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Mendicino, in scena “Elektra”, storia di ossessione e di vendetta

MENDICINO (CS) – La vendetta. Vivere in attesa che si compia. Il desiderio di giustizia e la memoria del massacro domestico. Si gioca sul terreno della rabbia e dei ricordi la partita dell’Elektra di Hugo Von Hofmannsthal, lo spettacolo con la regia di Americo Melchionda che il circuito Diteca nord ha portato in scena al teatro comunale di Mendicino. Livida, solitaria, assetata di sangue, Elektra vive portando i segni di un corpo decadente. La psiche devastata dall’odio e l’organizzazione della vendetta rendono più tragica e potente l’esistenza di una donna prigioniera di ossessioni e di ricordi. L’azione negata rende Elektra simile ad Amleto. La follia e l’ossessione dei ricordi avvicinano il testo alle tematiche della psicoanalisi freudiana che iniziano a farsi spazio nella Vienna di fine Ottocento. Donatella Venuti, nel ruolo di Clitennestra, ci porta nel mondo dei sogni. Fatto di carne e di parole il rapporto tra la superba Maria Milasi (nel ruolo di Elektra) e la bravissima Kristina Mravcova ( nel ruolo di Crisotemide). Il gioco fraterno che sa di vita e di morte viene squarciato dall’arrivo di Oreste (Alarico Melchionda), il fratello creduto morto. Emozionante il riconoscimento di Oreste da parte di Elektra a seguito del quale l’algida donna si scioglie in lacrime e si rende conscia che la vendetta potrà essere realizzata. Luci e suoni che danno i brividi rendono l’atmosfera spettrale. La vendetta consumata da Oreste che uccide Clitennestra e Egisto, e la danza delirante fanno da apripista al tragico epilogo in cui Elektra cade e muore tra le braccia della sorella. Commistione di teatro e video, nella cornice di una scenografia essenziale si consuma il dramma di uno spettacolo che fa del video il mezzo per rendere trasparenti le sfaccettature psicologiche dei protagonisti. Gli applausi scroscianti del pubblico sanciscono la riuscita di una serata che vede il gradito ritorno sul palcoscenico di Mendicino di Maria Milasi e Kristina Mravcova. Gelidi testimoni di una tragedia infima ed attuale si esce dalla sala.

Rita Pellicori

Si è conclusa la X edizione del Pentedattilo Film Festival

REGGIO CALABRIA – In attesa della decima edizione 2016 del Pentedattilo Film Festival, presso la Sala Calipari del Palazzo del Consiglio Regionale calabrese, si è chiuso per il 2015, il viaggio di esplorazione della più recente produzione internazionale di cortometraggi.  “Il Pentedattilo Film Festival è un modello virtuoso e un’espressione della capacità di fare cultura sul territorio, con impegno, intraprendenza, visione e capacità progettuale. È attorno a questo fermento intellettuale che si costruiscono esperienze culturali di successo e destinate ad avere lunga vita”. Queste le parole del Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Nicola Irto, il quale ha invitato gli organizzatori a continuare con tenacia il percorso di crescita di un festival riconosciuto per originalità e contenuti artistici nel panorama cinematografico internazionale.

Il Pentedattilo Film Festival 2015, promosso e realizzato dall’Associazione Culturale Officine Jonike Arti e cofinanziato dalla Regione Calabria pentadattilo film festivalnell’ambito del POR Calabria FESR 2007/2013 – Eventi Storicizzati – e dalla Provincia di Reggio Calabria, con il patrocinio del Comune di Melito Porto Salvo, si è confermato non soltanto come uno dei più importanti festival internazionali di cortometraggi in Italia, ma anche e soprattutto un luogo di incontro tra culture diverse in un momento drammatico della storia internazionale. La cultura è, infatti, il mezzo privilegiato per superare barriere e divisioni e per affermare il sì alla vita. La consegna degli attestati a tutti i partecipanti dei seminari è stata un’occasione per fare il punto della situazione dopo il successo di pubblico registrato nella nona edizione e per tracciare il percorso che proietterà il Pentedattilo Film Festival verso il traguardo importante della decima edizione. I partecipanti del workshop hanno fatto parte del cast del cortometraggio prodotto dal festival e diretto dallo stesso Melchionda, in uscita nel 2016. E ancora: workshop di cinema e fotografia per giovani cineasti: “Ritratto filmato” con il documentarista Gaetano Crivaro e “Il cortometraggio come mezzo espressivo per i giovani cineasti” per studenti delle scuole di Reggio Calabria realizzato all’interno degli istituti scolastici stessi, curato da Emanuele Milasi.

Americo Melchionda, Direttore organizzativo, ha voluto ringraziare bambini e attori presenti: “Siete tutti protagonisti, senza di voi il cortometraggio non si sarebbe potuto fare – ha affermato – sottolineando altre presenze importanti nel cast come quella di Giorgio Colangeli, coprotagonista ne “L’attesa” con Juliette Binoche, Premio David di Donatello per “L’aria salata” e protagonista di importanti film diretti da Scola, Pontecorvo, Faenza, Grimaldi, Sorrentino, oppure quella di Miriam Rizzo, aiuto regista, che ha scritto film come “È stato il figlio” con Toni Servillo”. Anche Maria Milasi, Coordinatrice artistica del festival, ha parlato del lavoro svolto: “È importante che il Pentedattilo Film Festival abbia una sezione di laboratori cinematografici e di produzione perché la nostra finalità è la diffusione della cultura cinematografica e la crescita del territorio attraverso percorsi che coinvolgono risorse calabresi assieme a prestigiose presenze nazionali e internazionali”.