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Da domani “Napoli e la Calabria: un viaggio attraverso i secoli”

CATANZARO – Si svolgeranno domani e dopodomani 7 e 8 giugno, le giornate “Napoli e la Calabria: un viaggio attraverso i secoli”. L’iniziativa, ideata dall’assessorato alla Cultura della Regione Calabria, è promossa dalla Fondazione “Napoli Novantanove” d’intesa con l’assessorato all’Istruzione della Regione Campania, e la collaborazione della Soprintendenza regionale, della Soprintendenza speciale del Polo Museale di Napoli, della Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli e di quella di Cosenza, dell’Università Federico II Napoli e dell’Università della Calabria.

Domani, alle ore 17, ci sarà la presentazione del convegno a Cosenza presso Palazzo Arnone, con il sindaco Mario Occhiuto, l’assessore alla Cultura della Regione Calabria Mario Caligiuri, l’assessore all’Istruzione della Regione Campania Caterina Miraglia, il sovrintendente ad interim ai Beni artisti e storici della Calabria Fabio De Chirico, il soprintendente del Polo Museale di Napoli Fabrizio Vona, il direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli Mauro Giancaspro, il direttore della Biblioteca Nazionale di Cosenza Elvira Graziano, il professore dell’Università “Federico II” di Napoli Francesco Caglioti, la presidente della Fondazione “Napoli Novantanove” Mirella Stampa Barracco.

Il giorno seguente, 8 giugno, con inizio alle ore 10, presso il Parco Old Calabria di Torre Camigliati a Camigliatello Silano, si svolgerà invece il convegno “Napoli e la Calabria: un viaggio attraverso i secoli”. La prima sessione si occuperà di storia, arte e architettura. Sono previsti gli interventi di Marta Petrusewicz dell’Università della Calabria (Per terra e per mare: le comunità in viaggio tra Napoli e le Calabrie), Francesco Caglioti dell’Università “Federico II” di Napoli (La Capitale del Regno e i suoi feudi: scultura monumentale per i “baroni” di Calabria), Francesco Paolo di Teodoro del Politecnico di Torino (L’architettura calabrese del Rinascimento: un cannocchiale verso Napoli e Roma). La seconda sessione tratta il tema “Manifatture borboniche: San Leucio e Mongiana”. Relazioneranno Silvana Musella Guida, Università di Napoli, Federico II (Tessuti, macchine, e produzione della seta in Calabria: un rapporto di scambio tra centro e periferia) e Gennaro Matacena (La Real fabbrica di Mongiana prima e dopo l’Unità d’Italia). L’ultima sessione è riservata alla musica con la relazione di Vincenzo De Gregorio, preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra (I sentieri della musica tra la Capitale e le Calabrie).

 

Indetto il Concorso per Licei Artistici ed Istituti d’Arte a tema Beni Culturali

COSENZA – La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Cosenza, Catanzaro e Crotone, al fine di incentivare ed implementare l’offerta culturale e favorire la formazione dei giovani nel campo dei Beni Culturali, ha indetto un concorso indirizzato  agli studenti dei Licei Artistici ed Istituti d’Arte della Provincia di Cosenza.

Le opere, in questa prima Edizione 2013, saranno prodotte con l’ausilio di qualsiasi tecnica o materiale: lavori fotografici, disegni ed elaborati, nonché storie e narrazioni,  nelle più svariate forme, per esempio “storie fumettate”, purché il tema centrale sia relativo ai Beni Culturali, al fine di valorizzare il territorio,  divulgando la cultura nelle sue più variegate accezioni e sfaccettature.

Giovedì 30 Maggio ore 14.00

Selezione delle opere e proclamazione dei vincitori

Venerdì 31 Maggio ore 10.30

Premiazione dei vincitori

Taverna, abiti che possono raccontare la storia. Vestiti ritrovati da salvaguardare, Lucia Portoghesi: volontariato culturale

Lucia Portoghesi

TAVERNA (CZ) –  Una camicina per bambino, ricamata con un disegno detto ‘reticello umbro’, tipico della Firenze cinquecentesca. E’ impolverata, presenta alcuni buchi: segni del tempo passato in circa quattro secoli. E’ uno dei vestiti ritrovati, nella Chiesa di Santa Maria, una decina di anni fa. Potrebbe raccontare la storia di chi l’ha indossato, della sua famiglia, di un’epoca intera: il modo di pensare, i rapporti sociali, la vita quotidiana. Ma, per questo, è necessario salvaguardare gli abiti. Lo spiega Lucia Portoghesi. «Salviamo questo tesoro – dice – rimbocchiamoci le maniche tutti insieme».

L’archeologa e storica del costume venne chiamata a Taverna, a seguire i lavori poi bloccati. Ad oggi, i vestiti si sono ulteriormente deteriorati, alcuni sono stati aggrediti dalle muffe. E’ urgente, perciò, che si proceda a una corretta conservazione. Si tratta di disinfestare gli abiti per distruggere i microorganismi che li rovinano e reidratarli. In tempo di ristrettezze economiche, Lucia Portoghesi propone il volontariato culturale. Si potrebbe istituire una scuola di restauro a Taverna. Lei insegnerebbe gratuitamente, le operazioni più semplici potrebbero essere addirittura eseguite da tutti. Nello stesso tempo si formerebbero delle professionalità (alcune sue allieve di scuole passate lavorano a Berlino e Monaco). Il progetto pensato dall’archeologa ultraottantenne, dunque, valorizzerebbe le persone e il patrimonio artistico. Anche in vista del turismo e del quarto centenario di Mattia Preti.

La Chiesa di Santa Maria

Il ritrovamento dei tessuti risale al 2004. Nella Chiesa di Santa Maria vengono eseguiti alcuni lavori. Crolla un muro: si scopre una cripta, resti umani, vestiti, scarpe. Risalgono al tempo di Mattia Preti, appartengono alle famiglie nobiliari di Taverna. Lucia Portoghesi segue gli scavi. I lavori, però, vengono stoppati. A distanza di dieci anni, «recuperare questo patrimonio è importante».

Quanto alla camicina, da ricerche successive è emerso che a Firenze, nel 1500, venivano fatte ordinazioni di tessuti dalla Calabria: solo una delle informazioni celate dagli abiti ritrovati.

 

Rita Paonessa