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Lamezia,sindaci riuniti per dire No all’aumento delle tariffe sui rifiuti

Lamezia Terme – Questa mattina nella sala riunioni del comune di Lamezia Terme i sindaci del comprensorio del lametino, dei comuni di: San Mango D’Aquino, Serrastretta, Pianopoli, Miglierina, Platania, Martirano e Lamezia Terme si sono riuniti per dire no all’aumento delle tariffe sui rifiuti previsto dalla Regione Calabria. La scorsa settimana infatti, l’assessorato all’ambiente della regione Calabria ha deciso unilateralmente di aumentare del doppio la tassa sui rifiuti sia sulla raccolta indifferenziata che sulla raccolta dell’organico, addirittura in maniera retroattiva a partire dal 1° gennaio 2014. Durante l’incontro i sindaci hanno evidenziato che  l’aumento della tassa sui rifiuti da parte della regione Calabria è avvenuto senza alcuna condivisione con gli amministratori locali e compromette il lavoro svolto dalle amministrazioni in questi anni per implementare la raccolta differenziata infatti, il documento è un chiaro disincentivo economico a proseguire da parte delle amministrazioni nella raccolta differenziata. Con questo aumento la cattiva gestione di questi anni delle raccolta dei rifiuti nella nostra regione viene addossata sui cittadini e sui sindaci che diventeranno così solo degli esattori.Contro l’aumento indiscriminato della tariffa sui rifiuti tutti i sindaci si incontreranno mercoledì prossimo a Lamezia Terme e si recheranno in autobus a Reggio Calabria presso la sede del Consiglio Regionale per protestare e chiedere la revoca del provvedimento regionale.

Record negativi nel 2012 per la legalità negli enti locali

CATANZARO – Nel 2012 ci sono stati 106 atti intimidatori a danno di amministratori locali calabresi, il numero piu’ alto dopo il 2007 (anno record con 110 atti). Dal 2000 a oggi sono quasi 1.100 gli episodi registrati in Calabria.

Nel 2012 il 38% degli episodi ha interessato direttamente i sindaci, le intimidazioni si sono verificate in 63 diversi comuni della Calabria. Dal 2000 a oggi il 56% dei comuni calabresi ha fatto registrare almeno un episodio.

Nel 2012 e’ stato anno record anche per il numero di scioglimenti di consigli comunali per infiltrazioni mafiose, con 11 consigli sciolti in Calabria, il dato piu’ elevato di sempre. Lo scioglimento del consiglio di Reggio Calabria, citta’ piu’ popolosa della regione, porta al dato che 1 cittadino calabrese su 4, dal 2001 a oggi, e’ stato interessato da un commissariamento per mafia del proprio comune.

A venti anni dalla legge 81 sulla elezione diretta dei sindaci, la Calabria, con il dato medio del 5,1% di comuni sciolti anticipatamente ogni anno, si conferma al terzo posto dopo Puglia e Campania, al terzo posto in valori assoluti dopo Campania e Lombardia. Tra i motivi generali dello scioglimento anticipato, le dimissioni dei consiglieri incidono per il 56% dei casi, mentre al secondo posto ci sono le dimissioni del sindaco (17%) e al terzo le infiltrazioni mafiose (13%).

Se si restringe il campo sulla legalita’, in Italia solo il 4,9% dei comuni disciolti ha avuto come motivazione l’infiltrazione mafiosa, in Campania si arriva all’11%, la Calabria e’ in testa con il 13%.

Sono i dati complessivi riportati nel rapporto 2012 di Legautonomie Calabria sulla sicurezza degli amministratori e sulle infiltrazioni della criminalita’ organizzata negli enti locali intitolato ”Ripartire dagli enti locali”, presentati a Catanzaro nella sede regionale della associazione dal presidente Mario Maiolo, dal segretario Claudio Cavaliere, da Giuseppe Picaro, sindaco di Torre di Ruggiero, da Rosario Piccioni, assessore al Comune di Lamezia Terme, e dalla deputata Doris Lo Moro, componente della direzione.

 

Spending review/ Via libera da Stato – Regioni a riparto 800 mln a Comuni

Roma  – Via libera da Stato-Regioni all’accordo trovato stamane dai presidenti delle Regioni in seduta straordinaria sul riparto di 800 milioni di euro ai Comuni nel Patto di Stabilita’ orizzontale e verticale.

All’incontro erano presenti il governatore del Molise, Michele Iorio rappresentante delle Regioni, il ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi, e il sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani.