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Crotone, denunciati 63 falsi braccianti agricoli

CROTONE – L’indagine svolta dalla Guardia di finanza di Crotone ha portato alla luce una serie di irregolarità inerenti false dichiarazioni di assunzioni di braccianti agricoli. Nel corso dell’attività investigativa è stato possibile rilevare che tre aziende
agricole della provincia, nel periodo dal 07.01.2011 al 23.02.2016, hanno falsamente dichiarato la coltivazione di terreni risultati concessi in fitto da diversi proprietari terrieri e la fittizia assunzione di 63 lavoratori ai quali hanno
procurato un ingiusto profitto, rappresentato da erogazioni assistenziali quali l’indennità di malattia e/o di disoccupazione agricola per un importo complessivo di € 591.021,40. La disamina della documentazione acquisita ha consentito di rilevare che le ditte coinvolte non hanno mai avuto la disponibilità dei terreni. Ne discende quindi che anche le prestazioni lavorative della manodopera bracciantile dichiarata sono risultate fittizie. Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle di Crotone hanno inoltre
permesso di accertare che due delle tre aziende agricole coinvolte hanno usufruito dei benefici previsti dal regime di sostegno al reddito degli agricoltori, mediante presentazione all’ARCEA di “Domande Uniche di Pagamento”, per le
campagne agricole dal 2011 al 2016, percependo indebitamente pagamenti
diretti per un importo complessivo di € 15.361,12 previsti dal reg. (CE) 73/2009,
per il settore “Domanda Unica di Pagamento”. Gli amministratori delle predette ditte individuali sono stati
deferiti alla Procura della Repubblica di Crotone poiché ritenuti responsabili delle condotte penalmente rilevanti di cui agli artt. 483, 640 e 640 bis c.p. nonché, in concorso con 63 falsi braccianti agricoli, dei reati previsti e puniti dagli artt. 81,
e 640 c.p..

Sibari, truffa per svariati milioni di euro scoperta dalla Guardia di Finanza

finanza genericaCASSANO ALLO JONIO (CS) – La Guardia di Finanza di Sibari, al termine di una complessa ed articolata attivita investigativa di polizia economica finanziaria condotta nei confronti di un consorzio agricolo di produttori operante nel territorio della Sibaritide, ha scoperto una truffa ai danni dell’Erario per oltre 3 milioni di euro ed una evasione fiscale per circa 11 milioni di euro. L’attivita di indagine ha inizialmente accertato l’indebita percezione di contributi pubblici dal Consorzio per un importo complessivo di circa 2,2 milioni di euro, concessi per la realizzazione di un programma di investimenti. Per realizzare la truffa sono state costituite due società ed utilizzate fatture false per circa 4 milioni di euro. Una prima società aveva il compito di sovrafatturare, per circa il 150%, il costo dei lavori, delle prestazioni di servizio e delle cessioni di beni oggetto di finanziamento; la seconda, attraverso l’emissione di false fatture, consentiva la restituzione finanziaria del denaro. Le successive attività di investigazione consentivano di accertare una ulteriore truffa ai danni all’Inps mediante il diretto coinvolgimento di falsi braccianti agricoli del consorzio. In particolare è risultato che il Consorzio agricolo, nel periodo 2011-2013, ha denunciato all’Inps complessivamente 319 falsi braccianti agricoli. La falsa attestazione di assunzione di braccianti agricoli e la fittizia dichiarazione di circa 25.000 giornate lavorative, ha consentito di ottenere indebite indennità previdenziali ed assistenziali per oltre un milione di euro. Il controllo della posizione fiscale del consorzio ha evidenziato ulteriori gravi irregolarità risultando costituita una contabilità parallela dell’impresa, atta a dissimulare la reale situazione economica della societa. Complessivamente è stata accertata l’omessa dichiarazione di circa 10 milioni di euro ed una evasione di Iva per oltre 1 milione di euro. All’esito delle indagini il Tribunale di Castrovillari ha disposto il sequestro dell’intero opificio e di un impianto industriale per la lavorazione di prodotti agricoli per un valore complessivo di circa 7.000.000 euro. La Sezione Giurisdizionale per la Calabria della Corte dei Conti di Catanzaro è stata inoltre informata di un danno erariale per circa 2,2 milioni di euro, pari all’importo pubblico erogato fino all’intervento dei finanzieri. Alla Procura della Repubblica di Castrovillari, che ha coordinato l’attività, è stata inviata apposita denuncia per “truffa ai danni dello Stato” e “dichiarazione fraudolenta”.

Molinari (M5S), falsi braccianti agricoli e lo Stato mortifica i controlli

ROMA – Francesco Molinari, senatore M5S è intervenuto sull’ennesimo caso di falsi braccianti agricoli. Altre 220 persone sono state denunciate nel Crotonese per una truffa ai danni dell’Inps : i finanzieri hanno scoperto che otto aziende favorivano finte assunzioni di braccianti agricoli, che poi percepivano – illegalmente – indennità di disoccupazione, di malattia e assegni di maternità. Si può dire, in casi come questi, che il lavoro, piuttosto che dare dignità alla persona, crei- in un clima di complicità – servi da comandare nel momento delle competizione elettorali : ed è ancora più triste quando ciò succede al Sud.

Ma ci fa anche riflettere sulla questione dei controlli, la cui funzione viene messa a dura prova dalla crisi e dalla dubbia necessità di risparmiare, portata avanti nella pubblica amministrazione da certi ideologi di un improbabile efficientismo. Va da sé che una rete di controlli puntuali, insieme alla riduzione del deficit contributivo, creerebbe un circolo virtuoso tale da eliminare una parte significatica dei furbetti delle false assunzioni nonché del lavoro nero o sottopagato.

Il sistema dei controlli in campo previdenziale vede l’Inps sempre più relegato ad un collettore di dati : sono le aziende, infatti, che forniscono tutte le informazioni relative ai propri dipendenti. Viene creato, così, un copioso flusso informativo che sarà alla base dell’attività ispettiva dell’ente, limitata però – quantitativamente e qualitativamente – dal numero dei dipendenti. E’ perciò importante che ritorni centrale l’attività dell’Inps, sia riprendendo le redini della qualificazione del momento informativo sia cercando la collaborazione leale di quelle imprese – la maggior parte – che si muovono nell’alveo della legalità : indebolire i controlli, in nome di un malinteso intento di risparmio, favorisce l’insorgenza di meccanismi truffaldini ben più antieconomici rispetto al risparmio presuntivamente atteso.

Serve, invece, rafforzare la presenza del personale negli enti di controllo affinché si rafforzi la presenza delle istituzioni, scongiurando il rischio di comportamenti fraudolenti a danno della collettività.

L’operazione della Guardia di Finanza farà tornare nelle casse dello Stato ben 940mila euro, ma fino a quando i militari riusciranno a portare a termine il proprio lavoro, in questa generalizzata corsa al risparmio irrazionale ed ingiustificato ?

Ancora una volta, il Governo delle larghe intese non comprende l’importanza di individuare i settori in cui si deve e si può procedere con i tagli da quelli in cui è decisiva la presenza dello Stato : una mancanza imperdonabile.