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Un monello sulla pianta dell’Eden: L’alba del dopoguerra sui tetti del Pollino

pollino1E’ il titolo dell’ultimo libro di Carmine Paternostro, stampato da Rubettino print per conto di Calabria Letteraria Editrice in maggio 2015. La prefazione è di Dante Maffia, già medaglia d’oro ricevuta dal Presidente Ciampi nel 2004 e recentemente proposto come letterato al Nobel.

L’Autore in passato impegnato sul mito, leggenda e storia della Magna Grecia della Calabria Citeriore, relativa alla mesopotamia di Crati e Coscile (Sybaris) e sull’influenza delle civiltà mediterranee, questa volta considera il mondo del dopoguerra nella nostra zona del Pollino.

L’Autore autodefinitosi “il monello sulla pianta dell’Eden” descrive il suo mondo infantile ed adolescenziale ricco di avvenimenti e personaggi d’ogni ceto e cultura che hanno disegnato la storia del dopoguerra delle comunità del Pollino. Sulla scena moranese  sono comparsi i De Cardona, l’eroica suor Scolastica Visentin, il prof. Felix Raab dell’Università di Melbourne, vittima in un precipizio del Pollino, l’attentatore di Togliatti, qualche anno prima ospite, con la famiglia, a Morano per impegno di lavoro del padre e tanta gente del quotidiano che riprende vita nelle pagine di questo libro.

Carmine Paternostro nato e vissuto a Castrovillari nel periodo di formazione scolastica, presso nonni e zii materni, residente a Morano Calabro, ha maturato la sua crescita in quest’angolo tra i più belli del mondo, esprimendo vivacità ed attaccamento alle verdi colline, vivendo intensamente i momenti di un voluto risveglio dopo un’inutile guerra.

Riporta così i costumi, la sacralità della famiglia, il duro lavoro, la ricerca di fortuna lontano, l’avere dopo anni di privazione ed, infine, il ricordo di chi, rivestito da milite, non ha più rivisto le zolle della patria natia.

Alle note di umorismo, di sorrisi, di colori che l’Autore ha inteso delicatamente dipingere si aggiungono, quindi, momenti di tristezza in una realtà varia e mutevole.

Un cenno particolare è dedicato ai personaggi che hanno caratterizzato quei tempi, storici ed anonimi, destinati al silenzio. Commovente è la conoscenza di Padre Pio, dopo la morte del fratellino, le parole scambiate, gli incontri. E certamente non secondario è stato l’amore e la riconoscenza, verso gli educatori di scuola e di vita: zio Peppino Iacoviello, filatelico, zia Rosa Minervini della scuola di Don Sturzo, Suor Chiarina Maria Varsori, verso la madre, educatrice severa, proiettata all’affermazione del figlio attraverso la scuola, verso il padre, insegnante mite, dolce, buono, precocemente scomparso come quei tempi passati e rimpianti.

 

E’ possibile avere il libro ordinandolo on line tramite:

http://m.libreriauniversitaria.it/#!/product/BIT/9788875743024

oppure direttamente all’Autore che saprà consigliarvi.