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Attività extra professionali illegittime, nei guai due docenti della Magna Graecia

CATANZARO – Beni per oltre 1,3 milioni di euro sono stati sequestrati, a titolo di danno erariale, a due docenti dell’università Magna Graecia di Catanzaro. Il provvedimento è stato eseguito dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro su disposizione della Procura regionale della Corte dei conti guidata da da Rossella Scerbo dopo l’operazione “Non lascio e raddoppio” condotta dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro.

L’importo costituisce il danno erariale che il sostituto procuratore regionale Davide Vitale contesta ai due professori per aver svolto sin dal 2012 attività professionale non autorizzata e per aver ricoperto incarichi esterni incompatibili con lo status di docente universitario “a tempo pieno”. Secondo l’accusa, i due docenti, al fine di eludere il divieto di svolgere attività professionali diverse e ulteriori, avevano anche qualificato gli incarichi incompatibili come generiche consulenze, sfruttando indebitamente la cosiddetta “legge-gelmini” del 2010.

Tre imprenditori acquisiscono fondi illeciti dall’UE

CATANZARO – Nella città di Catanzaro, la Guardia di Finanza ha segnalato alla Corte dei Conti tre guardia-di-finanza-1imprenditori che hanno provocato un danno erariale pari ad un valore di 7 milioni di euro, a causa della percezione  in modo irregolare dei fondi comunitari. Questi erano destinati per la creazione di un’azienda, destinati alla produzione di macchinari industriali. I milioni concessi, la maggior parte già stanziati, sono stati utilizzati per ampliare uno stabilimento costruito: la situazione dichiarata al Ministero dello Sviluppo economico non coincideva con il vero.

Falsi braccianti in Calabria: danni all’erario per 3 milioni di euro

CATANZARO – La Guardia di finanza di Catanzaro ha scoperto un danno erariale, per un valore di 3 guardia-di-finanza-1milioni di euro, in merito alla percezione illecita di finanziamenti pubblici ottenuti grazie alla disoccupazione agricola, alla maternità e alla malattia. La segnalazione effettuata dà seguito alla prima fase, conclusasi con l’operazione “Arcadia 2” del gennaio scorso, la quale ha permesso di scoprire 459 falsi braccianti. L’inchiesta aveva portato all’arresto di 2 persone e al sequestro di beni dal valore di 3 milioni di euro.

Danno erariale. Pensionato cumula stipendio e pensione

CATANZARO – Era andato in pensione ma, una volta ottenuto il Guardia di finanza sequestra 300 mila euro a imprenditore indagato per estorsionetrattamento da ex dipendente pubblico, è riuscito a farsi riassumere nella stessa azienda incassando così due fonti di reddito. E’ quanto scoperto dalla Guardia di finanza di Catanzaro che ha segnalato alla Corte dei conti un danno erariale di quasi 700 mila euro. Nessuno ha rilevato l’obbligatorietà della sospensione della pensione in base al divieto di cumulo e l’interessato ha incassato indebitamente i due assegni per 7 anni.

Un’altra struttura mai aperta, altro spreco di soldi pubblici: Centro Cuore

REGGIO CALABRIA – Piena di aspettative era l’attesa dell’apertura del “Centro Cuore” dell’ospedale Bianchi-melacrino-Morelli, struttura che sarebbe dovuta nascere a Reggio Calabria come avanguardia per la prevenzione e cura delle patologie cardiovascolari, ma dopo essere stato annunciato nel 2011, tale centro non è mai entrato in funzione. Una possibile spiegazione arriva dalla segnalazione fatta dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria del Comando provinciale reggino alla Corte dei conti, in cui scaturisce il riscontro di un presunto danno erariale di circa 40 milioni di euro da parte di 6 funzionari pubblici.

Asp Cosenza: danno erariale di 700 mila euro

COSENZA – Un danno erariale di 700 mila euro è stato segnalato alla Procura regionale della Corte dei conti dalla guardia di finanza di Cosenza in relazione alle nomine dirigenziali all’Asp di Cosenza effettuate tra il 2008 ed il 2011. Contestualmente sono stati segnalati i componenti del management dell’Asp in carica in quel periodo. Secondo l’accusa, le nomine sarebbero state formalizzate senza la preventiva autorizzazione regionale oppure non erano previste nella pianta organica.