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Appalti all’Annunziata, blitz della Guardia di finanza e dei carabinieri

COSENZA – La Procura della Repubblica di Cosenza ha avviato un’inchiesta sull’appalto del servizio di pulizia dell’ospedale “Annunziata”.

La Guardia di finanza ed i carabinieri di Cosenza, su delega della Procura, si sono recati nell’ospedale ed hanno acquisito una voluminosa documentazione. Nell’inchiesta, secondo quanto si è appreso, ci sarebbero alcuni indagati.

Il reato che viene ipotizzato è quello di truffa.

Appalti elisoccorso, nuovo arresto per un dirigente regionale

CATANZARO – Nella giornata odierna i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro hanno sottoposto agli arresti domiciliari il dirigente della regione calabria Salvatore Lopresti (cl. 1960), già  responsabile del dipartimento regionale tutela della salute e politiche sanitarie e del servizio emergenziale regionale, in esecuzione di una ordinanza di aggravamento della misura cautelare emessa dal gip presso il tribunale di Catanzaro, su richiesta del procuratore aggiunto dottor Vincenzo Capomolla e del sostituto procuratore dottor Vito Valerio, della procura della repubblica di Catanzaro diretta dal procuratore della repubblica dottor Nicola Gratteri.

 

L’ordinanza eseguita questa mattina attiene all’aggravamento della misura in atto che traeva origine dalle indagini svolte dai finanzieri del gruppo tutela spesa pubblica del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro da cui emersero accordi collusivi tesi ad alterare il contenuto del capitolato tecnico della gara d’appalto, del valore di oltre 100 milioni di euro, prevista per l’affidamento del servizio di elisoccorso sanitario nella regione calabria. Lo scorso mese di febbraio le indagini portarono all’arresto dello stesso Lopresti e di altri tre coindagati, resisi responsabili, in concorso tra loro, di turbata procura della repubblica presso il tribunale di Catanzaro libertà del procedimento di scelta del contraente. Misura cautelare che fu confermata nei confronti di tutti gli indagati anche dal tribunale del riesame che condivise il quadro probatorio fornito dalla procura della repubblica. Lo scorso mese di aprile, su istanza di parte, il gip presso il tribunale di Catanzaro dispose, nei confronti del dirigente regionale, la sostituzione della misura degli arresti domiciliari con la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio per la durata di 12 mesi. Nonostante l’emissione del suddetto provvedimento interdittivo, tuttora pienamente efficace essendo decorsi poco più di cinque mesi dalla sua applicazione, il Lopresti ha chiesto di essere riammesso in servizio presso la regione calabria. Alla fine dello scorso mese di settembre, nonostante la misura in atto applicata, con delibera di giunta della regione calabria, il dirigente e’ stato ricollocato in servizio con funzioni dirigenziali, per la reggenza di un settore di un dipartimento diverso da quello in cui prestava servizio precedentemente. Le suddette circostanze, sottoposte al vaglio del gip, hanno determinato l’adozione dell’ordinanza di aggravamento della misura cautelare con cui e’ stata sostituita la sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio con la misura degli arresti domiciliari, eseguita questa mattina dalla guardia di finanza.

Appalti truccati, arrestato il sindaco di Aieta. Ai domiciliari la moglie

AIETA (CS) – Il sindaco di Aieta, Gennaro Marsiglia, è stato arrestato dalla Guardia di finanza di Scalea con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta nell’ambito di un’operazione denominata “Appalto Amico” coordinata dal procuratore della Repubblica Pierpaolo Bruni. Assieme a Marsiglia sono stati arrestati Andrea Biondi, rappresentante di una cooperativa impegnata nella fornitura di servizi per l’ente comunale, e la moglie del sindaco di Aieta, Chiara Benvenuto, vicepresidente e dipendente di un’altra società cooperativa fornitrice, posta ai domiciliari.
I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Paola Rosamaria Mesiti su richiesta della Procura e fanno riferimento a procedure riguardanti il settore della raccolta dei rifiuti, il servizio assistenza scolastica per persone diversamente abili, servizio supporto Ufficio tributi, gestione mense scolastiche.
L’indagine ha riguardato la gestione di diversi appalti pubblici nei Comuni di Buonvicino, Maierà e altri enti dell’Alto Tirreno Cosentino.

Foto repertorio

Edilizia, incontro sul nuovo Codice degli appalti e sui Criteri Ambientali Minimi

MONTALTO UFFUGO (CS) – Dopo il successo ottenuto nel corso del tour formativo del progetto GreenS di cui l’ALESSCO è capofila europeo, in collaborazione con la Regione Calabria, l’AIDIA – Associazione Italiana Donne Ingegneri Architetti – sezione di Cosenza si è fatta promotrice dell’organizzazione della giornata formativa “Il nuovo Codice degli appalti (D. Lgs. 50/2016) e i Criteri Ambientali Minimi”, che si terrà a Montalto Uffugo il 19 aprile alle 15.00 nella sala ex Convento Sant’Antonio, in via Roma. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cosenza. La partecipazione al seminario darà diritto a 4 crediti formativi professionali per gli iscritti all’Ordine degli Ingegneri.

Al tavolo dei relatori  presenzieranno il sindaco di Montalto Uffugo Pietro Caracciolo, il presidente dell’ Ordine Ingegneri Carmelo Gallo, il presidente dell’ Associazione AIDIA Daniela Provenzano, il presidente Alessco Angelo Loiacono, l’ avvocato amministrativista e docente di diritto amministrativo all’Università Magna Grecia di Catanzaro Achille Morcavallo, la delegata Ausbef Lucia Cittadino, il Direttore Tecnico ALESSCO Mariolina Pastore e il Funzionario Tecnico Regione Calabria ed Esperto in contratti pubblici e gestione dei rifiuti Ida Cozza.

Obiettivi

Gli obiettivi della giornata formativa riguarderanno principalmente il nuovo Codice degli Appalti che impone l’obbligo di applicare i Criteri Ambientali Minimi (CAM) negli acquisti pubblici. Pertanto, l’incontro servirà a trasferire, integrare e potenziare le conoscenze dei dirigenti e dei funzionari della P.A. e degli enti locali, come pure delle imprese, sulle novità legislative del nuovo Codice degli Appalti in materia di Acquisti Verdi, analizzandone le opportunità e le criticità e individuando le possibili soluzioni per rafforzare l’applicazione del GPP soprattutto nei settori e per i prodotti/servizi obbligatori per la normativa.

Particolare attenzione sarà rivolta ai Criteri Ambientali Minimi in Edilizia, cioè ai requisiti ambientali definiti dal Ministero dell’Ambiente e resi obbligatori dal recente codice degli appalti nei processi di progettazione, realizzazione e uso degli asset immobiliari, destinati a un minor impatto ambientale dei “sistemi edificio” grazie anche alla scelta di prodotti sostenibili in una logica di ciclo di vita del bene immobiliare e ai Criteri Minimi Ambientali per la Gestione dei Rifiuti Urbani che, obbligatoriamente, devono essere inseriti nella documentazione progettuale e di gara.

Di seguito il programma dell’incontro:

ore 14.30    Registrazione Partecipanti
ore 15.00     Saluti

Avv. Pietro Caracciolo – Sindaco di Montalto Uffugo

Ing. Carmelo Gallo – Presidente ordine degli ingegneri di Cosenza

Ing. Daniela Provenzano – Presidente associazione AIDIA sez. di Cosenza

 

Ore15:20     Presentazione del Progetto Greens

Avv. Angelo Loiacono – Presidente Alessco

 

Ore 15.50    Il Codice dei Contratti: inquadramento generale ed alcuni aspetti critici

Avv. Achille Morcavallo – Avvocato amministrativista e docente di diritto amministrativo presso Scuola di specializzazione delle professioni legali dell’Università Magna Grecia di Catanzaro

 

ore 16.30 Il GPP e i Criteri Minimi Ambientali
  Avv. Lucia Alessandra Cittadino – Delegata Ausbef

 

ore 17.10 Criteri Ambientali Minimi per l’Edilizia

Ing. Mariolina Pastore – Direttore Tecnico Alessco

 

ore 17.50 Criteri Ambientali Minimi per la Gestione dei Rifiuti Urbani

Ing. Ida Cozza – Funzionario Tecnico Regione Calabria –  Esperto in contratti pubblici e gestione dei rifiuti

 

ore 18.30 Discussione e approfondimento

 

ore 19.00 Consegna degli attestati di partecipazione

 INFORMAZIONI PROGETTO GREENS:

La giornata è parte di un ciclo di seminari formativi organizzati da ALESSCO – all’interno del progetto europeo GreenS finanziato dal Programma “Horizon 2020” per favorire l’attuazione della strategia di specializzazione intelligente (S3) per lo sviluppo di un’economia sostenibile ed inclusiva dell’Unione Europea. L’obiettivo generale del progetto è quello di attivare e potenziare la capacity building delle Pubbliche Amministrazioni negli appalti verdi, attraverso soluzioni innovative di risparmio energetico così riducendo i costi di gestione e le emissioni di CO2. GreenS prevede l’istituzione di “Strutture Permanenti”, G.P.P.S. – Green Public Procurement Supporters all’interno delle Agenzie per l’Energia per dare sostegno ed assistenza tecnica alle Pubbliche Amministrazioni sul GPP (Green Public Procurement).

Inchiesta sugli appalti a Cosenza, le dichiarazioni di Occhiuto

COSENZA – «Dalla documentazione da me letta, relativa all’operazione sul Comune di Cosenza coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza e condotta dalla Guardia di Finanza, emerge subito che si tratta di un’indagine molto minuziosa che ha portato alla disamina di oltre 5mila determine dirigenziali nonché ad un prolungato lavoro di intercettazioni telefoniche».

Lo dichiara il sindaco Mario Occhiuto dal Canada dove si trova da tre giorni per un impegno istituzionale: «A seguito di tutto ciò – aggiunge Occhiuto in merito alla suddetta inchiesta – si constata che dal minuzioso lavoro svolto dalle forze dell’ordine si ipotizza il reato di abuso d’ufficio per un dirigente del Comune di Cosenza verso il quale è stato emesso un provvedimento interdittivo di funzione. Soltanto per un funzionario di palazzo dei Bruzi, poi, è ipotizzato il reato di corruzione per una vicenda personale relativa a lavori effettuati in un’abitazione privata, situazione tutta da verificare, che sarebbe estranea all’attività del Comune. Attendendo con fiducia l’esito dei procedimenti in corso – afferma ancora il Sindaco – è doveroso ricordare  che, per impulso della mia amministrazione, gli affidamenti diretti sono passati  dall’80% al 37%, con una media nazionale superiore al 70».

Frode milionaria e appalti truccati al Comune di Cosenza

COSENZA – Dalle prime ore dell’alba i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di
Cosenza, nell’ambito di due diverse indagini dirette dalla Procura della Repubblica di
Cosenza, stanno eseguendo delle misure cautelari reali e personali.La prima attività sta interessando i cosiddetti  appalti “spezzatino” del comune di Cosenza. Nello specifico le fiamme gialle stanno eseguendo tre misure interdittive della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di dirigenti/funzionari del comune di Cosenza ed una misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriale per un appaltatore cosentino. I reati contestati ai diversi indagati, per le singole fattispecie, vanno dalla corruzione per atto d’ufficio all’abuso d’ufficio. L’attività di indagine si è concentrata principalmente sui lavori affidati con il sistema del cottimo fiduciario dal Comune di Cosenza ad un numero ristretto di imprese, senza il rispetto dei principi di rotazione e di trasparenza, in violazione all’art.125 del D.Lgs. n. 163/2006 – cd. Codice degli appalti (oggi art. 217 D.Lgs.50/2016). L’analisi delle circa cinquemila Determine dirigenziali del Comune di Cosenza prese in considerazione hanno evidenziato anomalie nell’utilizzo della procedura di affidamento dei lavori in economia, nella non osservanza del principio di rotazione, trasparenza e parità di trattamento previsto al comma 8 dell’art 125 nonchè nell’affidamento dei lavori, molto spesso al di sotto dei 40.000 euro, ad un numero ristretto di operatori economici, anche in violazione del divieto di frazionamento previsto al comma 13 dell’art 125. Le indagini hanno altresì dimostrato come il mancato rispetto della normativa vigente in tema di affidamento dei lavori sia collegata all’ottenimento di altre utilità, per sè o per i propri familiari, da parte di alcuni dipendenti e dirigenti del comune di Cosenza. L’importo complessivo contestato, in riferimento ai lavori affidati da parte del Comune di Cosenza, nelle annualità dal 2012 al 2015, è pari ad € 2.150.595,00 (oltre IVA). Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cosenza, hanno consentito alla Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere il provvedimento notificato in data odierna agli indagati.  Contemporaneamente i militari della Compagnia di Cosenza, stanno eseguendo un Decreto di sequestro per equivalente emesso dal G.I.P. presso il locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, per quasi tre milioni di euro nei confronti di quattro società responsabili di aver realizzato una frode fiscale milionaria attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Gli investigatori cosentini stanno sottoponendo a sequestro tutti i beni di proprietà delle società, ovvero i saldi attivi presenti sui rapporti finanziari, gli immobili situati in territorio calabrese e le quote sociali. Il sequestro scaturisce da una verifica fiscale svolta nei confronti di un azienda cosentina, attiva nel settore immobiliare, nel corso della quale venivano individuate operazioni commerciali “anomale” intercorse con altre sei società, operanti nel medesimo settore, di cui tre con sede in Cosenza e tre con sede “dichiarata” in Roma. Mirati accertamenti effettuati presso le sedi romane delle tre società permettevano di rilevare che le stesse erano meramente cartolari e che quelle effettive erano ubicate nella Provincia di Cosenza. A seguito di ulteriori approfondimenti contabili, svolti nei confronti delle società coinvolte nel meccanismo fraudolento, veniva rilevato l’inserimento in contabilità di fatture ed altri documenti falsi per diversi milioni di euro al fine di “gonfiare” fittiziamente i costi e ridurre gli utili dell’impresa. Falsi acquisti di edifici in costruzione, compravendite fittizie di immobili già costruiti, adibiti ad uso abitativo o commerciale, e finte realizzazioni di impianti o altre opere murarie su diversi fabbricati, attestavano false operazioni e costi in realtà mai sostenuti. Rilevata altresì la presenza di un contratto di appalto, stipulato tra due società coinvolte nelle indagini, con cui la prima demandava alla seconda la realizzazione di un importante complesso immobiliare, seppur quest’ultima era sprovvista della necessaria capacità operativa, poiché nel corso degli anni aveva assunto solo personale con mansioni amministrative. Tutte le società nei cui confronti venivano svolte le attività ispettiva risultavano gravate da una rilevante esposizione debitoria prevalentemente nei confronti dell’Erario e di Istituti previdenziali. La Procura ha avanzato istanza di fallimento per tre delle società interessate dal provvedimento, in ordine alle quali ha ottenuto dal Tribunale fallimentare la dichiarazione di fallimento per una e la riserva di decisione per le altre due. L’indagine rientra in un più generale contesto investigativo portato avanti dall’ufficio. Prosegue l’attività della Procura della Repubblica di Cosenza volta a garantire il rispetto delle leggi e l’osservanza delle norme fissate dal Legislatore volte a tutelare il libero esercizio delle attività imprenditoriali in condizioni di parità, eguaglianza e trasparenza.

‘ndrangheta, pilotavano appalti pubblici. Custodia cautelare per 25 persone (VIDEO)

REGGIO CALABRIA – I finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria con il coordinamento della Procura della Repubblica e della Dda, dalle prime luci dell’alba stanno eseguendo in Calabria, Sicilia e Lazio un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa, dal gip del tribunale, nei confronti di 25 persone responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa nonché di turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e falso ideologico in atti pubblici. I provvedimenti giudiziari rappresentano l’epilogo delle investigazioni condotte dal Gico di Reggio Calabria, volte a contrastare i profili imprenditoriali della cosca di ‘ndrangheta Piromalli operante nella piana di Gioia Tauro. In tale contesto, è stato individuato un cartello di oltre 60 società che, attraverso la presentazione di offerte precedentemente concordate, è stato in grado di determinare l’aggiudicazione di appalti pubblici per oltre 90 milioni di euro. Sono stati, altresì, eseguiti 38 sequestri preventivi d’azienda per un valore complessivo di circa 200 milioni di euro, nonché accertati rapporti di connivenza con il sodalizio criminale da parte di un dirigente comunale ed episodi di corruzione di un funzionario dell’Anas.

Cosenza, Rifondazione Comunista su ‘ndrangheta e appalti. Sit-in a piazza Bilotti

COSENZA – Il Circolo di Cosenza di Rifondazione Comunista organizza per giovedì 26 gennaio alle ore 16.00 un sit- in a piazza Bilotti, per denunciare il «sistema criminogeno degli appalti e delle grandi opere mangiasoldi» e per «contribuire e dare forza alla campagna elettorale sul referendum per garantire diritti e regole certe negli appalti pubblici». «Quella emersa in questi giorni nel nostro territorio è una vicenda fondata su un sistema degli appalti colabrodo che, paradossalmente, nega la certificazione antimafia alle cooperative di tipo B che dovrebbero avere il compito di reinserire nel mondo del lavoro anche chi ha avuto problemi con la giustizia, lo rilascia ad esponenti di spicco della borghesia mafiosa a cui il sistema demanda la gestione di decine di milioni di euro di soldi pubblici» si legge in un comunicato di denuncia diffuso dal Circolo bruzio. Dure critiche espresse nei confronti degli esponenti cittadini dei principali partiti: «Quanto accaduto rivela solo che il re è nudo. Di fronte a questa verità alcuni si eclissano, altri sciupano un’occasione per stare zitti. Il PD – che per mesi ha polemizzato sull’estetica di piazza Bilotti e che, tra una cena e l’altra, ha gestito l’appalto di Lorica – tace d’un silenzio assordante; la Santelli e gli Occhiuto tentano di scaricare su altri la paternità delle decisioni assunte, rimestando nel torbido e cercando di occultare responsabilità politiche oggettive. Nonostante gli impegni assunti formalmente il 26 aprile del 2013, è innegabile che il Comune di Cosenza abbia omesso di controllare, preoccupandosi di realizzare ad ogni costo “un’opera simbolo della politica del fare”. E già in questi giorni le opere aggiuntive, realizzate nelle immediate adiacenze di piazza Bilotti, fanno intuire un degrado quantomeno prematuro. Non ha garantito alcun controllo reale la Commissione trasversale di garanzia del Comune che doveva vigilare sui lavori, che è stata composta col manuale Cencelli ed in cui figura, fra gli altri, l’avvocato Oreste Morcavallo, indagato di recente per un’evasione fiscale milionaria ed il cui rampollo è stato eletto in Consiglio Comunale nella “Grande Cosenza” di Guccione. Non sono stati operati i controlli necessari sui subappalti, sullo sfruttamento della manodopera, sul mancato pagamento degli stipendi e dei contributi. Il Comune, fino ad oggi, non ha rispettato l’accordo sottoscritto con il sindacato che, in applicazione del codice degli appalti, prevedeva l’intervento sostitutivo da parte della stazione appaltante nel pagamento delle retribuzioni dei lavoratori. Dire ora che i lavori continuano perché sono state sequestrate solo le quote societarie di un’impresa che ha ceduto la sua partecipazione nell’ATI ed ha chiesto il concordato preventivo, dimostra da quale parte sta l’amministrazione comunale di Cosenza».

‘ndrangheta, pm Dda: «Meccanismo per escludere concorrenza»

REGGIO CALABRIA – «Un perfetto meccanismo teso ad escludere ogni altra impresa fuori dagli “accordi” falsando così ogni regola di mercato»: così i magistrati di Reggio Calabria e Catanzaro hanno definito il sistema emerso dalle inchieste condotte dalla Guardia di finanza di Reggio e Cosenza nelle operazioni “Cumbertazione” e “Cinque lustri”, confluite stamani nel provvedimento di fermo a carico di 25 persone tra le quali personaggi anche molto noti nel mondo dell’imprenditoria, che avevano istituito un “cartello” invincibile per acquisire, secondo l’accusa, appalti e commesse pubbliche in Calabria e anche su altre zone del Paese. A illustrare i particolari dell’operazione sono stati i capi delle due Procure, Federico Cafiero de Raho e Nicola Gratteri, coadiuvati dagli aggiunti Gaetano Paci e Vincenzo Luberto e Giovanni Bombardieri. «E’ il risultato – ha detto Cafiero de Raho – di una forte sinergie tra le Procure di Reggio e Catanzaro, che ha permesso, sul versante reggino, di individuare le responsabilità del gruppo Bagalà, appoggiato dal clan Piromalli, presente come impresa ad ogni gara d’appalto, come dimostrato in numerosi lavori programmati dal comune di Gioia Tauro, tant’è che due dei fermi riguardano proprio due tecnici di quel comune. Oltre alle offerte di gara concordate abbiamo riscontrato evidenti episodi di frode nelle pubbliche forniture e nel’esecuzione dei lavori». Per Nicola Gratteri, «le inchieste sono certificate da attente valutazioni e fonti di prova caratterizzate da una forte azione comune con la Procura di Reggio Calabria. Tutto ciò è stato possibile grazie alla tenacia della Guardia di finanza e del suo comandante regionale, che in Calabria ha messo a disposizione della magistratura autentiche elite di intelligence». Tra le opere al centro delle indagini dalla Dda di Catanzaro, anche la realizzazione di Piazza Bilotti a Cosenza ed il relativo parcheggio, l’aviosuperficie di Scalea ed una sciovia a Lorica, realizzate dall’impresa Barbieri. «Opere – ha sottolineato Gratteri – costruite da una medesima impresa legata apertamente e protetta dal clan Muto di Cetraro». Secondo quanto riferito dagli inquirenti in conferenza stampa, la realizzazione e l’esercizio per i successivi 25 anni del parcheggio di Piazza Bilotti avrebbe fruttato alle cosche quasi 80 milioni di euro di proventi. Tra le imprese sottoposte a decreto preventivo, figura anche la St Glo’bal, con sede legale in piazza Euclide a Roma e sede operativa a Varapodio.

‘ndrangheta, fermo imprenditori. Coinvolto funzionario Anas

COSENZA – C’è anche un funzionario dell’Anas ed alcuni dipendenti di uffici tecnici di Comuni della Piana di Gioia Tauro tra le 35 persone sottoposte a fermo nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalle Direzioni distrettuali di Reggio Calabria e Cosenza e condotta dai finanzieri dei comandi provinciali delle due città. Al centro delle indagini ci sono 27 gare d’appalto nel reggino, per un importo di oltre 90 milioni di euro, ed altre decine nel cosentino. Gli appalti edili in questione riguardavano i lavori più disparati, tra i quali figurano anche la realizzazione di uno svincolo nel tratto reggino dell’autostrada A2, la vecchia A3 Salerno-Reggio Calabria, e la ristrutturazione di piazza Bilotti, a Cosenza, inaugurata soltanto poche settimane fa ed il cui parcheggio sotterraneo è stato posto sotto sequestro nell’ambito dell’operazione. Tra gli imprenditori coinvolti figurano il gruppo Bagalà di Gioia Tauro e quello Barbieri di Cosenza.