Cosenza – Messina, Le Pagelle dei Lupi

Ravaglia voto 6,5: para il rigore di Corona – peraltro davvero calciato malissimo –  e da’ sicurezza alla difesa come da un po’ di partite a questa parte. Mezzo voto in meno per la clamorosa incertezza che porta Orlando a siglare quasi il gol della beffa, ma tutto sommato il pipelet rossoblu’ sta riprendendo fiducia.

Ciancio voto 6,5: terza partita di fila giocata su ritmi più che sufficienti, che sia la volta buona? L’abbiamo atteso, ora forse è il suo momento: la sua esperienza in categorie superiori, in giornate così, serve come il pane. Deve un po’ migliorare sui cross.

Magli voto 7: con Tedeschi disputa una partita praticamente perfetta, spazzando via dall’area con sicurezza la qualunque cosa provi ad entrare nel perimetro. Credo di averlo visto rinviare anche una goccia di pioggia oggi. Bene così.

Tedeschi voto 7: positivo a Lecce, più che positivo oggi. Nessuna sbavatura, solo tanta capacità di controllo e gestione mentale della partita. L’uomo di esperienza lì dietro lo abbiamo, bastava solo farlo entrare in condizione.

Sperotto voto 6,5: si vede che è al minimo e al pronti via regala il rigore al Messina con una clamorosa ingenuità, la seconda in stagione (dopo quella a Salerno). Scampato il pericolo grazie a San Ravaglia, fa piovere cross nell’area peloritana come se stesse giocando da solo. Bentornato, Niccolo’, ci servivi come mai.

Alessandro voto 5: altra partita di nulla per l’esterno argentino, che non trova proprio la giocata, né oggi la cerca. Tocca pochissimi palloni e ne perde il 93%. Un’involuzione mostruosa. Lo rileva Criaco, voto 6: solita abnegazione, corsa e fiato a servizio dei compagni.

Caccetta voto 6,5: qualche errore di imprecisione coi piedi ma come tiene lui palla nessuno. Sembra un vigile, sempre pronto a dare indicazioni e a sostenere i ragazzi più giovani. Si tratta dell’unico che può far ordine in mezzo al campo. E poi che salvataggio su Orlando. Proprio in quel caso si fa male e lo rileva De Angelis, voto 6: ha i movimenti giusti ma gli manca la condizione: fatto sta che ritrovarlo significherebbe avere una marcia in più.

Corsi voto 6,5: il guerriero del centrocampo rossoblu’ fa doppia razione di calci, dati e subiti. Mai una lamentela, sempre capo china a recuperare palloni: una vita da mediano sembra scritta apposta per colui che l’anno scorso ci ha punito ad Aprilia e che, da un annetto ormai, ha sposato la causa bruzia. Al suo posto Arrigoni, s.v.: gioca più di De Angelis ma tocca meno palloni, nel complesso non male.

Fornito voto 7: e dove lo trovi uno così? Mezzala, Mediano, Esterno, Trequartista, tra un po’ gli chiederanno di infornare pizze per cena e portare le borracce agli allenamenti. Scherzi a parte, il furetto scuola Napoli scodella palloni da una parte all’altra del campo sciorinando classe infinita. Patrimonio del calcio bruzio, non bruciamolo.

Calderini voto 6,5: nel primo tempo i centrali del Messina rischiano il ricovero a Villa degli Oleandri ogni qualvolta il numero 10 tocca palla e si avvicina loro per puntarli (e, sistematicamente, superarli): mette in porta Cori con un filtrante che solo Dio sa da dove sia passato, ha l’occasione di metterla dentro ma Iuliano si oppone, colpisce due legni. Tutto in 45′. Davvero dobbiamo dirvi perché nella ripresa non ce l’abbia fatta?

Cori voto 5,5: sulla sua testa pende la colpa di aver fallito almeno tre nitidissime occasioni da gol, almeno una delle quali indescrivibilmente clamorosa. Ora, sappiamo che con i piedi non sia un funambolo, ma ci vuole tanto a tirare di punta e metterla alle spalle del portiere? In fin dei conti, però, non ci si può lamentare: lavoro per la squadra incredibile ed una miriade di punizioni conquistate.

Roselli voto 7: quant’era che non vedevamo i terzini fare una sovrapposizione, i mediani una verticalizzazione, le ali un’apertura? Diciamocelo, almeno un anno e mezzo. E allora? Miracoloso Roselli? Sarà il tempo a dirlo, lui tiene un profilo basso e pensa a sgobbare.

Ultras voto 10: e lode. E bacio accademico, e prestatemi anche una toga. L’iniziativa di oggi, nel nome di Piero Romeo, non si può esprimere a parole. Grazie ragazzi, avete dimostrato che per la Curva Sud Cosenza viene prima il sociale. Forse è vero quello che si dice: solo gli Ultras vincono sempre

Francesco La Luna

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