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Corti Cosenza, per la nona edizione arriva il regista Mimmo Calopresti

COSENZA – Teatro in note non si ferma mai ed è ripartita con la nona edizione di Corti Cosenza, la manifestazione con la direzione artistica di Vera Segreti, che avvicina gli studenti delle scuole della provincia di Cosenza al mondo della cultura mettendoli a colloquio con i protagonisti.

Ma Teatro in note non si limita “solo” a Corti Cosenza. La cooperativa sociale è, infatti, risultata fra i pochissimi vincitori del progetto finanziato a valere sull’Avviso pubblico per la selezione e il finanziamento di Progetti speciali per lo sviluppo dell’attività teatrale “Calabria in fabula”, in collaborazione con Scena Verticale e Attorincorso, e che andrà avanti sino al 2025.

«Abbiamo sempre fatto lavorare le nostre eccellenze calabresi e fatto rete – dice Vera Segreti – porteremo il progetto in cinque paesi delle cinque province calabresi. Inoltre stiamo tornando a fare produzione teatrale con “La lunga notte di Medea” di Corrado Alvaro».

Teatro in note, in più, è già pronta per l’estate con la seconda edizione di Dialogos, festival dedicato a letteratura, filosofia e arte che si terrà a Figline Vegliaturo e con, ad Aprigliano, il Cantafestival giunto al suo ventiseiesimo anno di attività.

Intanto in corso c’è la nona edizione di Corti Cosenza, partita sul finire del 2022, è dedicata a “La scomparsa delle lucciole. Poetica e arte di Pier Paolo Pasolini” a 100 anni dalla nascita dello scrittore.

Martedì 7 febbraio, nel Salone degli specchi della Provincia di Cosenza, si terrà l’incontro dibattito con il regista Mimmo Calopresti al quale parteciperà il presidente della Provincia Rosaria Succurro e Giuseppe Citrigno, presidente regionale di Confindustria sezione Cinema e spettacolo.

«La pulsione creativa, artistica, poetica e culturale di Pier Paolo Pasolini – spiega il direttore artistico che in questo 2023 prepara il suo ritorno sulle scene – appare essere unica e rivoluzionaria: ancora oggi permane in uno stato di tensione e di conflitto perché ripropone una ricerca costante sui bisogni e sul disagio giovanile, il problema della “diversità” vissuta e incarnata soggettivamente, l’esigenza di una nuova dimensione etica nella politica».

In più «Altro aspetto per cui abbiamo pensato di dedicare la IX Edizione di Corti Cosenza – continua – all’opera di Pier Paolo Pasolini, sono stati i numerosi viaggi e incontri avuti in Calabria, l’interesse culturale e la disponibilità che egli ha mostrato nel conoscerne l’ambiente storico, sociale, antropologico e culturale, promuovendo scritti sul dialetto e documentari sulle tradizioni della nostra terra».

Corti Cosenza ha aperto la sua nona edizione nella Sala Giacomantonio con la presentazione del libro “Ci accomunavano le reti e le stelle. Pensieri e parole di una comunità scolastica nel tempo del distanziamento sociale” a cura di Rosita Paradiso e Alessandro Sebastiano Citro. 

Poi è toccato alla presentazione del libro dell’autrice cosentina Elena Giorgiana Mirabelli, “Maizo” e l’apertura della mostra personale di pittura “Fra i pollici fissi dell’Universo” di Alejandro Garcìa, artista di Cuba che ha esposto in diversi musei e gallerie d’arte in Italia, Europa, Stati Uniti e America latina, a cura di Gaetano Marchese e molto apprezzata dagli studenti.  In più c’è stata la performance letterario-teatrale “La prigione di carta” di Marco Onnembo con Fabio Mazzari e Francesco Capriello.

Corti Cosenza, al Rendano appuntamento con Nicola Savino

Si completa la settima edizione di Corti Cosenza, la rassegna voluta da Teatro in note con la direzione artistica di Vera Segreti.

Gli appuntamenti dell’edizione 2019/2020 si terranno al Teatro Alfonso Rendano da sabato 17 ottobre quando Nicola Savino e La Terra di Piero apriranno ufficialmente la seconda parte della settima edizione.

Il tema è “L’ascolto” che, alla luce della pandemia, assume un valore ancora più importante. Corti Cosenza, da sette anni, permette ai ragazzi delle scuole superiori della provincia di Cosenza di tirare fuori la propria vena creativa guardando a temi sociali. Una connessione che la cooperativa sociale Teatro in note e il direttore artistico Vera Segreti ritengono fondamentali per formare gli adulti di domani.

Corti Cosenza continua, ripensato per le disposizioni per contenere il Covid, ma si farà per permettere, ancora una volta, a quegli adulti di domani di far uscire la propria voce e farsi ascoltare dagli adulti di oggi che parteciperanno agli incontri con i grandi personaggi della cultura e dello spettacolo che Teatro in note porterà anche quest’anno al Teatro Alfonso Rendano.

Dalla Sala Quintieri, dunque, si scende in platea e sul palco dove saliranno Nicola Savino insieme a La Terra di Piero, Camilla Filippi, Umberto Galimberti e Paolo Ruffini. E poi i ragazzi. Sul palco del Rendano verranno proiettati i lavori realizzati dagli studenti delle scuole della provincia di Cosenza.

Corti Cosenza, progetto finanziato dalla Regione Calabria, si tiene con la collaborazione di Comune di Cosenza, Biblioteca nazionale, Hidalgo, Libreria Mondadori Cosenza e associazione Gli altri siamo noi.

«Ripartiamo con Corti Cosenza anche se in realtà non abbiamo mai smesso di restare in contatto con i nostri ragazzi – racconta il direttore artistico Vera Segreti – Nonostante le difficoltà che noi tutti conosciamo, vogliamo regalare alla città e agli studenti il confronto che da sette anni accendiamo fra loro e il mondo della cultura e dello spettacolo. Ripartiamo e lo facciamo da uno dei luoghi a me più cari e di questa città: il Teatro Alfonso Rendano. In un momento in cui l’arte è inevitabilmente bloccata, mi emoziona tantissimo sapere che i ragazzi che hanno partecipato al progetto metteranno piede su quel palco così importante. Il ruolo sociale di Teatro in note, che a novembre compie 20 anni di attività, è stato riconosciuto anche dal Ministero per i Beni e le attività culturali e non potevamo e non volevamo interrompere questo cammino. Ripartiamo con gli incontri, nel rispetto delle norme di sicurezza, perché “L’ascolto” (che poi è il tema di questa settima edizione di Corti Cosenza), e il confronto sono per noi motivo di vita».

Dopo gli appuntamenti di novembre 2019 con gli scrittori Luca di Fulvio e Michele Caccamo, Corti Cosenza riparte sabato 17 ottobre alle 20.20 con il conduttore televisivo e radiofonico Nicola Savino che, alle 21.30, darà spazio a La Terra di Piero.

Venerdì 6 novembre ci si sposta alla Biblioteca nazionale dove, alle 16.30, verrò presentato il libro “Lantivirus. Racconti brevi”.

Sabato 5 dicembre si torna al Teatro Rendano, nella Sala Quintieri, dove si terrà, dalle 20.20, l’incontro con l’attrice e scrittrice Camilla Filippi che presenterà il suo libro “La sorella sbagliata”.

Martedì 15 dicembre, sempre al Teatro Rendano dalle 20.20, si terrà l’incontro con il filosofo e psicanalista Umberto Galimberti. Si chiude sabato 16 gennaio 2021 con Paolo Ruffini.

Date le disposizioni in materia di contenimento dell’emergenza Covid 19, per partecipare agli eventi (che sono ad ingresso gratuito), c’è bisogno di prenotarsi tramite la pagina Facebook @teatroinnote.

 

Ospite di “Corti Cosenza” l’attore calabrese Peppino Mazzotta

COSENZA – Gli incontri della sesta edizione di “Corti Cosenza” si avviano alla conclusione. La rassegna ideata da Teatro in note, con Vera Segreti come direttore artistico, ospita l’attore calabrese Peppino Mazzotta lunedì 15 aprile, alle ore 10, nella Sala Quintieri del Teatro Rendano per chiudere la serie di dibattiti con le giovani generazioni sul tema delle dipendenze e delle solitudini che caratterizzano questa edizione della rassegna. All’appuntamento sarà presente anche l’assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano.

«Dopo Dario Brunori che è stato un vero e proprio istrione al cospetto dei ragazzi – dice il direttore artistico Vera Segreti – chiudiamo gli incontri di “Corti Cosenza” con un altro grande artista calabrese amato dal grande pubblico: Peppino Mazzotta. Provo un immenso piacere e orgoglio a ritrovare Peppino dopo aver frequentato insieme a lui la gloriosa Accademia d’arte drammatica di Palmi, i nostri percorsi si incrociano nuovamente per raccontare ai nostri ragazzi tante esperienza professionali e umane».

Peppino Mazzotta, nato a Domanico a pochi chilometri da Cosenza, è un attore di cinema e teatro e regista diventato celebre per il ruolo di Fazio nella serie tv “Il Commissario Montalbano”. Essere il braccio destro del famoso poliziotto interpretato da Luca Zingaretti è valsa a Peppino Mazzotta una grande popolarità che corona un percorso iniziato sulle travi del palcoscenico e che lo ha portato ad essere l’interprete di uno degli spettacoli più famosi del teatro italiano contemporaneo degli anni Duemila, L’Arrobbafumu. Interprete del film “Anime nere”, attualmente è in giro per i teatri italiano lo spettacolo di cui è regista dal titolo “Ombretta Calco”.

Anche per questa edizione “Corti Cosenza” (progetto cofinanziato da Pac Calabria 2014/2020, azione 1, tipologia 1.2), ha deciso di dialogare con i giovani delle scuole cosentine di temi delicati come l’abuso di droghe, di alcol, delle nuove tecnologie, emarginazione e della violenza sulle donne. E lo ha fatto mettendo a confronto grandi nomi del cinema, della musica, del teatro, della narrativa contemporanea e della psicoterapia moderna con i ragazzi. Anche per questa edizione è prevista la sezione dedicata ai cortometraggi “CinemArt”.

L’incontro con Dario Brunori era molto atteso dai ragazzi che partecipano alle attività di “Corti Cosenza”. E fra “finto cinismo” e veri consigli, il cantautore calabrese non si è risparmiato un attimo venendone fuori come l’istrione che il pubblico ha imparato ad amare sul palco e, soprattutto, per le sue canzoni. Brunori, che attualmente sta scrivendo il suo prossimo album, ha scherzato con i ragazzi che non hanno provato grande imbarazzo a trovarsi davanti uno dei musicisti più apprezzati dalla scena musicale italiana. È stata una carrellata fra i ricordi d’infanzia del cantautore passando per il suo rapporto con la scrittura, la celebrità senza tralasciare i sentimenti umani e consigli per chi vuole intraprendere la carriera musicale. Dario Brunori ha regalato a “Corti Cosenza” quattro brani live al pianoforte. Nella Sala Quintieri sono riecheggiate le note di “Arrivederci tristezza”, “Kurt Cobain”, “Canzoni contro la paura” e “La verità”. Ogni canzone è stata occasione per spiegare ai ragazzi, con la consueta ironia di Dario, come e perché sia nato quel testo.

Molto soddisfatta si è detta anche l’assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano che ha fatto molti complimenti a Dario Brunori e a Vera Segreti per essere riuscita a creare un contenitore culturale così importante come “Corti Cosenza”.

Intanto oggi  ha preso il via la sezione “Promuovi Cosenza” con la mostra fotografica dagli studenti delle scuole superiori della città e della provincia dal titolo “La città antica”. Dopo l’apertura dei lavori effettuata dalla direttrice della Biblioteca nazionale di Cosenza Rita Fiordalisi, sono stati proiettati i corti realizzati dagli studenti per la quinta edizione di “Corti Cosenza” dal tema “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine”.

Sabato 13 aprile è prevista la visita alla mostra da parte dei ragazzi dell’Aipd – Associazione italiana persone down, fra i partner della rassegna insieme a Hidalgo, Biblioteca nazionale sede di Cosenza e Libreria Mondadori. “Corti Cosenza”, inoltre, gode del patrocinio della Calabria Film Commission e della collaborazione del Comune di Cosenza che ha fornito la disponibilità del Teatro Rendano.

Corti Cosenza incontra il cantautore cosentino Dario Brunori

COSENZA – Dopo l’intenso ed emozionante incontro con l’attore Salvatore Striano, la sesta edizione di “Corti Cosenza” è pronta ad accogliere il cantautore cosentino Dario Brunori martedì 9 aprile, alle ore 10, nella Sala Quintieri del Teatro Rendano.

La chiacchierata con il leader della Brunori Sas è il quinto degli appuntamenti della rassegna organizzata da Teatro in note e che vede Vera Segreti come direttore artistico.  All’incontro parteciperà anche l’assessore regionale all’Istruzione e alle Attività culturali Maria Francesca Corigliano.

Dario Brunori è uno dei cantautori italiani più stimati e apprezzati della nuova scena musicale contemporanea. Dopo aver trascorso i primi anni della sua vita a Joggi, Dario Brunori non ha mai abbandonato del tutto la propria terra d’origine dove ancora oggi vive nonostante il grandissimo successo che ha riscosso negli ultimi anni e che lo avrebbe potuto portare altrove. Legato fortemente alle sue radici, Brunori e la sua Sas raggiungono la consacrazione con il quarto album dal titolo “A casa tutto bene” che riceve complimenti e premi da pubblico e critica. A dieci anni dal primo disco “Vol. 1”, la Brunori Sas e il suo “imprenditore” (il nome della band prende spunto dall’impresa di famiglia di Dario), sono apprezzatissimi anche per le performance live che hanno spaziato, nel corso degli anni, dal tradizionale live set a veri e propri spettacoli teatrali con monologhi scritti dal cantautore cosentino. Gli studenti che partecipano ai laboratori creativi di “Corti Cosenza” attendono Dario Brunori per sottoporgli domande e curiosità in una chiacchierata a cuore aperto.

Anche per questa edizione “Corti Cosenza” (progetto cofinanziato da Pac Calabria 2014/2020, azione 1, tipologia 1.2), ha deciso di dialogare con i giovani delle scuole cosentine di temi delicati come l’abuso di droghe, di alcol, delle nuove tecnologie, emarginazione e della violenza sulle donne. E lo ha fatto mettendo a confronto grandi nomi del cinema, della musica, del teatro, della narrativa contemporanea e della psicoterapia moderna con i ragazzi.

«Sono molto contenta di come procedono gli incontri della sesta edizione di “Corti Cosenza” – dice il direttore artistico Vera Segreti – Con Dario Brunori i ragazzi che partecipano ai nostri laboratori creativi potranno confrontarsi con un artista che viene dalla loro stessa terra. Un cantautore che aveva un sogno e lo ha realizzato grazie al suo impegno e alle sue forze. L’incontro con Salvatore Striano, così come quello con Antonia Guarini, ha visto i giovani confrontarsi su tematiche molto difficili mostrando una maturità superiore alla loro età anagrafica. Sono occasioni che ci permettono di dimostrare in toto quello che Teatro in note fa con “Corti Cosenza”: tirare fuori il meglio delle nuove generazioni».

L’incontro con Salvatore Striano, il quarto di “Corti Cosenza”, è stato a dir poco toccante con i ragazzi e gli altri partecipanti che hanno ascoltato in religioso silenzio l’attore napoletano raccontare la propria vita criminale e poi la redenzione arrivata con il teatro. Striano non si è risparmiato un attimo con i più giovani. Ha raccontato tutto sulle sue malefatte con grande senso di vergogna ma anche tanto riscatto che è stato animato dalla forza che ha provato dopo aver toccato il fondo. Ha raccontato della sua interpretazione in “Gomorra” sottolineando la differenza fra persona e personaggio sconsigliando i ragazzi a seguire quei modelli, ha raccontato la sua esperienza con i fratelli Taviani per “Cesare deve morire” e del momento in cui è tornato nel carcere dove era detenuto. Gli studenti hanno riempito Striano di domande e hanno cercato un confronto sincero con l’attore. Non gli hanno risparmiato domande forti e Salvatore non si è sottratto a nessuna risposta mettendosi allo stesso livello dei giovani, forte della sua esperienza, ma senza mai mettersi un gradino sopra loro. Un vero e proprio incontro formativo, oltre che culturale, voluto fortissimamente da Vera Segreti per questa edizione.

Lunedì 15 aprile gli incontri si concluderanno con l’attore e regista calabrese Peppino Mazzotta noto al grande pubblico per essere il Fazio in Montalbano. Anche per questa edizione è prevista la sezione “CinemArt” con i cortometraggi da far vedere e analizzare ai ragazzi.

Giovedì 11 aprile al via la sezione “Promuovi Cosenza” con la mostra fotografica dagli studenti delle scuole superiori della città e della provincia dal titolo “La città antica”. Dopo l’apertura dei lavori effettuata dalla direttrice della Biblioteca nazionale di Cosenza Rita Fiordalisi, verranno proiettati i corti realizzati dagli studenti per la quinta edizione di “Corti Cosenza” dal tema “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine”.

Sabato 13 aprile è prevista, a partire dalle 10, la visita guidata nel centro storico della città di Cosenza accompagnata dalle letture scelte sul tema delle dipendenze e la solitudine nel mondo contemporaneo. Un percorso che avrà anche uno spazio dedicato all’enogastronomia grazie ai ragazzi dell’Aipd – Associazione italiana persone down, fra i partner della rassegna insieme a Hidalgo, Biblioteca nazionale sede di Cosenza e Libreria Mondadori. “Corti Cosenza”, inoltre, gode del patrocinio della Calabria Film Commission e della collaborazione del Comune di Cosenza che ha fornito la disponibilità del Teatro Rendano.

“Corti Cosenza”, faccia a faccia con l’attore Salvatore Striano

COSENZA – Ritornano gli incontri di “Corti Cosenza”. Gli studenti e i cittadini potranno partecipare all’incontro con l’attore Salvatore Striano che si terrà nella Sala Quintieri del Teatro Rendano, mercoledì 27 marzo a partire dalle ore 10, nel quarto faccia a faccia con i protagonisti dell’arte e della cultura ospitati nella sesta edizione della rassegna allestita da Teatro in note, con la direzione artistica di Vera Segreti.

Dopo gli scrittori Chiara Francini e Alessandro Baricco e la psicoterapeuta Antonia Guarini, ora tocca all’attore Salvatore Striano che nel suo curriculum può vantare la partecipazione al fortunatissimo film di Matteo Garrone “Gomorra”, tratto dall’omonimo libro di Roberto Saviano. Il confronto fra Striano e gli alunni delle scuole superiori cosentine sarà importantissimo perché potranno ascoltare la testimonianza di un uomo che ha rifiutato la criminalità trovando un’altra vita nell’arte. Dai piccoli furti a quelli più grandi, allo spaccio di droga fino alla latitanza in Spagna fino all’arresto, la vita di Striano cambia proprio in carcere, a Rebibbia, quando scopre l’arte che lo rende davvero libero dal suo passato dal quale si è evoluto. Da lì in poi inizia la sua carriera da attore prima in “Gomorra” poi “Take five” per arrivare a “Cesare deve morire” che ottiene l’Orso d’Oro a Berlino. Nel suo curriculum anche due libri “Teste matte” e “La tempesta di Sasà”. Per tutto questo suo vissuto, Vera Segreti ha voluto fortemente che i ragazzi di “Corti Cosenza” si confrontassero con l’attore napoletano.

Anche per questa edizione “Corti Cosenza” (progetto cofinanziato da Pac Calabria 2014/2020, azione 1, tipologia 1.2), ha deciso di dialogare con i giovani delle scuole cosentine di temi delicati come l’abuso di droghe, di alcol, delle nuove tecnologie, emarginazione e della violenza sulle donne. E lo ha fatto mettendo a confronto grandi nomi del cinema, del teatro, della narrativa contemporanea e della psicoterapia moderna con i ragazzi.

Il primo incontro del 2019, il terzo della sesta edizione, ha visto come protagonista Antonia Guarini, psicoanalista, psicodrammatista, didatta Sipsa; responsabile Jonas onlus di Bari, componente della prestigiosa Irpa diretta da Massimo Recalcati, docente del Coirag di Padova dopo aver diretto quella di Bari, autrice dei libri “La mia vita accanto a Michele che non si sveglia mai” e “Un, due, tre stella!”, editi entrambi da Poiesis editrice per la quale cura la collana Psicoanalisi. Al suo fianco nell’incontro del Rendano, lo psicoterapeuta Gaetano Marchese, pilastro di “Corti Cosenza”. I ragazzi hanno fatto tantissime domande ad Antonia Guarini, soprattutto in merito alle relazioni. Hanno espresso dubbi e preoccupazioni di una generazione che si trova a vivere in un tempo velocissimo dominato dalla tecnologia. La dottoressa Guarini ha risposto a tutte le domande trovando davanti a lei interlocutori ansiosi di rapportarsi alla sua esperienza.

Dopo l’appuntamento con Striano del 27 marzo, “Corti Cosenza” proseguirà martedì 9 aprile con il cantautore cosentino Dario Brunori, reduce dal successo del disco “A casa tutto bene” e dai tanti concerti, mentre lunedì 15 aprile gli incontri si concluderanno con un altro calabrese amato dal grande pubblico, l’attore e regista Peppino Mazzotta noto al grande pubblico per essere il Fazio in Montalbano.Anche per questa edizione è prevista la sezione “CinemArt”. Prima di ogni incontro ci sarà la proiezione dei cortometraggi: mercoledì 27 marzo “Pazzo e bella” di Marcello Di Noto; martedì 9 aprile proiezione de “Il Colloquio” diretto da Massimo Ferrari e si chiude con, lunedì 15 aprile “L’acqua e la pazienza” di Edoardo Leo.

Giovedì 11 aprile al via la sezione “Promuovi Cosenza” con la mostra fotografica dagli studenti delle scuole superiori della città e della provincia dal titolo “La città antica”. Dopo l’apertura dei lavori effettuata dalla direttrice della Biblioteca nazionale di Cosenza Rita Fiordalisi, verranno proiettati i corti realizzati dagli studenti per la quinta edizione di “Corti Cosenza” dal tema “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine”.

Sabato 13 aprile è prevista, a partire dalle 10, la visita guidata nel centro storico della città di Cosenza accompagnata dalle letture scelte sul tema delle dipendenze e la solitudine nel mondo contemporaneo. Un percorso che avrà anche uno spazio dedicato all’enogastronomia grazie ai ragazzi dell’Aipd – Associazione italiana persone down, fra i partner della rassegna insieme a Hidalgo, Biblioteca nazionale sede di Cosenza e Libreria Mondadori. “Corti Cosenza”, inoltre, gode del patrocinio della Calabria Film Commission e della collaborazione del Comune di Cosenza che ha fornito la disponibilità del Teatro Rendano.

Corti Cosenza 2019 al via con Dario Brunori, Peppino Mazzotta, Antonia Guarini e Salvatore Striano

COSENZA – Il 2019 di “Corti Cosenza” riparte con incontri su cinema, scrittura creativa e fotografia e non solo.

Gli ospiti

La sesta edizione della rassegna allestita da Teatro in note, con la direzione artistica di Vera Segreti, dopo aver ospitato gli scrittori Chiara Francini e Alessandro Baricco, si appresta a mettere in contatto i ragazzi e la città con la psicoterapeuta e psicodrammatista Antonia Guarini; l’attore Salvatore Striano e i “figli d’arte” cosentini il cantautore Dario Brunori e l’attore e regista Peppino Mazzotta. Anche per questa edizione “Corti Cosenza” (progetto cofinanziato da Pac Calabria 2014/2020, azione 1, tipologia 1.2), ha deciso di dialogare con i giovani delle scuole cosentine di temi delicati come l’abuso di droghe, di alcol, delle nuove tecnologie, emarginazione e della violenza sulle donne. E lo ha fatto mettendo a confronto grandi nomi del cinema, del teatro, della narrativa contemporanea e della psicoterapia moderna con i ragazzi.

Tutti gli incontri si terranno nella Sala Quintieri del Teatro Rendano di Cosenza, dalle ore 10.

PROGRAMMA

Si incomincia lunedì 11 marzo con Antonia Guarini, psicoanalista, psicodrammatista, didatta Sipsa; responsabile Jonas onlus di Bari, componente della prestigiosa Irpa diretta da Massimo Recalcati, che dialogherà in maniera franca e schietta con gli alunni delle scuole cosentine su “Dipendenze e solitudine”, temi centrali della sesta edizione di “Corti Cosenza”.

Il secondo incontro si terrà mercoledì 27 marzo con l’attore Salvatore Striano fra i protagonisti del film di Garrone “Gomorra” e della serie tv “I bastardi di Pizzofalcone”. Martedì 9 aprile toccherà al cantautore cosentino Dario Brunori, amatissimo dal pubblico soprattutto dopo la pubblicazione del suo ultimo album “A casa tutto bene”, mentre lunedì 15 aprile gli incontri si concluderanno con un altro figlio della nostra terra, l’attore e regista Peppino Mazzotta noto al grande pubblico per essere il Fazio in Montalbano.

Anche per questa edizione è prevista la sezione “CinemArt”. Prima di ogni incontro ci sarà la proiezione dei cortometraggi: lunedì 11 marzo, con inizio alle ore 9, tocca “Everything” regia di David OReilly; mercoledì 27 marzo “Pazzo e bella” di Marcello Di Noto; martedì 9 aprile proiezione de “Il Colloquio” diretto da Massimo Ferrari e si chiude con, lunedì 15 aprile “L’acqua e la pazienza” di Edoardo Leo.

Giovedì 11 aprile al via la sezione “Promuovi Cosenza” con la mostra fotografica dagli studenti delle scuole superiori della città e della provincia dal titolo “La città antica”. Dopo l’apertura dei lavori effettuata dalla direttrice della Biblioteca nazionale di Cosenza Rita Fiordalisi, verranno proiettati i corti realizzati dagli studenti per la quinta edizione di “Corti Cosenza” dal tema “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine”.

Sabato 13 aprile è prevista, a partire dalle 10, la visita guidata nel centro storico della città di Cosenza accompagnata dalle letture scelte sul tema delle dipendenze e la solitudine nel mondo contemporaneo. Un percorso che avrà anche uno spazio dedicato all’enogastronomia grazie ai ragazzi dell’Aipd – Associazione italiana persone down, fra i partner della rassegna insieme a Hidalgo, Biblioteca nazionale sede di Cosenza e Libreria Mondadori. “Corti Cosenza”, inoltre, gode del patrocinio della Calabria Film Commission e della collaborazione del Comune di Cosenza che ha fornito la disponibilità del Teatro Rendano.

La presentazione del direttore artistico

«È con grande entusiasmo che Teatro in note si appresta ad iniziare la sezione primaverile di “Corti Cosenza” – afferma il direttore artistico Vera Segreti – il nostro progetto si basa su tre fondamenta: i ragazzi, il confronto e lo scambio di esperienze e, anche in questo caso, gli eventi che ripartono l’11 marzo vanno in questa direzione. Abbiamo voluto una grandissima psicoanalista moderna come Antonia Guarini che avrà un confronto più che costruttivo con i nostri giovani. La Guarini è anche scrittrice della condizione e della violenza che subiscono le donne nelle relazioni affettive, del tema della solitudine del mondo giovanile e delle dipendenze. Abbiamo voluto un attore come Salvatore Striano perché, oltre alla sua arte, racconta un vissuto di dolore e di riscatto. E poi abbiamo voluto due personaggi che sono un orgoglio per tutti noi gente di Calabria: Peppino Mazzotta che abbraccio nuovamente dopo i nostri anni insieme all’Accademia di Palmi, amato dal pubblico per il suo Fazio di Montalbano e poi Dario Brunori, cantautore apprezzato a livello internazionale per i suoi testi che toccano i temi vicini al mondo giovanile, ai sentimenti, alle storie umane. Ripartiamo con entusiasmo, come ho detto, ma anche tanta emozione e consapevoli che saranno proprio le emozioni, insieme ai ragazzi, i protagonisti degli incontri di “Corti Cosenza”».

Corti Cosenza, dopo Chiara Francini arriva Alessandro Baricco

COSENZA – Parte con grande entusiasmo la sesta edizione di Corti Cosenza, la rassegna messa in piedi da Teatro in note con la direzione artistica di Vera Segreti. Il primo incontro con la scrittrice a e attrice Chiara Francini che ha presentato agli studenti il suo ultimo libro “Mia madre non lo deve sapere” e si è lasciata andare in una piacevole chiacchierata con gli alunni coinvolti nel progetto Corti Cosenza.

Racconti di vita, modo di scrivere, aneddoti sono stati al centro delle domande degli studenti degli istituti superiori di Cosenza Pezzullo, Quasimono, Da Vinci, Nitti, Serra, Mancini, Tommasi, Monaco, il Valentini e Majorana di Castrolibero e l’Istituto tecnico industriale e lo scientifico di Bisignano. Con Chiara Francini gli studenti hanno, inoltre, parlato del tema che caratterizza la nuova edizione di Corti Cosenza: le dipendenze con e senza sostanze.

L’attrice e scrittrice è stata, inoltre, “spronata” nella discussione dal direttore artistico della rassegna Vera Segreti mostrando così i suoi lati più curiosi riscuotendo grande gradimento da parte dei giovani lettori presenti. Alla chiacchierata si è unita anche Franca Cribari che, per Corti Cosenza, realizza i corsi di scrittura creativa nelle scuole che aderiscono al progetto insieme a Elena Giorgiana Mirabelli.

La rassegna, che si svolge con il patrocinio della Calabria Film Commission e la Libreria Mondadori, avrà come secondo  l’incontro con lo scrittore Alessandro Baricco che, l’8 dicembre alle ore 11 al Supercinema Modernissimo, presenterà il suo ultimo libro “The Game”, edito da Einaudi. I ragazzi di Corti Cosenza avranno, dunque, l’occasione di confrontarsi con uno dei più importanti scrittori italiani ai quali sottoporranno domande e considerazioni che sono il fulcro che anima la rassegna.

Cala il sipario su “Corti Cosenza”, bilancio positivo

COSENZA – Cala il sipario sull’edizione 2018 di “Corti Cosenza”, la rassegna organizzata da Teatro in note e guidata dal direttore artistico Vera Segreti. Un’edizione ricca di presenze e di soddisfazioni, caratterizzata dal tema “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine”. Argomenti che toccano da vicino i ragazzi, veri protagonisti degli eventi di Teatro in note, ma che non possono lasciare insensibili gli adulti che sono chiamati a guidare i più giovani. Un’edizione che ha portato fortuna anche a Francesco Montanari, fra i protagonisti di quest’anno, premiato al Canneséries come miglior attore.
Punti di riferimento “Corti Cosenza” ne ha offerti tanti nei suoi incontri. I ragazzi e la cittadinanza hanno potuto conoscere meglio e più da vicino attori, scrittori, psicoterapeuti, registi, fotografi e scultori ovvero tutti i protagonisti della rassegna 2018. La Sala Quintieri del Teatro Rendano di Cosenza ha accolto Pino Aprile che ha lasciato alla città una bellissima lezione di Storia spiegando ai ragazzi come solo la conoscenza può renderli davvero liberi. Entusiasmante è stato poi il dialogo con Nicola Canonico, Nathalie Caldonazzo, Cecilia Taddei, Annalisa Favetti e Gianni Ferreri che compongono il cast della commedia teatrale “Una bugia tira l’altra”. Proprio Ferreri è stato il protagonista di uno degli appuntamenti di CinemArt dove sono stati proiettati i cortometraggi d’autore. L’attore si è confrontato con i più giovani su “Piccole cose di valore non quantificabile”. Grande mattatore degli incontri di “Corti Cosenza” è stato il già citato Francesco Montanari, attore della fiction Rai “Il cacciatore” (ispirata al lavoro del magistrato Alfonso Sabella e autore del libro “Il cacciatore dei mafiosi”), dopo essere stato il Libanese nella serie Sky Romanzo criminale. Montanari, anche lui protagonista di CinemArt in “Ce l’hai un minuto”, ha stregato la platea raccontando la propria vita e quella della moglie Andrea Delogu, la sua carriera e le proprie fragilità emotive. Le emozioni sono state al centro dell’incontro con lo psicoanalista Sandro Rodighiero che, dialogando con il collega Gaetano Marchese, si è immerso nei problemi quotidiani dei più giovani. Gli incontri della Sala Quintieri si sono chiusi con lo scrittore Carmine Abate accolto trionfalmente di ritorno nella sua Calabria sempre amata. Oltre agli incontri e ai cortometraggi, Corti Cosenza ha proposto le lezioni di scrittura creativa alla Biblioteca civica, la mostra “La città antica. Il tempo rinasce sempre”, allestita dal fotografo Daniele Bilotto e dallo scultore Mario Sposato, e la collettiva internazionale di pittura “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine” di Rodin Sotolongo, Zapata Alejandro Garcia, Yoemir Alfonso Almeida e Francesco Iozzi entrambe alla Biblioteca nazionale. Chiusura con la bellissima visita guidata nel centro storico e sul Mab con i ragazzi dell’Aipd e la degustazione enogastronomica della Maccaroni chef accademy.
«Il livello di qualità e la partecipazione a “Corti Cosenza” cresce di anno in anno – racconta il direttore artistico Vera Segreti – e questa quinta edizione è stata ricchissima di emozioni. Tutti i personaggi che hanno partecipato agli eventi hanno lasciato qualcosa di prezioso ai ragazzi che hanno preso parte a tutte le iniziativa e va sottolineato, inoltre, come siano rimasti molto colpiti dai nostri giovani. C’è già chi ha chiesto di ritornare il prossimo anno e questo ci fa capire come “Corti Cosenza” riesca a toccare il cuore di chi partecipa. La rassegna ha messo, ancora una volta, al centro i ragazzi che si sono confrontati su un tema delicato come lo è stato “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine”. Questi ragazzi, anzi, questi giovani adulti hanno dimostrato una sensibilità altissima. Stimolati dai nostri corsi di scrittura creativa e video hanno realizzato più di quaranta racconti e dieci cortometraggi che sono il frutto di un lavoro durato un anno e culminato con i giorni della rassegna.

Corti Cosenza chiude con lo scrittore Carmine Abate

COSENZA – Ultimo incontro per “Corti Cosenza”, la rassegna organizzata da Teatro in note e guidata dal direttore artistico Vera Segreti. Martedì 27 marzo, a partire dalle ore 9, la Sala Quintieri del Teatro Rendano, in piazza XV Marzo a Cosenza, ospiterà l’incontro con lo scrittore Carmine Abate. Calabrese d’origine, Abate ha scelto, come racconta lui, un cittadino del mondo. È uno degli scrittori italiani più importante degli ultimi anni e i suoi bellissimi libri gli sono valsi Premio Campiello 2012 e Premio Stresa 2016.

Un successo l’incontro con Francesco Montanari

Intanto Corti Cosenza archivia il bellissimo incontro con l’attore Francesco Montanari, interprete di Saverio Barone nella serie tv Rai “Il cacciatore” ispirata al libro del magistrato Alfonso Sabella “Il cacciatore di mafiosi”. Ma Montanari è riconosciuto e amato anche per il ruolo del Libanese nella fortunata fiction Sky “Romanzo criminale”. Un ruolo che ha ricoperto giovanissimo all’età di 23 anni. Montanari è un ragazzo, ha appena 33 anni, ma questo non gli impedisce di avere la testa sulle spalle e mandare avanti i propri valori. Nato e cresciuto come il secondo figlio di una famiglia «cattolico-borghese», racconta lui stesso ai ragazzi presenti nella Sala Quintieri del Teatro Rendano. Arrivato in teatro viene accolto dal direttore artistico Vera Segreti, qualche battuta e poi via la giacca e giù a parlare ai ragazzi senza microfono e con il cuore in mano. Non racconta la propria carriera Francesco, racconta la propria vita. Racconta del suo prezioso percorso di psicoanalisi, della sua famiglia, del “senso di inferiorità” nei confronti del padre grande medico, di suo fratello maggiore che voleva diventare un musicista e con il quale c’è un rapporto profondo di odio e amore. Parla del suo legame con la madre. Della sua bravissima e bellissima moglie Andrea Delogu, nata a San Patrignano, e della vita dei suoi genitori descritta nel libro “La Collina”. «Ve ne parlo – spiega Montanari – perché lo racconta lei pubblicamente ed è molto pertinente con il tema di Corti Cosenza che è il “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine”». Parla Francesco di droghe, alcol e altri dolori tipici dei ragazzi. E lo fa come fosse un fratello maggiore e non un punto di riferimento. Scuote i giovani e si vede che lo fa come chi ha vissuto i loro stessi tormenti. Tante risate quando racconta il suo improbabile provino all’Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico” che comunque gli vale l’ammissione nella prestigiosa scuola. Una umanità sconvolgente (in positivo), e travolgente quella di Francesco Montanari che, a tratti, commuove tutti i presenti a cominciare da Vera Segreti che lo invita pubblicamente già per la prossima edizione di Corti Cosenza.

Inaugurazione della mostra “La città antica. Il tempo rinasce sempre”

Sempre sabato 24 è stata inaugurata “La città antica. Il tempo rinasce sempre”, la mostra di fotografia (curata da Daniele Bilotto), e scultura (di Mario Sposato), che prenderà il via sabato 24 marzo nella Sala Giacomantonio della Biblioteca nazionale di Cosenza. Parallelamente a questa, verrà inaugurata la collettiva di pittura dal tema “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine” con le opere degli artisti Rodin Sotolongo, Alejandro Garcia, Yoemir Alfonso Almeida e Francesco Iozzi.

Chiusura all’insegna del gusto

Chiusura degli eventi, giovedì 29 marzo, con la visita guidata nel centro storico della città dei bruzi, con i ragazzi dell’Aipd – Associazione italiana persone down, che si concluderà sul Mab di corso Mazzini con una degustazione enogastronomica con i prodotti del nostro territorio presso la Maccaroni Chef Academy.

Corti Cosenza, domani ospite “Il cacciatore” Francesco Montanari

COSENZA – Penultimo incontro con ragazzi e cittadinanza per “Corti Cosenza”, la rassegna organizzata da Teatro in note e guidata dal direttore artistico Vera Segreti. Sabato 24 marzo, a partire dalle ore 9, la Sala Quintieri del Teatro Rendano, in piazza XV Marzo a Cosenza, ospiterà l’incontro con l’attore Francesco MontanariF, protagonista della fiction “Il cacciatore”, ispirata al lavoro del magistrato Alfonso Sabella, autore del libro “Il cacciatore dei mafiosi”. Dopo essere stato il Libanese in Romanzo criminale, ora Montanari va a caccia di criminali in prima serata su Rai uno. Un grande successo per l’attore che, con la serie tv ispirata alla Banda della Magliana, era arrivato a Cannes. Dopo gli studi all’Accademia nazionale d’arte drammatica, tanto teatro, cinema e cortometraggio che gli hanno portato il Nastro D’Argento come miglior attore dell’anno 2014 con il corto “Mala Vita”. Nel suo curriculum c’è anche il Premio Guglielmo Biraghi alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia come attore emergente 2011. L’edizione 2018 di “Corti Cosenza” ha per tema “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine”, temi molto delicati che riguardano il mondo dei più giovani.

Teatro in Note e le mostre di fotografia e scultura

Teatro in note ha allestito, inoltre, due mostre. “La città antica. Il tempo rinasce sempre ” è la mostra di fotografia (curata da Daniele Bilotto), e scultura (di Mario Sposato), che prenderà il via sabato 24 marzo nella Sala Giacomantonio della Biblioteca nazionale di Cosenza. Parallelamente a questa, verrà inaugurata la collettiva di pittura dal tema “Il vuoto e il pieno: tra dipendenza e solitudine” con le opere degli artisti Rodin Sotolongo, Alejandro Garcia, Yoemir Alfonso Almeida e Francesco Iozzi. Le mostre saranno introdotte dal direttore della Biblioteca nazionale di Cosenza Rita Fiordalisi alle ore 16 e si potranno visitare fino al 31 marzo.