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Cosenza, la tutela dei boschi al centro del convegno presso la Biblioteca Nazionale

COSENZA – A distanza di un anno in cui la Calabria si è imposta alla cronaca per l’alto numero di roghi che hanno distrutto migliaia di ettari di terreno, è risultato cogente il convegno “Foreste e boschi. Tutela e valorizzazione” che si è tenuto ieri presso la Biblioteca Nazionale di Cosenza che ospita, tra l’altro, «per 15 giorni una mostra bibliografica per ampliare le conoscenze sui boschi e sull’ambiente» , comunica il direttore della Biblioteca Nazionale Rita Fiordalisi. «Quando abbiamo pensato di organizzare il convegno, il nostro pensiero è andato ai roghi dello scorso anno. All’impegno delle Istituzioni per difendere le risorse si aggiunge l’approvazione del Testo unico forestale, un documento che, se da un lato ha suscitato la soddisfazione degli enti per il suo essere un punto fermo di studio del panorama forestale, dall’altro ha sollevato un’ondata di protesta perché ritenuto un testo anticostituzionale. Oggetto della diatriba è il concetto di “incolto” che il decreto applica ai boschi non tagliati e ai terreni agricoli che hanno vissuto un rimboschimento spontaneo», dice Enrico Marchianò del Club UNESCO Cosenza. «Molte delle catastrofi che avvengono sono tra loro collegate- dice Francesco Cufari, ordinario dei dott. Agronomi e dei dott. Forestali della Provincia di Cosenza-. Pensiamo al disboscamento o al dissesto idrogeologico che causa frane e smottamenti. I dottori agronomi e forestali hanno a cuore la salvaguardia del verde. Grazie alle tecniche e alle competenze acquisite, competenze che riguardano campi quali l’alimentazione, le energie rinnovabili, la sicurezza alimentare e il verde urbano, svolgono una professione di utilità sociale in virtù degli interventi per preservare l’ambiente e la salute umana». Discute del ruolo dei dottori agronomi e forestali non senza scoccare una freccia pensando allo scorso anno quando «non siamo stati mai interpellati da nessuno, eravamo disponibili per un piano di intervento», prosegue Cufari. «È necessario che gli interventi siano preventivi: occorre un’azione di pianificazione attraverso campagne di sensibilizzazione (importanza marcata anche da Pino Boccia di VAS Calabria); la realizzazione di opere specifiche; la manutenzione della viabilità forestale e rurale; la gestione attiva delle superfici forestali e l’applicazione di pratiche agro-pastorali corrette». Verte sulle centrali a biomasse l’intervento di Marcello Nardi del Club Alpino italiano: «Fonti di energie rinnovabili basate sul riciclo e il riutilizzo degli scarti, sono cinque le centrali presenti in Calabria: Rende, Stromboli, Crotone, Cutro e Laino Borgo ( quella di Laino Borgo è stata oggetto di polemiche perché situata all’interno del Parco del Pollino), centrali che avrebbero senso se l’approvvigionamento di biomasse avvenisse in un circolo ristretto (la legge stabilisce un raggio di 70 km dall’impianto di produzione dell’energia)». Ha reagito al disastro ambientale causato dai roghi formando il comitato “Stop incendi” Remo Garropoli che, coadiuvato da altri, ha creato la pagina Facebook “Stop incendi” grazie alla quale ha documentato il popolo della rete pubblicando foto e video degli incendi ed ha inoltre realizzato l’app “Comitato Stop incendi Calabria” (disponibile al momento solo per i dispositivi Android) per mettere a disposizione dei cittadini i dati relativi agli incendi boschivi. Come risolvere «un problema antico ma attuale, permanente e che dipende quasi esclusivamente dall’azione dell’uomo?», si chiede Francesco Iovino del laboratorio di Cartografia ambientale e Modellistica idrogeologica dell’università della Calabria. «Nel 2017, i 10mila incendi verificatisi hanno distrutto 30mila ettari di superficie. L’abbandono delle attività agricole, la riduzione delle attività selvicolturali, le condizioni climatiche e l’urbanizzazione delle aree rurali determinano un incremento della sensibilità dei boschi agli incendi, ciò che serve per difendere il patrimonio boschivo è la prevenzione», prosegue il prof. Iovino. Prevenzione, previsione e spegnimento sono i tre punti chiave della Legge quadro in materia degli incendi boschivi (Legge n°353 del 21 novembre 2000) «contiene due vulnus: le cause; il catasto delle aree percorse dal fuoco a carico dei Comuni purtroppo non prevede alcuna sanzione per chi non adempie il compito di censimento», dice il capitano Angelo Roseti che fa appello al senso civico e alla collaborazione dei cittadini per tamponare il problema degli incendi.

Rita Pellicori

Regione, approvato in giunta il Piano Antincendio boschivo 2018

CATANZARO – La Giunta, nella riunione che si è conclusa nella tarda serata di ieri, su proposta del presidente della Regione Mario Oliverio, ha approvato il Piano antincendio boschivo 2018.

L’Esecutivo, presieduto dal presidente Oliverio con l’assistenza del segretario Ennio Apicella, insieme ad altri provvedimenti in materia di bilancio, cultura, ambiente e agricoltura, ha anche deliberato la costituzione di parte civile per l’udienza del 28 maggio prossimo nei confronti di Nicola Giancotti, Luigi Tornello, Giuseppe Tornello, Giuseppe Speziali ed Elimediterranea spa, tenuto conto dell’estrema rilevanza della vicenda penale in ordine al duplice pagamento per la stessa prestazione da parte della Protezione civile in favore di Elimediterranea spa e, sempre su indicazione del presidente Oliverio, la costituzione di parte civile nel procedimento penale a carico di Vincenzo Ciciarello e altri. Tra le altre proposte del presidente Oliverio la Giunta ha disposto anche la riorganizzazione del riassetto istituzionale del sistema integrato in materia di politiche sociali, l’istituzione e la nomina dell’Osservatorio regionale per la formazione del medico specialistica, l’adesione della Regione Calabria al Sistema pubblico per l’identità digitale (Spid), il riconoscimento delle pratiche di pascolo come uso o consuetudine locale con l’identificazione delle aree regionali interessate.

ANTICIPAZIONE BILANCIO REGIONALE 2018-2020

Tra le variazioni di bilancio, proposte dall’assessore Mariateresa Fragomeni, è stata deliberata l’anticipazione nel bilancio gestionale 2018-2020 della somma di 455 mila euro per il settore attività di internazionalizzazione e cooperazione internazionale. Inoltre, è stata approvata la variazione compensativa di bilancio per contributi al Comune di Locri e alla Provincia di Reggio Calabria per favorire la contrazione di mutui per la realizzazione del polo scolastico e per favorire l’accesso alla concessione di mutui dal parte degli Enti locali per la realizzazione di opere pubbliche. Decisa anche la variazione al bilancio di previsione per 880 mila euro finalizzate al sostegno e allo svolgimento delle attività delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale e la variazione al bilancio di previsione al documento tecnico con l’assegnazione di risorse da parte dello Stato per la fornitura gratuita e semigratuita dei libri di testo agli studenti meno abbienti delle scuole dell’obbligo e secondarie superiori per un importo di 6,410 milioni di euro.

La Giunta inoltre ha approvato la proposta dell’assessore all’ambiente Antonella Rizzo per l’autorizzazione a spese di personale all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria in attuazione della direttiva quadro sulla strategia marina.

RICONOSCIMENTO INTERESSE REGIONALE MUSEO STORICO CAMERA COMMERCIO di COSENZA

Infine, l’Esecutivo, su proposta dell’assessore all’istruzione e alle attività culturali Maria Francesca Corigliano, ha deliberato il riconoscimento di interesse regionale del Museo metrico della Camera di Commercio di Cosenza, valutato da un’apposita commissione, con validità di tre anni. Il museo ha la finalità di valorizzare le strumentazioni di misurazione relativamente alle attività svolte dagli uffici metrici in servizio presso gli enti camerali. p.g.

Beni comunali, Madeo: «Sfruttare i boschi in modo sostenibile e per produrre lavoro»

CORIGLIANO (CS) – Lo scorso aabato 31 marzo, il gruppo “Aria Nuova – Riferimento Popolare”, ha presentato la proposta: “Le Risorse dei Boschi“!
Relatori della manifestazione sono stati la dott.ssa Mariassunta Melis, agronoma, che ha illustrato il tema dei boschi, le tecniche silvoculturali e la certificazione boschiva, il dott. Ernesto Borromeo, militante dell’Associazione di protezione civile “Le Aquile”, che ha parlato dell’importanza dell’anticendio, ed Francesco Madeo che ha spiegato la proposta finale.
«Partendo dalla certificazione dei boschi, valorizzando il legno, da utilizzare in bioedilizia per la riqualificazione energetica degli edifici comunali – ha dichiarato Madeo -, è possibile creare una filiera virtuosa che aumenta l’occupazione sul territorio rispettando l’ambiente e le comunità locali.

Gli Onorevoli del Movimento 5 Stelle Francesco Sapia, Francesco Forciniti, Elisa Scutellà, la sezione di Anga – Cosenza, rappresentata da Elio Perciaccante, ed Confindustria Giovani sezione di Cosenza, rappresentanta da Francesco Oranges, sono intervenuti mostrando la loro vicinanza al progetto e la loro disponibilità. In particolar modo il progetto è sostenuto dall’Onorevole del Movimento 5 Stelle Silvana Abate da sempre sensibile alle tematiche ambientali ed agricole, membro della Commissione Agricoltura al Senato.
Appena possibile protocolleremo la proposta al Commissario Prefetizio ed inizieremo a lavorare ad un secondo evento dove illustreremo le varie fasi di intervento programmate.
Il patrimonio comunale è vastissimo ma totalmente abbandonato, dobbiamo riprenderlo in mano ed utilizzarlo per incrementare la ricchezza delle Comunità locali disseminate sul territorio».

San Luca in festa prova a dare un calcio alla ‘ndrangheta

SAN LUCA (RC) – Negli anni ’70 era il paese dei sequestri di persona. Poi è diventato tristemente famoso per l’omonima faida di ‘ndrangheta culminata nella strage di Duisburg (Germania) del Ferragosto 2007. Adesso da San Luca, piccolo paese alle pendici dell’Aspromonte, parte un Foto Perrotta Tommasi San Lucamessaggio di speranza nella battaglia in favore della legalità e contro la criminalità. A lanciarlo la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei ministri Maria Elena Boschi con l’iniziativa “In campo per il futuro”. Un’iniziativa che rappresenta l’epilogo di un’intesa attività nelle scuole della provincia reggina andata avanti per tutto l’anno con incontri tra studenti e magistrati e che si è concretizzata con l’inaugurazione del nuovo stadio del paese. Un gesto simbolico, certo, che rappresenta un segnale ben preciso dice la Boschi: «Lo stato e le istituzioni ci sono, qui a San Luca, e ovunque. Non ci sono territori in cui lo Stato rinunci a esserci e a combattere una battaglia di legalità contro la ‘ndrangheta». Una battaglia, è la convinzione di Maria Elena Boschi, «che insieme possiamo vincere». Un messaggio ripreso e ribadito pressoché in coro da tutti gli intervenuti al dibattito in una scuola di San Luca che ha fatto da prologo all’inaugurazione del campo di calcio con la partita tra la nazionale cantanti e quella dei Palamara a San Lucamagistrati (per la cronaca vinta dai cantanti 4-3): a parlare sono stati il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, il segretario della Cei Nunzio Galantino, i procuratori di Reggio Calabria e Catanzaro Federico Cafiero de Raho e Nicola Gratteri. Tutti concordi nel sottolineare la presenza costante della squadra-Stato sul territorio ma anche la necessità di una collaborazione della popolazione. JSiamo qui oggi – è stato il messaggio della Boschi ai ragazzi – per dire che le cose possono cambiare, anche a San Luca. Vogliamo costruire un paese diverso ma per farlo abbiamo bisogno di voi».

Bagno di folla a Cosenza per la ministra Boschi

COSENZA – Un variegato parterre ha accolto la ministra Maria Elena Boschi a Cosenza, in giro per la regione in un tour dedicato alla riforma costituzionale. Klaus Algieri, presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Angela Costabile, docente di psicologia all’Università della Calabria, il governatore della regione Calabria Mario Oliverio, Ernesto Magorno, ed un giovane studente hanno incontrato la ministra per le riforme all’Auditorium Guarasci. Tra il pubblico tutti i rappresentanti calabresi del Partito Democratico, da Enza Bruno Bossio a Stefania Covello, oltre ad alcuni sindaci dei comuni della provincia ed ai maggiori personaggi istituzionali della città. Sala gremita e nessuna contestazione se non fuori, su Corso Telesio dove un gruppo di giovani appartenenti ad associazioni universitarie e centri sociali hanno protestato pacificamente contro il governo. Intanto la ministra, attesa in un primo momento nella boschi-e-di-natale-ottoetrentasede della Provincia, all’interno dell’Auditorium Guarasci, è stata accolta da applausi e consensi. La riforma Boschi-Renzi indica l’attuazione di un cambiamento che fa paura a molti, spiega la psicologa Angela Costabile e come ogni cambiamento innesca una forma di resistenza. Mario Oliverio oltre a soffermarsi sul superamento del bicameralismo perfetto e sul rapporto tra stato e regioni, sul quale la riforma costituzionale metterebbe ordine, chiede alla Calabria una spinta affinché il cambiamento si realizzi partendo proprio dal Mezzogiorno. Maria Elena Boschi chiude gli interventi con un discorso semplice, ma puntando dritto al cuore di tante italiane e tanti italiani che vede impegnati per portare avanti il cambiamento auspicato: partendo dal bicameralismo che va assolutamente superato, la ministra ha evidenziato i principali punti della Costituzione interessati dalla riforma. Innanzitutto non saranno toccati i primi 54 articoli, la riforma interesserà infatti solo la seconda parte della Carta, un intervento necessario per lo snellimento dell’attuale burocrazia. Dopo trent’anni sente l’urgenza del cambiamento che non può essere l’oggetto di discussione, mascherando la preferenza o meno del presidente del consiglio. Questa riforma non è la bacchetta magica, aggiunge la Boschi, ma una cassetta degli attrezzi con cui iniziare un processo di cambiamento. Il 4 dicembre, infine aggiunge, non è in discussione il futuro del Pd ma quello dell’italia che soltanto insieme ad una comunità democraticamente impegnata sarà possibile cambiare.

Fiorenza Gonzales

Reggio capitale dei diritti delle donne

REGGIO CALABRIA – Questa mattina in migliaia tra cittadini e rappresentanti delle istituzioni hanno sfilato per le vie della città dello Stretto per la manifestazione organizzata con l’obiettivo di ribadire e sostenere la lotta contro la violenza alle donne. Una marcia pacifica, fortemente voluta dalla Regione Calabria, in primis il Governatore Mario Oliverio, che si è resa tanto più necessaria in seguito alla terribile vicenda di Melito Porto Salvo, dove una ragazzina giovanissima, di appena 13 anni, è stata sottoposta a ripetute violenze sessuali da parte di un branco. Molti i rappresentanti istituzionali che hanno aderito alla manifestazione. Tra questi, il Ministro Maria Elena Boschi, la presidente della Camera Laura Boldrini, la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi e lo stesso Governatore regionale Oliverio, tutti in testa al corteo che ha percorso le vie cittadine. «Questo di oggi – ha dichiarato la presidente della Camera Boldrini, parlando con i giornalisti – è un segnale importante perché a Melito Porto Salvo è accaduto qualcosa di inaccettabile ai danni di una bambina per due anni. Siccome la violenza sulle donne non è un 14721525_10210037390664078_6558639745340041387_nfatto privato ma una violazione dei diritti umani, lo Stato ci deve essere. E lo Stato oggi é qui». Oltre ai tantissimi giovani, erano presenti anche numerosi Sindaci dei Comuni calabresi, invitati a partecipare al corteo dal Presidente Oliverio. Tra gli altri, anche Gianni Papasso, primo cittadino di Cassano all’Jonio, presente con una delegazione di Consiglieri e di cittadini. Papasso ha ribadito l’importanza di tali iniziative, sottolineando come una possibile e urgente risoluzione del grave e angoscioso corteo reggio violenza donne castrovillariproblema della violenza di genere possa ottenersi attraverso la prevenzione e «l’educazione dei giovani al rifiuto della violenza nei rapporti affettivi: amore e violenza sono tra loro incompatibili e non c’è rapporto che possa essere costruito sulle basi della sopraffazione». Il vicesindico di Castrovillari, Francesca Dorato, presente alla manifestazione in rappresentanza della città del Pollino con una delegazione di Consiglieri e cittadini, ha parlato di una «presenza a tutela della dignità umana, per la sua effettiva promozione, e per affermare con tutti noi stessi il “no” alla violenza diffusa (non solo sessuale, ma anche psicologica e legata alla cultura del pregiudizio) sulle donne e verso i più deboli».

Boldrini, Boschi e Bindi alla manifestazione contro la violenza sulle donne

REGGIO CALABRIA – La presidente della Camera Laura Boldrini, la ministra Maria Elena Boschi e la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosi Bindi interverranno  domani, a Reggio Calabria, alla manifestazione nazionale “La Calabria contro la violenza sulle donne”. Il raduno – come informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – è previsto alle 10,30 in Piazza Indipendenza, da dove si muoverà il corteo. Moltissime le adesione pervenute alla manifestazione promossa dal Presidente della Regione Mario Oliverio, dopo i fatti di Melito Porto Salvo. Interverranno decine di deputati e senatori, i centri antiviolenza, associazioni femminili, studenti provenienti da tutta la regione, forze sociali, rappresentanti del mondo della scuola e delle università ed esponenti del mondo della Chiesa.  Hanno dato la propria adesione anche amministratori locali, Sindaci e Presidenti delle Province, esponenti delle istituzioni a vari livelli. Una risposta ampia e corale, in altre parole, all’appello che il Presidente Oliverio aveva rivolto alla Calabria per non far vincere l’indifferenza, per violare il muro del silenzio contro la violenza di genere e mostrare a tutta l’Italia il volto di una Calabria bella, solare, combattiva e determinata sui grandi valori. «Domani – ha detto il Presidente Oliverio – per le strade di Reggio daremo vita ad un corteo che è un segnale a tutto il Paese: la Calabria non è  la terra dei silenzi e delle omertà, delle paure e delle violenze. E’ la terra che non si rassegna a ciò; è la terra che vuole cambiare, che vuole dimostrare come le violenze tutte, e quelle contro le donne in particolare, possono e debbono trovare un muro di contrasto sociale, di mobilitazione corale, di sensibilizzazione culturale, a partire dalle scuole. Quello che vogliamo lanciare è un segnale a tutta l’Italia ed è significativo che lo facciamo noi calabresi, da una terra che ha mille problemi e mille emergenze ma anche tante energie e tante positività».

Volo precipitato vicino Scalea. Era un falso allarme

SCALEA (CS) – E’ stato quasi certamente un falso allarme quello scattato per un aereo da turismo che sarebbe precipitato nella zona interna tra Santa Domenica Talao e San Nicola Arcella, sulla fascia tirrenica cosentina. E’ la conclusione a cui sono giunti i soccorritori che da ore sono impegnati in ricerche che non hanno dato alcun esito. Prima di escludere definitivamente la caduta di un velivolo, i soccorritori attendono che sia completata l’opera di spegnimento di sterpaglie che ha dato origine all’allarme. In ogni caso le ricognizione aeree effettate sulla zona del rogo da un elicottero del 118 e da uno dei vigili del fuoco di Salerno hanno escluso la presenza di rottami. Proprio il fumo provocato dall’incendio, che ha fatto seguito ad una comunicazione incomprensibile sentita nell’aviosuperficie di Scalea e alle telefonate di alcuni cittadini, ha fatto scattare l’allarme che ha visti impegnati carabinieri, vigili del fuoco e personale del Soccorso alpino. Proprio questi ultimi stanno ancora operando sul crinale dove si sono sviluppate le fiamme – un luogo ripido e scosceso – per fugare ogni dubbio. Ma che si sia trattato di un falso allarme, i soccorritori lo danno quasi per certo anche perché nessuna denuncia di velivoli scomparsi é stata presentata. Oltre a questo anche l’Enav ha escluso la presenza in zona di velivoli nel periodo in cui si sarebbe verificato l’incidente. 

Cfs: almeno 69 gli incendi nel Parco Nazionale del Pollino nel 2015

IncendioSecondo una recente indagine effettuata dal Corpo Forestale dello Stato, nel Parco del Pollino sono stati complessivamente 69 gli incendi che hanno infiammato l’appena concluso 2015. Di questi incendi, nove hanno interessto il versante lucano e ben sessanta quello calabrese e, per lo più, si sono concentrati nei mesi tra maggio e settembre, riguardando una superficie di circa 200 ettari di bosco. Al contrario, la superficie “non boscata” su cui si sono verificati i fenomeni è stata di circa 328 ettari. Inoltre, almeno settantacinque persone sono state denunciate per reati ambientali e, tra queste, quattro sono stati gli arresti e sedici i sequestri per ben centotredici comunicazioni di reato.

 

21enne arrestato per aver provocato dei roghi

TROPEA (VV) –  Un ragazzo, D.M. , di 21 anni, è stato arrestato per aver appiccato un incendio nei boschi incendio boschivolimitrofi.  Un quindicenne invece è stato denunciato dai carabinieri a Tropea, sempre per lo stesso reato. I due hanno provocato diversi focolai. Dopo l’arresto i carabinieri hanno controllato i messaggi su whatsapp del ventunenne, trovando la confessione dell’accaduto fatta ad un amico.