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Festa del cinema, oggi la presentazione del corto di Muccino. Spirlì: «Onoriamo il sogno di Jole»

CATANZARO – Il cortometraggio “Calabria, terra mia”, scritto e diretto da Gabriele Muccino e prodotto da Viola film per Regione Calabria, sarà presentato oggi in anteprima alla Festa del cinema di Roma.

Alle ore 18 avverrà la proiezione del cortometraggio al Teatro Studio “Gianni Borgna”. A seguire, il dibattito, moderato dal presidente della Festa del cinema, Laura Delli Colli, e al quale, oltre al regista, prenderanno parte i protagonisti, Raoul Bova e Rocìo Munoz Morales, il producer, Alessandro Passadore, e il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì.

“Calabria, terra mia” è un’opera sulla quale la compianta presidente della Regione, Jole Santelli, aveva puntato per raccontare in modo nuovo la Calabria, la sua storia, le sue tradizioni.

Il corto di Muccino è un «piccolo grande film» che ha per protagonista la Calabria degli agrumi (clementina, cedro, bergamotto, limone di Rocca Imperiale), raccontata attraverso un percorso emozionale dalle immagini suggestive.

Un viaggio ricco di visioni e di esperienze sensoriali che seguirà la vicenda di un uomo (Bova) che accompagna per la prima volta la sua compagna spagnola (Munoz Morales) alla scoperta della sua terra d’origine.

«La Calabria – aveva detto il presidente Santelli in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’opera – non è in bianco e nero, ma una moltitudine di colori. Per questo cortometraggio ho scelto Muccino non a caso, ma perché è il regista dell’amore. E spero che faccia innamorare tutti della Calabria».

«Stiamo lavorando senza sosta e con grande passione – aveva ribadito Santelli la scorsa settimana – per cambiare l’immagine della nostra Calabria. Il corto di Gabriele Muccino è un’opera magnifica che ci permetterà di far conoscere, come mai avvenuto prima, la bellezza misteriosa e piena di fascino di una regione unica al mondo».

Nei giorni scorsi, la presentazione di “Calabria, Terra mia” alla Festa del cinema era stata confermata dallo stesso Muccino, convinto che l’opera servirà per ricordare «la passione di Jole Santelli e la sua volontà di rilanciare la Calabria anche attraverso questo lavoro».

«Siamo qui a Roma, in tanti – sottolinea il presidente facente funzioni Spirlì –, per onorare il sogno e il progetto di Jole, che ha tanto amato questa terra da volerla presentare al mondo. Non saremmo mancati per nessun motivo».

Segni, tracce e parole, nuove sezioni al Museo della lingua greco-calabra

BOVA (RC) – Grazie al progetto “Segni-tracce-parole: sincretismi della Calabria Greca”, finanziato al Comune di Bova (RC) dal Dipartimento Cultura della Regione Calabria (Azione 2- Rafforzamento del sistema museale, Asse 6 azione 6.7.1) attraverso i fondi PAC Calabria 2014/2020, il Museo della Lingua greco-calabra “Gerhard Rohlfs” inaugura sabato 31 Marzo 2018 alle ore 18:00 tre nuove sezioni: la sala lettura della biblioteca Franco Mosino, la Giudecca e il borgo dei Mestieri. Gli spazi museali sono stati valorizzati con tre installazioni d’arte contemporanea, fruibili a Bova alla fine dell’incontro, che si terrà al Museo “G. Rohlfs”, presieduto dal sindaco di Bova Santo Casile, dal consigliere regionale della Calabria, Giovanni Nucera, il Presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte, Giuseppe Bombino, ed ancora Rossella Agostino, del Polo Museale della Calabria e Danilo Brancati dell’Associazione culturale Jalò tu Vua. Seguiranno gli interventi degli artisti, direttamente nelle nuove sezioni museali che fanno oggi del Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerhard Rohlfs”, un vero e proprio museo urbano, teso ad abbracciare l’intero capoluogo grecanico di Bova. Contemporaneamente il piccolo borgo calabrese ha visto operare fianco a fianco gli artisti Angela Pellicanò, Roberto Lucifero e Antonio Puija Veneziano, rispettivamente artefici di opere d’arte incentrate sui segni, le parole e le tracce della cultura greca conservatisi nell’area ellenofona della bovesia. Nella sua fase conclusiva il progetto ha visto inoltre impegnate le associazioni culturali Alpeh Arte Jalò tu Vùa e Apostrofì in una serie di visite guidate al museo, laboratori di ceramica e di ludo didattica, in collaborazione con l’Istituto di Istruzione “Ten. Col. G. Familiari di Melito Porto Salvo e il Liceo Artistico A. Caravillani di Roma. Nello specifico gli allievi dell’istituto melitesi hanno svolto le attività di guida nel Museo della lingua greco-calabra “Gerhard Rohlfs” mentre gli allievi del Liceo artistico romano hanno realizzato delle “menorah” che saranno allestite nella Giudecca di Bova. Soddisfatto il curatore degli eventi Pasquale Faenza, ideatore del Museo “Gerhard Rohlfs”, inaugurato solo di recente grazie al lavoro sinergico tra il comune di Bova e il Parco Nazionale d’Aspromonte. Con il progetto Sincretismi della Calabria Greca, conclude Faenza, il piccolo museo bovese avrà nuovi spazi deputati studio del patrimonio culturale grecanico, una maggiore visibilità grazie un sito internet e sempre maggiori occasioni per scoprire aspetti poco noti della storia di Bova e del significato più intrinseco della sua millenaria grecità. Un lavoro decisamente utile per la comunità di Bova e per l’intero Aspromonte greco, realizzabile solo grazie al contributo Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia e ai partner del progetto, l’AIAB Calabria e il Gal Area Grecanica.

Bova, Oliverio inaugura il restyling dell’ospedaletto dei poveri e il borgo dei mestieri

BOVA (RC) – Con un doppio taglio di nastro il Presidente Oliverio ha inaugurato il restyling dell’ex ospedaletto dei poveri del 1700, da destinarsi a Polo di continuità assistenziale e di servizi sociosanitari nell’Area Grecanica, e il borgo dei mestieri, un percorso didattico esperienziale sugli antichi laboratori artigianali di Bova. Prima delle due inaugurazioni, il Presidente Oliverio, assieme ai consiglieri regionali Sebi Romeo e Giovanni Nucera e il responsabile della segreteria regionale del Nucleo di valutazione degli investimenti, Simone Veronese, ha visitato l’area museale. Durante il percorso all’interno delle aree museali, il Sindaco ha spiegato l’evoluzione che Bova ha acquisito negli ultimi anni sul piano turistico. Un volume di visitatori pari a circa 200 a settimana, con punte molto sostenute durante il periodo estivo. Ne è testimonianza il fatto che si è passati da un solo ristorante di qualche anno fa ai sette di oggi.

«La giornata odierna – ha affermato il sindaco di Bova Santo Casile – è da iscrivere negli annali della nostra storia. Quelle inaugurate oggi rappresentano sicuramente due fra le più importanti strutture promosse dall’Amministrazione comunale negli ultimi anni, inerenti vari settori come Sanità, Cultura, e Arte».
La cerimonia di inaugurazione dei nuovi centri è stata preceduta da un altro importante appuntamento: la presentazione della proposta preliminare di strategia elaborata da tutti gli attori istituzionali del comprensorio tra cui gli undici Comuni individuati dal Governo come “Area pilota Grecanica” e i rappresentanti dei ministeri, della Regione (L’Assessore Rossi e il dirigente Giovanni Soda), della Città Metropolitana di Reggio e del Parco Nazionale d’Aspromonte per definire le azioni necessarie a contrastare lo spopolamento dei centri e dei borghi grecanici. Il segnale che quest’area intende rilanciarsi seriamente nel contesto turistico nazionale come uno dei luoghi più attrattivi del territorio calabrese. Ai lavori hanno partecipato anche Oliverio e l’ex ministro alla Coesione Territoriale Fabrizio Barca. Alla cerimonie inaugurali invece erano presenti, oltre al Presidente Oliverio, il sindaco di Bova Santo Casile e numerosi amministratori dell’Area Grecanica.

La Sinagoga di Bova sconosciuta agli israeliani

BOVA MARINA (RC) – Sarà perché è sovrastata da una sopraelevata, sarà perché non c’è mai stata una politica di valorizzazione dei beni culturali ebraici e in generale scarsa pianificazione del turismo, ma in Israele pochissimi cittadini sanno che in Calabria, a 40 minuti da Reggio Calabria, esiste una tra le più belle e storiche sinagoghe del mediterraneo, risalente al IV secolo, uno dei rari esempi riconducibili al periodo romano i cui resti siano stati rinvenuti in Italia.

Lo rivela un sondaggio dell’agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co. svolto tra 857 turisti israeliani che hanno visitato il nostro Paese quest’estate. Ogni anno il turismo israeliano movimenta in Italia circa 200mila visitatori, ma solo uno su cento, secondo l’indagine, dice di aver sentito parlare della sinagoga di Bova Marina. Un 70% si dichiara dispiaciuto di non poter visitare quel monumento. Quasi il 90% è invece certo che nessuna guida turistica abbia mai segnalato questa meta a differenza di quanto accade in altre regioni.

Scontate le destinazioni più amate dai turisti israeliani: il ghetto di Venezia, il più antico del mondo; il tempio ebraico di Casale Monferrato, fulgido esempio di architettura barocca; il ghetto di Roma, tra i più storici e importanti in assoluto; la sinagoga e il museo ebraico di Firenze, punto tra i più caratteristici del capoluogo toscano; si rimane in Toscana con il luogo di culto di Pisa, punto di riferimento per le comunità ebraiche vicine di Lucca e Viareggio.

Spostandosi a Sud, fra le mete più ammirate vi sono la sinagoga di Napoli, completamente integra e situata nel quartiere Chiaia, istituita nel 1864 grazie all’impegno di Adolph Carl von Rotschild, erede della famosa dinastia dei bancari ebrei tedeschi; la Scola Nova di Trani, diventata chiesa ma poi riconvertita a sede di preghiera per gli ebrei nel 2005; sempre a Trani c’era anche la Sinagoga Grande, risalente al XIII secolo e che oggi ospita la sezione ebraica del Museo diocesano dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie; infine Siracusa, città simbolo della storia millenaria della comunità ebraica siciliana, il cui edificio consacrato è ancora aperto al pubblico.

Messi alla prova gli israeliani rivelano la loro – incolpevole – ignoranza rispetto all’ebraismo calabrese. Non conoscono Bova ma neanche l’origine ebraica di Reggio Calabria (fondata, secondo la tradizione, da Aschenez, personaggio biblico pronipote del mitico Noè, ricordato anche da una delle vie principali della città). Ma ignorano anche la presenza di giudecche come quella di Nicotera, tornata da poco al suo antico splendore grazie a un ottimo lavoro di ristrutturazione, e dei tantissimi riferimenti alla cultura ebraica diffusi in Calabria, come la dizione di “Cafarnone”, per indicare un quartiere del centro storico, il cui nome deriva da Cafarnao, a Cosenza; Monte Giudeo e Casale Giudeo nei dintorni di Carpanzano, nel cosentino; le contrade Judio Soprano o Sottano ed Acqua Judia tra Scigliano, Rogliano e Carpanzano, sempre in provincia di Cosenza; o ancora Timpa dei Giudei nel crotonese, la contrada Giudecca a Tiriolo nel Catanzarese, la Giudea a Isola Capo Rizzuto, la contrada Iudica a Caulonia (RC) o il Fosso Scannagiudei a Caccuri, in provincia di Crotone.

Klaus Davi non si dice sorpreso: “Il convegno ‘Il cuore calabro dell’ebraismo’, tenutosi lo scorso 3 settembre, è stato un primo passo. Ora spero di incontrare a breve il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, per dare vita al progetto a Santa Maria del Cedro per permettere alla prima Bibbia Ebraica stampata al mondo, che ora si trova a Parma, di fare ritorno nella città che le diede i natali, cioè a Reggio Calabria. Auspico che il MiBACT si attivi un po’ anche per il nostro Sud”.

 

‘ndrangheta, Bova: «Mi sospendo da Commissione Regione Calabria»

REGGIO CALABRIA – «L’attenzione dedicata da alcune testate giornalistiche locali in ordine a fatti che non hanno nessuna rilevanza penale e sono risalenti negli anni, mi impone una riflessione sul ruolo che la politica e i rappresentanti delle Istituzioni devono tenere in un momento delicato nella vita dell’intero Paese».

Lo afferma, in una dichiarazione, il consigliere regionale della Calabria Arturo Bova, presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta. «A prescindere da ogni mia personale valutazione e da ogni mio personale interesse a chiarire l’irrilevanza e la pretestuosità della notizia giornalistica che, ripeto, nulla ha a che vedere con l’operazione “Jhonny”, a prescindere da una specchiata e riconosciuta moralità tanto nella vita privata, tanto nella vita professionale quanto e soprattutto nella vita istituzionale – aggiunge Bova – ritengo che sia mio preciso dovere salvaguardare la Commissione che mi onoro di presiedere e l’intero Consiglio regionale, dall’esposizione mediatica e dal pregiudizio che ne deriverebbe nel faticoso e difficile processo riformatore che stiamo cercando di mettere in atto per risollevare le sorti della nostra martoriata terra. Ho sempre detto, sia pubblicamente che in privato, che i rappresentanti della politica e delle istituzioni non dovrebbero mai e poi mai anteporre la loro figura privata a quella delle istituzioni o del partito politico che rappresentano. Ho già detto in passato che non avrei esitato un attimo a lasciare l’incarico, qualora ciò fosse servito a rafforzare la credibilità di questa consiliatura nei confronti di una disillusa, stanca e irretita opinione pubblica. Siamo ad un passo dall’approvazione della legge regionale contro la ‘ndrangheta. Il Consiglio regionale, anche grazie all’impulso della Giunta, ha approvato importanti leggi che caratterizzano e qualificano un processo riformatore che non ha precedenti. A nessuno di noi è dato di frenare gli esiti collettivi di quel processo riformatore, soprattutto sotto l’aspetto della percettibilità e credibilità nei cittadini».

«Queste considerazioni – dice ancora il consigliere Bova – mi impongono di sospendere ogni mia attività connessa alla carica di President della Commissione contro la ‘ndrangheta, al fine di porre fine ad un linciaggio mediatico annunciato e di fornire, ove ne fosse bisogno, ogni chiarimento politico. Lo faccio con la consapevolezza che entro meno di un mese si dovrà procedere al rinnovo delle cariche, comprese quelle dei presidenti di Commissione. Un lasso di tempo che mi permetterà di fornire pubblicamente ogni chiarimento e di risalire, a ritroso, a vicende che erano state già abbondantemente chiarite nell’anno 2009. Mi rammarica soltanto che si sia voluto associare una notizia giornalistica risalente negli anni, priva di qualsivoglia rilievo penale, ad un’operazione giudiziaria di così grande qualità e che nulla ha a che vedere con la mia persona. E che lo si sia fatto senza sentire neppure la necessità di chiedere al sottoscritto alcun chiarimento. Mi domando in quale atto di quell’operazione sia comparso il mio nome o un qualsivoglia riferimento alla mia persona».

Commissione contro la ‘ndrangheta, Bova si autosospende dalla carica di presidente

REGGIO CALABRIA – «L’attenzione dedicata da alcune testate giornalistiche locali in ordine a fatti che non hanno nessuna rilevanza penale e sono risalenti negli anni, mi impone una riflessione sul ruolo che la politica e i rappresentanti delle istituzioni devono tenere in un momento delicato nella vita dell’intero Paese». Lo afferma, in una dichiarazione, il consigliere regionale della Calabria Arturo Bova, presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta. «A prescindere da ogni mia personale valutazione e da ogni mio personale interesse a chiarire l’irrilevanza e la pretestuosità della notizia giornalistica che, ripeto, nulla ha a che vedere con l’operazione “Jonny”, a prescindere da una specchiata e riconosciuta moralità tanto nella vita privata, tanto nella vita professionale quanto e soprattutto nella vita istituzionale – aggiunge Bova – ritengo che sia mio preciso dovere salvaguardare la Commissione contro la ‘ndrangheta che mi onoro di presiedere e l’intero Consiglio regionale, dall’esposizione mediatica e dal pregiudizio che ne deriverebbe nel faticoso e difficile processo riformatore che stiamo cercando di mettere in atto per risollevare le sorti della nostra martoriata terra. Ho sempre detto, sia pubblicamente che in privato, che i rappresentanti della politica e delle istituzioni non dovrebbero mai e poi mai anteporre la loro figura privata a quella delle istituzioni o del partito politico che rappresentano. Ho già detto in passato che non avrei esitato un attimo a lasciare l’incarico, qualora ciò fosse servito a rafforzare la credibilità di questa consiliatura nei confronti di una disillusa, stanca e irretita opinione pubblica. Siamo ad un passo dall’approvazione della legge regionale contro la ‘ndrangheta. Il Consiglio regionale, anche grazie all’impulso della Giunta, ha approvato importanti leggi che caratterizzano e qualificano un processo riformatore che non ha precedenti. A nessuno di noi è dato di frenare gli esiti collettivi di quel processo riformatore, soprattutto sotto l’aspetto della percettibilità e credibilità nei cittadini. Queste considerazioni – dice ancora il consigliere Bova – mi impongono di sospendere ogni mia attività connessa alla carica di presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta, al fine di porre fine ad un linciaggio mediatico annunciato e di fornire, ove ne fosse bisogno, ogni chiarimento politico. Lo faccio con la consapevolezza che entro meno di un mese si dovrà procedere al rinnovo delle cariche, comprese quelle dei presidenti di commissione. Un lasso di tempo che mi permetterà di fornire pubblicamente ogni chiarimento e di risalire, a ritroso, a vicende che erano state già abbondantemente chiarite nell’anno 2009. Mi rammarica soltanto che si sia voluto associare una notizia giornalistica risalente negli anni, priva di qualsivoglia rilievo penale, ad un’operazione giudiziaria di così grande qualità e che nulla ha a che vedere con la mia persona. E che lo si sia fatto senza sentire neppure la necessità di chiedere al sottoscritto alcun chiarimento. Mi domando in quale atto di quell’operazione sia comparso il mio nome o un qualsivoglia riferimento alla mia persona».

I parlamentari Cinquestelle: «Bova lasci l’incarico di presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta»

REGGIO CALABRIA – «Il Consiglio regionale della Calabria cacci subito il consigliere Arturo Bova dalla presidenza della commissione contro la ‘ndrangheta, in quanto il politico è stato socio in affari di un boss». Lo affermano i membri del Movimento 5 Stelle della commissione nazionale antimafia unitamente ai parlamentari calabresi Dalila Nesci, Paolo Parentela, Federica Dieni, Nicola Morra, con Laura Ferrara, del parlamento europeo. Il nome di Arturo Bova spunta tra le carte dell’inchiesta denominata Jonny sulle presunte irregolarità consumate all’interno del Cara di Isola Capo Rizzuto. «Questa gravissima vicenda – aggiungono i pentastellati – conferma lo stato in cui si trova la politica calabrese. Simili paradossi non esistono in alcun luogo al mondo. Per anni Bova – sottolineano – si è accreditato come paladino della lotta alla criminalità organizzata calabrese, arrivando, in un contesto di profonda debolezza e doppiezza della politica, a piazzarsi al vertice della commissione contro la ‘ndrangheta del Consiglio regionale. Adesso che il re è nudo, servono scelte politiche inequivocabili, anche da parte del governatore regionale, Mario Oliverio, che finora ha fatto pura retorica, con fiumi di parole sulla sua ostilità, puramente virtuale, nei confronti del malaffare, dell’immoralità e dell’illegalità», concludono i Cinque Stelle.

TuttoFood di Milano, Bova tra gli operatori presenti

BOVA (RC) – Tra i dieci operatori presenti nello stand del Parco Nazionale dell’Aspromonte alla Fiera TuttoFood di Milano 2017 c’è anche il borgo di Bova. Grazie alla campagna di adesione lanciata AIAB Calabria che il Parco Nazionale dell’Aspromonte, parteciperà alla fiera TuttoFood di Milano, portando, oltre al comune di Bova, anche diverse aziende biologiche produttrici di Vino IGT Palizzi, olio e prodotti esclusivi dell’Aspromonte, quali ad esempio il bergamotto. E’ infatti nell’ottica di valorizzare la biodiversità agroalimentare tipica della “montagna più meridionale d’Italia” che l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte ha offerto la possibilità a 10 operatori del settore biologico di esporre i propri prodotti nella Fiera TuttoFood di Milano, fiera biennale, internazionale e professionale. Le aziende avranno così l’occasione di promuovere, anche attraverso degustazione, le eccellenze biologiche che si producono nella meravigliosa riserva nazionale che si estende sulla montagna posta sulla punta della Penisola. L’evento che si svolgerà dall’8 al 11 maggio 2017, è di fatto considerato tra le più importanti manifestazioni fieristiche dedicate al food&beverage. In sole 5 edizioni è diventato il palcoscenico ideale per presentare i propri prodotti al mercato nazionale ed internazionale. Quest’anno inoltre la fiera TuttoFood organizza uno spazio esclusivo dedicato al biologico, al fine di offrire una vetrina efficace ad uno settori più in crescita del panorama agroalimentare italiano. Non è quindi un caso se l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, in collaborazione con l’AIAB parteciperà a TuttoFood di Milano, offrendo alle aziende biologiche attive nei comuni facenti parte dell’area protetta, un’eccezionale opportunità di business con buyer nazionali ed internazionali. L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito delle tante organizzate dal Parco Nazionale dell’Aspromonte in favore dell’economia sostenibile, consentirà ancora una volta di valorizzare le tipicità del territorio aspromontano, consentendo allo stesso tempo agli operatori del settore biologico di farsi conoscere all’interno della vetrina internazionale. Con questo intervento di promozione delle aziende biologiche, il Parco Nazionale dell’Aspromonte ribadisce il suo impegno istituzionale nella tutela e valorizzazione dell’ambiente, delle tradizioni e soprattutto di quella sana innovazione imprenditoriale, attiva in un settore che oramai è ufficialmente considerato un motore di sviluppo sostenibile, perfettamente compatibile con i fini del Parco. E’ infatti noto che il metodo impiegato nell’agricoltura biologica, oltre a bandire l’utilizzo di OGM e pesticidi, garantisce al consumatore prodotti agroalimentari sani e genuini, ottenuti nel rispetto della salvaguardia della biodiversità, attraverso tecniche rispettose della fertilità del suolo, delle singole colture e del benessere animale. Tale metodo, definito da una legislazione nazionale ed europea, si fonda su pratiche e principi volti a minimizzare l’impatto umano sull’ambiente, permettendo al sistema agricolo di operare nel modo più naturale possibile.

Referendum, Bova: cittadini disinteressati alla vita istituzionale

CATANZARO – «Il risultato referendario dimostra plasticamente la crisi di partecipazione democratica alla vita istituzionale e alle scelte che contano». Lo afferma il consigliere delegato della Calabria nella campagna referendaria contro il prolungamento delle concessioni per le trivellazioni, Arturo Bova. «Il popolo italiano – aggiunge – diventa sempre più un popolo che non sceglie il proprio futuro e preferisce delegare ad altri anche quando è chiamato a decidere in proprio. Il dato del quorum va letto congiuntamente alla campagna di disinformazione, ai tempi ristrettissimi assegnati alla campagna elettorale (mai nella storia repubblicana c’era stato un precedente simile), e all’invito all’estensione da parte del nostro premier Matteo Renzi. Comunque 15 milioni di italiani hanno ribadito il loro appello a fermare le trivelle nelle 12 miglia alla scadenza delle concessioni.  L’augurio – prosegue Bova – è che il Governo faccia tesoro di questo appello al fine di dare una virata secca alle politiche energetiche. Dovremo puntare tutto sulle rinnovabili senza esitazione alcuna. Sono sicuro che, smaltito lo stress di questi giorni, sapremo sederci tutti ad un tavolo per costruire un futuro migliore per le generazioni che verranno. Ne abbiamo il dovere».