non deve essere vista come qualcosa di astratto. «Mi convince molto il sottotitolo del gioco “la sfida quotidiana della legalità” – ha dichiarato Marina Machì, assessore comunale alla formazione della coscienza civica – perché sono convinta che sono le piccole scelte quotidiane che contano. In una letterina una bambina di Cosenza ha scritto “Caro Babbo Natale vorrei che la mafia non esistesse, ma forse tu non sei abbastanza potente, per queste cose ci vuole Dio”. Questa frase è emblematica: molti pensano che costruire la legalità non sia alla nostra portata. E invece il gioco ci fa capire che una città legale dipende dalle azioni concrete di ciascuno di noi».

Ciliegina sulla torta è stato l’inatteso arrivo in sala della dott.ssa Santelli, neuropsichiatra infantile, accompagnata dalle piccole ambasciatrici della Fondazione Movimento Bambino, che ha voluto legare il proprio impegno nei confronti dei minori all’iniziativa in corso.

Divertimento, educazione, formazione, solidarietà: tutto in un solo acquisto che può far felici grandi e piccoli. Il gioco è già disponibile in diversi punti vendita di Cosenza ed hinterland (negozi di giocattoli, librerie, edicole), ma l’invito alla diffusione del prodotto e al sostegno dell’idea ad esso legata è stato rivolto a tutti i commercianti.

Mariacristiana Guglielmelli

Da sinistra: Emanuela Scola, Manfredo Piazza, Giovanni Serra, Stefano Fiore, Marina Machì

 

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