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Ospedale Acri, tra pochi giorni l’apertura del reparto Covid

ACRI (CS) – Oggi pomeriggio, nei locali della direzione sanitaria dell’ospedale civile “Beato Angelo” di Acri, si è tenuto un incontro operativo e organizzativo tra il commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Cinzia Bettelini, il direttore sanitario facente funzioni della struttura, Giacomo Cozzolino, il sindaco di Acri Pino Capalbo, il coordinatore infermieristico, Fausto Sposato, il dr. Sisto Milito, in rappresentanza del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp, Vincenzo Pignatari, responsabile dei percorsi Covid dell’Asp, e Rosa Greco, dell’economato dell’ospedale. «Presumibilmente giovedì 3 dicembre termineranno i lavori del nuovo reparto Covid per pazienti post acuti nel nostro Ospedale: 16 posti letto»,  ha dichiarato contestualmente il sindaco Capalbo. «Ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto quello che è un primo passo per il rilancio del presidio ospedaliero acrese: la stampa, gli onorevoli Aieta, Bevaqua, Guccione, Nico Stumpo e Morrone, la Senatrice Abate; il direttore sanitario FF Dott. Giacomo Cozzolino, il Dott. Fausto Sposato, il commissario ASP Dott.ssa Cinzia Bettelini, la Dott.ssa Rosa Greco, il Dott. Antonio Belcastro, il Dott. Sisto Milito; l’Amministrazione Comunale tutta, ma soprattutto i cittadini che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza in questa legittima richiesta. La salute è un diritto costituzionalmente garantito».

I pazienti saranno ospitati nell’ex reparto di chirurgia. 

Ospedale di Acri, Capalbo: «Realizzare 30 posti di terapia intensiva qui comporterebbe una minima spesa»

ACRI (CS) – Torna prepotentemente di attualità l’Ospedale cittadino di Acri. Già considerato da molti, in queste settimane concitate di emergenza sanitaria, quale possibile valido presidio sanitario per la lotta al coronavirus, a parlarne oggi è il sindaco di Acri Pino Capalbo che ha spiegato come, da quando é stata dichiarata l’emergenza sanitaria, si stia spendendo ininterrottamente affinché l’ospedale Beato Angelo venga inserito nella rete degli ospedali Covid o, in subordine, renderlo disponibile per decongestionare la struttura di Cosenza ospitando i pazienti ospedalizzati non Covid. 

«Mi sono rivolto – scrive Capalbo – alla Presidenza della Regione Calabria, al Presidente del Consiglio Conte, ai Ministri della Sanità, delle Finanze e degli Interni, a commissari e sub commissari coinvolgendo ALI, Deputati, Senatori e l’intero Consiglio del Comune di Acri nonché ai colleghi sindaci dei territori confinanti col nostro. Continuerò, continueremo. Realizzare 30 posti di terapia intensiva con la diagnostica che abbiamo qui ad Acri, comporterebbe una minima spesa.
Ben vengano i contributi di tutti. La sanità non ha colore politico».

 

Acri, sindaco Capalbo denuncia ritardi dalla Regione: «Non c’è solo l’emergenza sanitaria»

ACRI (CS) – «Ritardi da parte della Regione, nonostante i diversi solleciti nei mesi scorsi, nei trasferimenti regionali di parte corrente ed a destinazione vincolata. In particolare non risultano trasferiti ai comuni le risorse storicizzate per il percorso di stabilizzazione degli ex lavoratori Lsu/lpu». E’ quanto afferma il sindaco di Acri Pino Capalbo.
«Solo per Acri – prosegue il Primo cittadino – mancherebbero circa 150 mila euro, che metterebbero a rischio le retribuzioni dei lavoratori, spesso in nuclei familiari mono reddito. Inoltre, risultano non accreditati i contributi regionali in conto di mutui in corso di ammortamento (per i quali la Regione garantisce una percentuale di copertura del costo annuale di ammortamento), per Acri si parla di circa 700 mila euro».

«Così si costringono i comuni a ricorrere ad ulteriori indebitamenti in termini di anticipazioni di cassa».

«Tali ritardi – si legge nel post pubblicato su Facebook di Capalbo – vanificano gli sforzi fatti dalle amministrazioni comunali per risanare i propri bilanci e creano ingiustificati ritardi nei pagamenti, con conseguenti aggravi di costi per interessi sia verso i fornitori e sia verso l’istituto di tesoreria». Infine: «Noi sindaci siamo sempre più soli nell’affrontare quello che in Calabria si può definire uno stato di perenne emergenza».

Ad Acri scuole chiuse fino al 3 dicembre

ACRI (CS) – Il sindaco di Acri Pino Capalbo, con una breve comunicazione ai suoi concittadini, ha ufficializzato la sospensione dell’ attività didattica in presenza per tutte le scuole cittadine.

«Dopo aver acquisito i pareri dei dirigenti scolastici, sentito il responsabile della medicina legale di Acri e vista la nota del Dipartimento di Prevenzione di Cosenza, si comunica che – si legge sulla pagina del sindaco – le attività scolastiche in presenza saranno sospese fino a giorno 3 dicembre 2020». 
In ambito scolastico, quindi, nel comune presilano si protende per la via della prudenza per cercare come possibile di mettere un argine al diffondersi del contagio da Covid-19.

SupportiAMO Acri, iniziativa di FenImprese a sostegno delle attività commerciali “sotto casa”

ACRI (CS) – FenImprese Acri ha lanciato l’iniziativa “SupportiAMO”, tesa a favorire il commercio “sotto casa” per permettere alle attività della città di “respirare” in attesa degli aiuti che dovrebbero arrivare a breve dal governo.

 «Abbiamo nello stesso tempo apprezzato – spiegano in una noto i promotori – il messaggio lasciato dal primo cittadino, Pino Capalbo, il quale sulla propria Fan Page ha invitato i cittadini a “sostenere le attività di bar, ristoranti, pizzerie e pub”» ma anche le pasticcerie ed in generale le attività commerciali del territorio attraverso il servizio d’asporto (qui il post del sindaco). 
«Il tessuto economico – prosegue la nota –  è collegato e dunque il danno che si verrebbe a creare coinvolgerebbe tutti, senza distinzione. Pensiamo ad esempio ai negozi di abbigliamento che nonostante siano aperti vedono un crollo delle vendite, dato anche dall’assenza di eventi, celebrazioni e manifestazioni. Pensiamo ai fotografi ma anche ai produttori di materie prime, ai rappresentanti. In linea di massima siamo tutti coinvolti. Ecco perché dobbiamo limitare i danni e dunque, in attesa degli aiuti che spetterebbero a tutte le categorie, andiamo a pranzo nei locali della nostra città, compriamo da asporto e scegliamo anche la consegna a domicilio. Piccoli gesti per salvare la nostra economia. Perché nessuno si salva da solo».

Emergenza climatica, il comune di Acri paladino in Italia dei diritti della natura

ACRI (CS) – Mesi prima che il mondo andasse in stand-by e l’Italia si fermasse per la pandemia del Covid-19 si dibatteva per un’altra emergenza, forse meno aggressiva ma certo da non sottovalutare: l’emergenza climatica. Portato in auge dalla giovane attivista Greta Thunberg, ma già da tempo considerato da molti scienziati e pensatori, il grido d’allarme della natura cavalca l’onda di una teoria giuridica e giurisprudenziale, Rights of Nature appunto, che descrive i diritti intrinseci associati agli ecosistemi e alle specie, simili al concetto di diritti umani fondamentali. Così, sull’onda del dialogo internazionale avviato sotto la guida della Bolivia sulla necessità di promuovere un percorso di sviluppo in armonia con la Natura, è stata adottata nel 2009, un’ importante Risoluzione delle Nazioni Unite: la Risoluzione 64/196 Harmony with Nature con cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite abbraccia la promozione “dell’armonia con la Natura”, espressamente volta a promuovere una vita fondata su un profondo rispetto per Madre Terra e sul riconoscimento della responsabilità umana al suo mantenimento in buono stato. Oltre 120 esperti provenienti dai diversi continenti per un totale di 33 nazionalità (quattro sono gli esperti italiani coinvolti, nelle figure della Prof.ssa Silvia Bagni, del Prof. Michele Carducci, del Dott. Gherardo Girardi e del Prof. Massimiliano Montini) si sono così confrontati raccogliendo la sfida lanciata dalle Nazioni Unite.

E proprio dopo il dialogo con la giurista Silvia Bagni, il Comune di Acri, prima città italiana ad aver dichiarato l’emergenza climatica con delibera del Consiglio comunale del 29 aprile 2019, ha deciso di scendere in campo per Harmony with Nature dichiarando l’1 luglio dello stesso anno il proprio sostegno morale alla città americana di Toledo (Ohio) nel tentativo di adottare la “Carta dei diritti del Lago Erie”. Lo stesso atto ha riconosciuto anche la necessità di una “rivoluzione ambientale” che prevede la partecipazione consapevole di ogni singolo cittadino. 

Quinto per grandezza fra i laghi dell’America del Nord, tredicesimo al mondo per superficie, il lago Erie (nella foto) è ciclicamente invaso da alghe tossiche. Per questo motivo la sua salute è al centro delle attenzioni della popolazione locale (sulle sue rive abitano circa 13 milioni e mezzo di persone) che nel febbraio 2019 è stata chiamata a pronunciarsi in un referendum per introdurre il “Lake Erie Bill of Rights“, ovvero la Dichiarazione dei Diritti del Lago Erie per conferire al bacino una “personalità giuridica”.

«Quale ente rappresentativo della collettività amministrativa – si legge nella Delibera comunale votata all’unanimità dai consiglieri presenti -, avvertiamo l’esigenza di migliorare lo stato di salute del pianeta e che questo sarà il nostro compito, oggi, domani c sempre: informare, educare e orientare i cittadini verso la tutela dell’ambiente», perché «per ottenere una vera “rivoluzione ambientale ” occorre la convinta e consapevole partecipazione di tutti, di ogni singolo cittadino, per porre in essere azioni volte al contrasto dei cambiamento climatici, non sprecare alimenti, acqua ed energia».

Un anno prima dell’onorevole iniziativa del Comune di Acri guidato da Pino Capalbo, la cittadina viterbese di Civita Castellana è stata la prima in Europa a dichiarare il proprio comune quale zona dei diritti della natura.

Oggi l’impegno di Acri e Civita Castellana è stato premiato con la citazione ufficiale da parte di Harmony With Nature delle Nazioni Unite sul proprio portale fra le politiche a sostegno dei diritti della natura. Le due città rappresentano l’Italia al 19° posto generale.

Qui la classifica completa.

Ad Acri si torna a bocciare. Dal 24 al 30 agosto c’è il “7° Memorial Antonio Basile”

ACRI (CS) – Dal 24 al 30 agosto il bocciodromo comunale di Acri ospiterà il “Memorial Antonio Basile” – intitolato alla memoria dell’indimenticato bocciofilo acrese -, appuntamento fisso della stagione estiva delle bocce calabresi ormai da sette edizioni.

Gara individuale a carattere regionale, la manifestazione è organizzata dal Gruppo Bocciofilo Città di Acri in collaborazione con il Comitato provinciale di Cosenza della Federbocce.

82 gli atleti iscritti

Seconda gara in Calabria post lockdown dopo quella organizzata dalla Città di Rende – da cui ha ereditato l’orario serale -, il torneo di Acri vedrà al via bene 82 atleti provenienti da tutta la Calabria e non solo. Ai nastri di partenza infatti anche sei atleti provenienti da altre regioni: Angelo Spinelli della Persicetana (Bo), Sergio Attore della Belvedere San Rocco (Na), Renato Tunnera della Bocciofila Marostica (Vi), Italo Tommaso dell’Atm Milano, Giuseppe Sposato della Riccionese e Franco Gigliotti dell’Asd Sandro De Sanctis (Roma).

Il programma

Le partite eliminatorie si disputeranno sui campi del bocciodromo comunale “Antonio Basile” di Acri da lunedì 24 a sabato 29 agosto (due gironi per sera) a partire dalle ore 19, e domenica 30 alle ore 9. Finali in programma domenica 30, sempre al bocciodromo acrese, a partire dalle ore 16. Direttore di gara sarà l’arbitro regionale della FIB Calabria Francesco Airaldi.

Naturalmente la manifestazione si svolgerà secondo le linee guida della Federazione Italiana Bocce relative all’emergenza Covid-19.

 

 

Il virus torna anche ad Acri. L’annuncio del Primo cittadino Capalbo

ACRI (CS) – Dopo mesi di tregua dai pochi e circoscritti casi riconducibili al focolaio di Villa Torano, il comune di Acri ripiomba nel l’incubo Coronavirus. 

L’annuncio del sindaco Pino Capalbo su Facebook

«Nel nostro comune si registra un nuovo caso positivo al covid 19. Il singolo caso è asintomatico: è sotto osservazione ed è stata disposta la quarantena con ordinanza sindacale».

«È importante la responsabilità di tutti – scrive ancora Capalbo -, pertanto è assolutamente necessario una rigorosa osservanza delle misure di sicurezza. Con l’ordinanza del Presidente della Regione n. 60 del 12 agosto 2020 è obbligatorio l’uso delle mascherine in tutti i luoghi chiusi e all’aperto accessibili al pubblico, nelle circostanze in cui la distanza interpersonale non possa essere rispettata, fermo restando in ogni caso il divieto di assembramento».

 

Gestione illecita di rifiuti, sequestrata area ad Acri

ACRI (CS) – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Acri hanno nei giorni scorsi posto sotto sequestro una vasta area dove sono stati abbandonati rifiuti di ogni genere, Il rinvenimento è avvenuto durante il controllo del territorio che quotidianamente i militari effettuano nel territorio di competenza. In particolare giunti in località “Policaretto” di Acri hanno accertato, all’interno di un terreno privato, l’esistenza di una vasta area sulla quale erano stati abbandonati direttamente su suolo nudo rifiuti speciali costituiti principalmente da pneumatici e veicoli fuori uso, metalli ferrosi, scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, elettrodomestici fuori uso quali lavatrici, frigoriferi e raee in generale. Le indagini hanno accertato che il responsabile di tale abbandono e gestione illecita dei rifiuti è il proprietario dell’area all’interno del quale i rifiuti sono stati stoccati. Inoltre si anche constatato che tale gestione illecita veniva effettuata attraverso la combustione sul terreno di alcuni di essi (cavetteria di impianti elettrici) al fine di ricavarne il materiale ferroso da rivendere successivamente. Tale illecito è ancora più grave se si pensa che la combustione di questi rifiuti è avvenuta in un’area prettamente agricola inserita in un centro densamente abitato. Per tale attività illecita, oltre al sequestro dell’area convalidato dalla Procura della Repubblica di Cosenza, si è provveduto alla denuncia dell’uomo per gestione illecita di rifiuti, in attesa anche di individuare i proprietari dei veicoli fuori uso a cui sarà irrogata la relativa sanzione amministrativa. 

La Pasqua solidale dell’Acri Calcio

ACRI (CS) – L’Acri Calcio, attraverso il suo presidente Alessandro Reda, ha aderito alla campagna di solidarietà “Spesa Sospesa”  promossa dall’associazione “Acri Sogna” ed ha consegnato, a nome di tutta la società rossonera, ai volontari dell’associazione ASPA di Acri, cento uova di Pasqua da donare ai bambini.

«Noi dell’Acri, abbiamo pensato di omaggiare, con un piccolo gesto i bambini – afferma Reda – nonostante quest’anno il clima della Santa Pasqua è stato scombussolato dall’emergenza coronavirus, ma dobbiamo comunque trovare uno spiraglio di positività per poter ripartire: sorriso dei bambini sarà il motore giusto per poterlo fare».

«Con l’occasione l’intera società – di legge nella nota – vuole augurare una buona Pasqua a tutti gli sportivi e un grosso in bocca al lupo a chi in questo momento sta affrontando la sfida del coronavirus».