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Acri e la contesa dell’acqua. Comune costretto a razionalizzare

ACRI (CS) – E’ sfociata con la diffida da parte del sindaco Pino Capalbo alla Sorical l’ormai carenza idrica nel territorio comunale che sta accompagnando i cittadini acresi in queste roventi giornate di fine luglio. «La decisione di erogare l’acqua a giorni alterni è una soluzione non accettabile da questa Amministrazione in quanto crea un situazione di grave disagio all’utenza». Questa la motivazione della diffida che ribadisce che «il criterio di suddividere i due gruppi dei comuni serviti senza tenere conto della distribuzione territoriale e della consistenza degli agglomerati urbani introduce una discriminazione iniqua e non opportuna (Acri ha un territorio di 200 kmq densamente abitato). (…). La Sorical, soggetto gestore, dovrebbe risolvere il potenziamento della rete ed effettuare i controlli sull’uso corretto delle fonti di approvvigionamento». Nella missiva del Comune, datata 26 luglio, «si reitera la richiesta di conoscere la capacità di acqua trattata e attualmente immessa in rete ed il quantitativo che si eroga in assenza di emergenza idrica», mentre ferma rimane la posizione dell’Ente di «sospendere i pagamenti in favore della Sorical Spa qualora non si avvieranno attività mirate alla riduzione del disagio ed al miglioramento del servizio».

Intanto per cercare un argine – si fa per dire – alla situazione, il Sindaco, con l’ordinanza n.3254/2021, si è visto costretto a razionalizzare l’acqua potabile. Così è stato disposto che «l’erogazione dell’acqua nelle varie zone del territorio comunale sarà effettuata secondo turni predisposti dagli uffici» competenti. Turni che verranno resi noti a breve». L’ordinanza viete inoltre l’impiego dell’acqua per il lavaggio di aree cortilizie e aiuole, oltre che dei veicoli provati, per l’irrigazione di giardini, orti e prati per riempire piscine, fontane ornamentali e vasche da giardino.

 

“We are back”, l’Acri torna in Eccellenza dopo fusione con il Belvedere

ACRI (Cs) – É ufficiale: l’Acri sarà ai nastri di partenza del campionato di Eccellenza 2021- 2022. Dopo il purgatorio della Promozione, dove retrocesse nella stagione 2018 -2019, una delle storiche realtà del calcio calabrese torna così nella massima serie dilettantistica regionale. All’indomani della fusione con il titolo sportivo del Belvedere, è stata infatti ratificata oggi – a due giorni dal termine – l’iscrizione dell’Asd Città di Acri al campionato di Eccellenza.

Dopo l’impegno l’appello ai tifosi: «Chiediamo ancora una volta a tutti di sostenerci e starci vicino per affrontare tutti insieme le difficoltà che il campionato di Eccellenza comporta soprattutto in questi periodi di pandemia ancora persistente. Si ritorna a giocare in un campionato di livello dove incontreremo tante squadre blasonate. Noi come società ce la stiamo mettendo tutta». Scrive così sui social Carlo Stumpo.

Voicebookradio, gli studenti del Liceo V. Julia di Acri “bucano” il web

ACRI (CS) – Successo e grande soddisfazione per i ragazzi del Liceo V. Julia di Acri al contest di Voicebookradio, la web radio nazionale che mette in competizione le scuole di tutta Italia dando la possibilità agli studenti, nell’ambito del percorso di scuola/lavoro, di gestire in completa autonomia un’ora di trasmissione.

I liceali acresi non solo hanno vinto la gara di ascolti con i colleghi di Pomezia, ma hanno ottenuto il maggior numero assoluto di collegamenti tra i 16 istituti finora in gara.

“Dobbiamo ringraziare quanti ci hanno seguito – dice la dirigente del liceo Classico-Scientifico, Maria Brunetti – e i nostri studenti, che hanno dato prova di grande bravura”. 

“Ma da quanto tempo fate radio?”- questa la domanda rimbalzata dagli studi centrali di voicebookradio -. “Perché la trasmissione ha fatto il boom di ascolti e le scelte della squadra sono risultate tutte vincenti”. Ad iniziare dal tema: “Entri o ESC(i)”, laddove ESC sta per Eurovision Song Contest, il concorso internazionale su cui è stato costruito l’intero programma radiofonico condotto in modo esemplare da Ludovica, Rebecca e Giovanna. Dietro di loro, però, si è mobilitato tutto il team che ha partecipato al progetto, per stendere il copione, dar vita a idee originali, scovare curiosità, fare una scaletta di musica piacevole e per nulla scontata. E poi curare il battage pubblicitario, lavorare sui social e dedicarsi a risolvere ogni problema tecnico, visto che si trasmetteva da uno studio radio ancora in costruzione.

Il risultato è stato sorprendente: 1254 persone collegate, più di ogni altra scuola d’Italia, su voicebookradio.com . Ora i ragazzi di Acri sono in semifinale (il 17 o il 18 giugno) e sperano che anche in quella occasione saranno in tanti a seguirli sulla webradio. «I ringraziamenti di oggi sono sentitissimi – continua la dirigente Brunetti – tuttavia vi sapremo sorprendere ancora in semifinale, quando, ci auspichiamo, sarete  ancora di più  ad ascoltarci e sostenerci».

Ben fatto Ludovica, Giovanna, Rebecca, Luigi, Andrea, Simone, Martina, Desireé, Davide, Emilio, Emiliano, Francesco, Giulia, Emma, Fede, Alena, Sara!

 

Fitti passivi all’Asp di Cosenza, la denuncia dello “strano caso ad Acri”

ACRI (CS) – “Ho chiesto ufficialmente, mediante interrogazione a risposta scritta al presidente della Giunta regionale, di conoscere quali azioni intende intraprendere nei confronti dell’ASP di Cosenza al fine di effettuare una ricognizione di tutti gli immobili, non di proprietà, presso i quali, però, sono ospitate attività e presunti servizi. Ho proposto, inoltre, in ottica di una spesa oculata di soldi pubblici, di redimere uno studio valido per capire se sussistono i presupposti per accorpare i servizi in uniche strutture così da contenere i costi per i fitti passivi”. È quanto rende noto il vicepresidente della commissione regionale anti ‘ndrangheta, Graziano Di Natale, nell’ennesima denuncia sul modus operandi dell’Asp di Cosenza, che così prosegue: “L’azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza annualmente eroga a soggetti privati canoni per la concessione di dieci unità immobiliari nel Comune di Acri per mezzo di una concessione formalizzata a ridosso degli anni ottanta-novanta. Per tali immobili l’Asp sostiene annualmente costi per canoni di locazione passivi per il fitto delle suddette unità immobiliari di quasi  68.000 Euro. Al netto del servizio che viene offerto agli utenti, è evidente che non viene rispettato alcun criterio di economicità nella gestione della spesa sanitaria”.

Il Segretario-Questore dell’assemblea regionale della Calabria sottolinea la bontà della propria proposta e dichiara: “Non sono assolutamente favorevole alla spoliazione di servizi pubblici. Sia ben chiaro. Non si discutono le prestazioni sanitarie offerte ai cittadini ma in una gestione oculata della spesa pubblica vanno fatte scelte sensate. Sul territorio esiste il presidio ospedaliero di Acri “Beato Angelo” che è individuato come struttura indispensabile per tutto il territorio. Nonostante l’ampio bacino di utenza molti reparti sono stati depotenziati. Ritengo quindi opportuno una ridistribuzione dell’intera spesa impegnata per il pagamento annuale dei fitti grazie ad un accorpamento, sensato ed oculato, dei servizi attualmente dislocati negli stabili privati,  verso i locali del presidio ospedaliero in maniera tale da sostenere un risparmio economico non indifferente, e una maggiore presenza di servizi per i pazienti nell’ospedale, vero centro di riferimento per quella vasta area territoriale”.

Di Natale lancia l’appello: “Quanto avviene ad Acri, piuttosto che ad Amantea, si verifica puntualmente in molte realtà della provincia di Cosenza. Stiamo parlando di fitti pagati profumatamente a privati per l’erogazione di presunti servizi pubblici. Il bilancio dell’Asp di Cosenza è in deficit. Bisogna tagliare le spese superflue e la mia proposta è mirata al risparmio economico, senza tagli sui servizi sanitari. È possibile anche in Calabria, a Cosenza, una gestione tutt’altro che scellerata della cosa pubblica, dove vengono tagliati gli sprechi e non i benefici per i cittadini. Per questa serie di ragioni -conclude Di Natale- interrogo la giunta regionale chiedendo loro di vigilare su queste cose, facendo valere la propria, presunta, autorevolezza politica. La Politica dinnanzi a questo scempio non può lavarsene le mani giocando a scarica barile. Resterò vigile senza indietreggiare di un millimetro”.

Acri passa in zona arancione, il sindaco: “non è un liberi tutti”

ACRI (CS) – “Con protocollo nº 201908 del 03.05.2021, la Regione Calabria ha comunicato che da oggi cessa l’efficacia dell’ordinanza regionale n° 29/2021 con cui si erano prorogate le misure della ‘zona rossa’”. Così esordisce il sindaco di Acri, Pino Capalbo, su Facebook. 

“Ribadisco quanto pubblicato qualche giorno fa, e cioè che il passaggio a “zona arancione” non significa affatto ‘liberi tutti'”.

“Atteggiamenti corretti e responsabili sono necessari per non arrecare danni alla salute di noi tutti, – prosegue Capalbo – oltre che evitarci ulteriori nuovi sacrifici con limitazioni che ben conosciamo. Che il Covid sia faccenda seria e che può mettere a rischio vite umane dobbiamo tenerlo sempre ben a mente.Evitiamo leggerezze, preoccupiamoci di rispettare le prescrizioni”. 

“Ancora una volta, invito tutti a non riunirsi nelle case in modo scomposto: massima cautela. Proteggere se stessi, – conclude – la propria famiglia e gli altri, significa poter contare su un futuro prossimo meno triste”.

 

Dispositivi di sicurezza sempre.

Alunni positivi al test rapido, chiuso plesso scolastico ad Acri. L’8 maggio l’inaugurazione di un nuovo istituto

ACRI (CS) – Riguardano il mondo della scuola le ultime notizie di attualità che vengono dal territorio comunale di Acri. Nel paese presilano sono in corso accertamenti epidemiologici da parte delle autorità sanitarie per la completa definizione della catena epidemiologica dopo che alcuni alunni dell’Istituto Comprensivo “San Giacomo-La Mucone” sono risultati positivi al test antigienico rapido COVID-19. In attesa dell’esito di ulteriori accertamenti, ed in via esclusivamente precauzionale, per evitare contatti di alunni e personale scolastico con soggetti che potrebbero essere contagiati dal virus, il Primo cittadino Pino Capalbo ha quindi disposto la chiusura del plesso scolastico scuola primaria e secondaria di primo grado sito nella frazione San Giacomo d’Acri per i giorni 4 – 5 e 6 maggio per consentire la sanificazione dell’istituto scolastico di pertinenza comunale. Contestualmente, per gli alunni risultati positivi è stata predisposta l’adozione di ordinanza di quarantena obbligatoria. Al Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “San Giacomo-La Mucone”, spetta ora la rimodulazione delle attività scolastiche con ricorso alla didattica digitale a distanza. 

INAUGURAZIONE NUOVA OPERA

Intanto è lo stesso sindaco Pino Capalbo ad annunciare che il prossimo sabato 8 maggio, alle ore 12, alla presenza della Dirigente scolastica Simona Sansosti, verrà inaugurato il nuovo plesso scolastico di Duglia. «Un altro risultato fortemente perseguito e raggiunto da questa Amministrazione – dichiara Capalbo -. I sindaci si giudicano per ciò che fanno. In un periodo così sospeso, ridiamo speranza ai nostri bambini consegnando loro un nuovo e moderno edificio scolastico». La consegna dell’opera alla comunità anticipa di un mese l’inaugurazione di altre due scuole che avverrà nel mese di giugno.

Comune di Acri presenta ricorso al Tar per il ridimensionamento dell’ospedale “Beato Angelo”

ACRI (Cs) – Il Comune di Acri, guidato dal sindaco PIno Capalbo, presenta ricorso al TAR della Calabria impugnando i decreti commissariali ed il piano aziendale dell’ASP di Cosenza. 

Un ospedale per 142.000 abitanti

Il presidio ospedaliero di Acri “Beato Angelo” viene classificato quale Ospedale di zona disagiata, struttura necessaria ed indispensabile per tutto il territorio interessato, involgente ben 20 Comuni (Lattarico, Cerzeto, Marano Principato, Rota Greca, San Pietro in Guarano, Bisignano, Montalto Uffugo, San Benedetto Ullano, Santa Sofia D’Epiro, Castiglione Cosentino, Luzzi, Rende, San Fili, San Vincenzo La Costa, Castrolibero, Marano Marchesato, Rose, San Martino di Finita, Torano Castello),  con un bacino di utenza residente stabile di oltre 142.000 abitanti.

Tuttavia con i decreti del Commissario ad Acta di febbraio 2021 ed il recente Piano Aziendale l’Ospedale subisce una rilevante diminuzione dei posti letto di lungodegenza, la privazione dell’ambulatorio di Oncologia, nonché la privazione dei posti di OBI (osservazione breve intensiva), per i quali erano stati già appaltati i lavori. Le attività chirurgiche vengono poi estremamente ridotte nella loro funzionalità e non vi è traccia del reparto Covid.

IL RICORSO

Da qui il ricorso del Comune, difeso dall’Avv. Morcavallo, verso i suddetti atti di cui ne contesta «l’illegittimità in quanto -si legge nella nota – la decisione risulta priva di istruttoria, nonché carente di motivazione in ordine all’istanza dell’amministrazione comunale tesa a difendere la piena operatività del nosocomio, nonché rispetto alla formale istanza, prodotta unitamente al Comune di San Giovanni in Fiore e volta all’istituzione di un Ospedale Generale, avendone i due nosocomi i requisiti di legge».

«Inoltre il Comune lamenta il difetto di motivazione e l’irragionevolezza della scelta di depotenziare l’Ospedale diminuendone i posti letto di lungodegenza, le attività mediche e sanitarie svolte, nonché la decisione incidente sul centro Covid. In sostanza il ricorso dimostra come ridimensionare ovvero depotenziare i servizi del Nosocomio di Acri equivale a negare una adeguata forma di assistenza sanitaria alla consistente popolazione del territorio, essendo la stessa strategicamente posizionata per soddisfare e soccorrere la numerosa utenza proveniente sia dai numerosi comuni interessati».

La decisione del TAR è attesa nell’arco di un mese.  

Ad Acri prorogata la zona rossa ma si torna in classe

ACRI (CS) – Il comune di Acri resterà “zona rossa” per un’altra settimana. Dallo spiegarne le motivazioni direttamente non si sottrae il Primo cittadino Pino Capalbo.

«I contagi nella nostra cittadina sono sensibilmente diminuiti negli ultimi 14 giorni, passando da 230 a 83 (71 registrati nell’ultima settimana)». Tuttavia, prosegue il Capalbo, «il Dipartimento di Prevenzione di Cosenza, sulla base delle norme che impongono le restrizioni, ha formulato richiesta di prolungare le misure restrittive su nostro territorio al Dirigente Generale della Salute di Regione Calabria. Il Presidente Spirlì, con ordinanza n° 28 del 24 Aprile 2021, ha inteso decretare».

Scuola

Per quanto riguarda la scuola c’è cautela ma si ritorna comunque fra i banchi. «Alla data odierna – ha aggiunto il Sindaco -, tra personale e alunni, i dati riguardanti le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, interessate da precedenti ordinanze sindacali di sospensione della didattica in presenza, sono di 9 positivi (in quarantena obbligatoria). Le misure adottate fino ad oggi hanno evidenziato come la sospensione in presenza, nella fase più alta di diffusione dei contagi nella nostra città, hanno evitato che il virus potesse diffondersi nella comunità scolastica. Da domani dunque, si torna a scuola». Alla luce di ciò Capalbo non manca di raccomandare prudenza ai suoi concittadini «soprattutto a genitori, insegnanti e personale scolastico il rispetto dei protocolli. Evitiamo che tutti i sacrifici fatti dai nostri bambini siano vanificati».

Acri, l’annuncio del sindaco Capalbo: «Dissesto finanziario risanato»

ACRI (CS) – In un periodo di grande apprensione sul fronte contagi nel territorio, arriva invece una notizia decisamente positiva per le casse dell’Ente Comune di Acri. L’annuncio lo fa direttamente il sindaco Pino Capalbo con un breve post su Facebook:

«L’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato proposta al Ministero dell’Interno sin dal mio insediamento, e dallo stesso approvata, prevedeva il raggiungimento dell’equilibrio finanziario su cinque esercizi (2017-2021). Ebbene, grazie ai sacrifici compiuti e ad un taglio di oltre 4 milioni di spesa corrente, il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2021 che domani sarà discusso in Consiglio comunale, si presenta in perfetto equilibrio».

«È il risultato raggiunto di cui vado più orgoglioso. Grazie a tutti coloro che ci hanno creduto e lavorato», ha concluso il Primo cittadino.

Spirlì firma ordinanza, Acri diventa “zona rossa”

CATANZARO – Il comune di Acri (provincia di Cosenza), dalle ore 5 del 25 marzo a tutto il prossimo 7 aprile, sarà “zona rossa”. È quanto disposto dall’ordinanza (la numero 17) firmata oggi dal presidente della Regione, Nino Spirlì.

L’ORDINANZA

Il provvedimento si è reso necessario in seguito alla nota, trasmessa oggi, del dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, con la quale è stato comunicato che nel Comune di Acri, negli ultimi 14 giorni, «si è registrata una elevata incidenza di nuovi casi confermati, rispetto alla popolazione residente, con aumento di oltre l’86% concentratosi negli ultimi 7 giorni».

La nota rileva anche una situazione «particolarmente problematica a causa dei numerosi focolai distribuiti su tutto il territorio, di un decesso e di un cospicuo numero di soggetti per i quali è stato necessario il ricovero, alcuni con necessità di terapia intensiva, un quarto dei quali riguarda la fascia di età pediatrica».

Pertanto, tenendo conto che l’incidenza dei casi negli ultimi 7 e 14 giorni supera i valori individuati nel Dpcm del 2 marzo scorso, il dipartimento di Prevenzione ha sottolineato che «ricorrono le condizioni per l’adozione delle misure di mitigazione della diffusione epidemica nel territorio di Acri, mediante l’istituzione delle misure da “zona rossa”».

L’ordinanza stabilisce anche che il dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Cosenza «proceda al costante monitoraggio della situazione epidemiologica locale, segnalando tempestivamente all’Unità di crisi regionale, ogni variazione significativa intervenuta».