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Preoccupante incremento dei casi, Acri in zona rossa. Deceduto un 88enne

ACRI (CS) – Troppo sostenuto e repentino l’aumento dei casi registrati negli ultimi giorni (quasi 90 positivi al tampone molecolare, ma ce ne sarebbero circa una settantina al test rapido): Acri passerà in zona rossa. 

Le parole del sindaco Capalbo

«La percentuale di contagi nel nostro comune desta preoccupazione – spiega il sindaco Pino Capalbio – e pertanto, a seguito delle ordinanze di sospensione di didattica in presenza e di divieto di consumo all’aperto di bevande alcoliche (ribadendo gli obblighi previsti dal DPCM del 2 marzo), ho inteso concordare con i Dipartimenti di Prevenzione di Acri e Cosenza di chiedere alla Presidenza di Regione Calabria di dichiarare “Zona Rossa” il nostro territorio. In attesa dell’ordinanza regionale, raccomando a tutti di evitare riunioni nelle case, di festeggiare compleanni e di evitare qualsiasi tipo di assembramento: comportamenti irresponsabili pregiudicano la salute di tutti noi nonché il ritorno alla normalità.
Acri sia responsabile come nella prima fase di lockdown».

Deceduto un 88enne

A rendere ancora più preoccupante la situazione dai dati sui ricoveri. Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Asp di Cosenza, 9 acresi sono ricoverati nei reparti ordinari, 2 in quello di terapia intensiva. Inoltre nelle ultime ore si registra purtroppo il terzo decesso per Covid: un anziano di 88 anni, R. Z., già posto in quarantena. 

Acri: scuole chiuse fino alle secondarie di 1° grado

ACRI (CS) – La crescita sostenuta dei contagi, specie fra i giovani, degli ultimi giorni preoccupa e non poco l’Amministrazione comunale di Acri. 

Con un provvedimento provvedimento urgente e temporaneo il sindaco Pino Capalbo ha firmato questa mattina l’ordinanza che prescrive la sospensione delle attività didattiche in presenza delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie, di quelle secondarie di primo grado e finanche di quelle paritarie fino al 27 marzo 2021.

Qui il testo dell’ordinanza:

http://acri.soluzionipa.it/openweb/portal/getDoc.php?f=documenti/allegato1616242352.pdf&CSRF=2d41ab5fc49a80d52850cccca9361c36

Progetto “La Giustizia adotta una scuola”, Liceo Julia di Acri tra le 20 scuole secondarie di tutta Italia

ACRI (Cs) – Lo scorso 15 marzo 2021 in diretta streaming è stato inaugurato il progetto Vittorio Occorsio: la sua storia, la nostra storia. La Giustizia adotta una scuola, iniziativa dedicata al magistrato Vittorio Occorsio, vittima del terrorismo nel 1976, e promossa dalla Fondazione omonima e dal Ministero dell’Istruzione, Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, diretto dalla Dott.ssa Giovanna Boda.

La cerimonia di inaugurazione è stata avviata dal Ministro dell’Istruzione, Professor Patrizio Bianchi ed è proseguita con gli interventi di illustri personalità quali il Giudice Costituzionale, Francesco Viganò, il Procuratore Generale della Corte di Cassazione e Presidente del comitato scientifico della Fondazione Vittorio Occorsio, Giovanni Salvi, il presidente della Fondazione, Eugenio Occorsio, il sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione, Pasquale Fimiani, il segretario generale della Fondazione, prof.ssa Carmela Decaro, il magistrato e scrittore Giancarlo De Cataldo, lo storico Guido Panvini. Moderatore dell’evento il noto giornalista Rai Edoardo Camurri.

Il progetto-pilota vede il Liceo Julia rappresentare la Calabria per gli Istituti secondari.

La prestigiosa iniziativa propone l’adozione di una classe da parte di un magistrato che condurrà studentesse e studenti in un percorso di conoscenza e conservazione della memoria degli anni Settanta, anche grazie all’aiuto di validi storici e studiosi.

Il magistrato “tutor” che seguirà e supporterà il Liceo Julia nelle fasi del progetto è la dott.ssa De Marco Maria Giovanna, giudice del Tribunale di Cosenza.

Per la realizzazione del progetto il Liceo Julia ha attivato un gemellaggio con altri due Licei: il Liceo “Galileo Galilei” di Siena e il Liceo “Niccolò Copernico” di Udine per creare occasioni di confronti, crescita e studio comparato dei fenomeni storici.

Acri, sindaco chiude gli spazi pubblici per evitare gli assembramenti

ACRI (CS) – Preoccupa un’eventuale crescita dei contagi nel territorio comunale di Acri. Così, in attesa di una stretta a livello nazionale, il sindaco di Acri, Pino Capalbo, per il fine settimana ha firmato l’ordinanza che dispone la chiusura – dalle ore 18,00 alle ore 22,00 – dal 12 marzo fino al 14 marzo 2021, dei seguenti spazi pubblici al fine di evitare assembramenti:

▪️Corso Sandro Pertini

▪️Via La Pira

▪️Villa Comunale “Gazebo”

▪️Villa Comunale Via Montessori

▪️Via Padula

▪️Piazza Marconi

▪️Via G. Amendola

▪️Via A. Gramsci

▪️Piazzetta Feraudo

▪️Piazza Sprovieri

▪️Piazza Matteotti

▪️Via P. Calamandrei

▪️Via P. Mancini

▪️Piazza Purgatorio

▪️Piazza Don Domenico Confe (Serricella)

▪️Piazza Don Francesco Nigro
(San Giacomo d’Acri)

▪️Via Izzo (San Giacomo d’Acri)

▪️Sospensione del mercato settimanale su Piazza Purgatorio per il giorno 13.03.2021

▪️Chiusura dei campetti di calcio collocati all’aperto nonché di pertinenza di aree private.

 

Acri, alunno positivo. Sindaco chiude scuola dell’infanzia del territorio

ACRI (Cs) – Resterà chiusa da domani e fino a venerdì 29 gennaio, per la sanificazione dell’istituto di pertinenza comunale, la scuola dell’infanzia dell’I.C. “San Giacomo – La Mucone”, di contrada Serralonga, nel territorio comunale di Acri, a seguito della positività di un alunno riscontrata ad un test antigenico rapido. La decisione è stata assunta dal sindaco Pino Capalbo che ha firmato l’ordinanza di emergenza di carattere sanitario e di protezione civile n. 311/2021.

I contatti stretti e la classe dell’alunno positivo dovranno ora osservare il necessario periodo di quarantena al termine del quale, vale a dire dopo il decimo giorno, verranno sottoposti a tampone molecolare in caso di sintomi. Nel frattempo, il dirigente scolastico dovrà invece considerare l’eventuale rimodulazione delle attività scolastica con ricorso alla didattica a distanza. (Foto di repertorio)

Report di Acri

Intanto, sempre il sindaco Capalbo, ha firmato oggi otto nuove ordinanze di fine quarantena: gli attualmente positivi scendono quindi da 91 ad 83. Nel reparto covid del presidio ospedaliero “Beato Angelo” di Acri rimangono ricoverati 14 pazienti.

Dilettanti in subbuglio, l’Acri non ha dubbi: «Ripartire tutti o nessuno»

ACRI (CS) – Ripartenza dei campionati di calcio dilettantisco sì o no? Di seguito la posizione netta dell’Asd Città di Acri.

«Abbiamo letto nei giorni scorsi la lettera dei capitani delle squadre di Eccellenza calabresi, ed in generale di quelli che in tutta Italia stanno chiedendo la ripartenza dei massimi campionati regionali. A loro, da parte nostra va il massimo supporto e, l’invito a continuare a chiedere a gran voce di poter ricominciare – ovviamente con la massima sicurezza e tutte le accortezze sanitarie – a giocare.

Abbiamo anche letto la missiva scritta da Gaetano Porpora, giocatore della Promosport e, come ovvio, non possiamo che essere d’accordo anche con lui. Anzi, siamo d’accordo, soprattutto con lui. Il mondo del calcio dilettantistico, in realtà, non è fermo ma la Serie D sta giocando, anche se durante i mesi spesso si sono registrati dei rinvii, ma resta il fatto che concreto che si sta giocando.

Non mettiamo certamente in dubbio l’importanza sportiva di un campionato come la Serie D, torneo nel quale partecipano anche squadre che rappresentano grandi città e società dalla blasonata tradizione, ma paradossalmente tutto ciò va quasi a scontrarsi con l’emergenza sanitaria. Le squadre di Serie D sono costrette infatti a sobbarcarsi, il più delle volte, lunghe trasferte, e dunque, i gruppi squadra hanno maggiori possibilità di incontrare un numero maggiore di persone durante i loro spostamenti. Pensiamo a quante persone potenzialmente potrebbero incontrare le squadre che dalla Sicilia vanno a giocare in Campania: tra Autogrill, traghetto, alberghi, ristoranti. Nonostante ogni precauzione, che sicuramente verrà applicata, il rischio di venire a contatto con un numero maggiore di persone, e dunque di potenziali positivi, è maggiore rispetto a chi da Acri va (ad esempio) a giocare a San Fili oppure a Cosenza e viceversa. Quindi, ci chiediamo il perché un campionato che comunque fa parte della LND è ripartito, mentre gli altri ancora no. Ma soprattutto ci chiediamo: perché si pensa di far ripartire l’Eccellenza e non la Promozione?

La nostra società vuole giocare, ed è pronta a farlo rispettando i protocolli imposti in Serie D. A riguardo, proponiamo anche alla LND di rivedere, per questa stagione, le quote di iscrizione e magari pensare di destinare la seconda e la terza rata dell’iscrizione annuale ai campionati, all’acquisto dei tamponi da parte delle società. Si potrebbe anche pensare di “spostare”, per lo stesso scopo, le quote già versate per i campionati riservati agli UNDER 19. Inoltre, il Governo potrebbe destinare alle società, per l’acquisto dei tamponi, parte delle 800 € che ha invece destinato nei ristori ai tesserati. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un paradosso: com’è possibile che ai dilettanti, che nella normalità delle cose non percepiscono stipendi ma solo rimborsi, venga riservato un ristoro? Siamo felici per loro ma tutto ciò appare un controsenso.

In chiusura: se si riparte in Eccellenza lo si dovrà fare anche nelle altre categorie. Tutti o nessuno». 

Dalla pandemia alla ricerca: ad Acri il nuovo progetto di Picitti Stories per le scuole

ACRI (CS) – Percepire il legame dei giovani con il proprio territorio. Decifrare ciò che custodiscono in fondo al cuore, le speranze, il disorientamento, le paure, i sogni.

Picitti Stories, il progetto di teatro e comunità dell’associazione ConimieiOcchi che da tre anni si tiene ad Acri, cofinanziato dalla Regione Calabria, guarda al “Tempo Futuro” attraverso gli occhi delle giovani generazioni.

E lo fa mettendo al centro del processo creativo gli studenti.

Quelli del Liceo Classico e Scientifico “V. Julia” già a dicembre hanno aperto i loro pc per partecipare ai laboratori online, messi in campo da Maria Grazia Bisurgi e Francesco Votano. Ma il progetto arriverà anche tra i banchi virtuali dell’ITGCT, nelle scuole medie e in quelle elementari. Così l’associazione sfida la pandemia con un corso di formazione nelle arti e nello spettacolo, nell’audiovisivo e nel montaggio.

«Già l’anno scorso, lavorando sul “tempo presente”, avevamo notato che i ragazzi ne avevano una bella consapevolezza, ma non trovavano voce per esprimere il loro pensiero sulla comunità»spiega Maria Grazia Bisurgi, presidente dell’associazione e coautrice del progetto.  «L’obiettivo – conclude – è quello di disegnare una mappa di comunità attraverso il loro sguardo. Probabilmente tanti di loro emigreranno, perché  il processo di spopolamento del territorio continuerà. Tuttavia, ci sembrava interessante aprire la ricerca delle consapevolezze sulla loro condizione nel territorio, sul loro senso di comunità e sulla loro capacità di visione e di azione per il futuro, partendo da sogni e desideri».

I laboratori

Insieme agli ideatori, a tenere i laboratori saranno l’attrice Laura Marchianò, la facilitatrice dei processi creativi Audrey Chesseboeuf, Alessandro Rizzo, musicista e compositore, il videomaker Nicola Barbuto e la videomaker esperta in storytelling Gio Guggiari. La parola d’ordine, come in tutte le edizioni, sarà la creazione condivisa con la comunità, per lasciare una traccia indelebile della lunga ricerca condotta dall’associazione sulle aree interne e come ripopolarle. E se scommettere sul proprio territorio d’origine è stato per lungo tempo un sogno accantonato, oggi  il progetto di restare si prende la sua rivincita. La partenza, che spesso per i giovani è fuga dalla precarietà, diventa una parola chiave su cui riflettere, insieme alla paura, all’incertezza, al desiderio di ricominciare a vivere nei propri paesi, in un momento in cui spesso si trasformano in deserti. Qui, come scrive l’antropologo Vito Teti,  «restare presuppone capacità di guardare dentro e lontano, desiderio e bisogno di creare legami nuovi in una terra da vivere come una grande città, senza le anguste divisioni del passato: una città come sognavano Gioacchino e Campanella, che deve riconoscere, rendere vero e abitabile il proprio interno per dialogare con il mondo e aprirsi a esso».

I corsi dedicati ai ragazzi privilegeranno le attività ludiche ed educative riconducibili all’empowerment giovanile, allo scambio interculturale, alla non-discriminazione, all’inclusione. L’obiettivo è quello di realizzare il progetto finale insieme agli studenti, attingendo alle pratiche di comunicazione non violenta tratte dal Linguaggio Giraffa di Marshalll Rosemberg e agli studi di Liz Lerman. Tutto questo usando come strumento principale le teorie delle arti dello spettacolo dal vivo, le interviste, i tavoli di confronto e i processi artistici di inclusione di genere, di generazione, di culture.

Condividere, nonostante la distanza sociale.

Un intreccio da cui nascerà una mappa digitale, astratta e surreale. Una cartina dei luoghi cari ai giovani, che racchiuderà anche le memorie raccolte nel “tempo passato” e le geografie più significative del “tempo presente”. Ciò attraverso l’user experience design, realizzato con il contributo di Emanuele Benvenuto, per rendere il lavoro finale un intenso itinerario online. L’utente andrà alla scoperta di questo nuovo mondo che, in fondo, altro non è che il suo territorio visto con occhi nuovi. Un grande scenario teatrale, dove convergeranno sentimenti, legami, frammenti di vita. Perché le mappe di comunità non tracciano il cammino già segnato sulle cartine tradizionali ma raccontano un territorio attraverso i luoghi più sentiti dalla comunità.

 

Acri ha il suo Palasport. Quasi 3000 posti a sedere per la nuova struttura accreditata Coni

ACRI (CS) – Con una cerimonia ufficiale, alla presenza delle autorità civili del territorio (fra cui il presidente della Provincia Franco Iacucci, alcuni rappresentanti locali delle forze politiche e i sindaci di diversi comuni vicini), delle forze dell’ordine, dell’associazionismo locale e della stampa, questa mattina è stato ufficialmente inaugurato il Palazzetto dello sport Città di Acri. Un’opera importante la cui realizzazione ha visto trascorrere praticamente 15 anni e attraversato diverse amministrazioni comunali (quella di Elio Coschignano, di Gino Trematerra, presente stamani, e di Luigi Maiorano, quella di Nicola Tenuta fino ad arrivare a quella attuale).

A tagliare il nastro è stato naturalmente il Primo cittadino Pino Capalbo. 

Il sindaco di Acri ha definito l’opera «una struttura per la promozione della cultura dello sport». Con lui hanno presenziato anche i rappresentanti dell’attuale Amministrazione comunale e i consiglieri di minoranza. 

Prima dei vari saluti istituzionali la benedizione del caso impartita dal parroco don Gianpiero Fiore. 

I numeri della struttura, che potrà ospitare circa 3000 spettatori (oltre 2700 posti a sedere), li ha sciorinati l’ideatore e progettista, l’architetto Angelo Trematerra: 30.000 metri cubi coperti, 3.600 metri quadri coperti, 910 mq di piano gioco in parquet, adornati da oltre 12.000 mq di area esterna, una palestra attrezzata, e tanti altri comfort per quelli che saranno i fruitori: sportivi, addetti ai lavori, tifosi, cronisti.

Francesca Stancati (Coni Cosenza): «Punto di riferimento per tutta la regione»

La rilevanza dell’opera in chiave sportiva la illustra Francesca Stancati, delegato CONI Cosenza. «Sarà un punto di riferimento non solo per la provincia di Cosenza ma per tutta la regione. Questo è infatti un impianto che per funzionalità, capienza e capacità può ospitare manifestazioni importanti, anche di carattere internazionale». Il Palasport acrese sorge a due passi dal bocciodromo comunale “Basile” e a poche centinaia di metri dallo stadio “P. Castrovillari”. «Ci sono le premesse – prosegue Stancati – per poter parlare di una città dello sport e per fare un discorso polivalente: al Palasport stesso si possono praticare diversi  tipi di sport, non solo quelli più diffusi come calcio a 5, pallavolo, basket ma anche arti marziali, badminton … una struttura di gioco così si presta a tante occasioni. E da qui mettere le basi per il turismo sportivo che nella nostra regione potrebbe fungere come volano per risolvere tante problematiche». Infine in merito all’intenzione di inaugurare in tempo la numero 1 dello sport cosentino non ha dubbi: «E’ un segnale indicativo della voglia di ripartire e di volersi lasciare alle spalle presto un periodo nerissimo», anche per lo sport.

Il Palasport acrese aprirà le porte a tutti il prossimo 25 gennaio: da quella data sarà infatti possibile visitare la struttura da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 12.30. L’Amministrazione comunale ha fatto sapere che «le visite si effettueranno nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid: per entrare è necessario indossare la mascherina e mantenere la distanza interpersonale».

L’utilizzo concreto del Palasport, al netto delle norme anti contagio vigenti che non permettono lo svolgimento di manifestazioni pubbliche, avverrà dopo gli ultimi adempimenti burocratici (tra cui la redazione del regolamento comunale ed un eventuale bando per l’affido della struttura comunale) e dopo che verrà ultimato l’allestimento (arrivo degli seggiolini per gli spalti e arredo spogliatoi, uffici e sala stampa).

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Il video

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Acri, ultimato il nuovo palazzetto dello sport

ACRI (CS) – Manca ormai poco all’inaugurazione del Palazzetto dello sport di Acri, definita dal sindaco Pino Capalbo «la più importante opera della città».
Per ultimare i lavori ci sono voluti 5840 giorni, 16 anni, e domani verranno piantati 30 alberi accanto all’impianto. «Renderemo coloratissima l’area di 12 mila metri quadrati attorno alla struttura con delle aiuole non appena inizierà la bella stagione. Le Amministrazioni, i sindaci, si giudicano per ciò che riescono a realizzare. La nostra idea per il futuro é quella di rendere questa zona fruibile il più possibile: abbiamo immaginato anche un percorso fluviale, un’area picnic ed un parco giochi per i nostri bambini», ha dichiarato il Primo cittadino Capalbo.
Il taglio del nastro sarebbe in programma per il prossimo 28 dicembre.

Acri, terminati i lavori del reparto Covid

ACRI (CS) – L’annuncio ufficiale l’ha dato lo stesso sindaco Pino Capalbo sul suo profilo istituzionale:

«A seguito di confronti con il management di Asp Cosenza e tecnici incaricati, il Dott. Pignatari (responsabile percorsi Covid), il Dr. Milito, con i medici chirurghi Dr. Azzinnari, Dr. Caravetta, e con il responsabile del reparto chirurgia (dal 2017) dell’ospedale ‘Beato Angelo’ dr.Bomparola (e non con altri medici operanti in altri nosocomi), come già preannunciato e nonostante diffidenze, disinformazione e strumentalizzazione, sono terminati i lavori del nuovo reparto Covid all’interno del nostro ospedale».

«Quanto realizzato – spiega Capalbo – rispetta tutti gli standard di sicurezza: oggi pomeriggio infatti, la Dott.ssa Cinzia Bettelini, commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, ha effettuato un altro sopralluogo.
Le attività della chirurgia in day surgery e week surgery, nonché le prestazioni ambulatoriali continueranno come prima. Come ho più volte ripetuto, nonostante i bastian contrari, il sottoscritto é per l’apertura di nuovi reparti e non per la chiusura come avvenuto in passato».

Infine dal Primo cittadino l’auspicio che è un po’ quello di tanti suoi concittadini: «Che possa essere questa occasione l’inizio di un rilancio del nostro ospedale. Ci siamo preoccupati e impegnati sin dal mese di marzo affinché la nostra struttura venisse inserita nella rete emergenza Covid: ora è realtà».

Da quanto si apprende il nuovo reparto del presidio di Acri – 16 posti letto totali – aprirà nel corso della prossima settimana. 

«Sarà anche garantita la prosecuzione di tutte le attività presenti prima dei lavori. Sperando che il COVID finisca presto, sono fiero di aver potuto contribuire anche io a ridare dignità a questo territorio che mi ha regalato davvero tanto. Sicuro non ci fermeremo qui…»,  scrive su Facebook il dr. Sisto Milito, componente della task-force dell’Asp di Cosenza.