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Elezioni Cosenza, Orgoglio Brutio in corsa, Ncd spera nell’integrazione

COSENZA – «Abbiamo appreso per vie ufficiose che la lista Cosenza Popolare rischierebbe la ricusazione  in ragione dell’erronea indicazione, nelle dichiarazioni di accettazione di ogni singola  candidatura, della norma che impone l’obbligo  per il candidato di dichiarare l’insussistenza di ipotesi di incandidabilità». Il Nuovo Centro Destra rompe il silenzio con un comunicato diffuso dal segretario amministrativo Gianfranco Leone. Dopo il pasticciaccio dei moduli datati, il partito è corso ai ripari chiedendo a tutti i candidati di firmare nuovamente l’accettazione, anche se questa documentazione sarà integrata fuori tempo massimo. «In altri termini – prosegue il comunicato del Nuovo Centro Destra –  ancorché ogni singolo candidato avesse già espressamente dichiarato di non trovarsi in situazioni di incandidabilità rispetto alla carica da assumere, il mero refuso normativo a cui la commissione farebbe riferimento, avrebbe indotto la stessa, a  riscontrare  la irregolarità di cui sopra. Poiché dagli atti in nostro possesso, ed in particolare dal verbale di consegna del plico documentale depositato in Comune  risulta l’attestazione specifica della regolarità delle accettazioni  delle candidature presentate, abbiamo chiesto al Prefetto  ed al Presidente della commissione elettorale un incontro chiarificatore per evitare che in presenza di un vizio  meramente formale si potesse privare una consistente parte della cittadinanza del diritto di partecipazione e di voto. Nell’incontro con la commissione elettorale abbiamo depositato una integrazione documentale atta a superare qualsivoglia contestazione sulla irregolarità suddetta». Nelle prossime ore si conoscerà l’esito di questa incresciosa vicenda. intanto si apre uno spiraglio per la lista Orgoglio Brutio. i delegati della formazione collegata a Carlo Guccione, avevano smarrito l’atto principale sulle scale dell’edificio comunale. Quando è stato rinvenuto, il termine delle ore 12 era scaduto da circa un’ora. Secondo quanto si è appreso, la Commissione avrebbe comunque deciso che la lista non sia da ricusare in quanto i delegati hanno comunque raggiunto il Salone di Rappresentanza prima dell’orario di chiusura.