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Da Dottor Jekyll a Mr. Hyde: l’assurdo 2015 biancoverde

Prima lo storico campionato in Lega Pro, poi la rovinosa caduta del post “Dirty Soccer”. Mercato, stadio, sacrifici: che 2016 sarà per la Vigor?

Ad oggi, lo scenario che si presenta dinanzi agli occhi del tifoso della Vigor Lamezia è assolutamente sconfortante: campionato di Serie D da vivere in salita e squadra che si presenta ai nastri di (ri)partenza a Gennaio come un cantiere in fermento. E dire che poco meno di dodici mesi fa, a Gennaio dello scorso anno, il panorama era invece da mozzare il fiato, con il team di via Marconi, allora trainato da Erra, nelle giuste condizioni per affrontare il girone di ritorno di un torneo di prestigio (e con partecipanti blasonate) con la dovuta tranquillità. Eppure, in seguito, nonostante un campionato chiusosi con il raggiungimento della salvezza anticipato e con vittorie straordinarie nei derby con Catanzaro e Reggina, l’andamento della Vigor Lamezia nella seconda parte della stagione aveva già fatto storcere il naso a molti dei sostenitori, con prestazioni decisamente sottotono e l’ultimo posto utile per la partecipazione alla Tim Cup sfumato nonostante l’andamento non proprio eccelso delle rivali.

Il vero terremoto che ha sconvolto la realtà lametina, sportiva e non solo, è stato lo scandalo “Dirty Soccer”, costato, dopo un’attesa infinita condita da sentenze e ricorsi incredibilmente contraddittori, la retrocessione d’ufficio in D e la squalifica per l’allora presidente Arpaia e per il DS Maglia. Da questa estate in poi, per la Vigor Lamezia solo disfatte, sul campo e fuori, con una squadra costruita malissimo e costretta a imbarcate vergognose in giro per la parte bassa dello stivale e una società palesemente in difficoltà, non solo per colpe e responsabilità altrui ma anche proprie.

L’insperata vittoria in campionato con la corazzata Siracusa, datata 13 Dicembre, sembra aver faticosamente cambiato l’ordine delle cose: dopo i vari appelli di Torcasio e Butera e dopo aver superato il rischio smobilitazione, la società, proprio tramite un comunicato diffuso per volontà delle due cariche più importanti, ha voluto sottolineare come i vertici di Via Marconi porteranno a termine la stagione con enormi sacrifici, non solo economici, cercando di compiere il miracolo salvando il salvabile, la serie D. Certo, visti i recenti precedenti e vista la gestione non proprio ottimale dell’attuale e della vecchia gestione (colpevole almeno secondo la giustizia sportiva), essere ottimisti e pretendere che la nuova campagna abbonamenti sia proficua non è semplice, ma di sicuro gli ultimi sviluppi societari e il pareggio nel derby di Vibo sotto Natale fanno quanto meno sperare in un futuro meno nero.

IL MERCATO

La “rinascita” passa dalla campagna di rafforzamento, inesistente a Luglio e Agosto e approssimativa in seguito: sarebbe ad un passo (manca solo la firma) l’esperto centrale, ex Sambiase tra le altre, Itri. Si attende anche l’acquisto di una punta centrale di categoria, essenziale per affiancare i “giovanotti” (tra i quali si è imposto in particolare Fioretti) lanciati da Gatto, ragazzi di valore ma indubbiamente inesperti e bisognosi di elementi “navigati” per la categoria.

Questione D’Ippolito

Fa quanto meno sorridere (sarcasticamente parlando) la tragicomica situazione legata al manto erboso del Guido D’Ippolito, una volta vero gioiello della città: Lamezia Terme ha (molto) faticosamente assistito al “rifacimento” dei rettangoli di gioco del “Riga” di Sant’Eufemia e (recentissimamente) dello storico “Gianni Renda” di Sambiase. Eventi assolutamente storici e di grandissima portata per lo sport nella Piana, soprattutto se si vanno a rimembrare le condizioni di semi abbandono in cui riversava l’impianto di Savutano sino a pochi mesi fa. Ora ciò che balza all’occhio degli sportivi lametini è una situazione quanto meno paradossale: il prato del rettangolo di gioco di Via Marconi versa in condizioni penose. Anzi, a dirla tutta, giocare su quel prato la finale di Coppa Italia tra Sambiase e Sersale può definirsi a posteriori una vergogna. Si vuole continuare a fare giocare la prima squadra della città su un terreno di gioco del genere, o qualcosa si muoverà, quanto meno per consentire alla “nobile decaduta” di tentare la risalita su un prato decente?

Le solite contraddizioni lametine, dunque, a fare da sfondo a un momento già di per sè complesso, a cavallo tra un anno incredibile ed uno pieno di interrogativi.

GIACINTO MORELLI

ECCELLENZA 2015-’16/ Il bilancio sul girone di andata

Il 2015 del campionato di Eccellenza calabrese si porta via con sè un girone di andata fra i più belli, equilibrati e aperti degli ultimi anni.

Luigi Carnevale tecnico dello Scalea campione d'inverno
Luigi Carnevale tecnico dello Scalea campione d’inverno

Lontani i domini assoluti di Roccella, Nuova Gioiese e Palmese (regina della prima parte dell’anno solare), che negli ultimi tre anni avevano preso il largo già al giro di boa, questa prima parte di campionato ha comunque una regina, regina d’inverno, lo Scalea del presidente Formica e del giovane e bravo tecnico Luigi Carnevale, matricola del Campionato solo un anno fa. Regina di titolo, ma forse regnante senza regno (o interregno, fate voi), lo Scalea conduce sì la classifica con 32 punti, ma la squadra dell’Alto Ionio tirrenico non ha fin qui sempre brillato in termini di gioco e di singoli (eccetto certo il solo Piccirillo che conduce la classifica marcatori con 11 reti insieme a Covelli dell’Isola e F. Longo della Paolana). Caduta una sola volta, contro il Castrovillari, lo Scalea può però contare sulla forza del gruppo e sul cinismo che l’ha portata a sfruttare tutte le occasioni da rete create, anche quando erano poche.

Il Sersale ha vinto la Coppa Italia dilettanti 2015-'16 contro il Sambiase per 2-1
Il Sersale ha vinto la Coppa Italia dilettanti 2015-’16 contro il Sambiase per 2-1

 L’anti-regina del campionato, seconda a quattro punti, è per ora il Sersale, squadra affiatata, bella da vedere e costante nei risultati, insieme allo Scalea miglior difesa del campionato (solo nove reti subite). Un team, quello guidato da Renato Mancini, che il suo “campionato” lo ha già vinto, essendosi appena aggiudicata la Coppa Italia dilettanti regionale. A debita, ma non ampia distanza, troviamo le principesse Castrovillari, a 26 punti e sempre più convincente sotto la guida del ritrovato Franco Viola, Gallico Catona e Sambiase (finalista di Coppa), terze pari merito a quota 25. Bene anche le ancelle Paolana e Acri, in coabitazione a quota 24 punti e a un solo punto dalla.zona playoff.

Dopo Acri-Paolana 2-0
Dopo Acri-Paolana 2-0

Due squadre quasi speculari: i rossoneri di mister Pascuzzo hanno arrancato a inizio campionato, zero vittorie nelle prime tre partite, per poi riprendersi in termini di gioco e risultati e arrivare anche in semifinale di Coppa, mentre i ragazzi del tecnico Perrotta, dopo otto risultati utili consecutivi, sono caduti proprio ad Acri alla dodicesima di andata e da allora stentano a rialzarsi. Appena dietro Acri e Paolana c’è l’Isola Capo Rizzuto di Mesiti, subentrato in corsa. I giallorossi, dall’andamento altalenante, possono però godersi la palma di miglior attacco del campionato con 29 reti (seguiti da Catrovillari, 27, e Cittanovese, 26). Senza lode ne infamia viaggiano per ora Cittanovese (in ripresa con la cura Ferraro) e Roggiano, a quota 21. Vicine alle pericolose acque Trebisacce, che a giorni dovrà annunciare il successore dell’esonerato Pacino, Reggiomediterranea e Brancaleone (20). Per evitare la retrocessione è chiamata ad un girone di ritorno di passione il Cutro, attualmente terzultima e a sei punti dal terzetto che la precede. Quasi impossibile, e francamente non se ne vede la volontà, che l’impresa riesca alla Taurianovese di Domenico Nava, penultima a 4 punti. Meno due punti invece per il Comprensorio Montalto. Vittime designate ogni domenica di avversari a caccia di punti e goleade, Montalto e Taurianovese hanno le peggiori difese (rispettivamente 53 e 43 subite). A proposito di gol sono stati ben 284 quelli segnati in questo girone di andata. La partita più ricca è stata isola Capo Rizzuto – Cutro 8 a 1, andata in scena al terzo turno.

La redazione sportiva di OTTOETRENTA.IT e Andreina Morrone augurano un Felice 2016 a tutti