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Caloveto: taglio alberi al Cimitero, denunciato il responsabile comunale

COSENZA– I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano hanno deferito all’Autorità Giudiziaria per abuso d’ufficio il responsabile dell’ufficio tecnico comunale di Caloveto. La denuncia è scattata a seguito di accertamenti eseguiti dai militari in merito al taglio di cipressi avvenuto questa estate nel cimitero di Caloveto. Il taglio aveva destato stupore da parte di diversi cittadini i quali avevano esternato i loro profondo dissenso attraverso i social. Tali manifestazioni non sono passate inosservate ai militari i quali intrapresa una attività d’indagine hanno accertato ed acquisito gli atti generati dall’ente comunale che prevedevano il taglio di “alcuni alberi” all’interno dell’area cimiteriale ed in prossimità. Alberi che facevano presupporre in alcuni casi uno stato di pericolo, uno di questi aveva danneggiato con le sue radici una tomba ed altri i cui rami caduti sui locali rappresentavano un pericolo.

Tali motivazioni hanno indotto il Comune a tagliare tutte e 23 le piante di cipresso presenti all’interno del cimitero di Caloveto, scatenando così le proteste di gran parte dei cittadini. Dagli accertamenti, per i quali è scaturita la denuncia, è invece emerso che le piante tagliate godevano di buona salute e che non vi erano danni evidenti alle tombe poste nei pressi dei cipressi e che non vi era alcuna necessità del taglio di tutte le piante esistenti nell’area cimiteriale, in quanto non vi erano le paventate lesioni o danneggiamenti dei loculi o altri tipi di pericolo per la presenza delle piante nel luogo cimiteriale

Cimitero reggino in mano cosca, preso dirigente

REGGIO CALABRIA – I lavori nel cimitero del quartiere Modena di Reggio Calabria erano gestiti in condizioni di monopolio dalla cosca Rosimini. Questo quanto emerso dall’inchiesta della Dda reggina, condotta dalla squadra mobile, che ha portato a dieci arresti, tra i quali il dirigente responsabile pro-tempore dei servizi cimiteriali del Comune Carmelo Manglaviti ritenuto responsabile di aver favorito i Rosmini nell’imposizione del monopolio assurgendo a uomo chiave nello scacchiere del sodalizio.

Come riportato da Ansa Calabria, l’uomo, che si trova ai domiciliari, è accusato di aver permesso al referente imprenditoriale della cosca Francesco Giordano e a Salvatore Claudio Crisalli, detto Peppe e Massimo Costante, di operare indisturbati – senza essere titolari di ditta – nella realizzazione di ogni lavoro, consegnando sostanzialmente ai Rosmini l’intero plesso.

Così facendo metteva di fatto a loro disposizione i suoi sottoposti e la sede degli uffici comunali nel cimitero che di fatto era diventata la base amministrativa dei Rosmini dove ricevevano clienti, stipulavano accordi, formalizzavano vendite.

Tropea, vietati i fiori freschi al cimitero. L’ordinanza del sindaco

TROPEA (VV) – Il sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, ha emesso un’ordinanza con la quale vieta di portare fiori freschi per le tombe del cimitero cittadino.

Macrì afferma che il divieto si rende necessario «in quanto, durante i mesi estivi, con l’innalzarsi delle temperature, occorre porre in essere provvedimenti per la prevenzione di fenomeni di inquinamento, nocivi per la salute dei cittadini. La presenza di fiori freschi nel cimitero comunale rappresenta una potenziale causa di inquinamento per la rapida decomposizione determinata dal caldo intenso».

Il sindaco Macrì ha anche disposto il divieto di utilizzare l’acqua per i portafiori nel cimitero.

Entrambi i divieti, secondo quanto è stabilito nell’ordinanza, resteranno in vigore fino al prossimo 30 settembre. Per i trasgressori è prevista una sanzione da 25 a 500 euro.

Nei giorni scorsi lo stesso sindaco Macrì aveva vietato di girare in costume da bagno o a torso nudo nel centro storico cittadino “per rispetto del decoro”.

Fonte Ansa

Trafugate sette bare dal cimitero di Vibo, indagini in corso

VIBO VALENTIA – Da una cappella gentilizia appartenente ad una famiglia di Vibo Valentia sono sparite sette bare con relative spoglie. A scoprirlo stamani è stato un amico di famiglia, notando che la scritta con i cognomi era stata rimossa e il cancelletto della struttura era stato coperto da un telo che celava tra l’altro un lucchetto nuovo.

All’interno sarebbero state trovate tracce di lavori e in una busta una parte dei resti delle persone tumulate. Le lapidi erano state frantumate e le sette bare sparite nel nulla. Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia guidati dal capitano Gianfranco Pino e quelli della Stazione agli ordini del maresciallo Riccardo Astorina.

L’uomo che ha fatto la scoperta ha contattato un parente della famiglia, un broker finanziario che vive in Toscana, per avvertirlo. Poi ha telefonato ai carabinieri i quali hanno avviato indagini per risalire ai responsabili che possono essere entrati nel cimitero anche nei giorni, se non nelle settimane precedenti, senza dare nell’occhio anche per via dell’assenza di telecamere. Non si esclude alcuna ipotesi sul movente anche se quello delle messe nere sembrerebbe perdere credibilità in quanto non sarebbero stati trovati elementi tali per avvalorarla.

Fonte e foto Ansa

Riapre dopo decenni il camposanto di Oriolo. Sarà cimitero monumentale

ORIOLO (CS) – E’ stata scelta una data simbolica, quella del 2 novembre, giorno della Commemorazione dei Defunti, per riaprire i cancelli del vecchio cimitero di Oriolo, devastato dalla frana del 1973. Un luogo che negli anni era divenuto triste ricordo di quei giorni funesti, proprio lì sul ciglio della Ss481 che porta al centro abitato. 

Da oggi invece diventa luogo della memoria, per i defunti e allo stesso tempo per quello che accadde quarantacinque anni fa.

In seguito a quei fatti venne costruito un cimitero, oggi quello principale, più a valle. Invece, il Campo Santo della Martuccia, il nome della zona che lo ospita, diventa Cimitero Monumentale, luogo della memoria. Il vecchio cimitero venne definitivamente chiuso alla fine degli anni ’70 e oggi riapre ufficialmente dopo circa quarant’anni.

«E’ stato davvero commovente – racconta il vicesindaco Vincenzo Diego – vedere oggi tante persone riaccendere un lumino, recitare una preghiera davanti alla tomba del proprio caro».

La riqualificazione 

Alcune tombe sono state messe in sicurezza e lasciate così come le ha travolte la frana, simboli della memoria, tombe monumentali. La maggior parte dei loculi sono stati sistemati e recuperati. Così come il cancello d’ingresso è rimasto quello del 1973 (foto copertina). Sulla recinzione frontale del cimitero sono stati allocati dei lamierati lavorati dall’artista Francesco Messina (nella foto) che richiamano il tragico evento franoso. In questi giorni di Commemorazione per i Defunti il cimitero resterà aperto. Poi il Comune individuerà un giorno della settimana con appositi orari, dove sarà possibile visitare il cimitero.

Furto al cimitero di Firmo, l’indignazione del sindaco

FIRMO (CS) – La comunità di Firmo è nuovamente messa alla prova dall’azione di balordi che, senza ritegno, si sono introdotti nel cimitero di Firmo, normalmente aperto nelle ore diurne per consentire ai cittadini la visita ai propri cari, e hanno fatto razzia di sotto vasi in rame. Così, dopo l’incendio dello scorso mese di luglio all’isola ecologica, l’amministrazione comunale di Firmo, guidata dal sindaco Gennarino Russo, torna a fare i conti con le azioni di malfattori senza scrupoli.

«Siamo decisamente indignati per quanto accaduto -afferma il primo cittadino- e abbiamo segnalato la cosa alla Polizia Municipale mentre la Stazione dei Carabinieri di Lungro era stata già allertata e aveva fatto un sopralluogo per capire l’entità del furto. Sappiamo quanto il rame faccia gola per il mercato che ci sta attorno, ma al di là del danno materiale -sottolinea Russo- quello che ci segna come comunità è che questo furto avvenga in un luogo da tutti ritenuto sacro e come tale dovrebbe essere preservato da azioni di questo genere». E nel ribadire la “ferma e assoluta condanna” nei confronti di chi ha commesso il gesto, il sindaco precisa come quanto accaduto rafforzi la convinzione dell’amministrazione a dover fornire anche l’area cimiteriale di telecamere per la videosorveglianza. «Pensavamo non fosse necessaria -lamenta- ma evidentemente non è così». E aggiunge: «Tutto questo avviene in un momento particolare per la nostra comunità, alla fine della stagione estiva con tutta una serie di attività. Mentre da un lato siamo impegnati a far emergere il nostro paese, dall’altro accade qualcosa per opera di ignoti balordi che distruggono l’immagine della comunità. In particolare -spiega- siamo in una fase in cui stiamo lavorando per il recupero e la valorizzazione del centro storico partecipando al bando per i Borghi autentici d’Italia. Con questo, infatti, vogliamo recuperare l’area dell’ex convento dei Domenicani, dove doveva sorgere un teatro. Inoltre il progetto prevede anche la realizzazione del distretto dell’Arberia insieme alle altre comunità arbëreshe della zona e fare del convento dei Domenicani un centro per tutto il territorio. A ciò si aggiunge anche il recupero dell’area della villetta comunale. Questi vili gesti, quindi, crediamo che squalifichino l’azione amministrativa e l’immagine di un paese che, invece, merita di essere promossa e incentivata».

Strongoli, incendiata l’auto della vicepreside dell’Istituto omnicomprensivo

STRONGOLI (KR) – Due incendi dolosi sono stati appiccati da ignoti  a Strongoli. Il primo davanti al cimitero è stato dato alle fiamme il chiosco riconducibile alla famiglia Giglio, posto sotto sequestro nell’ambito dell’inchiesta Stige della Dda di Catanzaro contro le cosche del crotonese.

Il chiosco, in passato utilizzato per la vendita di fiori, era chiuso.

In via Vittorio Emanuele, invece, è stata data alle fiamme l’auto Fiat Bravo della vice preside dell’Istituto omnicomprensivo di Strongoli, Daniela Sculco.

Sui due episodi, non collegati l’uno dall’altro, indagano i carabinieri. Il Commissario straordinario di Strongoli Umberto Pio Campini, a nome di tutta la Commissione straordinaria che guida il Comune, il cui Consiglio è stato sciolto per infiltrazioni mafiose, ha manifestato “la piena solidarietà alla professoressa Sculco per il vile atto compiuto nei suoi confronti”. Anche il mondo del volontariato e gli insegnanti hanno manifestato la loro vicinanza alla vice preside.

Foto di repertorio

Cimitero di Rende, Miceli, «Emergenza non ancora risolta»

RENDE (CS) – «Nonostante le promesse non si è ancora risolta l’emergenza al cimitero cittadino. Gli slogan di Manna e della sua corte non hanno prodotto i risultati sperati. Ad oggi sono pronti 75 loculi su 92 salme che devono trovare degna sepoltura». Lo dice in una nota il consigliere del M5S del Comune di Rende Domenico Miceli.

«Ma un altro problema scuote il camposanto cittadino: il sottodimensionamento dell’organico cimiteriale. Gli attuali tre dipendenti non riescono a sopperire al lavoro straordinario che la gestione emergenziale del sito richiede pur riuscendo, tra mille difficoltà dovute soprattutto alle criticità delle mancate sepolture, a mantenere il luogo in condizioni dignitose. Servirebbe un aumento di altre due unità, già segnalato al Comune. Ma l’esecutivo come al solito fa spallucce, buttando fumo negli occhi dei cittadini con la realizzazione del nuovo cimitero. Come Movimento 5 Stelle abbiamo riflettuto molto sulla questione del cimitero cittadino e siamo convinti che l’ubicazione del nuovo camposanto al confine con il Comune di San Fili sbugiarda il sindaco nella sua volontà di rilancio del borgo antico. E rende palese un disegno che si pone contro la storia e la cultura del centro storico, intacca le fondamenta del nucleo originario dei rendesi, crea un blocco tra passato e futuro che sarà deleterio per la memoria storica della nostra comunità».

«Citando Walter Benjiamin – prosegue il pentastellato- potremmo dire che i cimiteri sono la carta d’identità delle città, i biglietti da visita della memoria collettiva. Abbandonarne uno a vantaggio di un altro, la cui gestione sarà appannaggio dei privati, cosa che non condividiamo assolutamente, contribuirà oltremodo alla distruzione del borgo antico che sarà ancora di più relegato nel limbo della storia passata. Lanciamo dunque le nostre proposte a Manna, sperando che le accolga immediatamente: potenziare l’organico cimiteriale di altre due unità; realizzare la nuova ala del cimitero vicino a quello storico e non da un’altra parte, continuare a gestire il cimitero con risorse pubbliche e non private, risolvere definitivamente e in maniera civile il caso delle mancate sepolture, senza ulteriori ritardi e improvvisazioni».

 

Cimitero di Rende, Miceli: «Oltre 80 bare in attesa di degna sepoltura»

RENDE (CS) – «Quella del cimitero cittadino è un’incresciosa emergenza di cui ci dobbiamo occupare periodicamente e che al momento non ha trovato la giusta e definitiva soluzione da parte dell’amministrazione Manna – così il consigliere del Movimento 5 Stelle, Domenico Miceli -. Ci duole constatare che manca attenzione verso questa problematica che avrebbe dovuto ricoprire uno dei posti più importanti nell’agenda del sindaco. Ad oggi oltre 80 bare sono in attesa di degna sepoltura al cimitero cittadino, ormai saturo e incapace di accogliere altri defunti. Da 4 anni assistiamo a operazione tampone, alla realizzazione di nuovi e pochi loculi, alcuni dei quali sono in costruzione proprio in questo periodo e che hanno già provocato reazioni tra i residenti della zona. Eppure – continua Miceli -, la realizzazione del nuovo cimitero è stata più volte propagandata da sindaco che nel suo consueto modo di agire poco trasparente, ha proposto sì una soluzione definitiva ma che al momento è lontana dal vedere la luce. C’è anche da dire che forse la realizzazione della nuova struttura, molto decentrata rispetto al centro città, non accontenterà tutti, in particolare le persone più anziane o che non dispongono di mezzi di locomozione autonoma. Il sito prescelto, com’è noto, si trova infatti al confine con il comune di San Fili, il ché richiederà la realizzazione di una linea dedicata di trasporto pubblico su gomma per consentire a tutti di poter visitare i propri cari estinti. Come Movimento 5 Stelle – conclude il consigliere Miceli – chiediamo a Manna una discussione pubblica in Consiglio sulla realizzazione del nuovo cimitero, una condivisione anche e soprattutto con la città e un’accelerazione dei lavori al fine di scongiurare il ripetersi di un’emergenza che non ci rende una città civile». (Immagine di repertorio)

Rende, partiti i lavori per la realizzazione di nuovi loculi

RENDE (CS) –  L’amministrazione comunale di Rende comunica che sono iniziati i lavori che riguardano la realizzazione di nuovi loculi (in numero di 84) in ampliamento del cimitero esistente. Questi lavori sono realizzati in due zone distinte e si differenziano per criteri costruttivi. Nel primo intervento, ubicato a sud, si sta realizzando una struttura in cemento armato per l’inserimento di loculi prefabbricati in calcestruzzo. Inoltre è prevista una colonna composta da cinque loculi fuori misura rispetto alle dimensioni standard. Sul secondo intervento si sta realizzando una struttura in acciaio e loculi prefabbricati in vetro resina. Questo intervento prevede fondazioni speciali costitute da n. 6 pali di diametro DN400 con sovrastante platea in cemento armato al fine di garantire la stabilità del manufatto in totale sicurezza a causa delle scadenti caratteristiche meccaniche del terreno. Con l’avvio di questi lavori saranno risolti anche i problemi di infiltrazione di acqua nei loculi, attraverso la sostituzione di una delle reti di scarico delle acque meteoriche più importanti dell’intero aggregato cimiteriale dovuta alla vetustà, ciò consentirà inoltre l’eliminazione dell’interferenza della stessa con uno delle edicole funerarie in realizzazione. Ed è il direttore dei lavori Giovanni Motta che sottolinea: «Tutto ciò è stato possibile realizzarlo grazie alla perfetta sinergia fra l’amministrazione comunale che, unitamente all’assessore ai lavori pubblici Pino Munno, ha dimostrato grande sensibilità ed efficacia nell’affrontare un importante emergenza quale la carenza dei loculi e quella relativa alle infiltrazioni nei loculi esistenti”. Il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione è l’ingegnere Paolo Giorgi. Il sindaco di Rende Marcello Manna invece sottolinea che “l’inizio di questi lavori ,naturalmente, non è una meta ma una tappa di un percorso dove sono previsti ancora la costruzione di altri loculi. Ricordo che l’obiettivo dell’amministrazione è quello di presentare in tempi brevi il progetto per un nuovo cimitero della città di Rende».