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Nomina scrutatori solo con sorteggio. La soddisfazione di Covelli

COSENZA – «Saluto con soddisfazione l’approvazione alla Camera della norma che abolisce la facoltà di nominare gli scrutatori da parte delle Commissioni elettorali». Lo afferma in una nota Damiano Covelli, capogruppo del Pd a Palazzo dei Bruzi. «D’ora in poi solo sorteggio – aggiunge – È una battaglia di civiltà contro le degenerazioni clientelari che si erano create attorno alla nomina dei seggi elettorali negli ultimi anni. Ringrazio la nostra delegazione parlamentare e in particolare Enza Bruno Bossio che, su nostra sollecitazione, hanno dimostrato grande impegno su questo tema. Mai più clientele sulla nomina degli scrutatori».

Commissione Controllo a Garanzia, l’elezione di Cipparrone non va giù alla minoranza

COSENZA – La presidenza della Commissione consiliare Controllo e Garanzia di Palazzo dei Bruzi è stata attribuita a Giovanni Cipparrone. L’elezione di Cipparrone si è concretizzata grazie ai voti della maggioranza, mentre i consiglieri d’opposizione facenti capo al PD e a “La Grande Cosenza” avevano indicato Enrico Morcavallo. L’interferenza esercitata dai rappresentanti della guida amministrativa di Mario Occhiuto ha mandato su tutte le furie la minoranza.

«Mario Occhiuto ha così tanta paura da eleggere da solo il presidente della Commissione Controllo e Garanzia, una prerogativa che, invece, spetta alla minoranza. Quanto è avvenuto oggi in Commissione rappresenta non solo un fatto gravissimo, ma è il sintomo che c’è la paura che possano emergere fatti gravi nei confronti del sindaco e dell’amministrazione comunale. L’elezione del presidente della Commissione Controllo e Garanzia, per statuto e regolamento, spetta alla minoranza e mai nella storia del Comune di Cosenza si era verificata una entrata a gamba tesa del primo cittadino»: è quanto sostengono consiglieri comunali del gruppo di minoranza “La Grande Cosenza” Damiano Covelli, Carlo Guccione, Anna Fabiano, Bianca Rende, Alessandra Mauro, Enrico Morcavallo, Marco Ambrogio, Francesca Cassano e Luca Morrone.

«Occhiuto – continuano i consiglieri di opposizione – ha eletto, con i voti della sua maggioranza, un rappresentante diverso da quello designato dai 9 consiglieri della Grande Cosenza, l’80 % della minoranza che, invece, aveva provveduto a ufficializzare, presentando un documento, la candidatura dell’avvocato Enrico Morcavallo. C’è un chiaro significato politico dietro il blitz di Occhiuto:  impedire un reale controllo sugli atti, le delibere, le determine dei dirigenti e della sua Giunta. Solo nei regimi totalitari il dittatore sceglie la minoranza “amica” per dare una parvenza di democrazia. Il re è nudo e questa vicenda lo testimonia. Emergono elementi e strategie per cercare di occultare e impedire che emergano profili di illegalità e clientelismo. Questo episodio è la conferma di quanto sostenuto durante la campagna elettorale. Le nostre denunce non erano slogan, ma preoccupazioni che oggi sono diventate realtà visibili ai cittadini e non solo. Addirittura Occhiuto è così preoccupato da avere bisogno di un presidente di Commissione Controllo e Garanzia a lui amico. Cosa c’è dietro questa manovra di Palazzo che impedisce alla minoranza di esercitare la sua funzione? La nostra azione sarà ancora più tesa a ripristinare le regole democratiche, la buona amministrazione, il rispetto delle leggi. Allo stesso modo ci impegneremo affinché prevalga l’interesse generale sulle logiche clientelari e personalistiche».

Covelli: “Sul Sia nessun merito di Occhiuto”

COSENZA – “È inutile, il sindaco Mario Occhiuto proprio non ce la fa a resistere alla voglia di fare propaganda su tutto”. Lo afferma in una nota Damiano Covelli, Capogruppo PD nel Consiglio comunale di Cosenza. “L’ultima patacca rifilata ai cosentini è il comunicato con il quale il Sindaco vanta come merito della propria amministrazione il Sia, Sostegno per l’inclusione attiva, destinata ai soggetti con reddito zero  o basso. Il Sia, infatti, è una misura del Governo nazionale che riguarda tutti i comuni italiani e non solo quello di Cosenza come il nostro Sindaco vorrebbe far credere. La sua estensione a tutto il territorio nazionale è stata disposta con la legge di stabilità del 2016 del Governo Renzi. Del resto basta uscire dai confini municipali per vedere come tutti i comuni hanno affisso manifesti e diramato comunicati istituzionali per invitare i propri cittadini meno abbienti a presentare domanda senza l’enfasi della roboante dichiarazione di Occhiuto di ieri. D’altro canto Mario Occhiuto in quanto sindaco di Forza Italia e fratello di un deputato dello stesso partito non ha davvero titolo per sottolineare l’importanza e l’opportunità di tale strumento fortemente voluto dal governo del PD. Roberto Occhiuto ha infatti votato contro la legge di stabilità 2016 e quelle precedenti che contenevano le misure che oggi il fratello Sindaco di Cosenza addirittura esalta come proprie. Siamo all’apoteosi dell’ipocrisia politica ed istituzionale. Questo episodio dimostra ancora una volta l’assoluta inaffidabilità di una amministrazione che nei cinque anni precedenti a questa consiliatura e già in questi due mesi continua ad emettere cospicue cortine di fumo propagandistiche per coprire il vuoto pneumatico delle sue azioni amministrative, soprattutto in tema di welfare. Cortine di fumo che, comunque, sono destinate a diradarsi rapidamente. Per quanto ci riguarda come consiglieri comunali di opposizione, anche alla luce della nota tendenza alla finanza creativa del nostro Sindaco, vigileremo affinché tutte le risorse destinate al Comune di Cosenza per il Sia siano spese per le finalità e con le procedure previste dalla legge”.

Covelli (PD) a Occhiuto: «Sul Centro storico basta propaganda»

COSENZA – «Forse sarebbe il caso che qualcuno avvertisse Mario Occhiuto che è stato sindaco della città di Cosenza nei precedenti cinque anni. Cinque anni in cui, sul Centro storico di Cosenza, le sue azioni amministrative sono state assenti o ispirate al puro marketing propagandistico». Inizia così la dichiarazione rilasciata da Damiano Covelli, capogruppo PD nel consiglio comunale di Cosenza, indirizzata al primo cittadino Mario Occhiuto.

«Proseguendo anche oggi su questa linea – prosegue Covelli – e nell’immediatezza del grande shock emotivo provocato dalle scene del terribile terremoto in Centro Italia, Mario Occhiuto si accorge all’improvviso dell’emergenza Centro storico di Cosenza immaginando avvenieristici progetti-pilota da proporre al presidente Renzi. Eppure sono anni che associazioni, semplici cittadini, rappresentanti istituzionali ma soprattutto i periodici crolli, denunciano che la parte vecchia della città versa in uno stato d’abbandono sempre più drammatico.
Mario Occhiuto non solo ha fatto poco o nulla nei cinque anni in cui ha amministrato la città ma ha anche dimostrato freddezza se non vera e propria ostilità nei confronti delle iniziative assunte da altri. Ci riferiamo alla interrogazione parlamentare dei deputati del PD del 19 giugno 2015 avente per oggetto proprio il Centro storico di Cosenza, che individuava un percorso che l’amministrazione comunale ha sostanzialmente ignorato. Ma l’amministrazione comunale ha finora ignorato anche la costituzione dell’Urban Center, promosso dagli Ordini professionali degli Ingegneri e dei Geologi e presentato il 9 aprile scorso a Cosenza alla presenza, tra gli altri, del Capo della protezione civile nazionale ing. Fabrizio Curcio e del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Con l’Urban Center, al quale hanno aderito e potranno in futuro aderire anche altre associazioni, sarà possibile mettere in campo una vera e propria agorà di competenze, un luogo dove elaborare, dal basso, progetti e iniziative di messa in sicurezza e strategie di riutilizzo degli edifici e del territorio chiamando i vari enti alla responsabilità e individuando le risorse disponibili. Il POR Calabria elaborato dall’Amministrazione Oliverio, reca già le misure che potrebbero dare una immediata risposta alle emergenze. Altri 130 milioni per il rischio sismico sono stati previsti nel Patto per la Calabria».
Conclude quindi Covelli: «È venuto il momento dei fatti. La si smetta, una volta per tutte, di parlare del Centro storico come di un brand propagandistico o come argomento di qualche dibattito salottiero e si cominci ad operare davvero con gli strumenti che già ci sono a disposizione. Francamente, di fronte alle terribili immagini di Amatrice, il rischio che corre il nostro Centro storico non può essere affrontato con la solita uscita sui media e il solito rendering da esporre in qualche studio professionale».