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“Anastasia, Genoveffa e altre storie”, un classico riadattato di scena al Sybaris

CASTROVILLARI (CS) -Domenica 6 maggio alle 21 la compagnia Aprustum torna in scena al Teatro Sybaris con “Anastasia, Genoveffa e altre storie”, per la regia di Casimiro Gatto.

L’appuntamento è inserito nella quarta stagione di “Invito al teatro”, realizzata dall’associazione culturale Aprustum in collaborazione con il comune di Castrovillari e il patrocinio della Gas Pollino. Lo spettacolo di teatro ragazzi, che vedrà in scena Fedele Battipede, Vincenzo Forte, Rosanna Guaragna, Andrea Magnelli e Katia Sartore, è una rivisitazione in chiave comico-grottesca delle fiabe più note. I classici della letteratura per l’infanzia sono stati riadattati tenendo presente che nel nostro mondo non sono cambiati solo scenario e modelli, ma persino la morale originale è in discussione, per cui le atmosfere coloratissime della Disney, sono state sostituite da una realtà pragmatica e disincantata. Cenerentola si chiama Angelina e rimpiange il padre che la cullava chiamandola “picciridda mia”. Destinata a fare la sguattera mentre le sorellastre si alienano davanti alla Tv, Angelina parla siciliano, canta “Il cielo in una stanza” ballando con la scopa e sogna di essere salvata da un principe azzurro. Nella rivisitazione di Biancaneve, la principessa è ancora una bambina, la strega si depila davanti ad uno specchio piacione e schiavo, mentre i nani in realtà sono dei minatori che hanno perso le gambe per un’esplosione.  Per info e prenotazioni rivolgersi presso “Dany Music” in via Giuseppe Mazzini a Castrovillari.

Applausi per la prima di Cenerentola al Rendano di Cosenza

COSENZA – Non c’era il tutto esaurito al Teatro Rendano di Cosenza per l’apertura della 56ma stagione lirica, ma la rappresentazione delle Cenerentola rossiniana non ha deluso le attese. Soprattutto per l’allestimento e per la regia di Aldo Tarabella che emerge nel complesso lavoro tecnico, ma anche nelle movenze, nei cambi di scena e nella disposizione delle luci. Eccezionali i costumi, restaurati sulla base del lavoro svolto dal grande Emanuele Luzzati, indiscusso maestro del teatro contemporaneo, in occasione della rappresentazione del melodramma al Teatro Margherita di Genova del 1978. Apprezzate le voci di Cenerentola, interpretata dal mezzosoprano Paola Gardina, e di Don Magnifico, interpretato dal baritono Clemente Antonio Daliotti. Deludente invece la performance del tenore cinese Li Biao, interprete di Don Ramiro. L’artista paga dazio alla sua origine asiatica che lo penalizza nel cantare in lingua italiana. Da applausi il coro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria diretto dal maestro Bruno Tirotta e l’orchestra del Rendano diretta dal maestro Marco Balderi. La Cenerentola, in replica domenica 5 marzo alle 17,30, inaugura la collaborazione tra il Rendano ed il Giglio di Lucca, due teatri di tradizioni destinati a condividere un percorso virtuoso ancora a lungo.

La “nuova” Cenerentola sarà Paola Giardina. Forfait della Iervolino per una bronchite

COSENZA – Sarà il mezzosoprano Paola Gardina a vestire i panni della protagonista ne “La Cenerentola” di Gioachino Rossini che venerdì 3 marzo inaugurerà la 56ma stagione lirico-sinfonica del Teatro “Rendano” di Cosenza. Paola Gardina sostituisce la cantante Teresa Iervolino che avrebbe dovuto interpretare Angelina-Cenerentola a Cosenza, dopo aver debuttato il 10 febbraio scorso al Teatro del Giglio di Lucca che produce l’allestimento, insieme al Teatro Alighieri di Ravenna e alla Fondazione Teatri di Piacenza, con la collaborazione del “Rendano” e dell’Ente Luglio Musicale Trapanese.
Lo ha comunicato il direttore artistico della stagione del “Rendano” Lorenzo Parisi.  Una fastidiosa bronchite ha costretto la Iervolino a dare forfait e ad inviare alla direzione del “Rendano” un certificato medico che attesta il suo impedimento a prender parte all’inaugurazione della stagione di venerdì 3 marzo e alla prevista replica di domenica 5 marzo.
Il “Rendano” ha immediatamente scritturato Paola Gardina che vanta un curriculum di tutto rispetto. La cantante è indicata come uno dei più talentuosi mezzosoprani attualmente in circolazione. Ha calcato i palcoscenici di alcuni fra i più importanti teatri del mondo: dal Teatro alla Scala di Milano all’Opera National de Paris, al Theatre des Champs Elysées, alla Bayerische Staatsoper di Monaco. Costante la sua presenza anche nelle stagioni dei più significativi teatri italiani: La Fenice di Venezia, il Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, lo Sferisterio di Macerata.
A rendere solida la sua formazione, inoltre, l’aver collaborato con direttori d’orchestra del calibro di Claudio Abbado, Peter Maag, Antonio Pappano, Daniel Barenboim e Jeffrey Tate.
Paola Gardina si è diplomata al Conservatorio di Musica di Rovigo ed ha vinto due prestigiosi concorsi: il “Toti Dal Monte” nel 2003, proprio per “La Cenerentola” e l’As.Li.Co. , nel 2005, per “Le nozze di Figaro”. Ha perfezionato la sua tecnica vocale con Sherman Lowe a Venezia.

Le donne e il “mito” di Cenerentola: il coraggio di credere nei sogni

Cenerentola

In principio fu Cenerentola, il mito della scarpetta, del principe azzurro e de “I sogni son desideri”. Poi le donne iniziarono  a crescere, ebbre di secoli di emancipazione femminile e voglia di lottare, mai troppo stanche per trovare il tempo e la voglia di emozionarsi sognando la fiaba. Adolescenti o donne adulte, romantiche o disincantate: non esiste essere femminile al mondo che non abbia sperato di fare la “fine” di Cenerentola.

La storia è nota a tutti: Ella è una giovane dai modi gentili, la sfortuna acuta, il coraggio da vendere e l’animo sensibile. Un giorno, dopo anni di soprusi ed ingiusti maltrattamenti, incontra lui, il principe azzurro e grazie all’aiuto della magia, complice una scarpetta di cristallo, conosce il suo riscatto definitivo. Perrault ne ha fatto una fiaba nazional popolare, Walt Disney c’ha costruito anni di fortuna ed incassi cinematografici rielaborandone in più salse la trama originale. Ultima ma non ultima, quella nelle sale in questi giorni, diretta da  Kenneth Branagh con protagonista Lily James. Una versione estremamente moderna, curata nel colore e nei materiali, dalle scenografie maestose ed estasianti, gli abiti appariscenti e lussuosi, dall’accento molto cool e senza nulla di lasciato al caso. E mentre quello che dovrebbe assolvere la funzione di principe, nella realtà si consola seguendo l’esempio di Peter Pan, finendo con l’aspirare ad una vita da scapolo impenitente sempre più innamorato di sé stesso, le donne, eroine di ogni giorno, abbandonano le loro lotte per la parità tra i sessi e il loro sguardo cinico costrette a difendersi in autonomia, per cedere all’incantesimo di Cenerentola che le induce a credere, ancora una volta, nel miracolo. Di un uomo che un giorno le salverà. Dalla sfiga e dai pericoli.

cenerentola cartoonDel resto lo si sa:  è più facile credere che sia la gentilezza ed il coraggio, mista ad un pizzico di magia, l’ingrediente che serve ai mancati “lieto fine” di ogni giorno, che accettare il triste dato che a queste ultime occorra salvarsi, prima di tutto, da sole. Che sia vero oppure no, il lavoro è ben riuscito. Walt Disney incanta ancora, più gli adulti dei bambini, con un cast di tutto rispetto, scegliendo scenari suggestivi ma non troppo distanti dalla realtà, atmosfere rarefatte ma credibili, esaltando i costumi, i personaggi, i loro caratteri e le loro storie. Nella narrazione, che si mantiene inalterata, si verifica un processo di modernizzazione. Ogni personaggio, dalla protagonista al re, ha il suo spazio introspettivo e subisce un’evoluzione.cenerentola al ballo

Non più le brutte sorellastre di Cenerentola, ma solo due creature sgraziate e senza un minimo di intelligenza che combattono la vita a colpi di parrucca e vestiti eccentrici contro l’acume e il talento di una principessa moderna a cui non serve una bellezza sovrannaturale per far innamorare il principe ma un animo buono e predisposto a combattere le avversità della vita. Donne anche loro, nemmeno troppo diverse dalle tante. Non una matrigna crudele a prescindere, senza un briciolo di umanità, ma una donna austera e affascinante, dietro la cui cattiveria si nasconde un passato di sofferenza e la voglia di riscatto sociale.

E sull’onda di un processo già approfondito e consacrato negli ultimi anni, grazie al successo di cult come Maleficent, che riproponeva la storia della bella addormentata dal punto di vista della fata divenuta poi strega al seguito di un passato doloroso e sofferente, prende vita l’ultima Cenerentola del nuovo millennio. Tenacia, forza combattiva, energia e coraggio: le stesse a cui fanno appello le donne di ogni giorno, nelle loro battaglie ma soprattutto nelle loro rinunce. Nei cortei anti violenza, nella manifestazioni per la parità sessuale, nelle giornate “in memoria di”. E poi, tutto finisce così.cristallo

Con lui che le infila la scarpetta di cristallo, le giura di amarla per quello che è e se la porta felice e contento al castello. Inconsapevole che, seppur sognando, è il coraggio, che abita il cuore di ciascuna donna, il vero generatore di magia.

 

 

Lia Giannini