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Urla ed applausi per una Francesca Michielin che “Di20” sempre più grande


Francesca MichielinRENDE (CS) – Un viso acqua e sapone, una voce flebile pronta ad esplodere se necessario.Questo il ritratto di una Francesca Michielin illuminata dai flash di fotocamere e telefonini di fan e curiosi che l’ hanno immortalata lungo il tragitto  dalle scale mobili  al palco allestito per la sua esibizione. Questo pomeriggio, il centro commerciale Metropolis di Rende ha accolto la cantante di Bassano del Grappa venuta per presentare l’album “Di20are”  riedizione di “Di20”-  pubblicato lo scorso ottobre- a cui sono stati aggiunti i brani “Nessun grado di separazione”, “È con te”, “Tutto è magnifico” e “ Nice to meet you”. Dopo aver salutato e ringraziato le centinaia di fan accorsi, ha aperto l’esibizione con “Nessun grado di separazione” il brano presentato all’ultimo Festival di Sanremo classificatosi al secondo posto dietro la band bolognese degli Stadio. Poi  è la volta di “L’amore esiste”- singolo che ha anticipato l’uscita di “Di20”- e di “Tutto è magnifico”, versione rivisitata di “Magnifico” cantata in duetto con il rapper Fedez. Tastiera e voce per i tre brani cantati ad occhi chiusi per  non dissolvere l’aura  di magia  e vivere il tutto con maggiore intimità.

Francesca michielin coi fanPoi, tra gli scroscianti applausi e le urla ha  firmato le copie degli album e posato per le foto con quei fan che, nonostante le lunghe ore di attesa, non hanno perso il sorriso,la vitalità e la gioia di vedere il proprio idolo . Ora ,ad attendere l’unica artista italiana a prendere parte alla colonna sonora del colossal “Spider-Man 2 – Il Potere di Electro”, la seconda tranche del tour “Nice to meet you” che avrà inizio il 12 marzo e la partecipazione alla sessantunesima edizione dell’ Eurovision Song Contest dopo la scelta da parte degli Stadio di non voler rappresentare l’Italia alla manifestazione. È cresciuta la vincitrice della quinta edizione di “X factor” ed è sempre più proiettata a  “Di20are” grande.

Rita Pellicori

Arisa arriva in Calabria con “Amami tour 2012”

COSENZA – Dopo Noemi e Giusy Ferreri il Metropolis Centro Commerciale fa tris e ieri mercoledì 20 giugno per il consueto concerto annuale ha ospitato un’altra voce femminile quella della vera vincitrice di Sanremo 2012 Rosalba Pippa in arte Arisa.
Davanti a un pubblico fragoroso ha presentato il suo nuovo album iniziando proprio con il pezzo che da il nome al suo ultimo lavoro “ Amami” ma riproponendo anche il meglio dei suoi brani precedenti.
Attraverso le sue canzoni ha raccontanto, in particolar modo se stessa ed è riuscita a condurre tutti i suoi ascoltatori all’interno di quella evoluzione-rivoluzione che l’ha trasformata da un piccolo bruco con gli occhialoni a una splendida farfalla con l’eyeliner.
Ballate profonde e struggenti, arrangiamenti semplici ma mai banali, giri di piano e chitarre appena accennate, melodie basate sulle emozioni e sui rimandi alle varie fasi del declino di una storia d’amore, in cui la notte arriva puntuale a decretarne la fine ma soprattutto voce che è delicata, impeccabile, perfetta in ogni dettaglio.
Una voce morbida quella di Arisa che è la chiara antitesi delle urlatrici dei talent che presuntuosamente si spacciano per cantanti, lei sa bene che anche la rabbia e l’amarezza per un amore finito vanno sussurrati, schiudendo appena le labbra, senza affannarsi a raggiungere l’acuto più alto.
Assoluta particolarità del concerto sono le cover, pezzi importanti, un salto nel vuoto dall’atterraggio sempre incerto, da Personal Jesus dei Depeche Mode a Sweet dreams degli Eurytmics passando per Earth Song di Micheal Jackson, ma Arisa non delude, arrangiamenti e voce eccellenti anche questa volta, soprattutto in Losing My Religion dei Rem.
Le canzoni del suo ultimo album, meno giocose e più riflessive sprigionano un’infinità di emozioni malinconia, delusione, rassegnazione ma durante il live non manca il divertimento tipico del repertorio che ha contraddistinto la prima Arisa, contente soprattutto le bambine presenti che instancabili agitano le loro gonnelline colorate a ritmo di “Malamorenò”.
Unica nota dolente della serata è stata il volume probabilmente troppo basso della musica, spesso totalmente sopraffatta dalle voci del pubblico, ma Arisa è arrivata comunque più emotiva, più matura, certamente diversa ma sempre autentica quando racconta di sentimenti perduti senza cadere mai nel dramma interpretativo.

Gaia Santolla