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Incidente sulla ss 107 tra San Fili e Paola. Quattro feriti il bilancio. Strada riaperta al traffico

COSENZA – E’ di cinque autovetture coinvolte e quattro feriti il bilancio di un incidente stradale che si è verificato sulla statale 107 tra Paola e San Fili, all’altezza delle gallerie gemelle. Il traffico è stato deviato per circa due ore sul vecchio percorso della Crocetta in entrambe le direzioni. Soltanto alle 19.10 la polizia stradale ha provveduto a riaprire l’importante arteria. Sul posto anche il personale del 118, i vigili del fuoco e il personale Anas. Ancora in corso di accertamento le cause del sinistro che ha coinvolto una Seat, una Bmw serie 3, una Mercedes Classe A, una Ford Mondeo e una Fiat Punto. Dei quattro feriti, tre sono finisti all’ospedale di Paola mentre una quarta persona, rimasta intrappolata tra le lamiere e liberata dai vigili del fuoco, in condizioni più gravi ma non in pericolo di vita, è stata trasportata all’Annunziata di Cosenza.

Uccise la figlia. Il 14 aprile udienza al tdl

COSENZA – E’ stata fissata il prossimo 14 aprile l’udienza davanti al Tdl di Catanzaro per Giovanna Leonetti, la biologa cosentina accusata di aver ucciso la figlia di appena sette mesi lo scorso 20 febbraio. “Potrebbe fuggire e commettere gesti autolesivi”. Sono queste le motivazioni per le quali la Procura di Cosenza ha presentato appello al Tribunale del Riesame contro la decisione del gip di mettere la 37enne agli arresti domiciliari. La giovane dal giorno della tragedia si trova ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale ‘Annunziata’ ed è sottoposta a cure specifiche perché affetta da depressione post partum. Per gli inquirenti – le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Marisa Manzini e condotte dal sostituto Domenico Frascino – “non si può ritenere tranquillizzante la somministrazione di un’adeguata terapia mirata” perché quando ha compiuto il grave gesto era in “cura da diverso tempo, anche farmacologica”. Ecco perché “l’unica misura davvero adeguata – è scritto nell’appello della Procura – in relazione alla natura e al grado delle esigenze cautelari che il gip ha ravvisato, è la misura cautelare in carcere”. Per i magistrati è possibile applicare tale misura perché allo stato le condizioni della donna non risultano incompatibili con il regime carcerario. Assunto respinto dal suo difensore, l’avvocato Marcello Manna che ha acquisito la cartella clinica della donna per valutare attentamente le condizioni di salute della giovane mamma.

In stato di fermo la madre della piccola soffocata a Cosenza

12765592_948406418576575_733740011_oCOSENZA – Nella tarda serata di ieri i carabinieri hanno notificato il provvedimento di fermo emesso dal pm della Procura di Cosenza,per omicidio volontario nei confronti di Giovanna Leonetti, la biologa di 37 anni che avrebbe ucciso la figlia Marianna di 7 mesi soffocandola con un cuscino e che poi, dopo essersi resa conto di quanto accaduto, secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, avrebbe tentato di togliersi la vita ingerendo dei barbiturici. La tragedia si è consumata in uno stabile di via Molinella, all’angolo con Piazza Kennedy, in pieno centro della città di Cosenza, intorno alle ore 13 quando il marito della donna, l’avvocato Francesco Luberto di 41 anni, rientrando a casa ha trovato il corpo della piccola e ha dato l’allarme al servizio di emergenza 118. L’uomo ha poi trovato la moglie seduta su una poltrona, dopo essere stata colta da malore, con accanto, sul pavimento, una confezione vuota di barbiturici. I sanitari, chiamati dal padre della neonata, dopo avere praticato i primi interventi, non sono però riusciti a scongiurare il peggio e la bimba è arrivata esanime al pronto soccorso dell’ospedale dell’Annunziata. Nello stesso nosocomio è stata portata, in stato confusionale, anche la madre, che adesso è piantonata in corsia dai carabinieri. Al momento della tragedia Giovanna Leonetti e la bambina si trovavano al primo piano dell’edificio. In casa, al terzo piano, c’erano anche la nonna della piccola insieme alla sua badante. Successivamente è sopraggiunto il padre della bambina. Tutte le persone presenti nell’abitazione sono state sentite dal pm della Procura della Repubblica di Cosenza, titolare dell’inchiesta. Nell’immediatezza, inoltre, gli esperti dei carabinieri hanno effettuato un sopralluogo nella casa rilevando gli elementi di interesse investigativo da riferire al magistrato. La domanda che tutti, tra gli amici e i conoscenti della12752038_948406955243188_860881635_o coppia, si pongono adesso, dopo che la notizia si è diffusa, provocando incredulità e sgomento, è come sia potuto accadere tutto questo. Soltanto le indagini dei carabinieri potranno sciogliere tutti gli interrogativi che gravano su questa vicenda. Quel che è emerso, comunque, al momento, è che Giovanna Leonetti, da un po’ di tempo, diceva di essere stanca per il fatto che la notte la bambina non la faceva dormire. Questo, almeno, è quanto ha riferito un’amica della donna che aveva raccolto direttamente le sue lamentele parlando con lei nel laboratorio di analisi cliniche in cui la mamma di Marianna lavora. “Sono proprio esasperata – avrebbe confidato all’amica – perché Marianna non mi fa dormire la notte. Non so come fare per questo”. Poi, la tragedia.

Cosenza, tragico scontro a Portapiana. Una vittima

COSENZA – Una donna di 38 anni di professione infermiera ha perso la vita per le gravi ferite riportate in un incidente stradale verificatosi questa mattina in località Portapiana, nel centro storico di Cosenza. Secondo una prima ricostruzione, la vittima era alla guida della sua Lancia Y quando, per cause ancora da accertare, la sua auto si è frontalmente scontrata con una Fiat Multipla con a bordo due giovani. Nell’impatto è stata la donna ad avere la peggio, mentre gli occupanti dell’altro veicolo sono rimasti illesi. Sul posto i sanitari del 118 che hanno trasportato l’infermiera presso l’ospedale dell’Annunziata in codice rosso. Ma nonostante l’intervento tempestivo dei medici, non c’è stato nulla da fare. La donna è spirata poco dopo il ricovero nel nosocomio cosentino. La Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta per far luce su eventuali responsabilità.

Malore per un tifoso durante Cosenza-Messina. E’ in rianimazione

COSENZA – Momenti di apprensione sulle tribune dello stadio San Vito Marulla dove si sta giocando il match tra Cosenza e Messina. Un tifoso rossoblù ha improvvisamente accusato un malore e si è accasciato, probabilmente a causa di un infarto. Immediato l’intervento del personale sanitario presente nell’impianto sportivo. L’uomo è stato condotto in codice rosso all’ospedale dell’annunziata dove sarebbe stato ricoverato in rianimazione.

Neonato morto in ospedale. Salgono a cinque le persone indagate

sala-partoCOSENZA – Salgono a cinque le persone indagate per la morte del neonato di lunedì pomeriggio in sala parto nell’ospedale di Cosenza. Si tratta di due ginecologi, una neonatologa e due ostetriche. Il dott. Silvio Cavalcanti, medico legale, ha eseguito l’autopsia sul corpicino del piccolo alla presenza dei consulenti di parte nominati dagli indagati. Bisognerà adesso attendere sessanta giorni per conoscere l’esito dell’esame. Una delle ipotesi avanzate è che il feto fosse già morto al momento del parto. Le indagini, coordinate dal procuratore capo Dario Granieri e affidate al pm di turno Giuseppe Cozzolino, dovranno chiarire se la donna, al momento del suo arrivo presso il nosocomio bruzio, avesse già eseguito dei tracciati e con quale esito. Sequestrata la cartella clinica della mamma del neonato, una 33enne di Fagnano Castello. La giovane è in buone condizioni di salute ed era alla sua terza gravidanza. Intanto, proseguono gli accertamenti dell’Azienda ospedaliera che, nell’immediatezza dei fatti, ha avviato un’indagine interna, mentre il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha disposto l’invio degli ispettori all’Annunziata per verificare quanto accaduto.

Neonato morto a Cosenza, disposta l’autopsia. Emessi tre avvisi di garanzia

annunziata-ospedaleCOSENZA – La Procura della Repubblica di Cosenza ha emesso tre avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta avviata sulla morte del neonato, nel momento del parto, avvenuta ieri nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale Annunziata. I provvedimenti riguardano due ginecologi ed un’ostetrica del nosocomio, nei confronti dei quali il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo. L’emissione degli avvisi di garanzia, secondo quanto hanno riferito fonti giudiziarie, si è resa necessaria per consentire agli indagati di nominare, eventualmente, consulenti di parte per l’autopsia che, su disposizione della Procura, sara’ effettuata, presumibilmente nella giornata di domani, sul corpo del neonato. Sulla vicenda è intervenuto il deputato di Alternativa Libera Sebastiano Barbanti: “In attesa che la magistratura e le indagini ispettive della Regione e del Ministero facciano piena luce su quanto è accaduto, non si può non riflettere sullo stato di grave abbandono in cui versa l’Annunziata a causa del piano di rientro e del commissariamento della sanità calabrese che ha tagliato personale e servizi mettendo a rischio la vita dei pazienti”. Sebastiano-Barbanti-M5SSecondo il parlamentare, “la riorganizzazione dei punti nascita imposta dal ministero nel 2011, con la chiusura di tutti quelli sotto i 500 parti l’anno, doveva migliorare gli indici di mortalità, ma i dati ufficiali confermano che la Calabria ha ancora oggi il tasso più alto in Italia di bambini nati morti. Tutto ciò è inaccettabile, perciò – ha aggiunto Barbanti – nei prossimi giorni incontrerò il direttore generale dell’Annunziata, i medici e tutto il personale del dipartimento Materno Infantile dell’ospedale e presenterò una dettagliata interrogazione al ministro della Salute Beatrice Lorenzin sull’inadeguatezza e le inadempienze dell’ufficio del commissario per il piano di rientro che fino ad oggi ha prodotto solo decreti per la riorganizzazione e riqualificazione del percorso nascita senza che i servizi siano migliorati”.

Morrone, sul nuovo ospedale, a metà strada tra Occhiuto e Oliverio

annunziata1COSENZA – La costruzione del nuovo ospedale a Vaglio Lise e la rivalutazione dell’area dell’Annunziata con lo spostamento negli attuali locali dell’ospedale di una facoltà universitaria con residenze per gli studenti. E’ l’idea lanciata dal consigliere regionale Ennio Morrone sul piatto del dibattito che da qualche giorno si è aperto, anzi, riaperto, in merito alla necessità di dotare l’area urbana cosentina di un nuovo nosocomio, più efficiente, più accogliente, più funzionale rispetto a quello esistente. La questione del nuovo ospedale di Cosenza si ripresenta puntualmente ad ogni appuntamento elettorale e le prime proposte logistiche di collocazione della struttura, che dovrebbe sostituire il presidio compreso tra Via Migliori e Viale della Repubblica, si perde nella notte dei tempi. In principio doveva essere Donnici, poi Piano Lago, poi Rende, infine la zona delle Cupole Geodetiche, per arrivare a Vaglio Lise. I soldi deve metterli la Regione ma l’ultima parola spetta al sindaco del capoluogo bruzio. Morrone, con la sua proposta, da una parte condivide la posizione di Occhiuto di rivalutare le strutture dell’Annunziata, dall’altra strizza l’occhio al governatore Oliverio. Una botta al cerchio e un’altra alla botte per il presidente della Commissione di Vigilanza, organico a Forza Italia ma non lontano dalle posizioni del centrosinistra. E si sa che il suo elettorato potrebbe rivelarsi determinante nella prossima campagna per le amministrative.

Rose, grave incidente stradale. Un morto e un ferito

ambulanza-notteROSE (CS) – Una donna è morta e un uomo è rimasto gravemente ferito in un incidente stradale che si è verificato in serata in località Petraro a Rose, un centro dell’area urbana cosentina. Secondo quanto si è appreso, nei pressi del bivio per Luzzi, lungo la strada provinciale 234, le due persone, suocera e genero, stavano attraversando quando sono stati investiti da una Renault Clio, guidata da un commerciante di abbigliamento. Il conducente si è subito fermato per prestare soccorso insieme ai numerosi avventori degli esercizi commerciali della zona. La donna è morta sul colpo, mentre l’uomo, Giuseppe Mammone, è stato trasportato in codice rosso presso l’ospedale dell’Annunziata, dove è stato ricoverato in terapia intensiva. La prognosi è riservata ma, secondo quanto si è appreso, non sarebbe in pericolo di vita. Secondo alcuni testimoni, i due corpi sarebbero stati sbalzati ad alcuni metri di distanza. Sul posto, oltre al personale del 118, i carabinieri per i primi accertamenti della dinamica dell’incidente e per il regolare ripristino della circolazione.

 

 

 

 

Fuori pericolo la mamma della piccola Gaia

Romina MaiolinoCOSENZA – Sono migliorate le condizioni di salute di Romina Maiolino. La mamma della piccola Gaia Piccaro, la bimba di sei anni morta in casa a Buonvicino lo scorso 28 dicembre, probabilmente a causa delle esalazioni da monossido di carbonio, emesse dall’impianto di riscaldamento, ha lasciato la rianimazione dell’ospedale dell’Annunziata ed è stata trasferita in un altro reparto. La donna è ormai fuori pericolo, sta meglio, risponde alle terapie anche se ancora deve prendere coscienza di quanto accaduto. Intanto, proseguono le indagini, coordinate dal procuratore capo di Paola Bruno Giordano e dal sostituto Maria Camodeca, per accertare la causa del malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento, allacciato a un bombolone Gpl esterno all’abitazione e che ha determinato la tragedia.