Archivi tag: agricoltura

Foto dell’agricoltura calabrese: a conduzione familiare e orientata al biologico

ROMA – In Calabria sono attive 137.790 imprese agricole, a conduzione principalmente familiare, pari all’8,5% del totale nazionale. Lo attesta il sesto Censimento generale dell’agricoltura per la regione Calabria appena pubblicato dall’Istat, dopo le rilevazioni condotte tra il 24 ottobre 2010 e il 28 febbraio 2011. Ne risulta che il 96,9% delle aziende agricole calabresi sono forma di conduzione diretta del coltivatore, laddove il 73% dei capi azienda possiede un titolo d’istruzione pari o inferiore alla terza media o non ne possiede alcuno.

Per quanto riguarda la Superficie agricola utilizzata (Sau), quella calabrese e’ pari al 4,3% del dato nazionale, con la dimensione media delle aziende regionali cresciuta nell’ultimo decennio e passata nel 2010 da 3,2 ettari a quattro. L’84,7% della aziende agricole calabresi possiede, inoltre, solo terreni di proprieta’ nella misura del 64,4% della Sau. Nove aziende della regione su dieci investono in coltivazioni legnose agrarie (46% della Sau), mentre diminuiscono le aziende zootecniche nel decennio (-53%), in linea con la tendenza nazionale (-41%). In controtendenza con il resto del Paese, invece, il 5% delle aziende calabresi punta sul biologico a fronte del 2,7% della media italiana.

Sul fronte lavoro, infine, nel periodo considerato, il 68% delle giornate di lavoro agricolo in Calabria e’ stato prestato dalla manodopera aziendale familiare che rappresenta il 72% della forza lavoro impiegata, mentre il lavori stranieri rappresentano circa il 14% della manodopera extra-familiare.

Siccità nel crotonese, il Ministero riconosce la stato di calamità naturale

 

Crotone – Il consigliere delegato all’Agricoltura, Umberto Lorecchio, comunica che sulla G. U. del 5 febbraio 2013 è stato pubblicato il decreto del Ministero che riconosce lo stato di calamità naturale per gli agricoltori colpiti da eventi calamitosi verificatesi nei mesi estivi che hanno colpito i nostri territori causando ingenti danni. Gli agricoltori della Provincia di Crotone, al fine di favorire la ripresa economica e produttiva delle proprie aziende, potranno accedere a prestiti ad ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell’anno in cui si è verificato l’evento dannoso da erogare al tasso agevolato indicato sul decreto legislativo 102 del 29/03/2004 art.5 comma 2,lettera b.

Nel documento approvato le previsioni, contenute nel Piano assicurativo agricolo per il 2012, sono state modificate per consentire l’attivazione di interventi compensativi ex-post del Fondo di solidarietà nazionale, di cui alla legge sopra citata.

A Rosarno dall’8 all’11 febbraio il “Week end delle Clementine”

ROSARNO (RC) – Al via dall’8 all’11 febbraio prossimi il Week end delle Clementine e il Clementine Day, previsto per sabato, 9 febbraio, promossi dall’assessorato all’Agricoltura della Provincia di Reggio Calabria e dall’associazione ”Calabria & Calabresi”.

”L’iniziativa vuole attirare l’attenzione su un prodotto tipico la cui ottima qualità viene riconosciuta dalla grande distribuzione italiana in genere” sostiene Gaetano Rao, assessore all’agricoltura e produttore agricolo. ”Nonostante la crisi e le note problematiche sociali connesse all’agrumicoltura della Piana di Rosarno” – prosegue l’assessore Rao – ”il clementine ottenuto dagli agrumeti della Piana e della Locride puo’ costituire un valido prodotto a sostegno del reddito agricolo provinciale”.

Si inizia Venerdi’ 8 con ”Clementine a scuola” in cui gli allievi della scuola media di Rosarno si recheranno in visita guidata agli stabilimenti di lavorazione degli agrumi.

Sabato 9 sara’ la volta del ”Clementine Day”: all’Hotel Vittoria si terra’ il talk-show condotto da Anna Aloi e successivamente il cooking-show a cura dello chef Enzo Cannatà. Domenica, infine, ”Clementine in tour”, al fine di coinvolgere anche il comparto turistico legato all’agricoltura e alle tipicità: visita guidata ai ”luoghi del clementine” e gli stabilimenti di lavorazione, pranzo tipico a tema e visita agli scavi archeologici di Rosarno, l’antica Medma.

Continua l’ondata di maltempo e la Cia stima danni agricoltura per 3,5 mld

agricoltura biologicaROMA – Sale a 3,5 miliardi di euro la stima dei danni provocati all’agricoltura, in seguito dall’ultima perturbazione che si è abbattuta nelle ultime ore su tutta la Penisola e che adesso sta interessando il Meridione. Tra nevicate, allagamenti, frane, siccita’, aziende e coltivazioni distrutte, macchinari inutilizzabili, blocco dei trasporti, strade rurali cancellate. E’ quanto denuncia la Cia-Confederazione italiana agricoltori che chiede l’immediata dichiarazione dello stato di calamita’ e interventi mirati per le zone colpite in queste ore dalle intemperie.

”L’attuale ondata di maltempo che sta colpendo l’Italia rende tutto piu’ complesso. Lo scenario – avverte la Cia – e’ preoccupante. Il settore primario e’ in piena emergenza.

Tantissime le zone devastate dalle piogge torrenziali e dal vento (diverse sono state le trombe d’aria, come quella che si e’ abbattuta sulla provincia di Taranto). Risultano gravemente danneggiate, a causa delle abbondanti piogge, degli smottamenti di terra e delle esondazioni di fiumi e canali, strutture agricole e in particolare serre orticole e florovivaistiche”.

Per questa ragione la Cia ha rinnovato la richiesta al governo per la sospensione dei pagamenti delle tasse, dei contributi previdenziali e dei mutui, adottando un congruo rinvio senza eventuali interessi. Nello stesso tempo la Confederazione ha organizzato sul territorio centri di assistenza per gli agricoltori e sta portando avanti un’attenta attivita’ di monitoraggio.

Una delegazione della Coldiretti di Crotone incontra il Prefetto

CROTONE (KR) – Questo pomeriggio, si è svolto un cordiale incontro fra Coldiretti di Crotone ed il Prefetto dottoressa Maria Tirone. La delegazione della Coldiretti era guidata dal presidente interprovinciale Roberto Torchia e composta dal direttore Pietro Bozzo e dai dirigenti Vittorio Gangale, Pino Podella e Antonio Bompignano. Il Prefetto ha affrontato con Coldiretti diverse tematiche sull’agricoltura dimostrandosi una conoscitrice attenta e sensibile alle problematiche che sta affrontando il settore in particolare sull’accesso al credito e sulla valorizzazione delle produzioni. Ha ribadito che l’agricoltura e l’agroalimentare, rappresentano il cuore della economia della provincia, anche per il servizio che gli imprenditori svolgono nella sostenibilità ambientale e nella tutela del territorio e del paesaggio. Ha assicurato, che seguirà attentamente le vicende che interessano il mondo agricolo. Nel corso dell’incontro, si è parlato del Consorzio di Bonifica e del ruolo e funzioni che questo importante ente di autogoverno svolge sul territorio. Il prefetto ha confermato l’essenziale attività svolta dal Consorzio nella fornitura idrica alle imprese agricole ed extragricole, ha ribadito la modernità e attualità di questo Ente.  Coldiretti a suggello  dell’incontro, ha fatto dono alla Dottoressa Tirone di un cestino con le produzioni agricole ed agroalimentari della provincia pitagorica.

Agricoltura da primati: l’appello a Presidente Scopelliti

Non passa giorno che Palazzo Alemanni non sia assediato per rivendicazioni ed emergenzeoccupazionali. Quasi una perenne “unità di crisi”, dove si consumano i soliti riti o litanie, pertrovare di volta in volta soluzioni, per lo più tampone, a richieste, che vanno poi ad appesantirevincoli e cifre del bilancio e pregiudicano il futuro senza una reale inversione di tendenza. Si devono invece aprire – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – le porte per quella che definiamo vera, sana e buona occupazione e quindi orientare le politiche pubbliche partendo dalla evidenza che la Calabria è una regione agricola. Questo bisognerebbe fare e non- continua – come vorrebbero alcuni, di fantomatici, irrealizzabili e faraonici progetti infrastrutturali che già nel passato hanno impoverito il territorio violentandone le potenzialità e creando illusioni o peggio stringendo in una morsa la regione che deve tutelare solo il lavoro pubblico.

Il rischio che si intravede è che ci si arrocchi nel difendere rendite di posizione e si pensa al futuro con lo sguardo rivolto al passato. La crisi è vero che morde, ma l’agricoltura c’è e senza troppi piagnistei. Fino ad ora responsabilmente si è fatta carico delle difficoltà, ma fino a quando questo sarà possibile? Se basta protestare –ammonisce Molinaro – per entrare come problema da affrontare “nell’unità di crisi” si sappia che sappiamo farlo! Testimoniamo una agricoltura da primati, che innova, sa rigenerarsi e che ha un volto sempre più giovane e che guarda alla crescita complessiva dei territori. Questa è la direzione di marcia che traccia il presidente della Coldiretti Calabria confortato dai dati economici. Se la Calabria vuole uscire dalla crisi deve puntare sui propri talenti, sulle cose che sa fare, sul territorio e sulle produzioni agroalimentari di qualità – insiste Molinaro – il valore del cibo come bene comune è l’unico che possa garantire uno sviluppo sostenibile della produzione alimentare fondato sui territori coniugando i principi di sovranità e sicurezza alimentare con quelli di equità e accessibilità per tutti.

E’ attorno a questo che l’agricoltura concilia gli interessi delle imprese con quelle dei cittadini e della collettività. L’Italia
può contare su una agricoltura che produce più valore aggiunto ad ettaro del mondo con un immenso patrimonio di produzioni – prosegue Molinaro – punti di forza che fanno della Calabria una regione di grandi potenzialità. Le innovazioni e le scelte strategiche dei bandi da poco presentati dal Dipartimento Agricoltura sono certamente una buona notizia ma da soli non bastano. Subiamo concorrenza sleale e paghiamo prezzi altissimi per il “falso Made in Calabria” che toglie dalle nostre tasche qualcosa come unmiliardo di euro annuo. Per questo parliamo prevalentemente di politiche e non di risorse anche perché abbiamo le idee chiare sulla Calabria che vogliamo.

Caro governatore Scopelliti -è l’appello e la sfida di Molinaro – per una Calabria vincente non ci sembra di chiedere molto. Adesso occorre il suo coraggio.

Piccolo è meglio? Percorrendo la filiera del grano

RENDE (CS) – Il consueto mercatino dei produttori locali aderenti al Gruppo d’Acquisto di Rende si è arricchito questa settimana di un momento di condivisione particolare, che riporta alla mente elementi di tradizione e di gusto. Si è infatti parlato di grano, di farina e di pane, a partire dal progetto sperimentale per la ricostruzione dell’intera filiera, avviato dalla Rete di Economia Solidale di Cosenza Utopie Sorridenti, in collaborazione con la Casa dei Diritti Sociali.

Un esperimento che punta al recupero dei valori legati al lavoro agricolo, ma soprattutto alla riscoperta di una modalità sana e naturale di produzione e di alimentazione. Un’idea partita da tre persone che hanno messo a disposizione un pezzo di terra, tempo, energie, buona volontà e che pian piano si è estesa ad altri soggetti coinvolti a vario titolo nella raccolta, nella macinazione, nella lavorazione della farina o di altri prodotti. Una prova, nata quasi per gioco, che a distanza di un anno conta già diverse nuove adesioni e nuovi contatti per allargare la rete.

Un’iniziativa che non è unica nel suo genere, come dimostrano le storie raccolte Chiara Spadaro, giornalista di Altreconomia, autrice di “Adesso Pasta” e “Il frutto ritrovato”. Riprendendo il “Piccolo è bello” dell’economica tedesco Schumacher, il suo nuovo libro – dal titolo “Piccolo è meglio” – si struttura come una sorta di viaggio da sud a nord alla scoperta di esperienze virtuose. Per l’autrice il significato dell’aggettivo piccolo non è strettamente legato alle dimensioni delle realtà analizzate, ma si coniuga spesso come corto e vicino – è il caso degli esempi di filiera corta che animano i gruppi d’acquisto solidale – o anche come leggero, ovvero come un approccio più sensibile al territorio e all’ambiente. È il caso questo dei corrieri in bicicletta di Milano o del turismo responsabile della cooperativa Le Mat di Roma. Il filo rosso che segna le storie raccolte è l’importanza attribuita alle relazioni, valutate come capitale e come risorsa per una positiva riuscita delle attività intraprese. Un sistema di organizzazioni e di persone che non si sente a proprio agio nell’attuale modello di consumo proposto dalla grande distribuzione, che tende ad annientare le identità territoriali ed umane. Una piccola rivoluzione dal basso che, attraverso azioni concrete, dimostra la sostenibilità sotto i diversi aspetti ambientali, economici e sociali.

La riflessione è stata arricchita anche dagli interventi di Lucia Bonacci, dottoranda di ricerca dell’Università della Calabria, che ha realizzato un excursus storico e tradizionale delle colture di grano in Calabria, e di Silvia Sivini, ricercatrice del Centro Studi e Ricerche per lo Sviluppo Rurale dell’Università che invece proposto un’analisi legata alla costruzione delle reti. Il punto debole per la diffusione di queste buone pratiche viene infatti spesso rinvenuto proprio nella mancata diffusione di informazione e nella scarsa capacità di penetrazione: rimangono realtà vissute da pochi e per pochi, quasi un settore da addetti ai lavori. Al contrario questo periodo di crisi economica dovrebbe maggiormente spingere i consumatori ad un occhio più attento verso prodotti che meglio riescono a coniugare il rapporto qualità/prezzo.

A dimostrazione del successo e della bontà dell’idea di ricostruire dal basso la filiera produttiva, al termine dell’incontro è stato offerto ai presenti un assaggio di pane e pasta prodotti con la farina proveniente dalla lavorazione del grano “Senatore Cappelli” scelto per il progetto sperimentale.

 

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

Coldiretti: condizioni per chiedere stato di calamità per siccità. Perdite superiori a mezzo miliardo di euro

Roma  – Ci sono le condizioni per avviare le procedure per la dichiarazione di stato di calamita’ naturale nelle zone colpite dalla siccita’ che ha provocato perdite superiori a mezzo miliardo di euro all’agricoltura italiana colpendo prodotti simbolo del Made in Italy, dal pomodoro al vino ma anche i prodotti base dell’alimentazione degli animali allevati per produrre i prestigiosi formaggi e prosciutti a denominazione di origine. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il caldo torrido e la mancanza di acqua hanno compromesso il raccolto di centinaia di migliaia di ettari di terreno coltivato a mais, girasole, soia, bietola, pomodoro e uva. Le produzioni di mais e barbabietola da zucchero sono praticamente dimezzate in certe aree del settentrione, la vendemmia sara’ ben al di sotto dei valori medi mentre per il pomodoro si contano perdite superiori al 20 per cento sia al nord che al sud Italia, ma mancano anche i foraggi e l’acqua per l’alimentazione negli allevamenti del centro Italia. Per salvare gli animali dal caldo e dalla siccita’ soffocante nelle campagne arrivano in soccorso le autobotti che garantiscono un adeguato rifornimento di rifornimento di acqua reso necessario dalla grande secca che si sta registrando in fiumi e laghi in molte zone del Paese. Ma oltre alla mancanza dell’acqua gli effetti del caldo si fanno sentire anche sulla produzione di latte.

Le mucche hanno prodotto in media dal 10 al 20 per cento di latte in meno con punte che arrivano anche al 50 per cento nei giorni piu’ roventi. Per le mucche – sottolinea la Coldiretti – il clima ideale e’ fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte anche se in soccorso in molte stalle sono scattate le contromisure con l’accensione di ventilatori e doccette refrigeranti e l’utilizzazione di integratori specifici a base di sali di potassio nell’alimentazione preparata dagli allevatori che fanno pero’ aumentare in misura esponenziale i costi a carico delle imprese. Ma l’afa e le temperature – continua la Coldiretti – hanno tolto l’appetito anche ai maiali che stanno consumando fino al 40 per cento in meno della consueta razione giornaliera di 3,5 chili di mangime e con un conseguente, sostanziale calo dell’accrescimento. Il caldo ha pesanti effetti – conclude la Coldiretti – anche sulle galline, che producono meno uova, e sulle api che non riescono a prendere il polline e il nettare mettendo a rischio la produzione di miele. (ASCA)

Rilancio del sistema agricolo regionale con la nuova Azienda per i servizi in Agricoltura

REGGIO CALABRIA – ”La seconda Commissione ha approvato importanti provvedimenti sulla via dell’ammodernamento del sistema di sviluppo calabrese”. Lo afferma il segretario-questore del Consiglio regionale della Calabria, Giovanni Nucera (PdL) a conclusione dei lavori dell’organismo.

”La nuova Azienda per i servizi in Agricoltura dovrà rilanciare il sistema agricolo regionale in un’ottica di promozione qualitativa delle produzioni locali di eccellenza. Ma non solo, poiché alla nuova Azienda, toccherà supportare il rilancio del comparto agroalimentare regionale da cui viene il 60% del prodotto interno lordo della Calabria. È un atto di grande coraggio politico – continua Nucera – che necessita il coinvolgimento degli imprenditori agricoli, delle associazioni del settore, per percorrere fino in fondo la strada dell’innovazione. Infine, voglio esprimere la mia soddisfazione perché è stato salvaguardato il profilo pubblico della nuova Azienda e per le prospettive concrete di nuova occupazione”.

A Rende Villaggio Europa come laboratorio sociale

agricoltura biologicaUn nuovo battito di vita nel cuore di Villaggio Europa, quartiere rendese di natura residenziale immerso nel verde.

Nel pomeriggio di oggi infatti si è svolto in Piazza Italia un primo incontro organizzativo per la realizzazione di un GAS – Gruppo di Acquisto Solidale – come partenza per un progetto più ampio di sperimentazione su stili di vita alternativi e sostenibili.

L’associazione culturale ricreativa ACRIP, la Casa dei Diritti Sociali – Focus di Cosenza e AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) hanno invitato famiglie e produttori locali ad incontrarsi e a conoscersi. L’intento è di avviare insieme un percorso condiviso di produzione/acquisto che sia compatibile con le esigenze di tutti gli anelli della catena produttiva. Una forma alternativa di consumo che diventa riscoperta di relazioni e rapporti tra persone. “Far parte di un GAS – sostiene uno degli organizzatori – significa acquistare prodotti biologici e naturali, avere rispetto del lavoro altrui e dei lavoratori, preservare l’ambiente e il territorio, educare agli odori e ai sapori della terra, ma anche creare relazioni, acquisire nuove competenze, scambiarsi idee, riscoprire il valore delle cose semplici. Non è un caso che sia stato scelto Villaggio Europa, perché rappresenta un luogo ideale per recuperare una dimensione di comunità che l’individualismo contemporaneo ha ormai disgregato nelle nostre città”.

L’acuirsi della crisi economica accende i riflettori sul fallimento del sistema capitalista e sulla insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo. La logica del profitto ad ogni costo non ha portato i risultati sperati. Così sembra allargarsi sempre più la fascia di popolazione che cerca forme alternative di consumo. Se per anni infatti l’economia solidale sembra essere stata un territorio di nicchia o per pochi fanatici, oggi trova consensi sempre più diffusi nelle nostre comunità attraverso esperienze che non investono solo la sfera economica, ma ogni settore della vita individuale e collettiva. E questa esperienza si affianca alle precedenti realizzate a Cosenza presso l’area delle ex officine FdC tra viale Mancini e via Popilia e all’Università.

Da qui l’idea di portare anche a Rende uno spunto di riflessione sul tema, ma soprattutto un esempio concreto di scelta sostenibile di consumo e di vita. E il GAS sembra voler essere solo un punto di partenza per la creazione di un vero e proprio laboratorio sociale dove sperimentare buone prassi per nuovi stili di vita.

Presenti, tra gli altri, il consigliere regionale Mimmo Talarico, promotore della legge regionale n.23/2011 su GAS e GODO, l’assessore al welfare del Comune di Rende Maria Francesca Amendola, il consigliere comunale Massimiliano De Rose che ha fortemente sostenuto l’iniziativa. Ma protagonisti indiscussi sono stati i produttori (Chiappetta, Teresa, Carmine dell’Arcadinoè, ecc.) e le famiglie che hanno animato questo incontro con la curiosità e la voglia di mettersi in gioco per riscoprire, ricostruire e riconquistare uno spazio collettivo di vita quotidiana.

 

Mariacristiana Guglielmelli