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[#Anime] Berserk 2017, la recensione

La stagione primaverile degli anime sta per giungere al termine e anche quest’anno si torna a parlare di Berserk, con la seconda stagione dell’adattamento anime prodotto da LIDENFILMS, con regia di Shin Itagaki.

Trovate la recensione della prima stagione qui!

LA TRAMA

Continua il viaggio di Gatsu, questa volta con l’intento di fermare Griffith e vendicarsi dello sterminio avvenuto durante l’eclissi proprio a causa del suo vecchio amico. Nel frattempo Griffith sta raccogliendo membri per formare una nuova Squadra dei Falchi, con l’intento di conquistare Midland. Nel suo viaggio Gatsu e i suoi amici incontreranno la strega Flora e la sua apprendista Shilke e nel frattempo dovranno combattere contro gli apostoli di Griffith.

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Stava aspettando un bella trasposizione anime di Berserk…

IL COMMENTO

La nostra vecchia recensione si concludeva con la speranza in una seconda serie più curata sul lato tecnico. Lasciatemi dire che dopo pochi episodi la sensazione che si respira è quella di stare osservando una seconda stagione ancor più scabrosa della prima. Ovviamente stiamo comunque parlando di Berserk, una serie con una grandissima forza narrativa, ma in questo anime il lato estetico è talmente di basso livello da sotterrare completamente il lato narrativo, rendendo la visione dell’anime un qualcosa di paragonabile alla contemplazione del muro del pianto. Un vero peccato, perché l’arco narrativo in questione è molto godibile nel manga, con Miura che non finisce mai di stupire per le sue grandissime doti di illustratore, accompagnate da una buona narrazione. Oltretutto in questo arco viene introdotto uno degli oggetti più importanti dell’intero manga e viene ulteriormente ampliato il fascino del Cavaliere del Teschio, personaggio che meriterebbe un manga spin-off per far conoscere meglio la sua storia. La trama è abbastanza godibile, con un buon sviluppo anche sul lato caratterizzazioni, in particolare per il personaggio di Shilke.

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No dai ragazzi, non lo voglio guardare quest’anime, me ne vado!

APPARATO TECNICO

Come abbiamo accennato, sul lato tecnico l’anime riesce a sprofondare ancora più in basso rispetto alla prima stagione. Viene quasi da pensare che lo staff di produzione si sia impegnato per rendere l’anime il più brutto possibile, facendo affezionare i propri spettatori alla sensazione di “vediamo che hanno combinato in questa puntata”. Registicamente il “buon” Itagaki si conferma un compositore stonato e fuori tempo, con alcune inquadrature che sembrano composte letteralmente ad occhi chiusi, come viene viene. Paragonando l’anime ad un live action non si potrebbe neanche parlare di scene girate, perché l’unico ad essere girato sarebbe lo spettatore, proprio per non vedere uno scempio simile.

 

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In questa scena muoiono in due, un personaggio e l’animazione

Di tanto in tanto la camera inquadra letteralmente il nulla o dettagli insignificanti ai fini della comprensione della scena, rendendo confuse le parti d’azione. A volte sembra di star guardando l’anime attraverso il foro di un barile che rotola giù da una montagna. Nessuno studio sulla profondità di campo, che rende i personaggi ancor più legnosi e realizzati in malo modo. Oltretutto in questa seconda stagione si notano dei modelli in CGI ancor meno dettagliati.

 

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No, non è una scena scriptata di un gioco della PS1, è proprio l’anime di Berserk

Di tanto in tanto compare qualche bel cut in animazione tradizionale, ma senza il minimo senso logico. Tra l’altro si nota un sync di bassissimo livello nel doppiaggio (problema che il doppiaggio giapponese degli anime ha sempre avuto, amplificato in questo caso), soprattutto in queste scene animate tradizionalmente, in cui i personaggi continuano a muovere la bocca anche dopo alcuni secondi di silenzio.

Per il resto l’anime mantiene tutti i problemi elencati nella recensione della prima serie, aggiungendoci alcune musiche fuori luogo in alcune scene.

L’unica nota di merito per l’opening della serie, veramente splendida.

IN CONCLUSIONE

Berserk 2017 è l’ennesimo fallimento di trasporre in animazione l’opera di Miura. Se avete conosciuto Berserk tramite questa serie non posso che consigliarvi di leggere il manga, che definire di un altro pianeta sarebbe riduttivo, renderei giustizia solo dicendo che appartiene a un altro universo.

Antonio Vaccaro

 

[#Anime] Berserk (2016), la Recensione

Il 16 settembre ha visto la fine di uno degli anime più discussi di questa stagione estiva, ormai giunta alle ultimissime battute. Berserk (2016) è il terzo adattamento animato dell’acclamatissimo manga dark fantasy di Kentaro Miura, in corso dal lontano 1989, nonostante le ripetute pause dell’autore. La serie è prodotta dallo studio Liden Films con regia di Shin Itagaki. Il manga ha già goduto nel 1997 di una serie televisiva di 25 episodi prodotta da Oriental Light And Magic e di una serie di 3 film prodotti da Studio 4°C. Entrambi i progetti hanno adattato la prima parte del manga, la cosiddetta Golden Age. Questo nuovo progetto animato della Liden Films ha come obiettivo quello di adattare gli avvenimenti successivi ai due precedenti anime, ripartendo quindi dal periodo successivo alla famosa Eclissi.

La trama è piuttosto semplice: Gatsu, dopo essere stato marchiato durante l’Eclissi, vaga per il mondo uccidendo i vari mostri che lo perseguitano a causa del suo marchio. Il suo obbiettivo è quello di vendicarsi del suo vecchio amico Grifis, che durante l’Eclissi sacrificò tutta la Squadra dei Falchi per poter diventare un membro della Mano di Dio. A Gatsu si unisce l’elfo Puck e successivamente altri personaggi. Inoltre il Guerriero Nero dovrà ritrovare la sua amata Caska, che insieme a lui è l’unico membro della Squadra dei Falchi ad essere sopravvissuta all’Eclissi.

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Tralasciando l’apparato tecnico (di cui parleremo successivamente), Berserk ha sicuramente tanto da dare allo spettatore. Nonostante l’arco narrativo in questione non sia lontanamente paragonabile alla  straordinaria Golden Age, ci troviamo comunque di fronte ad una narrazione matura e coinvolgente. Interessante l’evoluzione subita dal protagonista, passato da essere un uomo duro ma con dentro un grande amore per i propri compagni e per suo amico Grifis, ad una vera e propria macchina da guerra che prova odio verso il mondo che lo circonda, un mondo che gli ha portato via quasi tutto e che sta tentando di allontanarlo anche da Caska, forse l’ultimo appiglio che gli è rimasto prima di perdere completamente la sua umanità. Interessante come Miura riversi in Gatsu quella che è probabilmente la sua visione della religione, fatta di un profondo odio verso una divinità che rende possibile delle immani tragedie. Non mancheranno delle durissime frasi del protagonista, ormai diventate di culto nel panorama dei manga, come “Non pregare altrimenti avrai le mani occupate” oppure “Se incontri Dio digli di lasciarci in pace”. Per il resto la trama scorre via che è una meraviglia, con degli ottimi dialoghi e delle interessanti svolte, nonostante non sia un adattamento fedelissimo dell’opera di Miura (ci sono alcune parti che sono state saltate e alcuni personaggi non inseriti).

Il vero problema di quest’opera è l’apparato tecnico. Il manga di Miura ha dalla sua una straordinaria cura sul piano visivo, e proprio questa resa grafica riesce a integrare alla perfezione il lato narrativo, rendendo la lettura di Berserk una vera e propria esperienza. Purtroppo questo si perde totalmente nell’anime, complice l’infelice scelta di utilizzare delle animazioni in computer grafica che, a causa del basso budget della produzione televisiva, sono veramente brutte a vedersi. Nei precedenti film cinematografici si era optato per la stessa scelta, ma le legnose animazioni in CG venivano compensate da degli ottimi cut in animazione tradizionale, in particolare degli splendidi primi piani dei protagonisti, oltre a degli sfondi veramente mozzafiato. Ciò si perde totalmente in questa serie tv, dove gli intermezzi animati tradizionalmente non fanno altro che peggiorare il tutto, rendendo impossibile abituarsi alla computer grafica.

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Quello che potrebbe succedervi guardando quest’anime dopo aver letto il manga!

I personaggi sembrano dei burattini animati con i fili, complice il basso frame rate di questo tipo di animazione. I primi piani risultano imbarazzanti in alcune sequenze, a causa della scarsa espressività dei modelli computerizzati, sostituiti a volte da dei discreti primi piani disegnati a mano, ma che spezzano eccessivamente l’animazione. Ma quello in cui l’anime riesce a dare il peggio di se è senza alcun dubbio la regia, soprattutto nei primi episodi, aggiustando il tiro nella seconda metà, fatta di continui controcampi (inversioni dell’angolo di ripresa di 180 gradi) nelle scene di combattimento, oltre a inquadrature eccessivamente fotografate (inquadrature di durata brevissima),  inquadrature larghe seguite da altre strettissime, continue zoomate, rallenty e accelerazioni. La regia offre veramente poco equilibrio in questo senso, elementi che complicano eccessivamente lo stare dietro alle scene d’azione, che sono terribilmente confuse e in alcuni frangenti ti fanno solo sperare che finiscano per farti ritrovare i personaggi sullo schermo. Le musiche sono poco varie ma sono sicuramente molto “alla Berserk”. Sarebbero sicuramente un ottimo commento musicale alla lettura del manga, ma in quest’anime riescono a fare ben poco.

L’utilizzo della computer grafica è una scelta anche comprensibile, visto che per gli animatori tradizionali sarebbe impossibile replicare la perfezione stilistica di Miura, ma guardando il vecchio anime del 1997 non possiamo fare altro che rimpiangere quello stile.

La serie è stata rinnovata per una seconda stagione che andrà in onda nella primavera del 2017. Speriamo veramente che sia più curata sotto tutti i punti di vista, perché far scoprire in questo modo un’opera come Berserk alle nuove generazioni è veramente un peccato.

Antonio Vaccaro

 

 

 

[Anime] Berserk, Svelata la natura della Nuova Serie

Attraverso un aggiornamento dell’account twitter ufficiale, apprendiamo la natura del nuovo anime ispirato al manga di Kentaro Miura.
Il nuovo Berserk sarà un anime per la televisione e sarà trasmesso all’interno di Animeism, contenitore della rete MBS, e sul canale WOWOW a partire dal prossimo Luglio.

Questo è il terzo adattamento animato dell’opera di Miura dopo la serie tv trasmessa tra il 1997 e il 1998 e la recente trilogia cinematografica basata sulla Golden Age (entrambe distribuite da Yamato). In questa nuova serie vedremo Gatsu ritratto come guerriero nero, quindi si tratta del primo adattamento animato basato sugli avvenimenti post-eclissi.

Qui il primo teaser trailer.

Il manga originale, in pausa dal primo numero del 2016 di Young Animal, tornerà sulla rivista durante la stagione estiva.

Antonio Vaccaro

[Anime] Berserk, dopo 18 anni la nuova serie

Sono passati un bel po’ di anni dall’ultimo episodio dell’anime di Berserk. Datato 1998, è riuscito sotto pesanti censure, ad arrivare in Italia soltanto 4 anni più tardi in terza serata. Nel 2012 l’autore ha deciso di riportarlo in pista dando vita a tre film che potessero riassumere tutta la serie con l’aiuto delle nuove tecnologie, collaborando con produzioni rinomate come Studio 4°C e avvalendosi della regia di Toshiyuki Kubooka. La Warner Bros., in seguito, ha portato i film nei cinema di tutto il mondo, ottenendo un successo che la serie, forse, non aveva mai visto.

E’ da pochi giorni che è uscito il teaser trailer della nuova serie a cui Miura stava lavorando già da un po’. Ricordiamo che il manga supera di gran lunga l’anime per materiale, c’è da aspettarsi un nuova serie animata semi-infinita alla One Piece?

Come possiamo vedere, lo stile grafico riprende ampiamente le atmosfere dei film, senza abbandonare i disegni realistici di Kentaro Miura che accompagnano anche i modelli e le ambientazioni. Il 2016 sarà quindi l’anno dei grandi ritorni! Speriamo di non dover aspettare altri 4 anni per vederlo in italiano.

Daniele Ferullo