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Addio ad Emiliano Mondonico, «Se ne va un signore del calcio» 

MILANO – Si è spento a 71 anni Emiliano Mondonico, ex allenatore del Cosenza. Allenò i rossoblù per due anni, dal 2001 al 2003 per poi approdare alla Fiorentina. Prima del Cosenza aveva guidato il Torino, il Napoli, l’Atalanta. Mondonico da anni lottava contro un tumore a causa del quale ha subito diversi interventi chirurgici.

L’annuncio della figlia Clara

A darne notizia la figlia la figlia Clara sulla sua pagina Facebook «Ciao papà, sei stato il nostro esempio e la nostra forza… ora cercheremo di continuare come ci hai insegnato tu. Eternamente tua». Immediati i messaggi di cordoglio da parte di tutto il mondo del calcio. Anche la società rossoblu sul sito internet del Cosenza Calcio saluta mister Mondonico con queste parole

Il ricordo del Cosenza Calcio

«La Società Cosenza Calcio esprime, in tutte le proprie componenti, il più sentito cordoglio per la scomparsa di Emiliano Mondonico, venuto a mancare questa mattina al termine di una lunga battaglia contro un cattivo male che
lo affliggeva ormai da tempo. La panchina del San Vito – ‘Marulla’ ha avuto l’onore di ospitare Mondo, come veniva affettuosamente chiamato, a cavallo tra le stagioni 2001/’02 e 2002/’03: signore del calcio ed icona di una sport ormai andato, Mondonico è la perfetta rappresentazione di un calcio genuino che non esiste più. Tornato a Cosenza nel 2013 per il ‘Festival delle Invasioni’, in quell’occasione prese parte ad un incontro pubblico dal titolo ‘BES e PES – la felicità nel gioco del calcio’: fu in quell’occasione che conobbe il Presidente Eugenio Guarascio, seduto con lui al tavolo della conferenza.Alla famiglia giunga la più sentita vicinanza da parte del Presidente Eugenio Guarascio e della Società tutta»

Nel 2013 Emiliano Mondonico tornò a Cosenza, questa volta come ospite di Invasioni, per prendere parte ad un dibattito su calcio e felicità. Allora era opinionista della trasmissione “La domenica Sportiva”.

 

Auf Wiedersehen Joseph

Il 10 Febbraio viene dato l’annuncio dell’ addio del Papa.
Li’ per li’ ti viene da pensare che ora Zamparini sta davvero esagerando.

Le voci sui motivi dell’addio si susseguono. C’è chi pensa a una mancata promessa fatta al momento delle elezioni: restituire Gesù Cristo ai fedeli.

Come per Wojtyla, è commovente la stretta dei fedeli accorsi in questo momento drammatico: “pensio-ne  su-bi-to! pensio-ne  su-bi-to!”

L’abbandono di un papa non si vedeva dal medioevo. In Vaticano infatti hanno commentato: “Gesù, pare ieri”.

Non si è potuto parlare di dimissioni perchè non ha superiori in terra.
Non si poteva dire abdicazione perchè non c’è ancora un successore.
Il termine giusto credo sia ‘self defollowed’.

In molti già parlano del successore, che secondo molti potrebbe essere nero.
Dopotutto catene e crocefissi sono già della misura giusta.

Per molti il papa nero sembra proprio essere una fissa.
“Date un cinque in alto ai vostri figli. Poi dategli un cinque in basso. E ditegli che sono i cinque del papa”.

La critica più ricorrente a seguito dell’abbandono: “Gesù scelse la croce fino in fondo”
E si sa che solo coi pareggi è impossibile salvarsi.

Ma Ratzinger ha ribadito: “Non abbandono la croce”.
Alzi la mano chi ha pensato subito a quella di legno.

Nei salotti televisivi intanto si commenta. Vespa è in chiara polemica con l’abbandono del papa.
O non avrebbe chiamato come ospite Ferrara: uno che a metà non ha mai lasciato niente.

Prime voci sul fututo di Ratzinger: dopo il conclave andrà in clausura.
Testerà a Monza la nuova papamobile.

Il biografo del Papa annuncia:  “Non vede da un occhio”.
Ma sempre meglio di qualsiasi credente.

Il Cardinale O’Brien, che avrebbe dovuto partecipare al conclave, si dimette 30 anni dopo le accuse di molestie su alcuni preti.
Che oggi potrebbero essere degli splendidi papabili.

Ratzinger sarà papa emerito, ma dovrà lasciare l’anello del pescatore.
Giusto ora che da pensionato l’avrebbe usato un po’ di più.

Il Papa uscente lascerà in mano al suo successore le carte del caso Vatileaks.
Sempre che l’Equador abbia una ambasciata anche in Vaticano.

Le parole di addio di Benedetto XVI: “In questi 8 anni è il Signore che mi ha guidato”.
Ma non è che sotto sotto è Lui che s’era stufato?

Il Papa lascia il vaticano in Elicottero.
La sua più grande concessione alla modernità.

“Mammà io esco, per un po’ di tempo starò chiuso nella Cappella Sistina”.
(Oscar Giannino)

 

Sciscia.