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Polizia, mancano le divise, personale costretto a “rattoppi di fortuna”

COSENZA – I poliziotti italiani sono da tempo senza divise. Una situazione incresciosa e sempre più grave vista la carenza di vestiario con cui la Polizia è costretta quotidianamente a fare i conti.

Una circostanza quella della mancanza delle divise più volte rappresentata nelle sedi opportune con immancabili e ripetuti appelli al Ministero dell’Interno e al Capo della Polizia che, malgrado le difficoltà rappresentate, non hanno, ad oggi, sortito alcuno effetto apprezzabile.

POLIZIOTTI COSTRETTI A “RATTOPPI DI FORTUNA”

Sono diverse, infatti, le segnalazioni circa la mancanza di divise nei magazzini delle varie Questure d’Italia che non risparmiano nessun Ufficio e Reparto della Polizia di Stato. In molti casi i poliziotti sono costretti a rattoppi di fortuna o a provvedere personalmente all’acquisto dell’occorrente per presentarsi in maniera dignitosa in servizio.

«Riteniamo che questa limitazione – dichiara Renato Guaglianone, Segretario Generale Nazionale Vicario LeS – sia oltremodo intollerabile. Svilisce la nostra dignità lavorativa di poliziotti e soprattutto non rende merito ai nostri sforzi, che quotidianamente ci vedono impegnati sul territorio per garantire la sicurezza dei cittadini». «Il nostro auspicio – prosegue Guaglianone, facendosi portavoce di Ugl Les – è che a questa situazione, divenuta oramai insostenibile, si possa nell’immediato trovare una soluzione tempestiva e improcrastinabile viste le condizioni indegne in cui siamo costretti a prestare servizio»

Senz’acqua da tre giorni, a Mendicino l’indignazione dei grillini

MENDICINO (CS) – «Mendicino è a “secco” ormai da tre giorni consecutivi!  Da giovedì 3 febbraio non scorre acqua dai rubinetti delle case. Ormai  l’interruzione è una routine.  Chi non  ha la possibilità disporre di una cisterna di riserva  si trova in una situazione   davvero umiliante! Lavarsi con acqua di bottiglia, non poter fare  le pulizie non poter gestire i servizi igienici  diventa, dopo quasi 4 giorni,  mortificante per la dignità di ogni persona.   Cosa  ancor più grave  è che quando l’acqua scorre, spesso risulta sporca e non potabile». Questo quanto si legge in una nota del Meetup Mendicino in Movimento. «L’indignazione dei cittadini è aggravata – prosegue la nota-   dalla mancanza di comunicazione, da parte di un’amministrazione che fornisce ai cittadini giustificazioni parziali e non risolutive   ma anche dal    silenzio di un’opposizione  sopita e dormiente. E’ di solo stasera un breve comunicato sui social in merito al problema che ha  la veste di una mera promessa. Poco cambia con gli annunci dell’ultima ora che arrivano tardi e non colmano il vuoto informativo di questi giorni. C’è di più, l’erogazione dell’acqua viene a mancare sempre in alcuni quartieri, quindi non c’è una equa  e giusta distribuzione del servizio di questo bene primario. Gli avvisi comunali avvengono sempre con ritardo, dopo che   l’erogazione è stata tolta e quindi impedisce ai cittadini di fare provvista. Insomma la situazione è davvero da  “accampamento”.L’amministrazione rigetta la responsabilità  del  disagio alla sorical e  cerca di esimersi dal proprio dovere. Una gestione interamente pubblica del ciclo integrato delle acque non è affatto un’utopia  E’ possibile e necessario  avviare le procedure e gli interventi necessari al fine di revocare a SORICAL la gestione del servizio idrico nel territorio comunale, sulla base di quanto previsto nell’Art. 9, comma 4, della legge 36/94 ( Legge Galli). E’ solo questione di coraggio e volontà politica. Gli impianti comunali sono sempre di proprietà del singolo comune perché solo le condutture e gli acquedotti intercomunali ad essere di proprietà della Sorical  e dato che la fornitura di acqua con   i singoli comuni è disciplinata dalle singole convenzioni ,ogni comune è libero di uscire dal sistema e di creare una gestione integralmente autonoma dei propri servizi a totale gestione pubblica.Durante la precedente amministrazione, Antonio Palermo, allora  consigliere comunale di minoranza,  richiamò più volte  l’attenzione nelle opportune sedi, sulla necessità di rivedere gli accordi con la società attualmente incaricata della gestione del servizio idrico e più volte interrogò il sindaco di allora, sulla questione. Con l’attuale amministrazione che impegna Antonio Palermo nella carica di sindaco il  problema permane   irrisolto e per di più  aggravato, dimostrando  forte incoerenza e mancanza di forte  volontà a mantenere l’ impegno elettorale sulla questione.Adesso siamo noi cittadini a riporre le stesse domande all’attuale sindaco. Il Meetup Mendicino in Movimento starà  e vigile sul problema».

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Cassano allo Ionio, caldo ed emergenza idrica

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Il caldo intenso che sta caratterizzando il periodo estivo, con  temperature elevate, ha provocato un eccessivo consumo di acqua potabile e, di riflesso, non pochi problemi di approvvigionamento idrico alla cittadinanza. Il sindaco Gianni Papasso, fatte proprie le segnalazioni pervenute agli uffici preposti dell’ente, al fine di superare la fase emergenziale in atto, invita la comunità locale a tenere un comportamento corretto mediante un uso parsimonioso del prezioso liquido.

caldo

Nell’occasione, il primo cittadino, con la necessaria determinazione finalizzata a privilegiare gli interessi e le esigenze di tutti, informa che sono vietati eventuali sprechi o abusi, derivanti dalla cattiva abitudine di taluni, di utilizzare l’acqua potabile per il lavaggio di automobili o l’irrigazione di giardini o fondi agricoli e che gli eventuali trasgressori, se individuati, verranno severamente sanzionati come per legge. L’acqua è un bene prezioso, ha sottolineato il sindaco Papasso, e come tale deve essere usata in maniera consapevole. Pertanto, un razionale utilizzo per le primarie necessità, è, sia segno di rispetto di una risorsa che è patrimonio di tutti, sia di maturità, per contribuire a risparmiare eventuali disservizi e disagi ad altri utenti. Il Comando di Polizia Municipale, in ossequio delle direttive del primo cittadino, sarà impegnato a vigilare sul corretto utilizzo della risorsa idrica.