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Apre ad Isola lo Sportello provinciale D.S.A.

il convegnoISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – Si è svolto nella giornata di ieri, in una sala gremita, il Convegno “D.S.A, Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Conoscerli per viverli”. L’evento, promosso e patrocinato dal Comune di Isola Capo Rizzuto, in particolare dall’Assessore con delega ai Servizi Sociali Francesco Pullano, in collaborazione con la sezione provinciale dell’Associazione Italiana Dislessia, ha visto l’apertura del primo sportello provinciale sul D.S.A. Lo sportello si trova all’interno della biblioteca comunale “Ceramidà” di Isola Capo Rizzuto, struttura messa a disposizione dall’amministrazione comunale, come era già stato annunciato lo scorso 5 Maggio in un protocollo d’intesa tra l’ente e l’Associazione Italiana Dislessia, presieduta da Fabrizio Marescalco.Attraverso il protocollo sono state organizzate diverse manifestazioni legate alla conoscenza del disturbo, attività d’informazione, sensibilizzazione e sostegno sulla tematica del DSA, ovverosia i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, nonché di sostenerne l’attività di ricerca e di formazione, che sarà svolta all’interno dello stesso sportello.  Il Convegno è stato moderato dal presidente provinciale AID, Fabrizio Marescalco, sono poi intervenuti il vice Sindaco del Comune di Isola Capo Rizzuto, Carmela Maiolo e l’Assessore dello stesso ente, Carmine Parisi; Suor Giulia Vittoria Andreolli, dirigente scolastico scuola paritaria “Maria Verna”; Giovanni Valenzisi, dirigente scolastico “Karol Wojtyla”;  Francesco Talarico, dirigente scolastico “Gioacchino da Fiore”;  Maria Pia Scafuro, coordinatrice regionale AID; Salvatore Bagalà, Neuropsichiatra e direttore del dipartimento materno infantile presso l’Asp di Crotone; Anna Lucia Perrupato, C.T.S provincia di Crotone; Maria Assunta Martino, Psicologa Clinica Psicoterapeuta; Patrizia Sbezzi e Caterina Vallone, pedagogiste. Assente per motivi di salute il sindaco Gianluca Bruno. Interessante la testimonianza del vice sindaco Carmela Maiolo: “Ammetto che fino allo scorso anno conoscevo poco questo disturbo, poi per motivi istituzionali presi parte ad un convegno organizzato dall’A.I.D, così, ascoltando gli esperti, ho riscontrato in quei disturbi elencati, gli stessi che io riscontravo spesso su mio figlio. Grazie a quel convegno ho scoperto che mio figlio è dislessico. Non ne ho fatto un dramma ma l’ho subito aiutato, così spero che facciano le tante mamme della nostra provincia”.

il taglio del nastroAlla fine dell’interessante convegno è stata inaugurata la sede con il classico taglio del nastro effettuato dal presidente provinciale A.I.D Fabrizio Marescalco, dall’assessore Carmine Parisi e dal Neuropsichiatra Salvatore Bagalà.

Riforma della scuola: l’insegnante di sostegno come faro mondiale dell’integrazione

La Riforma della Scuola non si decreta d’urgenza, ma va discussa con i sindacati e in Parlamento insieme alla Legge d’iniziativa popolare per una Scuola della Costituzione, che tantissimi docenti genitori e alunni, con l’avallo di ben 100 mila firme, hanno discusso insieme e depositato in Parlamento.

La Riforma del sostegno non si fa all’improvviso, portando in decreto legge, alternative inutili e senza ravvisare l’utilità di un cambiamento. Abbiamo la legislazione più avanzata del mondo in questo ramo. In Italia abbiamo osservatori che arrivano da tutto il mondo, per studiare il nostro sistema integrato scuola – sanità, che rappresenta il nostro fiore all’occhiello.

Il sostegno alle persone con disabilità e le figure dei docenti abilitati sulla disciplina e poi specializzati, costituiscono per il Paese  il faro mondiale dell’integrazione.

Si è andati in direzione sbagliata quando è stato tolto il docente specializzato all’alunno DSA. Lo dimostra il fatto che nelle scuole si è dovuti ricorrere all’inserimento in classe del DSA, insieme allo studente con disabilità, così che il docente di sostegno aiuti anche lui.

E ancora si rischia di andare in direzione sbagliata, quando si vuole fare la separazione delle carriere, perché il docente non più intercambiabile, fa fallire il nobile disegno dell’integrazione in classe.

Il docente di sostegno non è stato concepito come una figura badante o come personale sanitario che si specializza ulteriormente nelle singole disabilità. Il docente specializzato sa bene che gli studenti con autismo, sono tutti diversi tra loro e così tutte le altre disabilità presentano specificità, singolarità che appartengono solo a quella persona, quindi perché andare nella direzione del fallimento dell’obiettivo principale che è quello dell’integrazione in classe? Perché snaturare il ruolo e la funzione principale del docente specializzato?

Nella scuola secondaria di secondo grado, durante il Governo Monti, è stata avviata la soppressione delle aree di specializzazione (scientifica, umanistica, tecnica, motoria) per favorire non certo l’apprendimento dei ragazzi con disabilità i quali hanno diritto ad avere un “sostegno” competente, come giustamente sostenuto nella sentenza n.245 del 26 gennaio 2001 del Consiglio di Stato, ma solo per facilitare la mobilità dei docenti. Sarebbe invece utile ripristinare le aree di competenza professionale.

Riformare il sostegno con soluzioni che non hanno nulla di ragionato e all’insegna del risparmio, con il rischio di eliminare una figura di altissimo profilo quale è quella del docente specializzato in integrazione, arrecherebbe un ulteriore danno alle scuole statali che, oggi,  si reggono in piedi da sole, senza l’aiuto dello Stato.

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